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Autore: dragon_queen    08/05/2012    1 recensioni
"Non ricordo quando iniziai a vedere i fantasmi, ma sono sicura che sia accaduto molto tempo fa. Forse il primo che vidi fu proprio quello della mia adorata nonna, un paio di giorni dopo il suo funerale. Avevo quattro o cinque anni, non ricordo bene.
Lei mi si era semplicemente avvicinata, mi aveva accarezzato i capelli castano cioccolato e poi, con un sorriso era scomparsa.
Dagli altri ero considerata strana, eccentrica, insomma, da evitare. Fu per questo motivo che, quando un ubriaco stroncò la mia vita investendomi, nessuno venne a piangere sulla mia tomba, ad eccezione di mio padre. Si, forse era lui l'unico per il quale mi dispiaceva davvero lasciare quello schifo di mondo.
Mentre ancora lo guardavo, rassicurandolo in silenzio che non l'avrei mai abbandonato, un fascio di luce mi attrasse a sé.
Da quel momento, iniziò la mia nuova vita..."
****************
Una ragazza obbligata a diventare shinigami e mandata a fare di stanza sulla terra dopo la perdita del suo migliore amico...
Un inaspettato nemico...
Un Grimmjow che sarà costretto a proteggere qualcosa di diverso dal suo orgoglio di guerriero...
Fatemi sapere se vi piace o anche il contrario...Un saluto
[COPERTINA INSERITA NEL PROLOGO XD]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nnoitra Jilga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Yoko correva a per di fiato, come se in qualche modo sforzare il suo corpo le facesse dimenticare quello che era appena accaduto. Eppure non sentiva solo rabbia, ma anche imbarazzo. Come poteva essere?

Finalmente arrivò al punto indicato. Era finita in mezzo ad un parco deserto, immerso nella semioscurità, rischiarato solo da qualche raro lampione.

-Strano, io non vedo nessuno-

Ad un tratto il pianto di un bambino.

Come illuminato da un invisibile riflettore, poco lontano apparve un bambino. La ragazza gli si avvicinò.

Lo riconobbe: era il ragazzino di quella volta, l'anima inseguita da quel misterioso Hollow.

-Ehi, piccolo. Cosa ci fai qui?- gli chiese dolcemente.

-Oh, signorina. Per favore, mi aiuti- piagnucolò.

-Che cosa è successo?-

L'anima si alzò in piedi e lei inorridì: la sua catena era stata rimossa.

-Fa male- si lamentò ancora il bambino, prima che una sbalzo di reiatsu lo facesse urlare di dolore.

-Chi ti ha fatto questo?-

-Non lo so, non l'ho visto in faccia. Signorina, fa male!!-

Yoko non sapeva cosa fare. A quello stadio non poteva purificarlo, ma non poteva certo lasciarlo trasformare.

-Piccolo, questo ti farà ancora un po' male, ma dopo starai meglio, te lo prometto-

Non era una procedura appropriata in quel momento, ma Yoko era decisa a fare qualsiasi cosa per quel povero bambino. Se si fosse trasformato, avrebbe dovuto ucciderlo.

Così voltò la sua zampakuto dalla parte dell'impugnatura e, con essa, si avvicinò alla fronte del bambino. Quella si illuminò impercittibilmente. Sembrava stesse funzionando, in quanto il piccolo aveva assunto un'aria un po' più rilassata e meno dolorante.

Poi però un'aura nera circondò il piccolo corpo, respingendo Yoko e la sua spada, facendola volare di qualche metro.

La ragazza si rialzò, giusto in tempo per vedere quel povero bambino cambiare aspetto, una maschera bianca apparirgli sul volto e le sue dimensioni farsi più grandi. In mezzo al petto, il buco si allargò.

Un ruggito inumano si propagò nell'aria.

Yoko lo guardava, sconvolta. Il reiatsu che emanava era potente e pericoloso. Era una minaccia, per lei e per altri, ma il suo corpo non le rispondeva. Lo fissava, a terra, impalata, senza reazione.

