Ciao, ciao,
ciao! Chiedo perdono per la mia assenza…e sì che dovevo aggiornare al più
presto! Muhahahah! Meglio non fare questa promesse! Comunque, per farmi
perdonare, ecco qui il chapterino nuovo. Che mi gusta, devo
ammetterlo.
E son già quasi
le 23.00…ma perché????
Vabbè!
Ringrazio tutti
tuttissimi sentitamente per i commenti!!! Baciottoloni
baciottolosi!!^___-
Ma che titolo
ho scelto?...uhm…dai, lasciamolo.
Bye
bye!
Buona
lettura!
Tess
Crac!
Capitolo
15
L'essenza della nonna
Senza
parole.
Per la prima
volta nella sua vita, Bella era completamente senza parole.
Nessuna battuta
sarcastica, nessuna risposta pronta da tirare fuori dal mantello e sbattere in
faccia al povero sprovveduto di turno.
E sì che ne
aveva sempre una buona scorta.
Era
completamente basita e fissava il punto esatto da cui, solo un attimo prima, gli
occhi di Malfoy l’avevano letteralmente trafitta da parte e
parte.
Lo stesso
Malfoy che, come un lampo, si era voltato ed era corso fuori dalla Sala
Grande.
Di
nuovo.
Irritante;
davvero irritante come abitudine.
Era
scappato.
La sorprendeva
con un gesto inaspettato e impulsivo e poi puf! Spariva.
Così, come
niente fosse, voltandole le spalle e correndo via da lei.
Facendola
sentire una nullità completa.
Mentre mille
dubbi la assalivano.
Poco più in là
Ron era la personificazione della sorpresa: bocca spalancata e incapacità di
proferire verbo.
Il brusio era
ricominciato e qualcuno ridacchiava pure, indicando chi il tavolo dei
Grifondoro, chi quello dei Serpeverde.
I pettegoli
della scuola avrebbero avuto del materiale su cui lavorare; questo era poco, ma
sicuro.
-Bella? – Ginny
si era ricomposta e ora tentava di attirare l’attenzione dell’amica, persa in
chissà quali foschi pensieri.
-Ohi…ma ti
rendi conto che questa era una scenata in piena regola?
A quelle parole
la mora si voltò di scatto verso l’amica, gli occhi che mandavano lampi, i pugni
stretti e le gote rosse.
-Cosa??
-Ho
det-
-Nononono. No,
no. E comunque mi pare che stia diventando un vizio, no? Un vizio, sì, uno
stramaledettissimo vizio.
-Bel-
-Come osa? COME
OSA? Farmi passare per un’ imbecille così, davanti a tutti. Poi prende e se
ne va. Arriva, fa i suoi porci comodi e se ne va! Sempre così, SEMPRE!
-Bella…
-Maledettissimo
idiota – borbottò furente, scattando in piedi, facendo cadere i suoi libri a
terra.
-Bella, dove
vai?..Bella! Bella!!
Ma Bella era
già schizzata fuori dal portone della Sala Grande.
Il respiro
affannoso e i pensieri sconnessi.
Non sapeva
nemmeno lei perché, ma sentiva una grande rabbia montarle dentro. Ma chi diavolo
si credeva di essere quel damerino per comportarsi così?
Tutti
quei…messaggi ambigui, ecco cos’erano, messaggi ambigui!
La insultava,
la baciava, scappava, la fissava, la baciava, decideva di ignorarla…e
adesso?
Vide la sua
divisa svoltare l’angolo.
Esitò, la sua
corsa si spense in una serie di passi strascicati: aveva il coraggio di
affrontarlo?
Cioè, ce
l’aveva veramente?
Era in grado di
andare da Draco Malfoy, guardarlo dritto negli occhi e dirgli tutto quello che
pensava?
…
Non era forse
meglio lasciare le cose così?
E se mi ride in
faccia?
Lo aveva già
fatto, non sarebbe stato quello il problema.
Perché lui
poteva fare il bello e il cattivo tempo fregandosene degli
altri?
Perché lui è
Draco Malfoy.
-E allora? Ma
chi se ne frega? Anche io so farmi valere.
Come
no.
Derisa anche
dalla vocina che parlava nella sua testa, Bella continuò a camminare e svoltò
l’angolo, persa nel suo dialogo interiore.
Poi si decise.
Alzò il viso da
terra e guardò di fronte a lei.
Che corridoio
era quello? Non ci era mai stata.
