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Autore: 1rebeccam    07/05/2012    22 recensioni
"Sarebbe tutto così semplice. Non ci vuole niente. Un secondo, un secondo soltanto per perdermi nei tuoi occhi e dirti che ti amo... Vorrei avere la forza di aprire la porta e stringerti tra le braccia, perché lo so che sei ancora qui. Ti sento, sento il tuo dolore e anche la tua rabbia."
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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...Castle prende la busta tra le mani, la tiene come se bruciasse ancora, un fuoco continuo che brucia anche dentro ai loro cuori.
Kate ha paura. Ryan ed Esposito hanno paura. Lui ha paura, per quello che possono ancora scoprire.
-Allora? Dice quasi sussurrando. Siamo pronti?-
Si guardano tra di loro e Beckett si siede sul divano, incrociando le mani e stritolandosele un momento, sospira mandando fuori l’aria in un soffio.
-Aprila Castle e facciamola finita!-...




 

La Resa Dei Conti


*
La Piramide e i suoi Segreti
*
17° Capitolo 



 
-Cosa diavolo sono?-
Castle legge velocemente i fogli che ha tra le mani, man mano che lo fa, passa quelli già visionati a Beckett, che li passa poi ai colleghi e così via.
-Sembrano movimenti bancari.-
Risponde lei senza togliere gli occhi dai fogli.
-Movimenti bancari di cosa? E di chi soprattutto? I conti sono cifrati. Qua si parla di cifre a sei zeri, milioni sparsi per le banche di tutto il paese.-
Comincia Ryan, seguito a ruota da Esposito.
-E non solo! Sparsi per tutto il mondo!-
-Già! Rprende Castle. Ce ne sono diversi... Sono delle tracce. Movimenti di una determinata somma di denaro, che parte da un punto A, per fare praticamente il giro del mondo e tornare esattamente allo stesso punto…-
-E’ vero, continua Beckett. E guardate qui. Questo fascicolo porta la data di 19 anni fa, su ogni foglio c’è il timbro del tribunale, parla della morte di Bobby Armen e allegata c’è una pagina con un solo conto cifrato.-
Controllano i fogli che Beckett ha tra le mani nel più assoluto silenzio e all’improvviso esclamano tutti insieme: “I soldi dei riscatti!”
Beckett annuisce.
-Questo conto cifrato è la traccia dei soldi dei riscatti. Quello di cui mi ha parlato Montgomery, quello che ha innescato la catena di omicidi avvenuta anni dopo. Questi soldi fanno praticamente il giro del mondo come gli altri, ma quando rientrano in città…-
Castle le prende il fascicolo dalle mani.
-Quando rientrano in città, non si suddividono in diversi conti, ma tornano tutti nella stessa cassa, in quest’unico conto. Cosa ti ha detto Montgomery quella notte? ‘Quei soldi gli sono serviti per diventare quello che è adesso!’-
Beckett legge attentamente il documento. Castle ha ragione, quello è il riscatto da cui è cominciato tutto. Quello potrebbe essere il fascicolo che aveva richiesto sua madre dopo avere parlato con Pulgatti. Il fascicolo che non è mai stato trovato e per cui lei e i suoi colleghi sono stati uccisi.
-Però se guardate anche questi altri conti, continua Castle, le tracce di denaro si sono susseguite ininterrottamente negli ultimi 19 anni, alcuni risalgono a periodi molto recenti. Questi soldi non possono essere dei riscatti, dopo la morte di Armen tutto si è fermato, perciò devono provenire da qualcos’altro!-
-Riciclaggio! Ipotizza Esposito. Riciclaggio di denaro sporco. Chiunque ha usato i soldi dei rapimenti a scopo personale, è ovvio che ha la capacità di fabbricare denaro anche in altri modi!-
-Ha ragione. Continua Beckett. Leggete questi altri. I soldi sembrano provenire dal nulla, sono milioni di dollari.-
Castle si alza in piedi, analizzando altri documenti.
-Dal nulla?! Guardate qui… traffico di droga, appalti edili, appalti per qualunque tipo di attività in città, prostituzione, gioco d’azzardo! I soldi sporchi partono dagli affari con la criminalità organizzata…-
