08/05/2012
1 recensioni
Lily,
Sai quando alla stazione di King's Cross ti ho chiamato mostro?
Ero accecata dalla gelosia, perché tu eri sempre la preferita della famiglia, eri la più bella, sei sempre stata buona e solare con tutti, mentre io ero l’antipatica e smorfiosa Petunia.
Sei sempre stata diversa da tutti, questo ti rendeva speciale.
Ho sofferto molto quando tu sei partita, anche se non lo davo a vedere.
Poi, tornavi per le vacanze di Natale o quelle Estive e mamma e papà non facevano altro che parlare di te, della tua scuola e della magia.
Nessuno mi ha mai chiesto niente, nessuno mi ha chiesto come stavo o come andavo a scuola.
Neanche quando ho annunciato il mio matrimonio, i nostri genitori non si erano preoccupati per me .
Mi hanno abbracciata, fatto le congratulazioni e poi mi hanno detto – andiamo alla stazione, sta per arrivare Lily-
Se prima dicevo in giro di non avere una sorella, ma non ti avevo dimenticato veramente, dopo quel giorno me ne andai di casa e ti dimenticai, questa volta definitivamente.
Mi ricordo quando un giorno mi venisti a portare la partecipazione al tuo matrimonio con quel Potter,
appena ti vidi ti rinchiusi la porta in faccia.
Chi è il mostro ora? Sono io vero?
In questo momento, in casa mia c’è tuo figlio, Harry.
Uguale a tuo marito ma con i tuoi stessi occhi verdi.
Lui è l’ultima parte di te che mi è rimasta, e anche lui come te è anormale.
Credo di aver scritto questa lettera per sfogarmi da quel senso di colpa che ho addosso da 10 anni.
Mi dispiace che sia finita così,
addio,
Petunia.
Chiudi la busta, la guardi e poi la getti nel cestino.
La lettera appallottolata raggiunge le altre che si trovano nel cestino, perché tu ogni tanti ti metti a scrivere lettere rivolte a tua sorella.
Solo dopo averle scritte hai la consapevolezza che lei non potrà mai leggerle, lei non potrà fare mai più nulla.
Lei è morta, se ne andata, è stata assassinata, la sera del 31 Ottobre 1981.
Sono le cinque del pomeriggio, Sali in camera tua e di tuo marito.
Prendi un cappotto color panna, passi davanti alla camera di Harry.
Lui ti guarda con quegli occhi verdi, ha capito che stai uscendo e non dice niente, come sempre.
Scendi le scale di quella casa immacolata e normale, come te.
Saluti Vernon, gli dici che vai a fare una commissione e tornerai tardi.
Sali in macchina, e guidi.
Non sai da quanto tempo stai viaggiando, forse minuti o forse ore.
Raggiungi un piccolo villaggio chiamato Godric’s Hollow.
Parcheggi e scendi dalla macchina.
Raggiungi a piedi una chiesetta con affianco un piccolo cimitero.
Il cancello in ferro battuto è aperto, entri e un alone di tristezza ti avvolge.
Il cielo è coperto da nuvole e il vento soffia tra i tuoi capelli raccolti perfettamente in uno chignon.
Fai qualche passo incerta, leggi i nomi sulle lapidi, finché non trovi la tomba che ti interessa.
Il marmo è bianco, sopra incisi ci sono due nomi , la data di nascita e la data di morte.
James Potter, nato il 27 Marzo 1960, morto il 31 Ottobre 1981
Lily Evans in Potter, nata il 30 Gennaio 1960, morta il 31 Ottobre 1981.
L’ultimo nome lo leggi come un sussurro.
Incomincia a piovere, ma a te non importa perché la consapevolezza di ciò che c’è sotto quel marmo bianco ti assale e non cerchi di impedire le lacrime che cadono copiose dai tuoi occhi andandosi a mischiare con le gocce di pioggia.
Ti inginocchi davanti alla tomba, non curante del fatto che il tuo cappotto si stia sporcando di terra e del fatto che tu ti stia bagnando.
Senti un macigno sul cuore, questo è il tuo senso di colpa Petunia.
Sai che non puoi tornare indietro nel tempo, non potrai mai chiederle scusa, non potrai mai sapere come fosse vestita al suo matrimonio, e soprattutto non potrai mai più vederla al tuo fianco.
Mai più perché lei è morta,
Lei se ne andata via, per sempre.
