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Autore: Jo_The Ripper    08/05/2012    10 recensioni
[Terza classificata al contest: "Chi è il mostro?" Indetto da MisticSword]
La sua vita era sfumata, andando alla deriva ogni giorno di più.
La vita del bambino minuto e gracile nato nell’odio della guerra, che portava sulle spalle il peso dei torti della sua gente. Essere malvagio era ciò che tutti si aspettavano da lui. Doveva interpretare il ruolo del mostro dal quale i genitori mettevano in guardia i propri figli prima di andare a dormire...
Ma nell’arazzo del destino tessuto dalle Nornir, può un dio rinnegato, subdolo, falso doppiogiochista senza possibilità di redenzione, la cui mente è ottenebrata dalla ricerca di vendetta e riscatto, diventare vittima del suo stesso inganno?
“Skuld, non vorrai mica rivelargli il futuro?”
“Il futuro… certo che no! Ho guardato il suo, ed è proprio quello che mi aspettavo.”
“E allora cosa hai intenzione di fare?” chiese Urðr.
“Vedrete. Stavolta il nato Jötunn imparerà una grande lezione, e compirà il suo destino.”
Skuld sorrise. Lei aveva visto il futuro che attendeva il giovane principe di Asgard.
Genere: Avventura, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I was born with the wrong​ sign in the wrong​ house
With the wrong
​ ascen​dancy
I took the wrong
​ road
That lead to
The wrong
​ tende​ncies
Depeche Mode – Wrong

 [Sono nato con il segno sbagliato nella casa sbagliata/ con l’ascendenza sbagliata/ ho preso la strada sbagliata/ che portava a tendenze sbagliate]

 
Il grande frassino sorregge i nove mondi, sprofondando sin nel regno degli inferi, mentre i suoi rami sostengono l'intera volta celeste. L’albero è attorniato da diversi animali, che lo proteggono, che ne traggono vita, o che lo minacciano. Sulla sommità stanno un’aquila ed un falco. Quattro cervi balzano tra i rami, mangiandone le foglie: Dáinn, Dvalinn, Duneyrr, Duraþrór. Le radici sono tormentate da diverse serpi, e tra questi vi è Níðhöggr, costantemente in conflitto con l’aquila che sta sul vertice dell'albero. Emissario tra i due animali è un velocissimo scoiattolo, di nome Ratatoskr.
Sulla cima dell’Albero della vita sta Víðópnir, gallo dorato il cui canto annuncerà il Ragnarök, la fine del mondo. Alla sua base vivono le tre Nornir(*), che attingono argilla bianca e acqua fresca con cui cospargono il tronco dell’Albero del cosmo, per impedire che si secchi e muoia. Le tre divinità che dimorano alle radici di Yggdrasill hanno il compito di tessere l’arazzo del destino. Con abile maestria intrecciano i sottili fili delle vite umane, compiendo il loro dovere.
 
“Il nato Jötunn sta ancora giocando con la tela di ragno”
“Urðr,sorella mia, tranquillizzati. Stiamo ancora tessendo il suo avvenire”
“Sembra così semplice per te, Verðandi.”
“Quel figlio di Odino è davvero tenace, devo riconoscerlo” sorrise l’ultima sorella.
“Skuld, non vorrai mica rivelargli il futuro?”
“Il futuro…certo che no! Ho guardato il suo, ed è proprio quello che mi aspettavo.”
“E allora cosa hai intenzione di fare?”chiese Urðr
“Vedrete. Stavolta il figlio di Odino imparerà una grande lezione, e compirà il suo destino”
“Però, furbo a comunicare tramite il ragno. Heimdallr non lo riuscirà a scoprire”
“A meno che tu non glielo dica, Verðandi.”
“Non è il mio compito, Skuld. E poi adesso sono curiosa di vedere cos’hai in mente”
Skuld sorrise. Lei aveva visto il futuro che attendeva il giovane principe di Asgard.
 

***

I capannoni abbandonati sono l’ideale per trovare rifugio sicuro, specie quando sono dismessi a causa dell’amianto. La polizia non viene a controllare, e qualche vagabondo si incontra, ma solitamente restano per una notte, e poi vanno via. Ho quasi ultimato la costruzione della ragnatela, ho bisogno di un portale di comunicazione. Legare insieme i fili mi è costato tre giorni di lavoro, se non mi fossi indebolito con la magia sarebbe stato molto più semplice.