-Il drago ha la possibilità di farli girare attraverso questi conti segreti, continua Beckett, conosciuti soltanto dai proprietari di banca, che usufruiscono anche loro dei profitti o di favori importanti…-
-Dopo averli fatti viaggiare in lungo e in largo per le banche di mezzo mondo, riprende Esposito, usandoli nei modi più disparati, rientrano nel nostro paese e vengono distribuiti nelle stesse casse da dove sono partiti…-
-Con la differenza che al rientro sono soldi puliti, conclude Ryan, lavati, strizzati, stirati e legali.-
Si guardano tutti e quattro per un momento in silenzio.
-Wahooo!-
Esclama Alexis e tutti gli occhi si posano all’improvviso su di lei, che arrossisce violentemente.
-Ehm… scusate, non volevo interrompere… è che… che siete stati così… insomma, lavorate sempre così voi? Siete fantastici!-
Castle sorride.
-Beh, diciamo che ci siamo fatti prendere un po’ la mano.-
-Ma questo a cosa ci porta? Dice Kate. Ci sono solo codici cifrati, niente nomi. Non possiamo nemmeno controllarli senza mandati federali, perciò a cosa ci porta?-
-Kate!-
Il tono con cui Castle la chiama, fa alzare lo sguardo di tutti verso di lui. Tra i documenti c’è un’altra busta, più piccola. La grafia di Montgomery spicca sul retro:
‘LA PIRAMIDE.’
Rick apre la busta e si ritrova tra le mani una specie di registro con la copertina in pelle nera.
-Sembra una lista.-
Dice, facendo scorrere dall’alto in basso lo sguardo e girando velocemente le pagine
-Una lista di nomi, con accanto cifre di denaro e motivazioni di pagamento. Un registro. Un libro nero in cui sono segnate campagne elettorali, lavori governativi, mansioni diverse tra politica e legislatura, con date che vanno dal 1992 all’anno scorso. Montgomery ha segnato tutto, non solo i fascicoli di quegli anni. Il drago teneva sotto controllo lui, ma Roy ha fatto altrettanto per tutto questo tempo. Ha catalogato tutto!-
All’improvviso si blocca e sgrana gli occhi.
-Ecco! L’ho trovato.-
Fa scorrere il dito in linea retta sul rigo in questione.
-Il riscatto è servito… per una campagna elettorale. Si passa la mano tra i capelli. Sfido io che non ha paura di nessuno, guardate di chi stiamo parlando. Porge il registro a Beckett. Kate, questo è il nome dell’uomo che ha ordinato l’omicidio di tua madre!-
Lei prende il registro e lo vede traballare davanti ai suoi occhi. Le mani le tremano così tanto da non riuscire a leggere, o forse sono gli occhi, che vedono soltanto un velo scuro provocato dal respiro che al momento le si è bloccato. Ha tra le mani il nome dell’uomo che le ha distrutto la vita, sta per leggere il nome dell’uomo che ha ordinato a Dick Coonan di uccidere Joahanna Beckett, sta per pronunciare il nome dell’uomo che ha ucciso sua madre. Fa un sospiro per cercare di riprendere lucidità e in un sussurro legge le righe che le si materializzano davanti all’improvviso.
-Il conto è intestato alla… famglia Jordan! Il riscatto è servito a pagare la campagna elettorale a sindaco di… Victor Jaordan?-
Un rumore rompe l’atmosfera venutasi a creare, provocando un sussulto a tutti i presenti, che si voltano di scatto verso la cucina. Martha ha lasciato cadere il vassoio con le tazze, che si sono frantumate.
-Mamma!-
-Nonna, ti sei fatta male?-
Castle e Alexis le vanno vicino. Martha è accovacciata a terra, cerca di raccogliere i cocci, ma le sue mani tremano visibilmente.
-Oh, Richard! Mi dispiace, ho rotto un intero servizio.-
-Sono solo tazze mamma!-
-Nonna, ma sei ferita.-
Esclama Alexis rendendosi conto che la donna sanguina da una mano.
-Non è niente… tornate pure ai vostri documenti, io rimetto a posto.-
-Aspetta nonna, ti aiuto...-
-Non è necessario!-
Martha la interrompe bruscamente, ma se ne rende subito conto, incrociando l’espressione stupita della nipote alla sua reazione.
-Non importa tesoro, davvero sto bene. Io ho combinato questo guaio e io rimetto a posto. Torna di là Richard, i ragazzi aspettano te.-
 