Sai quando alla stazione di King's Cross ti ho chiamato mostro?
Ero accecata dalla gelosia, perché tu eri sempre la preferita della famiglia, eri la più bella, sei sempre stata buona e solare con tutti, mentre io ero l’antipatica e smorfiosa Petunia.
Sei sempre stata diversa da tutti, questo ti rendeva speciale.
Ho sofferto molto quando tu sei partita, anche se non lo davo a vedere.
Poi, tornavi per le vacanze di Natale o quelle Estive e mamma e papà non facevano altro che parlare di te, della tua scuola e della magia.
Nessuno mi ha mai chiesto niente, nessuno mi ha chiesto come stavo o come andavo a scuola.
Neanche quando ho annunciato il mio matrimonio, i nostri genitori non si erano preoccupati per me .
Mi hanno abbracciata, fatto le congratulazioni e poi mi hanno detto – andiamo alla stazione, sta per arrivare Lily-
Se prima dicevo in giro di non avere una sorella, ma non ti avevo dimenticato veramente, dopo quel giorno me ne andai di casa e ti dimenticai, questa volta definitivamente.
Mi ricordo quando un giorno mi venisti a portare la partecipazione al tuo matrimonio con quel Potter,
appena ti vidi ti rinchiusi la porta in faccia.
Chi è il mostro ora? Sono io vero?
In questo momento, in casa mia c’è tuo figlio, Harry.
Uguale a tuo marito ma con i tuoi stessi occhi verdi.
Lui è l’ultima parte di te che mi è rimasta, e anche lui come te è anormale.
Credo di aver scritto questa lettera per sfogarmi da quel senso di colpa che ho addosso da 10 anni.
Mi dispiace che sia finita così,
addio,
Petunia.
Chiudi la busta, la guardi e poi la getti nel cestino.
La lettera appallottolata raggiunge le altre che si trovano nel cestino, perché tu ogni tanti ti metti a scrivere lettere rivolte a tua sorella.
Solo dopo averle scritte hai la consapevolezza che lei non potrà mai leggerle, lei non potrà fare mai più nulla.
Lei è morta, se ne andata, è stata assassinata, la sera del 31 Ottobre 1981.
Sono le cinque del pomeriggio, Sali in camera tua e di tuo marito.
Prendi un cappotto color panna, passi davanti alla camera di Harry.
Lui ti guarda con quegli occhi verdi, ha capito che stai uscendo e non dice niente, come sempre.
Scendi le scale di quella casa immacolata e normale, come te.
Saluti Vernon, gli dici che vai a fare una commissione e tornerai tardi.
Sali in macchina, e guidi.
Non sai da quanto tempo stai viaggiando, forse minuti o forse ore.
Raggiungi un piccolo villaggio chiamato Godric’s Hollow.
Parcheggi e scendi dalla macchina.
Raggiungi a piedi una chiesetta con affianco un piccolo cimitero.
Il cancello in ferro battuto è aperto, entri e un alone di tristezza ti avvolge.
Il cielo è coperto da nuvole e il vento soffia tra i tuoi capelli raccolti perfettamente in uno chignon.
Fai qualche passo incerta, leggi i nomi sulle lapidi, finché non trovi la tomba che ti interessa.
Il marmo è bianco, sopra incisi ci sono due nomi , la data di nascita e la data di morte.
James Potter, nato il 27 Marzo 1960, morto il 31 Ottobre 1981
Lily Evans in Potter, nata il 30 Gennaio 1960, morta il 31 Ottobre 1981.
L’ultimo nome lo leggi come un sussurro.
Incomincia a piovere, ma a te non importa perché la consapevolezza di ciò che c’è sotto quel marmo bianco ti assale e non cerchi di impedire le lacrime che cadono copiose dai tuoi occhi andandosi a mischiare con le gocce di pioggia.
Ti inginocchi davanti alla tomba, non curante del fatto che il tuo cappotto si stia sporcando di terra e del fatto che tu ti stia bagnando.
Senti un macigno sul cuore, questo è il tuo senso di colpa Petunia.
Sai che non puoi tornare indietro nel tempo, non potrai mai chiederle scusa, non potrai mai sapere come fosse vestita al suo matrimonio, e soprattutto non potrai mai più vederla al tuo fianco.
Mai più perché lei è morta,
Lei se ne andata via, per sempre.