E cosa ancor
più grave, di Malfoy nessuna traccia.
L’aveva
lasciato fuggire.
Ancora una
volta.
-Maledizione!
–esclamò, pestando un piede a terra come una bambina.
-Perso
qualcosa? – una voce strascicata attirò la sua attenzione, facendola
sussultare.
Spaventata, si
voltò si scatto, solo per vedere l’oggetto della sua ricerca appoggiato alla
parete, a un paio di metri da lei, nella penombra.
Gli era passata
davanti senza neanche vederlo.
Teneva le
braccia conserte e la fissava.
Era nervoso,
glielo si leggeva in volto, non era affatto tranquillo come voleva far
apparire.
Digli qualcosa,
Bella!
-Tu! – gli
disse, puntandogli contro un dito tremante.
-Tu! Lo sai?
Tu sei…tu…sei…tu…tu..dannazione!
Lui battè le
mani un paio di volte, in un applauso canzonatorio.
-Brava, bel
discorso.
-ZITTO!
Draco si staccò
dalla parete e fece un passo avanti, minaccioso.
-Non osare
urlare in quella maniera – le intimò.
Bella fece
involontariamente un passo indietro.
Ancora.
Perché non
riusciva a farsi valere?
Rimase a
fissare il pavimento. Possibile che dovesse sempre fare la figura della stupida
con lui?
Cercò di
raccogliere tutto il coraggio che aveva.
Doveva
affrontarlo.
E se lui
l’avesse mandata al diavolo o l’avesse schiantata o buttata giù da una torre,
pazienza.
Fece un bel
respiro e alzò i suoi occhi chiari sul ragazzo che le stava di
fronte.
-Malfoy!
Fece anche lei
un passo avanti, battagliera.
-Sotto tutto
orecchi.
La prese in
giro lui.
Ma aveva fatto
male i suoi conti.
O forse
no.
-Sei
..sei…
-Dai, che
cosa? Su, ti do una mano? Un bastardo? Uno stronzo? Che cosa, per l’amor del
cielo? Perché non mi rimetti in riga come hai fatto l’altro giorno con
quell’imbecille del tuo amico?
Bella ci mise
un attimo a capire a chi si stesse riferendo.
Mio amico?
-Mio ami…ma
piantala… Sei ridicolo!
-Cosa?
-Sì, sei
ridicolo, hai capito? E io che ti ho pure
difeso!
-Oh…oh sì!
Mi hai proprio difeso! Brava! E poi ti sei messa a far la stupida con
quel…quel…bullo da quattro zellini!
-La stupida? La
stupida? Ma di che diavolo stai parlando? E poi MA CHE COSA VAI
CERCANDO? Si può sapere? Arrivi e te ne vai, fai i tuoi porci comodi,
le tue grandi entrate e poi scappi!
-IO
COSA?
-Tu scappi caro
mio!
La situazione
stava evidentemente sfuggendo di mano ad entrambi, i toni si alzavano sempre di
più.
-Io non…un
Malfoy non scappa mai!MAI!
-Sì, infatti.
Come l’altro giorno! Allora non eri tu quello che mi ha sbattuto al muro,
infilato la lingua in gola e fuggito come un ladro nella notte!
Lui cominciò a
camminare avanti e indietro, lanciandole delle occhiate
furibonde.
-Io non sono
fuggito.
-Infatti, mi
devo essere sbagliata! Probabilmente non eri tu! Era un altro di
certo…magari era uhm… Edward Roberts…chi lo sa! –aggiunse
sarcastica.
Lui si bloccò e
la fulminò con lo sguardo più assassino che le avesse mai
rivolto.
-Stronzate!
Bella non
avrebbe saputo dire perché aveva buttato lì quel nome.
Lui non poteva
essere geloso di
lei.
Draco Malfoy
geloso di Bella Bothwell?
Sì, in quale
mondo parallelo?
Ma la cercava
continuamente con lo sguardo.
E l’aveva
baciata.
E le aveva
detto quelle cose in Sala Grande.
Pochi minuti
fa.
Una vita
fa.
-Perché mi hai
detto quelle cose?
Spiazzato.
-Q-quali
cose?
-Un attimo fa,
al tavolo.
Draco si passò
una mano tra i capelli, palesemente in imbarazzo.
Non da
lui.
Bella prese
coraggio.
Non da
lei.
-Aspetta…mi hai
detto…uhm…una cosa tipo “fatti toccare da un altro e non rispondo di me”…o
qualcosa di simil-
-Ma dico!!