Quello le si scagliò contro.

-Yoko, muoviti!!- le comandò il suo cervello e all'ultimo secondo lei obbedì.

L'onda d'urto provocata dal colpo la sbalzò ancora lontano.

-Che cosa faccio?-

Perchè d'improvviso non era più sicura di niente? Perchè in quel momento aveva delle esitazioni? Quel mostro non era più il bambino di prima. L'anima del piccolo ormai era perduta e lei avrebbe dovuto fare il suo dovere facendo sparire quell'essere. In qualche modo, però, era come se ne avvertisse ancora l'eco della sua anima nel profondo di quella creatura.

Si spostò ancora, ma stavolta quello la colpì, anche se di striscio, ad una spalla. Quando riatterrò, poco lontano, sentì che il braccio era come bloccato.

-Dannazione- pensò.

Il mostro la osservava, attendendo il momento più adatto di attaccare. La scrutava, la esaminava.

-Chi può aver fatto questo ad un bambino?- continuava a chiedersi.

Avvertì la sua spada reagire, vibrare per un attimo, come se volesse ricordarle che era lì, al suo fianco. Con le lacrime agli occhi, quella la estrasse, avvicinando la lama alle labbra.

-Rischiara il crepuscolo, Daiki-

Il filo della zampakuto divenne di pura luce.

-Mi dispiace- sussurrò, prima di gettarsi all'attacco.

 

Yoko scattò verso l'Hollow, colpendolo ad un braccio. La lama lo attraversò come il burro, ma l'arto non si staccò.

-Che significa?- si chiese confusa.

Tentò ancora, ma ovunque lo colpisse, lo feriva, ma non in maniera mortale.

-D'accordo, allora facciamo sul serio: Raito Kakumei!!-

Un vortice di luce circondò la shinigami. Da quello, come se fossero delle lame, andarono a diramarsi delle mezzelune di luce, le quali si abbatterono sull'Hollow, provocandone un grido di dolore. Quando l'attacco si esaurì quello se ne stava in ginocchio, gocciolante di sangue, lo sguardo basso.

Yoko si ricompose per un secondo, dopodichè afferrò la katana con entrambe le mani.

-Addio- e si scagliò veloce contro l'avversario.

Quando però fu a pochi metri da lui, questo la fissò. Alla ragazza sembrò per un attimo di rivedere il volto del povero bambino biondo che invocava il suo aiuto. Quell'attimo di esitazione però le costò caro: quello infatti le assestò un sonoro pugno nello stomaco, lasciandola senza fiato. Dopodichè si sentì afferrare e sollevare: la stretta ferrea del mostro le provocò un profondo dolore, tanto che giurò di aver avvertito un paio di costole incrinarsi. Gridò, poi tornò a guardare l'Hollow, mentre un rivolo di sangue che gli scendeva dalla fronte le rendeva inservibile l'occhio sinistro.

-So che puoi sentirmi. Non so come, ma sento che dentro di te, da qualche parte, è ancora presente l'anima di quel bambino. Ti prego-

Per un secondo, solo per un attimo, sembrò che la presa si facesse meno forte, poi però tornò a stringere. Yoko alzò gli occhi al cielo.

-Sono proprio uno schifo di shinigami, non c'è che dire- sospirò.

Avvertiva le forze abbandonarla, mentre i polmoni a malapena riuscivano ancora a riempirsi d'aria.

-Doi, sto arrivando- e chiuse gli occhi.

 

Improvvisamente avvertì la mano che la circondava aprirsi di botto, mentre cadeva a terra. Uno spostamento d'aria le fece capire che qualcuno era arrivato in suo aiuto. Poi un braccio le circondò la vita, portandola a qualche metro di distanza. Quando però alzò lo sguardo, rimase senza parole.

-Tu? Che ci fai qui?-

-E' la seconda volta che ti salvo la vita. Credo che per te stia diventando un'abitudine, donna- ringhiò l'espada e stese una mano di fronte a sé.

