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Autore: lulubellula    08/05/2012    6 recensioni
Luca Benvenuto sta per correre tra le braccia di un destino crudele: è davanti a Toni Corallo, sospeso tra la vita e la morte.
E se... gli fosse concessa una seconda chance?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E  se …?

E’ sera, è tardi, molto tardi, ma non abbastanza per Luca Benvenuto, 35 anni,  Vicequestore aggiunto del Decimo Tuscolano, prossimo al trasferimento a Torino. La Pista delle escort di lusso lo ha portato alla periferia di Roma, in una zona poco frequentata, alla ricerca di Ekaterina, una giovane sfuggente e bellissima che custodisce segreti pericolosi. E’ buio quando Luca la vede ma non si ferma e nella confusione del momento gli cade dalla tasca il cellulare con il Gps, ma lui ligio al dovere come sempre, non lo nota e corre tra le braccia di un destino crudele. Ferma Ekaterina e ottiene qualche informazione, un nome, Mara Fermi, non molto di più, un indirizzo, lì vicino, un locale, un centro benessere forse. Dovrebbe chiamare i rinforzi, il Decimo, la sua famiglia, Barbara, Pietro e Leo, il suo sostituto, ma non lo fa, il tempo è poco, la curiosità troppa.

Si avvicina al suo destino, un club nel giorno di chiusura, un indizio poco più in là, una stanza buia apparentemente deserta e … una valigia piena di denaro, milioni di euro al suo interno e un uomo armato.

“Chi sei? Dove hai preso tutti quei soldi, sono il Vicequestore Benvenuto, alza le mani, lentamente, e mettile dietro la nuca, dai un calcio alla pistola e allontanala da te” dice Luca, con il viso di un vecchio, con la voce di un bambino che ha paura, con la consapevolezza di non trovarsi in una situazione nuova, con il terrore di non uscirne vivo. Quell’angoscia che attanaglia le viscere e strozza la voce, quell’angoscia con cui ormai conviveva da molti, troppi anni. Con la consapevolezza che a casa non c’ era nessuno ad aspettarlo, non Mauro, l’amico di una vita, non Irene, uccisa tra le braccia di Alessandro, non Anna, perché lui non l’aveva saputa fermare quando se n’era andata a Trieste. Perché se amare vuol dire saper lasciare andare gli altri, amare significa anche correre alla stazione urlando sentendosi stupidi e indifesi e non salutare qualcuno sulla porta lasciando le frasi in sospeso, fingere di essere felici e morire dentro.
Perché Luca se ne rendeva conto solo adesso, si muore un pochino ogni giorno, negli sguardi vuoti, nei silenzi voluti, nei litigi mai sanati, nelle parole mai dette.
“E ora sono qui, sparami, sparami se hai il coraggio, un colpo, due, un altro ancora, sono pronto”

E l’uomo non se lo lascia dire due volte, la pallottola lo sta per colpire, Luca è un morto che cammina e il tempo si ferma.

E se … Luca non avesse lasciato andar via Anna, se fosse corso in stazione, se le avesse detto che l’amava, ora non sarebbe qui, sarebbe con Anna, con il suo amore, la sua vita.

E se … il destino gli concedesse una seconda chance?

   
 
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