Sono di nuovo tutti seduti in cerchio attorno al tavolo del soggiorno. Beckett ha i pugni stretti sul registro. Sembra stia ancora leggendo, ma in realtà sta guardando nel vuoto. Ryan glielo toglie dalle mani, continua a sfogliarlo e più va avanti, più la sua espressione diventa incomprensibile.
-La famiglia Jordan! Il vecchio è stato capo della polizia per anni, prima di andare in pensione. Se ricordo bene è morto circa 10 anni fa. Il figlio Victor è stato sindaco per due mandati. Subito dopo ha continuato la scalata politica, fino a diventare governatore. E’ stato rieletto per tre volte consecutive. Riveste questa carica da anni. E’ pazzesco… Sono stati loro… i Jordan hanno…-
-Hanno fatto uccidere tua madre, perché stava per arrivare a questa lista.-
Sussurra Castle, tenendo lo sguardo ancora su Martha, che in cucina sta rimettendo a posto i cocci. Non riesce a non guardarla. Da quando le è caduto il vassoio è strana. Le mani continuano a tremarle mentre getta tutto nella spazzatura. Anche adesso, che le tiene sotto il getto dell’acqua, per lavare via il sangue del taglio, continua a tremare.
-Castle… ehi… Castle, ci sei?-
Beckett mette una mano sulla sua e lui si gira di scatto.
-Si certo, sono qui.-
-Su questo registro figurano senatori, avvocati, imprenditori, banchieri, perfino membri del congresso. Tutti aiutati nella scalata al successo dalla famiglia Jordan, grazie ai milioni accumulati con i riscatti! E di conseguenza tutti loro debitori.-
-Gia! Risponde lui. Questa gente ha fatto un patto con il diavolo. Victor Jordan li aiuta ad arrivare al potere e poi, in nome di quel potere, si serve di ognuno di loro per continuare ad arricchirsi e a togliere di mezzo tutti quelli che sono superflui, con le spalle coperte dalla malavita organizzata. Per non parlare del fatto che ha a portata di mano tutti i poliziotti di cui ha bisogno. Guardate, ci sono anche le date degli omicidi e quanto sono stati pagati. Quello di tua madre, delle sue colleghe, con accanto il nome di Coonan e altre date, altri omicidi… fino ad arrivare a Lockwood… e Freeman. E’ incredibile, quest’uomo ha manipolato le sorti della città per anni!-
-Con questi documenti mezza classe politica ed imprenditoriale della città verrà messa a terra! Dobbiamo andare dal procuratore.-
Azzarda Esposito, ma Beckett, che nel frattempo si è riappropriata del registro, scuote la testa.
-Dici?- 
Gli risponde, senza alzare lo sguardo dai fogli che ha davanti.
-Certo! E’ l’unico modo per ottenere i permessi per controllare i conti e incastrare Jordan e tutti gli altri.-
Beckett gli mette il registro davanti, segnando un nome con il dito.
-A proposito di favori…-
-Non ci posso credere, il procuratore è…-
-E’ diventato procuratore grazie all’aiuto della famiglia Jordan!-
Finisce lei con una punta di amarezza. Per un attimo nessuno dice altro. Si alza passandosi le mani tra i capelli, mentre sospira a testa bassa. Conosce finalmente il nome dell’assassino di sua madre. Sa perfino dove andarlo a prendere, ma non è un criminale qualsiasi e lei è una latitante, non può arrestarlo così su due piedi. Per anni si è immaginata quel momento, per anni ha immaginato di trovarsi davanti l’assassino di sua madre e puntargli la pistola in fronte, per vederlo tremare finalmente davanti a lei, ma dopo la verità sul ‘tradimento’ di  Montgomery, la sua morte e i guai in cui è riuscita a ficcarsi nelle ultime ore, quel nome l’ha confusa ancora di più e scuote la testa quando sente la voce di Ryan.
-A chi possiamo rivolgerci allora, togliendo il procuratore? Ai federali? Che facciamo con questa documentazione?-
-Niente!-
Risponde lei secca.
I colleghi la guardano stupiti. Si aspettavano che la rabbia avesse il sopravvento su di lei. Si aspettavano che l’unica cosa che avrebbe voluto fosse vederlo morto. Si aspettavano di doverla fermare e trattenere a qualunque costo. Invece, dopo aver scoperto quel nome, non ha intenzione di fare… niente!?
-Ma, Beckett …-
Balbetta Ryan e lei continua gesticolando freneticamente.
-Andiamo ragazzi. Non possiamo presentare questi documenti a nessuno. Dovremmo dare spiegazioni sulla loro provenienza. Non possiamo dire di avere accumulato queste prove nei mesi in cui abbiamo lavorato al caso di mia madre, non sarebbe stato possibile. Potremmo aver messo le mani su questa roba solo grazie a permessi federali e noi non ne abbiamo mai richiesti. Dovremmo implicare per forza Montgomery e per quanto mi riguarda intendo mantenere la promessa. Non sporcherò il suo nome, per nessun motivo.-
-Allora che facciamo? Anche perché, se Jordan scopre che questa roba è in mano nostra, ci fa fuori senza pensarci due volte.-