A mali estremi, estremi rimedi. Ho dovuto costruire una ragnatela con la lenza. Altro che fili di seta! Se non altro l’aspetto complessivo è passabile, ed il materiale poi non ha tutta questa importanza. La forma quasi circolare è mantenuta, sviluppandosi poi a spirale verso il centro. Ma a me piace fare le cose con un certo stile, e trovo questo arrangiamento mediocre. Purtroppo però ho una certa urgenza, e richiamare il ragno(**) è di vitale importanza.
Tendo le mani dinanzi a me, concentrandomi. La formula mi riecheggia con le sue parole arcane nella mente. La tela comincia a risplendere dei colori dell’arcobaleno, ed il suo centro si illumina. Il ragno sta arrivando, il portale è aperto.
 
“Figlio di Odino, perché mi hai convocato?”
È arrivato, l’emissario delle tre Nornir. Il suo corpo è cangiante come una perla, le otto zampe sottili e scintillanti come l’argento. Mi fissa con i suoi quattro occhi d’onice lucenti, riflettenti la luce come quelli del più aggraziato felino.
“Ho bisogno di interrogare le dìsir”
“Sai benissimo che a nessuno è concesso conoscere il futuro”
“Ma io non voglio conoscere il futuro, voglio solo porre qualche domanda sul prossimo presente”
“Il che è la stessa cosa. Nato Jötunn, non riuscirai ad imbrogliarmi con i tuoi giochi di parole.” Fa scattare le potenti chele, come segno di avvertimento.
“Non è mia intenzione. Ho solo bisogno di risposte” mi inchino ossequioso.
“Allora poni le tue domande”
“Thor, immagina dove possa essere?”
“Il dio del tuono ti sta cercando”
 
Una buona notizia, non ha ancora nessuna pista. Un po’ di fortuna anche per me a quanto pare.
“Bene, è tutto”
La bestia mi fissa sorpreso “ Come mai sei così accondiscendente, lingua dolce?”
Gli sorrido amabile “Perché mi hai detto che non mi rivelerai nulla, e per questo non chiedo altro”
Posso leggergli negli occhi il sospetto, non è un novità, è un sentimento che accomuna tutti quelli che parlano con me.
“Davvero, non c’è altro” rispondo quieto “Puoi tornare allo Yggdrasill. Porta i miei saluti alle Nornir, ringraziale del loro tempo”
Per un attimo chiude gli occhi, come in trance, poi li riapre
“La padrona Skuld ha un messaggio per te: dice che stavolta sarai tu a crearti il tuo nemico”
Aggrotto la fronte, che significa?
“Potrebbe essere più specifica?” ho bisogno di sapere cosa si cela dietro queste parole.
“Significa che mentre crederai di star agendo per il tuo bene, starai invece spianando la strada verso la disgrazia”
“Continuo a non capire” stringo i pugni, serro la mascella nervoso.
“Capirai quando…”
“…quando?” ansioso cerco di spronarlo a parlare, ma la magia si sta esaurendo, ed il portale si sta richiudendo. “Non te ne andrai bestiaccia, non fino a che non avrai parlato” mi precipito alla tela, cercando di afferrare il ragno per trattenerlo. Ma ormai è cominciato a diventare evanescente, e le mie mani stringono aria.
“…incontrerai…due strade” è l’ultimo eco che giunge alle mie orecchie.
“Incontrare chi? Quali strade?” grido, ma non ottengo alcuna risposta, la tela è svanita.
 
