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Autore: CowgirlSara    01/05/2004    1 recensioni
I ragazzi della nazionale giovanile giapponese hanno appena vinto un’amichevole e la loro federazione ha deciso di concedergli una vacanza, lasciando che trascorressero alcuni altri giorni nello splendido albergo che ha ospitato il loro ritiro, in una ridente località termale del Giappone. Le ragazze, che come sempre li hanno seguiti per fare il tifo, decidono di restare anche loro. Vediamo che cosa stanno facendo…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOGNI INFRANTI

SOGNI INFRANTI

(OVVERO: LA CONGIURA DELLE VERGINI)

 

Togliersi il vestito non era stata una buona idea; un reggiseno ed un paio di mutandine non erano un argine sufficiente a fermare un ragazzo di diciotto anni, anzi. Nemmeno l’idea di Philip, di sbottonarsi la camicia, era stata buona: lei adorava toccare Philip, la sua pelle…

Erano saliti in camera da un po’, ormai; avevano acceso la TV, si erano stesi sul letto, poi erano cominciate le carezze, i baci, lui le aveva sollevato il vestito per toccarle le gambe, e poi la bell’idea di cui sopra.

Ora, sopra, c’era Philip, e Jenny non sapeva cosa fare. Certo, non era la prima volta che ci andavano così vicino, e lui era così dolce… Perché non riusciva a lasciarsi andare del tutto?

“Philip…”

“Dimmi.” Rispose il ragazzo, smettendo per un attimo di torturare l’elastico del reggiseno.

“Che ore sono?” Chiese la ragazza, sbalordendolo.

“Come?!”

“Che ore…”

“Sì, ho capito.” Affermò scocciato lui, sollevandosi un poco per guardare la sveglia sul comodino. “L’una e quarantadue…” Mormorò, poi tornò a baciarle il collo.

“Philip.”

“Cosa?!”

“Sono in pensiero per Patty.” Dichiarò la ragazza, in un lampo di solidarietà femminile, del tutto inopportuna; il ragazzo sospirò depresso, scansandosi da lei e sdraiandosi la suo fianco.

“Perché?” Chiese, quasi con le lacrime agl’occhi.

“L’ultima volta che l’ho vista non stava bene.” Spiegò Jenny.

“Vedrai che sta già meglio…” Tentò di rassicurarla Philp, voltandosi sul fianco e posando una mano sulla vita scoperta della ragazza.

“No, se stesse meglio sarebbe tornata in camera.” Protestò lei, alzandosi a sedere sul letto. “L’ultima volta che l’abbiamo vista, mancava poco a mezzanotte, sono passate quasi due ore. Sono in pensiero, ti dico.” Aggiunse.

“E che cosa possiamo fare?” Chiese il ragazzo, alzandosi a sua volta e passandosi una mano tra i capelli.

“Sentiamo se l’ha vista Amy.” Propose Jenny; Philip sgranò gli occhi.

“Jenny, amore, non possiamo disturbarli…” Sussurrò.

“Sono sicura che Amy vorrebbe saperlo, se fosse successo qualcosa a Patty.” Dichiarò battagliera la ragazza.

“Jenny…” Ma il povero Philp, per quanto fece, non riuscì a far desistere la sua ragazza e, abbandonando il sogno di consumare finalmente il loro amore, l’accompagnò a distruggere le speranze di un’altra coppia d’innamorati.

 

La sottoveste stropicciata di Amy non era che un ricordo del bell’abito da Giulietta, come la camicia color crema era l’unico pezzo del costume da Romeo, rimasto addosso a Julian.

I due ragazzi stavano ‘giocando’ su quel letto da un bel po’ di tempo; ridevano, si baciavano, si accarezzavano (anche in modo un po’ meno casto del solito) e scherzavano, si facevano il solletico.

Questa volta Julian sentiva che poteva essere quella buona; Amy era bellissima, con i capelli spettinati e, finalmente, libera di essere sensuale senza vergognarsi.

Il ragazzo era sopra di lei, sollevato sulle ginocchia per guardarla meglio; Amy gli serrò le gambe sui fianchi e lui la sollevò delicatamente, stringendola a se e baciandola di nuovo. L’aveva praticamente in braccio, la ragazza si era abbarbicata con le gambe al suo tronco, come fanno i bambini; era così piccola e leggera, e lo faceva impazzire sentire il suo respiro, leggermente affannato, sulla pelle. Era la volta buona…

TOC TOC!

Le maledizioni rivolte ai malcapitati, che nacquero in quel momento, nella mente di Julian Ross, erano da giudizio universale.

“Chi sarà?” Domandò, con disarmante tranquillità Amy, mentre il ragazzo assumeva un’espressione che era l’estratto puro della delusione.

“Chiunque sia, è arrivato nel momento sbagliato!” Sibilò Julian.

TOC TOC TOC TOC!!

