Capitolo I
“E che tutto abbia nuovamente inizio!”
Era notte fonda.
Una pioggia leggera batteva sul terreno duro di Privet drive.
Il quartiere era silenzioso,così silenzioso che anche il rumore delle gocce di pioggia sui tetti sembrava un uragano.
Al numero 4 tutto sembrava normale…
Eppure appena arrivata l’alba quella diventava la sede di una peste terribile.
Un ragazzo occhialuto accusato di comportamento non idoneo…
I vicini gli stavano alla larga…un ragazzo troppo strano
e i suoi zii continuavano a incrementare le dicerie.
Vernon Dursley non faceva altro che ripetere:
“E’ rinchiuso al San Bruto!Sta qui solo per l’estate!”
Harry Potter un quindicenne disturbato così veniva descritto…
Niente di più sbagliato…
Harry non era affatto così,non era né disturbato e non era nemmeno ricoverato al San Bruto.
Harry era un mago,ma non era nemmeno un mago qualunque.
Aveva un passato terribile e pesante alle spalle e un destino altrettanto tremendo.
Harry orfano di padre e di madre era cresciuto per undici anni ignaro di quello che era…
pensava che i suoi genitori Lily e James Potter fossero morti in un incidente d’auto,fatto che lasciò nel giovane Harry un segno indelebile…
Una cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
Altro che incidente però…la cicatrice aveva ben altre origini…era il segno di un incantesimo molto potente che aveva ucciso i suoi genitori ma…come per miracolo aveva risparmiato il piccolo Potter…il bambino sopravvissuto.
Chi aveva fatto quel gesto orribile era scomparso senza lasciare traccia…Lord Voldemort era il suo nome…ma la popolazione magica non osava pronunciarlo…il terrore che incuteva quest’essere sui maghi era inimmaginabile.
Harry aveva passato tre anni sconfiggendolo prima sottoforma di incarnazione nel corpo di uno dei suoi professori,dopo sottoforma di ricordo di un diario che aveva portato all’apertura della camera dei segreti.
Due anni fa ha rincontrato il suo padrino che credeva dalla parte di Voldemort e l’ha messo in fuga da Azkaban la prigione dei maghi e solo l’anno prima aveva visto rinascere il suo temutissimo nemico Lord Voldemort davanti ai suoi occhi,vedendo morire il suo rivale in amore ma pur sempre amico Cedric Diggory nello stesso modo in cui erano morti i suoi genitori.
Quella notte Harry era sveglio,i suoi occhi fissavano il soffitto pericolante della sua stanza,mentre tra le mani reggeva un piccolo pezzo di pergamena bruciacchiata:
“Ti aspettiamo Venerdì alla stazione!
Avvertici se quei cretini dei babbani non ti lasciano venire…Fred e George hanno ideato nuovi scherzi!
Come vedi anche questa pergamena ha avuto l’onore di essere sottoposta ai loro progetti…volevano inserire una musichetta come quella di alcuni bigliettini babbani che ha portato l’altro giorno papà…e hai visto il risultato!
Mamma dice che non vuole vederti troppo magro perciò digli che hai mangiato come un pascià in questi mesi ok?
Ci vediamo Venerdì!
Ron”
Harry cercò di immaginare come si mangiasse da pascià e la descrizione non gli sembrò neanche vicina a ciò che lo aveva sfamato durante l’estate…ovvero i resti delle cene di Zia Petunia!
Sorrise ad Edvige lanciando un po’ di cibo a lei e a Leotordo e si mise comodo pronto per rispondere al suo migliore amico.
Prese una piuma dal baule e intingendola nell’inchiostro scrisse:
“Tutto bene…ci vediamo venerdì
Harry”
E così mettendo la pergamena nel becco di Leo lo rimandò alla Tana e nella notte buia due ali spiccarono nel cielo