Frustrato sollevo una delle casse sparse in questo capannone, e la scaravento contro il muro con tutta la forza  di cui sono capace. Mi sento avvilito, impotente, tremendamente arrabbiato. Scoprire che il mio destino è vincolato ad un incontro. Ma con chi?
Colpisco con un pugno la parete, un piccolo fosso e delle crepe si aprono. Non ho mai avuto una forza paragonabile a quella di mio fratello, ma ne ho abbastanza da sollevare qualche tonnellata, e crearmi un varco in una parete a pugni. Avevo chiamato per avere delle risposte, ed invece mi sono rimaste solo altre domande. E dire che il mio piano stava funzionando così bene! Skuld ha sempre avuto un debole per me, se non fosse stato per la mia debolezza avrei potuto mantenere il portale ancora aperto…basta, devo calmarmi, in questo stato iracondo non concluderò niente di buono.
Mi siedo su una delle casse, gambe incrociate, ho bisogno di riflettere.
Un incontro: per evitarlo potrei starmene chiuso qui, a meno che non si tratti di uno di quei barboni che mi hanno incrociato…no, è escluso, alcuni di loro erano troppo ubriachi per badare a me. Mi avranno preso per un’allucinazione. D’altra parte restare confinato in questo magazzino come un volgare ratto non è tra i miei piani.
So con certezza che Thor mi sta cercando, espormi vistosamente non è nemmeno consigliabile. L’incontro…un incontro che deciderà la mia sorte…con chi? Mi sfrego la mano, ed il mio sguardo ci cade. Era la mano che mi ero ferito con la tazza rotta.
“La ragazza, ma certo!” esclamo. Il collegamento deve essere lei, è l’unico umano che sa cosa io sia, e che potrebbe crearmi problemi.
Devo ritrovarla.

***

 
“Tuo fratello è scappato di nuovo”
“Non so come abbia fatto” Thor era mortificato.
“Avremmo dovuto tenerlo intrappolato in una delle nostre prigioni…”
“Calmati, Banner. Non siamo preparati a vedere una tua esplosione.”
“Stark, non provocarmi…”
“Smettetela entrambi! Dobbiamo cominciare le ricerche, non possiamo lasciare libera quella mina vagante” comandò Capitan America.
“Dove potrebbe essere andato?”
“Non ne ho idea, Heimdallr non riesce a trovarlo, ma non è una novità. Loki è stato sempre bravo ad eludere la sua sorveglianza”
“Ok, io stavolta me ne chiamo fuori. La responsabilità è tua, Thor”
“Banner smettila di dire sciocchezze, ci siamo tutti in questa storia” Tony era seccato, a volte quell’atteggiamento del dottore lo innervosiva.
“No, ha ragione. Sono io che l’ho riportato ad Asgard, e me lo sono fatto scappare”
“Allora vallo a cercare, e riportalo indietro. E stavolta saetta, se non lo ucciderai tu, lo farò io” Nick Fury fissò con sguardo deciso il biondo ed annuì.
 
Lasciò la compagnia mentre il mantello vermiglio gli svolazzava intorno.
“Perché Loki, perché…stupido fratello mio” mormorò sconsolato mentre si accingeva a partire alla sua ricerca.
 
Note
(*) Le Norne nella mitologia norrena sono tre dìsir chiamate Urðr, che presiede il passato, Verðandi il presente, e Skuld, il futuro. Vivono alle radici dell’Albero del cosmo, dove hanno il compito di intrecciare il fili del destino. La vita di ogni persona è una corda nel loro telaio, e la lunghezza della corda è la lunghezza della vita dell'individuo.
(**) Mentre facevo qualche ricerca, mi sono imbattuta nella simbologia legata al ragno, ed ho trovato che la sua tela era considerata presso molte civiltà alla stregua di un ponte, un portale tra quei mondi che normalmente non comunicano tra di loro. Il ragno poi, secondo diverse fonti della mitologia norrena, era legato al dio Loki, quindi mi sono detta “Perché non usarlo?” XD. Il bello è che sono un’aracnofoba di prima categoria, ma soprassediamo. I ragni finti non mi turbano :P.
 
***
Salve ragazze! Spero di non avervi annoiato con queste note di fine capitolo, ma vi avevo detto che mi sarei affidata alla mitologia norrena, quindi mi faceva piacere condividere queste piccole curiosità insieme a voi :D
Parliamo di cose serie: sabato ho visto il film. Che ve lo dico a fare, sono stati 140 minuti nei quali mi sono vista proiettata nel Valhalla, estasi e contemplazione mistica. Sono uscita dal cinema con gli occhi a cuoricino, ed un sorrisetto ebete dipinto sul volto. E’ stata un’esperienza ascetica. Tom Hiddleston interpreta un Loki fantastico, io lo amo, stimo e rispetto *O*
E dopo l’ennesimo vaneggiamento, vado a scribacchiare qualche altra cosetta, giusto per tenermi in allenamento :P
Un bacione a tutte voi, che mi seguite e supportate!!! Grazie ^^
  
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