Saranno passati sì e no dieci minuti e neanche ti ricordi le parole
esatte?!
-Ma…ma cosa
c’entra??
-“Fatti toccare ancora da qualcuno che non sia io e giuro,
giuro che non rispondo delle mie azioni”. Ecco cosa ho
detto.
-Ma non è la
stessa cosa?
-No..ma
scommetto che ti ricordi benissimo cosa ti ha sussurrato equivocamente Roberts,
vero? Il magnifico Roberts, il fascinoso Roberts….cos’è, sei anche tu una di
quelle oche che sbavano per lui??? Non dirmelo, guarda, scenderesti ancora più
in basso nella mia scala di gradimento.
Bella era a un
passo dall’azzannarlo.
-Ma ti
pare?
-Ti pare che
cosa? Guarda che vi ho visto, sai? – e questa volta fu lui a puntarle il
dito indice accusatorio contro, con una leggera nota isterica nella
voce.
-Lo so, infatti
te ne sei venuto fuori con-
-Non poco fa!!
Nel cortile!!! Fuori dalla Guferia!!!!
Bella
boccheggiò. Cosa voleva dire? Fuori dalla Guferia?
-Ma tu come fai
a saperlo??
-Ah ha!!
Beccati! – le si avvicinò, il viso a un palmo da quello di Bella, la voce sempre
più acuta.
–Beccati! Non
te lo aspettavi, vero? Cosa sono? Incontri clandestini??
-Becc-???..ma
che cosa vai farneticando? Clandestini? Per nascondersi da chi??? Ma se neanche lo conoscevo!
L’unica conversazione che avevo avuto con lui era stata una scenata isterica, e
tutto per difendere te!
-Ma dai?
Eppure mi sembravate…uhm..come si dice? In sintonia –
sibilò.
-Ma si può
sapere perché ti scaldi tanto? – le mani sui fianchi, aspettava una
risposta.
-Beh…perché…insomma!
Che figura ci faccio io? Non voglio diventare di certo lo zimbello della
scuola.
Balle.
-Malfoy, tu ti
rendi conto che le tue parole non hanno alcun senso, vero?
In
effetti.
-Ma
davvero?
Vero.
-Già.
Il ragazzo
cambiò espressione e parve darsi una calmata.
-Sbaglio o la
scuola, persino i muri, vociferano che tra me e te…
E con la mano
indicò alternativamente lui e Bella, ammiccando.
-Che io e
te…?
-Che io e te.
Punto. – rispose lui stizzito.
Possibile che
quella stupida non si fosse accorta di nulla?
No,
impossibile.
Tutti ne
parlavano.
Avevano dato
adito a parecchie chiacchiere ultimamente.
Tutti credevano
che tra loro ci fosse “qualcosa”.
E tutti ora
l’avevano vista fare la civetta, perché
quello aveva fatto, con Roberts.
Ergo: tutti
avrebbero supposto che lui o si faceva fregare le ragazze da sotto il naso, o si
faceva trattare come uno zerbino e prendere in giro da una come
Situazioni da
evitare.
Nel modo più
assoluto.
La sua reazione
non era dovuta di certo al fatto che ogni presenza maschile che ruotava nel
raggio di cinque metri dal disastro infuriato che si trovava di fronte lo
metteva subito in agitazione.
Agitazione poi,
tutta da investigare.
Era un brutto
sintomo quello.
Non era neanche
dovuta al fatto che Roberts aveva toccato Bella.
L’aveva
toccata, già: sulle sue mani doveva essere rimasto un po’ del suo
profumo.
Draco pensò a
Roberts che avvicinava le dita al naso.
Roberts che le
annusava.
Roberts che
“sentiva” il profumo di Bella.
Roberts che
istintivamente pensava alla Vaniglia.
O chissà,
magari a una Torta alla Vaniglia.
Che si faceva
venire voglia di assaggiarla.
L’idea di
Roberts che cadeva dalla scopa durante una partita di Quidditch, sfracellandosi
al suolo, era molto più allettante.
-Non va bene!!!
-Che cosa non
va bene??
-Accidenti a
te!! Ma che profumo usi?????
-Profu- Malfoy,
ma stai dando i numeri????
Lui ci pensò un
attimo, poi le si avvicinò, prese tra le mani una ciocca di Bella e
l’annusò.
Dolce.
Indubbiamente.
