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Autore: Yahohel    07/05/2012    3 recensioni
La madre di Dean e Sam è una psicologa e porta a casa un nuovo paziente, Castiel. (destiel of course!)
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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3. Un Angelo dal sonno pesante

Nei giorni seguenti Dean si preoccupò di evitare ogni contatto con il nuovo paziente, eludendo ogni tentativo di sua madre di farli stare insieme per socializzare, quasi come se Cas avesse la peste.

Ma ovviamente Mary era Mary, una donna forte e carismatica e il Winchester sapeva che non avrebbe scampato un interrogatorio di terzo grado senza il supporto di suo fratello Sam, che di solito faceva la parte del poliziotto buono. L’unica alternativa quindi, era raccontare tutto a Sammy, sperando di riuscire a venirne a capo, senza compromettere troppo la sua eterosessualità.

Per fare ciò contava soprattutto sulla discretezza del minore, e tra il parlare dei suoi sentimenti a sua madre e farlo con Sam, preferiva decisamente la seconda ipotesi perché, per quanto il fratellino fosse invadente e molto ma molto psicologo, la madre avrebbe sicuramente trovato il modo di metterlo in imbarazzo. Non che fosse colpa sua, era molto discreta, ma parlare di certe cose con la propria madre era di per sé imbarazzante.

Sperava di riuscire a prendere un po’ di tempo prima di gettarsi tra le braccia di una Samantha particolarmente ispirata nell’aiutare il prossimo, comunque.

La situazione cominciò a farsi disperata quella domenica mattina, quando sua madre annunciò che Castiel avrebbe iniziato la scuola e sarebbe stato nella stessa classe di Dean, assieme a Balthazar.

Avere quei fari blu addosso durante le lezioni non lo avrebbe messo solamente a disagio, ma gli avrebbe ricordato continuamente che quell’angelo non era suo, e che avrebbe fatto bene a metterselo in testa una volta per tutte.

Teoricamente non avrebbe dovuto essere neanche così difficile, dato che i due non si guardavano neanche, figuriamoci parlarsi, ma ogni rara volta che Dean cedeva e incrociava il suo sguardo, era difficilissimo controllarsi e imporsi di stare al proprio posto.

Voleva disperatamente toccarlo, bearsi della sua stupenda risata, ma soprattutto essere al posto di quel fottutissimo biondino, il suo fidanzato.

Ebbene sì, Cas e Balthazar stavano insieme e lo avevano annunciato qualche giorno prima, suscitando le reazioni più diverse nella sua famiglia.

Mary, ovviamente, era raggiante, come psicologa e come mamma. Vedere un ragazzo come Castiel, appena arrivato, senza nessuna conoscenza degli usi umani e della società, che aveva trovato qualcuno che gli stesse accanto e che gli volesse bene era quanto di più bello ci potesse essere.

In Sam albergavano due sentimenti contrastanti: C’era la felicità per Castiel, ovviamente, ma la preoccupazione e l’empatia per suo fratello molto spesso prendevano il sopravvento. Il minore non era stupido e aveva notato quanto Dean fosse cambiato nell’ultimo periodo, come evitasse il nuovo paziente e fosse volutamente scorbutico con lui, come se volesse ferire apposta i suoi sentimenti, per tenerlo a distanza.

Dean, dal canto suo, cercava di ignorare la nuova coppia il più possibile - per sfuggire ad altre situazioni imbarazzanti come quella del cancello - ma non poteva fare a meno di controllarli in ogni momento, registrando tutte le volte che li trovava da soli.

Era fastidioso anche solo pensare a quei due insieme, che ridevano e scherzavano felici, mentre lui assisteva impotente in un angolo. Non voleva rovinare la felicità di Cas, per nulla, ma non riusciva a sopportare la vista di lui che baciava un altro, ed era a tanto così dal far esplodere tutta la sua frustrazione verso quell’essere insulso che era al posto suo.

Ormai si era ridotto a non uscire più dalla propria stanza, temendo di incontrarli in qualche effusione o anche solo seduti vicini a colazione.

 Balthazar, infatti, passava tutto il suo tempo in casa loro, rendendogli ogni momento un incubo.

E ora era costretto a vederli insieme persino a scuola: era una congiura! Pensò, prendendo a pugni il cuscino, mentre un ringhio rabbioso gli usciva dalle labbra.

In quel momento la porta si aprì, lasciando intravedere nel piccolo spiraglio, una massa di capelli scuri e due occhioni azzurri.

Il Winchester si tirò su a sedere, fissando il suo ospite mentre entrava nella sua stanza, con addosso un pigiama di Sam, azzurro e bianco, con scritto sul davanti “Baby Angel”.

Quando aveva visto suo fratello con quel pigiama, qualche anno prima, non aveva potuto far altro che scoppiare a ridere, perché suo fratello era un Bigfoot anche da piccolo, altro che angelo, ma ora, addosso a Cas lo trovava estremamente tenero.