Castle le prende la mano. Lei non riesce ad alzare lo sguardo, continua a guardare nel vuoto.
-Hai aspettato questo momento per 13 anni Kate, ora conosci il nome dell’uomo che ha ordinato la morte di tua madre. Roy ha lasciato queste prove perché le usassi.-
Lei alza lo sguardo su quell’azzurro intenso che le da forza e coraggio. L’unica cosa che vuole è vedere Victor Jordan nel braccio della morte, ma poi?
-No Rick! Io non userò il nome di Montgomery per questo. Piuttosto vado da lui e gli sparo personalmente!-
-Forse è meglio trovare un’altra opzione, visto che sei già in un mare di guai,  le dice Esposito, sennò l’unica è conservare tutto in un cassetto e dimenticarcene fino a nuovo ordine!-
Lei stringe la mano di Rick e gli occhi le si riempiono di lacrime.
-Non posso Rick. Io non posso farlo. Voglio quell’assassino in galera, voglio che marcisca per il resto della vita in una cella di isolamento a pensare a tutte le persone a cui ha rovinato la vita, ma non a spese di Roy. Non posso rovinare la vita alle sue bambine, distruggere il ricordo che hanno di lui. Non posso! Dobbiamo trovare un altro modo.-
Lui la guarda con dolcezza e annuisce.
-Vorrà dire che faremo il suo gioco. Lo faremo uscire allo scoperto. Dobbiamo solo inventarci un piano, possibilmente perfetto, per farlo tradire da solo. Se colpiamo la piramide al punto giusto…-
Non riesce a finire la frase, perché Martha, che si è materializzata improvvisamente davanti a loro, lo interrompe.
-Bruciateli!-
Dice sussurrando a denti stretti. Gli sguardi di tutti le si posano addosso, anche Alexis la guarda meravigliata.
-Come hai detto mamma?-
-Bruciateli. Prendi questi documenti e quel registro e gettali nel camino. Facci un falò. Bruciali!-
Castle si alza e le mette le mani sulle spalle.
-Mamma, ma cosa stai dicendo?-
-Avete appena detto che sarebbe capace di uccidervi senza pensarci due volte e vuoi inventarti un piano per distruggerlo? Credi sia la trama di uno dei tuoi romanzi? Tu non hai idea di che cosa è capace la famiglia Jordan. Voi non immaginate nemmeno cosa sono stati capaci di fare. Quello che c’è scritto su quel  registro parla solo degli ultimi 20 anni, ma il vecchio Jordan si è macchiato di crimini altrettanto gravi anche prima…-
Martha sembra un’ossessa. Dice tutto senza prendere fiato e continuando a tremare. Si zittisce di colpo, per l’espressione incredula di suo figlio e per gli sguardi degli altri ospiti. Resta un attimo in silenzio, continuando a guardare negli occhi Rick. Capisce di avere parlato troppo.
-Mamma, vuoi spiegarmi?-
-Non c’è niente da spiegare Richard.-
Risponde con calma, come se avesse ripreso il suo contegno di sempre
-Sono solo una madre preoccupata per la vita di suo figlio e dei suoi amici. Sono morte troppe persone per quello che c’è scritto su quei documenti. Uccideranno anche voi se vi scoprono e questo non mi fa felice naturalmente.-
Cerca di divincolarsi per andarsene dalla stanza, ma Rick la blocca ancora tenendola per il braccio.
-No mamma, adesso mi spieghi che intendevi con ‘quello che c’è scritto su quel registro parla solo degli ultimi 20 anni.’ Tu che ne sai della famiglia Jordan?-
Il volto di Martha diventa ancora più bianco. Alexis e anche Kate la guardano stupite, il suo comportamento è veramente strano.
-Cosa… cosa vuoi che… sappia io… di quella famiglia?-
-Non lo so mamma, dimmelo tu. Li hai conosciuti? Hai avuto a che fare con loro?-
-Ma non dire sciocchezze Richard, io… non so cosa…-
-Mamma smettila e dimmi che sta succedendo. Hai sentito il nome di Victor Jordan e hai cominciato a tremare come una foglia, tanto da fracassare le tazze a terra e anche mentre ne parlavamo hai continuato a tremare e ora questa sparata. In questo momento non riesci a fare l’attrice mamma e questo ti tradisce. Dimmi che cosa sai!-
Lei si divincola a forza dalla stretta del figlio.
-Non so niente. Voglio solo che non vi facciate ammazzare. Brucia quei documenti e dimenticatevi di quel nome.-
Castle perde la pazienza, l’afferra ancora per il braccio, Alexis gli chiede di lasciarla andare, ma lui è irremovibile. La stringe forte e la costringe a guardarlo negli occhi.
-Quando e come li hai conosciuti mamma? E perché non te ne ho mai sentito parlare? Conoscere un governatore per te dovrebbe essere motivo di orgoglio, invece è evidente che ti fa paura! Quando li hai conosciuti. Quando mamma?-
La donna ha lo sguardo basso, stringe le mascelle e respira affannosamente. All’improvviso alza la testa e guarda suo figlio dritto negli occhi.
-40 anni fa Richard. Ho conosciuto Victor Jordan 40 anni fa!-
 