-Questo!!! –
disse, portando quella ciocca sotto il naso di Bella.
-Questo
profumo!!! Ma non ti senti??? Cos’ è, fai il bagno nella crema alla vaniglia la
mattina????
-Mah…perché ti
dà fastidio?- gli chiese lei, perplessa, annusandosi i capelli. – È un’essenza
che prepara mia nonna. Ma non ha mai dato fastidio a
nessuno.
-Non ho detto
che mi dà fastidio.
Draco non le
tolse gli occhi di dosso, mentre lei giocava con la ciocca di lunghi capelli
nerissimi che lui teneva ancora tra le dita.
Erano
vicini.
Roberts aveva
detto che Bella aveva degli occhi stupendi.
Era
vero.
E non era
brutta.
Era solo una
che non si faceva notare.
Draco, ti stai
rammollendo.
-Infatti.
-Infatti che?
-Niente – disse
lui, allontanandosi di scatto.
Rimasero in
silenzio per un po’.
Poi lei si
appoggiò alla parete, sbuffando. Lui si voltò a guardarla, aspettando la
prossima mossa, tentando nel frattempo di riguadagnare la sua dignità di
bastardo freddo e calcolatore. Che era quella che gli si addiceva di
più.
-Vabbè.
Quello non se
lo aspettava.
-Cosa vuol dire
‘vabbè’?
-Vuol dire che
sono stufa e me ne vado in camera mia.
-E mi lasci qua
così??
-In che
senso?
-Noi stiamo
discutendo, se non te ne sei accorta.
Bella lo
guardò, sconcertata.
-E allora?? La
discussione è finita.
-Una
discussione in cui sono implicato finisce quando lo decido
io.
Bibbia di
Malfoy, primo libro, versetto 56.
-Questa è
iniziata senza alcun motivo.
-Ma è pur
sempre una discussione!!- esclamò, come se fosse la cosa più ovvia del
mondo.
-Senti. Io sono
stanca, okay? Noi non stiamo insieme, tu non sei geloso, Roberts non mi
interessa e quindi non vedo perché dobbiamo star qui a litigare. Ho il cervello
che mi scoppia – rispose lei, più sconsolata di quanto avrebbe voluto far
vedere.
In quei pochi
secondi la testolina di Bella doveva aver formulato queste interessanti
ipotesi.
Alle prime due
Draco non badò neppure.
La prima
implicava questioni troppo complesse da affrontare a stomaco
vuoto.
La seconda era
spudoratamente falsa, ma lui si sarebbe guardato bene
dall’ammetterlo.
La terza,
invece, attirò la sua attenzione.
-Non ti
interessa? – chiese con più entusiasmo del dovuto.
–Roberts non ti
interessa? – ripetè scettico.
–Ma se un sacco
di ragazze farebbero tarocchi falsi per lui…
-Beh, io no.
A Bella non
interessava Roberts. Era affascinante sì, l’aveva colta di sorpresa,
spiazzandola, certo.
Magari
l’attraeva un po’…
Ma non
troppo.
Nulla in
confronto all’effetto che le facevano due occhi grigi puntati
addosso.
Nonostante
appartenessero al più grande idiota del mondo.
-Ne sei
sicura?
-Sì.
-Beh, a quanto
pare, invece, tu hai attirato la sua attenzione.
Non è che Bella
ci credesse più di tanto.
-Magari vuole
solo vendicarsi per la figura che gli ho fatto fare oppure vuole tentare di
essere gentile per far sì che gli procuri dei biglietti…non credo proprio di
interessargli. – rispose lei con un’alzata di spalle.
-Beh, io vado, allora.
Lui le afferrò
il braccio, così, d’improvviso.
E l’attirò a
sé, facendo aderire la schiena di Bella al suo petto.
Aveva
riacquistato la calma.
C’era però da
ribadire una cosa.
Le prense il
mento tra le dita, le voltò il viso e appoggiò le sue labbra su quelle di
lei.
-Ricordati che
ti tengo d’occhio – le sussurrò, prima di lasciarla
andare.
Bella lo fissò
sbalordita, poi sembrò riprendersi e si allontanò, lasciandolo solo in quel
corridoio deserto.
Malfoy non la
perse di vista un secondo.
Non ci avrebbe
messo la mano sul fuoco che Roberts non avesse qualche
mira.
Bella Bothwell
non era di certo una che si facesse notare.
Ma una volta
entrata nel tuo mondo, per Merlino, era difficile
ignorarla.