La ragazza capì immediatamente cosa intendeva fare e, afferratogli il polso, gli spostò il braccio, facendo si che il Cero mancasse il bersaglio.

-Si può sapere che cazzo stai facendo?!?- gridò lui.

-Ti prego, non colpirlo-

Grimmjow rimase di stucco. Come poteva proteggere quella creatura che l'aveva quasi uccisa?

-Si può sapere cosa ti dice quella fottuta testa? Quello è un Hollow, non un coniglietto bianco!!-

-Lo so, ma sento che c'è ancora un'anima in lui-

-Non dire cazzate- e rialzò ancora il braccio.

Lei si liberò della presa intorno alla sua vita e, dopo essere quasi inciampata nei suoi stessi piedi, si pose davanti a lui con braccia e gambe spalancate.

-Non crederai mica che non abbia il coraggio di colpire anche te, vero?- disse quello con un sorriso maligno.

-Allora fallo- lo sfidò lei.

Grimmjow titubò per un attimo. Perchè aveva quell'esitazione? Era solo una stupida e sarebbe perita come un cane. Ma allora perchè non riusciva a colpirla?

Abbassò il braccio.

Yoko si voltò di nuovo verso l'Hollow e gli camminò incontro. Una mano la afferrò per un polso. Si ritrovò a fissare gli occhi blu dell'espada.

-E' una follia!!- gli sbraitò in faccia.

-Devo farlo- rispose lei calma.

-Ma cosa cazzo ti dice il cervello? Sei ferita, la tua zampakuto è inservibile. Pensi che a quello interessino le tue chiacchiere?-

-Grimmjow, se non ti conoscessi direi che ti stai preoccupando per me- sorrise lei.

-Non prendermi per il culo. Te l'ho già detto, non mi va che qualcuno che non sia io faccia fuori la mia preda- ringhiò.

-Non mi farò ammazzare-

-Si certo, come no. E io allora sono Hallibell-

Per un attimo Yoko soffocò un risolino. La presa sul suo polso si allentò. Poi però avvertì le labbra di lui farsi vicine alla sua fronte e sussurrarle:

-Stai attenta-

 

Yoko camminava verso l'Hollow, il quale si reggeva il braccio mancante della mano che Grimmjow gli aveva amputato ed emanava gemiti di dolore. Quando la sentì si fissò su di lei, tenendola d'occhio.

La ragazza continuò ad avvicinarsi, stando però sempre all'erta.

Dannazione, il sangue che stava perdendo le stava facendo perdere la stabilità sulle gambe, mentre la vista a tratti le si annebbiava.

Quando tornò a fissare gli occhi nella maschera bianca, rivide il volto di quel bambino e le sembrò di avvertire la sua voce che invocava aiuto.

-Lascia che ti aiuti- sussurrò.

Una strana energia le fluì nel corpo, mentre sentiva la forza di Daiki fondersi con la sua. Si avvolse di una coltre dorata e chiuse gli occhi. Alzò la mano destra e la portò di fronte a se e sussurrò:

-Joka no Hikari-

Una luce avvolse a sua volta la creatura, sollevandola a mezz'aria. In pochi secondi il suo corpo si ridusse, tornando ad essere quella dell'anima del bambino. Yoko lo guardò con dolcezza, accarezzandogli i capelli biondi.

-Credo che per te sia ora di andare-

-Grazie signorina. La ricorderò per sempre- e detto questo sparì in un mare di pagliuzze.

Yoko non sentì neanche il contatto con il terreno, in quanto, quando avvenne, lei aveva già perso i sensi.

 

Il quarto espada aveva seguito dall'alto l'intera scena. Il potere di quella shinigami era interessante e adesso capiva il perchè al sommo Aizen interessasse a tal punto.

Quello che lo preoccupava era invece il comportamente del sesto espada. Sembrava così...umano. Possibile che si fosse invaghito di quella donna?

Poteva essere un fatto che avrebbe complicato non poco le cose. Per il momento si sarebbe limitato a riferire i fatti al suo signore, poi ci avrebbe pensato lui a quell'idiota.

  
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