Era troppo grande per lui e gli dava l’aria di un pulcino arruffato, soprattutto in quel momento che si stava stropicciando gli occhi con una mano, pensò.

Che vado a pensare? Adorabile? Pulcino?!? Cristo, la trasformazione in tredicenne è già cominciata!

Deanna o meno, era impossibile non pensare quello di Cas: era veramente tenero, con i capelli scompigliati dal sonno e gli occhi arrossati.

<< Che ci fai qui? >> chiese irritato. Non gli dispiaceva per niente la sua visita, era stato felicissimo appena lo aveva visto, e questo lo faceva incazzare; perché diamine doveva essere tutto così difficile?

Castiel non rispose, si avvicinò semplicemente al suo letto accoccolandosi su di lui, con un sorriso dipinto sulle labbra, mentre sospirava soddisfatto e chiudeva gli occhi.

Che diavolo-? Dean non ci capiva più niente, e invece di scansarsi come avrebbe fatto se fosse stato abbastanza cosciente, si limitò a circondargli le spalle con un braccio facendogli poggiare il capo sul suo petto.

Sospirò. Le cose non si mettevano affatto bene e lui non sarebbe riuscito a tenerlo lontano ancora a lungo. Ci aveva provato - ci continuava a provare, dannazione! - cercando di convincersi che Balthazar fosse la scelta migliore, ma giorno dopo giorno la gelosia lo divorava, facendolo sembrare pazzo, in ogni sua reazione.

Ormai tutti si rendevano conto che c’era qualcosa che non andava, che era cambiato, sempre con la testa altrove in ogni cosa che faceva. Prima o poi qualcuno avrebbe capito che la causa di tutto era Castiel, fingere e negare non sarebbe servito più a nulla, per quanto lui lo volesse.

Stava tentando di arrivare a patti con questa cosa che aveva dentro, ma sapeva già di non poterla vincere, e ormai si rassegnava di non poterla più nascondere.

Si era innamorato di Castiel.

Fin dal primo sguardo, dal primo momento. E lui era uno che non credeva in stronzate del genere.

Il colpo di fulmine era una cazzata, nessuno poteva innamorarsi di una persona senza conoscerla, lo sapeva, ma se quel ragazzo pareva leggergli dentro, sconvolgendo tutto ciò in cui credeva, un motivo ci doveva pure essere, no?

Magari poteva anche rivedere la sua posizione, ecco.

*°*°*°*

Si era appena riaddormentato, o almeno così gli sembrava, quando sentì la presenza di qualcuno nella stanza, ma Castiel era ancora sul suo petto, quindi non c’era la possibilità che si fosse alzato e stesse gironzolando per la camera.

Spalancò gli occhi e si tirò su a sedere. Cazzo!

Sam e Mary, sulla porta, sorridevano guardando prima lui e poi il Castiel, che lo aveva rispinto giù sul letto, prima di riacciambellarglisi  sopra.

Dio, che situazione imbarazzante! Pensò, mentre cercava di rimettere a posto i tasselli confusi della sera precedente. Come c’era finito Castiel nel suo letto? Si chiese, cercando di non dare ai suoi pensieri un tono isterico.

<< Ehm, non vorremmo disturbarvi ma.. la colazione è pronta e siete in ritardo per la scuola >> esordì Sam, cercando di trattenere le risate.

Dean, dal canto suo, voleva sprofondare dall’imbarazzo, ma si costrinse ad assumere un’aria tranquilla e distaccata, prima di fregarsi con le sue stesse mani dicendo dolcemente << Ehi, Cas.. dobbiamo alzarci >>

Ricevette un lamento soffocato come risposta, che gli fece sorgere spontaneamente un sorriso sulle labbra.

Ma come faceva ad essere così tenero? Si disse, scostandogli i capelli dalla fronte.

Non si girò a controllare la porta, per sapere cosa stesse pensando di lui la sua famiglia; non gliene fregava niente, in verità.

Voleva solo non doversi alzare da quel letto, perché sapeva perfettamente che al di fuori di quella porta ci sarebbe stato Balthazar, e lui avrebbe dovuto indossare la solita maschera di indifferenza.

Probabilmente non sarebbe più riuscito a ingannare i suoi, dopo la scenetta smielata che stava offrendo, ma poteva benissimo provarci. Inutilmente.

<< Castieeel >> lo chiamò, ridendo della sua espressione corrucciata.

Nello sfondo sentiva le risate di Sam e Mary, ma si stava divertendo troppo per smettere come la sua dignità gli stava suggerendo.

Il moro, nel frattempo, non ne voleva sapere affatto di svegliarsi, anzi, cercava di affondare sempre di più nel letto, alla ricerca di una posizione comoda.

Urgeva un cambio di tattica. Prima di tutto si alzò definitivamente, e gettò per terra il bozzolo caldo in cui Cas si era rintanato.

La reazione fu istantanea e un mugugno più infastidito degli altri si levò dalla figura sprofondata nel materasso, dando il via a un nuovo scroscio di risate da parte di tutti i Winchester.