Il silenzio che ne segue è totale. Ryan, Esposito e Alexis restano seduti al tavolo, mentre Kate si alza in piedi istintivamente e si avvicina in maniera meccanica a Rick, che continua a stringere il braccio di sua madre e a tenere gli  occhi incollati ai suoi, finché Martha abbassa ancora lo sguardo, prendendo coscienza della sua sconfitta.
40 anni! 
Sua madre non è riuscita a contenersi, a tenere per sé paure e sentimenti, cosa che di solito, le riesce benissimo.
40 anni! 
Questa data rimbomba nella sua testa come un martello pneumatico. Dalla bocca di sua madre non è mai uscito quel nome. Ogni volta che al telegiornale si è parlato del governatore Jordan o della sua famiglia, lei non ha mai accennato a niente e conoscendola è stranissimo. Martha si vanta di qualunque cosa. Conoscere un uomo importante, addirittura tutta la famiglia di un uomo importante, l’avrebbe resa orgogliosa. Invece non ne ha mai fatto parola.
40 anni! 
Sospira e cerca di calmarsi. L’energia della lampadina che gli si è improvvisamente accesa nel cervello, lo sta consumando. Il martello pneumatico continua a rimbombare e ha l’impressione che quella lampadina stia per esplodere, spappolandogli il cervello. Lascia la stretta al braccio e le prende delicatamente la mano.
-Mamma!- 
Le dice lentamente, quasi sussurrando.
-Una sola cosa hai sempre tenuto per te. Su una cosa sola non hai mai aperto bocca da quando sono nato.-
A quelle parole Alexis sgrana gli occhi. Ha capito cosa sta pensando suo padre. Ryan ed Esposito sono confusi e cominciano ad essere a disagio. Kate passa lo sguardo velocemente da Martha a Rick, anche lei ha capito quello che gli passa per la testa e la cosa è assolutamente assurda.
-40 anni Mamma? Hai conosciuto Victor Jordan… tu e lui… oddio mamma… il governatore Jordan… è mio… è mio…-
Martha alza lo sguardo. I suoi occhi sono tornati improvvisamente fieri e lucidi.
-Tu sei mio figlio Richard! MIO e di nessun altro!-
Lui chiude gli occhi esasperato.
-Mamma… per favore!-
-Victor Jordan ha contribuito biologicamente alla tua nascita, ma non è tuo padre. Ci ho pensato io a fare in modo che fosse così dal primo momento. Ti ho tenuto lontano dalla spazzatura Richard e non me ne pento. Non me ne pentirò mai!-
Gli lascia le mani a forza e si dirige correndo al piano di sopra.



Continua...


Angolo di Rebecca:

Per la prima volta non so proprio cosa dire...
Sono allibita!
La parola a VOI




Buon finale di stagione a tutto il Castle Made of EFP Writers e a tutte le fan di questo spettacolare fandom   :)
  
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