Il bussare alla porta continuava insistente; Amy, lentamente, si divincolò dalla presa del ragazzo, che stentava a lasciarla andare, e, dopo aver sistemato la sottoveste ed i capelli, si apprestò ad aprire la porta. Julian, nel frattempo, si gettava sul letto, stropicciando la faccia sulle lenzuola, disperato.

“Jenny? Philip?” Mormorò Amy, dopo aver aperto la porta, spostando lo sguardo dall’amica al suo ragazzo deluso. “Che fate qui?” Gli chiese poi.

“Amy hai visto Patty?” Domandò per tutta risposta Jenny, con tono preoccupato.

“No, non di recente…”

“L’ultima volta l’abbiamo vista alla festa.” Affermò Julian, che li aveva raggiunti sulla porta; sotto la camicia gli spuntavano i boxer.

“Oddio, lo sapevo!” Esclamò Jenny, giungendo le mani.

“Perché? Non è tornata in camera?” Chiese allarmata Amy.

“No.”

“Dobbiamo andare a cercarla.” Annunciò perentoria la ragazza dai capelli ramati, la sua amica annuì.

“Amy, tesoro, non puoi andare così. Va a metterti qualcosa…” Le suggerì Julian dolcemente: Amy realizzò di essere in sottoveste ed arrossì di botto.

“Oh… sì, sarà meglio.” Sussurrò voltandosi e riguadagnando l’interno della stanza, seguita da Jenny.

“Voi due, andate da Holly, a sentire se l’ha vista.” Ordinò la ragazza mora ai due calciatori impalati sulla porta. “Quando Amy ha fatto, noi andiamo da Benji.”

“Perché voi andate da Benji?” Chiese Philip, forse con una punta di gelosia verso il tenebroso fascino del portiere.

“Volete veramente rischiare di svegliarlo voi?” Julian e Philip si guardarono negl’occhi, pensando la stessa cosa: decisamente due belle ragazze avevano più possibilità di uscirne incolumi.

“Beh, ma cos’è sta storia?” Chiese poi Julian all’amico.

“La congiura delle vergini.” Rispose amaramente ironico Philip; l’altro ragazzo sorrise esasperato.

“Bello, sembra il titolo di un film dell’orrore.”

“Più che altro, è il titolo del mio incubo!” Esclamò Callaghan. “Dai, andiamo, mettiti i pantaloni, tanto mi sa che per stanotte…”

 

TOC TOC TOC!

Tom e Holly, dopo un po’ che qualcuno bussava, aprirono gli occhi, ritornando lentamente allo stato cosciente; Becker reagì per primo, scendendo dal letto ed avvicinandosi alla porta.

“Che c’è?” Chiese assonnato il ragazzo, dopo aver aperto.

“Holly dov’è?” Domandò Julian senza alcuna convinzione.

“Come, dov’è?” Ribatté Tom, stropicciandosi gli occhi. “A letto!”

“Che succede, ragazzi?” Domandò un redivivo Hutton, con due occhi che neanche un allergico in una tempesta di polline.

“Hai visto Patty?” Gli chiese Philip-ho la pazienza dei santi-Callaghan.

“Patty?!” Esclamò l’attaccante risvegliandosi del tutto. “Perché, che cosa è successo?”

“Non è ancora rientrata in camera…” Mormorò Ross; Holly, senza rispondere, rientrò in camera, per uscirne dopo qualche secondo con in mano una felpa.

“Vado a cercarla. Venite con me?” Più che una domanda era un ordine; i tre ragazzi annuirono sconsolati.

 

TOC TOC TOC!

Era la seconda volta che Jenny bussava alla camera di Benji, ma nessuna risposta; allora, le due ragazze, cominciarono a bussare insieme e a chiamarlo a gran voce.

“Che palle!” Gridò una voce profonda da dentro la stanza. “Ma che cazzo succede?!” Aggiunse poi, spalancando la porta.

Uno scocciatissimo Price, a torso nudo, si trovò davanti le due ragazze, dotate dei loro migliori sorrisi supplichevoli; Jenny con tuta da ginnastica rosa, Amy con la maglia numero 6 della nazionale giapponese ed un paio di pantaloni troppo lunghi e larghi.

“Si può sapere che volete, scassapalle?!” Gli chiese, col suo solito garbo.

“Hai mica visto Patty?” Chiese timidamente Amy.

“L’ho vista alla festa, sarà stata mezzanotte…” Rispose. “Perché?!” Gridò poi con gli occhi sgranati e un tono preoccupato.

“Beh, non l’ha più vista nessuno…” Spiegò Jenny.

“Cazzo!” La porta si richiuse in faccia alle due amiche, che non trovarono di meglio che guardarsi stupite; dopo qualche secondo la porta si riaprì e ne uscì un decisissimo Benji, con felpa e cappellino.

“Allora, andiamo o no, a cercarla?”

 

CONTINUA...

 

   
 
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