<< Bella Addormentata, hai intenzione di svegliarti? >> lo prese in giro Dean.

<< Bella Addormentata? >> fece Sam, sollevando un sopracciglio.

<< Preferisci che lo chiami Piccolo Angelo? >> ribattè il maggiore, indicando le piccole ali disegnate sul retro del pigiama.

<< Su, Castiel, alzati >> intervenne sua madre con dolcezza, avvicinandosi al letto sfatto, con il chiaro intento di svegliare il dormiglione una volta per tutte, ma l’interessato era di tutt’altro avviso.

Non appena le mani di Mary lo toccarono cominciò ad agitarsi, chiamando a gran voce Dean perché lo salvasse.

Somigliava sempre di più a un bambino, pensò sorridendo, mentre si avvicinava, scansando sua madre.

Il “Mostro Cattivo” alzò le mani e si allontanò sorridendo, portando via dalla stanza anche Sammy, che si stava sbellicando << Tutto tuo >> rise.

<< Non volevo arrivare a tanto >> cominciò il Winchester con vago tono di minaccia, non appena la porta si fu chiusa, avvicinandosi allo stereo << ma a mali estremi, estremi rimedi >> detto questo premette Play, sparando nella stanza “Something In Your Mouth” a tutto volume.

*°*°*°*

Quando Castiel scese per la colazione, scoccando un’occhiataccia a Dean, erano in ritardo apocalittico.

Si sedette accanto a Balthazar, passato a prenderlo per la scuola, che lo salutò con un bacio a stampo.

Dean non ebbe bisogno di alzare lo sguardo per sapere che gli occhi di sua madre e di suo fratello erano puntati su di lui, sondando ogni sua minima reazione. Sospirò, tenendo i suoi bassi, e si alzò da tavola.

<< Dai Cas, siamo in ritardo >> fece con un sorriso, cercando di mostrarsi amichevole.

Nonostante avesse ammesso a se stesso di essersi innamorato di lui, non intendeva minimamente mettere i bastoni tra le ruote alla relazione appena sbocciata tra lui e il vicino.

Avrebbe fatto finta di niente, comportandosi come un fratello. Non sarebbe stato facile mettere a tacere la gelosia che lo tormentava, ovviamente, ma ci avrebbe provato, perché voleva vederlo felice.

E se per Cas la felicità era Balthazar, a lui stava bene.

<< Sì, tesoro, andiamo >> disse in quel momento Balthe.

Ok, Più o meno.

Sforzandosi come al solito di reprimere l’istinto di saltargli addosso e prenderlo a pugni, evitò abilmente il biondino e si diresse verso la sua piccola.

Nonostante si fosse ripromesso di lasciarli stare, l’impulso di invitare Castiel nella sua macchina era forte.

Pur sapendo che si sarebbe dovuto sorbire quel cazzone di Balthazar per tutto il viaggio, disse senza pensarci un attimo << Ehi, Cas, ti va se ti porto io? >> 

Dopotutto non poteva permettere che salisse su quel catorcio Fiat che Balthazar si ostinava a spacciare per auto, si giustificò con se stesso.

Il sorriso che Castiel gli rivolse a quelle parole, fu abbastanza. Se gli avesse sorriso sempre così avrebbe potuto sopportare anche Balthazar. Forse.

 

 

Note dell’Autrice ---------------------------------

Si, sono vagamente in ritardo, ma questo capitolo proprio non voleva essere scritto >//< inutile dire che non sono convinta di quello che ne è uscito fuori, vero? :/

Beh, che dire, non succede molto in questo chappy, a parte l’incursione notturna di Cassypooh nella stanza del bel Winchester *-* e la presa di coscienza di Dean (l’avevano capito anche i sassi) u.u

Con questa fic sono mooolto incasinata, perché non ho ancora fissato delle cose fondamentali (ebbene sì).. ad esempio, Quanti anni hanno i Winchester? Questa domanda mi affligge, perché non voglio fare un distacco troppo grande di età tra i due ma non voglio neanche che Dean sia troppo grande ù__ù Dean-o e Cas hanno la stessa età, e Balthe qualche hanno in più, ma vanno alla stessa scuola.. Facendo così, Sammy sarebbe tagliato fuori, a meno che non gli faccio avere tipo 2 o 3 anni in meno di Dean :S *pensa intensamente* ç___ç non ci capisco più niente D:

Vabbè, il mio cervello è incasinato, ma ho la ferrea convinzione che schiafferò Gabriel da qualche parte, perché il pairing Jess/Sam lo DETESTO u_u

Per il resto è tutto molto confuso, non ho la più pallida idea di dove andrò a parare e quanto sarà lunga questa cosa :/ *povera me*

vi prego di recensire per farmi sapere cosa ne pensate, altrimenti sembra che me la sto raccontando tutta da sola :)

Detto questo.. mi inchino a voi *ave, lettori* e aspetto pazientemente i vostri illuminanti pareri e critiche *yoga style* *ommm ommmm*

Baci,

 

L.

   
 
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