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Autore: roxy_xyz    07/05/2012    6 recensioni
Harry Potter deve scappare.
Non ha la bacchetta.
Sa solo che deve scappare.
Un pericolo più grande di Lord Voldemort incombe su di lui: Granger padre e Granger figlia!
[Questa storia partecipa all'iniziativa Happy Birthday-A del gruppo Cercando chi dà la roba alla Rowling". Buon compleanno a purpetta98 e Wrath_Cassandra_Black_Malfoy]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Auguri a purpetta98 e a Wrath_Cassandra_Black_Malfoy! Una piccola commedia scritta solo per voi, spero vi piaccia.




Come Harry Potter capì che Hermione Granger era il minor dei mali




Stavo osservando il soffitto da una decina di minuti e avevo cominciato a dare dei nomignoli alle crepe, buchi, che trovavo durante la perlustrazione. C'era anche una macchia piuttosto estesa e mi ero ripromesso di farla notare appena la discussione fosse finita.
Dovevo intervenire? Una vocina mi suggerì che era meglio stare in silenzio, magari in questo modo si sarebbero dimenticati della mia presenza e avrei potuto fuggire a gambe levate.
Peccato che fosse del tutto impossibile. Perché non mi ero portato quel benedetto Mantello dell’Invisibilità?
Avevo anche pensato a un incantesimo di appello, ma poi chi avrebbe sopportato i commenti di Hermione? No, dovevo resistere e… continuare a fissare il soffitto.
“Papà, ti assicuro che non ce n’è bisogno.” Poteva sembrare innocua a molti, ma persino il padre sapeva quanto fosse cocciuta e testarda. Quando poi assumeva quella posizione: gambe divaricate e mani sui fianchi, nessuno poteva convincerla a demordere.
“Figlia mia, mi stai dicendo cosa io devo fare?” Braccia conserte, sopracciglio inarcato: anche il padre poteva farle concorrenza.
“Non avrei mai voluto farlo, ma sembra che tu non mi lasci altra scelta.”
In quel momento pensai che non mi importava dei commenti, che dovevo scappare. Innervosito mi era mosso sulla sedia: un movimento innocuo, ma che attirò l’attenzione di entrambi.
Granger padre e Granger figlia mi guardarono, intuendo dallo sguardo che stavano perdendo tempo. “Stai scomodo, amore?”
Amore? Non mi aveva mai chiamato in quel modo, trovandolo troppo sdolcinato e falso, quindi perché lo stava usando ora?
“No, tranquilla.” Fingere e sorridere. E poi Accio Scopa.
“Quante volte ti ho detto che non devi mettere la bacchetta nella tasca dei pantaloni?”
Perché ha la capacità di leggermi dentro?
“Ehm, è un brutto vizio da Auror, Hermione.” Fingere e sorridere.
“Dammi qua, voglio avere tanti figli.” Aveva allungato la mano e io non avevo potuto fare altro che consegnarle la mia unica possibilità di salvezza.
“Figli? Non siete troppo giovani e inesperti per averne?”
No, per favore non affrontiamo quest’argomento.
“Ma che dici? Ti sembro un’irresponsabile?” Hermione si era girata di scatto e gli aveva rivolto uno sguardo infuriato.
“Fate un lavoro rischioso, Hermione. Se almeno tu rimanessi a casa…”
“Stai scherzando, vero? È una cosa da uomini delle caverne! E poi, questo qui si farebbe ammazzare dopo un secondo.”
Questo qui sarei io?
“Lui è un uomo, tu… magari, potresti portare avanti il nostro cognome come dentista.”
Veramente ha il mio cognome. Ed è Potter.
“Uomo? E che vuol dire? Siamo nel 2000, togli un po’ di ragnatele, papà, e vedi di aggiornarti. Io non ho nessuna intenzione di fare da serva a lui.”
A lui. Tra un po’ credo si girerà verso di me e mi domanderà “Ma ci conosciamo?”.
“Hermione, sai bene che non potrei mai chiederti nulla del genere…” avevo iniziato a dire.
“Davvero? Voglio sentire il perché!”
“Oh, be’… sarebbe uno spreco, hai un cervello formidabile.” Mi complimentai con me stesso per le belle parole.
“Non sarà invece perché non sono brava a cucinare e ho reso tutte le tue camicie rosa?”
“A me piace il rosa.” Mi complimentai con me stesse per le parole idiote che erano appena uscite dalla mia bocca.
“Vuoi forse dire che non siamo stati dei bravi genitori e che l’abbiamo educata male?” La voce di mio suocero arrivò forte e tagliente.
Ma che avevo detto? Mi piaceva davvero il rosa!
“No, cosa dice!” Avevo alzato le mani per fermare quei pensieri pericolosi.
“Apri la bocca, Harry, e tu papà, passami l’escavatore.”
L’escavatore è un piatto tipico della famiglia Granger, vero?
“Secondo me, puoi usare prima il trapano. Tieni, figlia mia.”
Ma non stavano litigando?
Vidi attraverso gli occhiali di mio suocero la mia espressione e mi vergognai della mia paura. Era infantile, ne ero consapevole, eppure avrei preferito mille volte tornare a scuola e affrontare due ore di lezioni supplementari con Piton.
“Apri la bocca, Harry” aveva chiesto il signor Granger.
Perché avevo sposato la figlia di un dentista? Nei film il protagonista era bello e dannato, non metteva mai su famiglia, anzi scappava sempre dai nemici e aveva quell’aria da ‘non posso innamorarmi, lo faccio per te, piccola’.
Hermione si era chinata verso di me e mi aveva sorriso, prima di azionare il trapano.
“Sì, Harry, apri la bocca.”
Perché avevo sposato la figlia di un dentista che aveva lo studio sotto casa?


   
 
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