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Autore: Wekesa    08/05/2012    1 recensioni
Questa sarà una raccolta sulla nuova generazione. Cercherò di raccontarvi gli ultimi giorni prima di partire per la Scuola di Magia dei piccoli Weasley e dei loro amici, a volta anche le prime impressioni a scuola e sul treno. Cercherò di attribuire ad ognuno di loro un carattere e una Casa. Saranno tre capitoli per ogni anno che qualcuno parte. Dal dodicesimo capitolo (ricorretto in modo da non svelare troppo):
-Ci sono alcune cose che voglio fare a Hogwarts. Una di queste è ricreare i Malandrini, voglio essere all’altezza dell’uomo di cui porto il nome. Vuoi farne parte?-
-O cugino che proposta emozionante! Ma sai con chi stai parlando? Con l’unico erede maschio dei Tiri Vispi Weasley!-
-Ragazzi credo che per quest’anno vi servirà una guida e grazie ad una raccomandazione di zio George posso dire di conoscere bene la scuola, forse non tutta, ma siamo a dei buoni livelli. Frank fagli vedere la pergamena.-
Buona lettura e mi raccomando vi invito a recensire con consigli, critiche e anche altro. :D
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Dominique Weasley, Fred Weasley, Fred Weasley Jr, Hugo Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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HOGWÀRTS O BEAUXBATONS
 

Erano passati tredici anni dalla fine della guerra, tutto pian piano era tornato normale. Hogwarts aveva riaperto le porte ai suoi alunni lo stesso settembre di quel 1998, sotto la guida dell’instancabile Minerva McGranit, che appena due mesi dopo l’undicesimo compleanno di quella Weasley, le aveva fatto recapitare una lettera con il sigillo della scuola.  Pochi giorni dopo l’arrivo di quella prima lettera ne era stata mandata una seconda in quella casa, da un’altra scuola: Beauxbatons.
Ma la piccola ragazza non aveva avuto dubbi, dopo soli due giorni aveva mandato la sua lettera di conferma alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
 
Adesso dopo più di due mesi era arrivata la mattina della vigilia della sua partenza, tutto era stato sistemato nel baule, mentre lei non aveva ancora trovato gli abiti babbani adatti da indossare il giorno dopo.

-Cosa mi metto? Cosa mi metto?! COSA MI METTO!- urlava, silenziosamente, la ragazzina mettendo a soqquadro l’armadio.

-Per me potresti anche uscire così.- rispose dolce una voce maschile che veniva da fuori la finestra. Lei si affacciò e alla luce di quel luminoso sole di fine agosto, vide la persona che più di tutti aveva condizionato la sua scelta della scuola. Vide il suo migliore amico, nonché fidanzato, il ragazzo che voleva sposare, colui che sicuramente avrebbe rischiarato le sue giornate ad Hogwarts e anche dopo.
Sorrise, come riusciva a sorridere solo al suo ragazzo e lui ricambiò con quel suo sorriso dolce, capace di far sciogliere ogni ragazza.
 
Diciamo che non era il ragazzo più figo del mondo e che forse il suo sorriso non avrebbe proprio fatto sciogliere ogni ragazza, probabilmente era anche un tipo strano sia nell’aspetto che nel carattere, ma lui era dolce, era il suo orsacchiotto, era il suo primo e unico ragazzo. Voleva urlarlo al mondo, per farlo sapere a tutti: lei lo amava e lui la ricambiava. Che bella cosa l’amore a undici anni!
 
Lo guardò e gli disse: -Sali. Fai piano. Vedi di far volare quella scopa molto silenziosamente, non voglio svegliare gli altri è troppo presto.-

Lui annuì e pian piano salì verso la finestra del secondo piano della villa in riva al mare. Ma nello stesso momento, proprio mentre la scopa stava passando davanti alla finestra, qualcuno si era appena alzato per scostare le tende e per godersi quel sole appena sorto dal mare.
 
-Teddì, non ci provare neanche. È troppo pericoloso. Forza scendi da quella scopa ed entra dalla porta. Victoire! Tu vestiti e scendi subito in camera mia.- urlò la bella Fleur dalla sua stanza matrimoniale, svegliando il marito.
 
-Teddy! Cosa volevi fare!? Ragazzo, io e te dobbiamo parlare, SUBITO!- urlò Bill arrabbiato.
 
Dominique e Luis svegliati dal trambusto che avevano fatto i loro genitori, si affacciarono alle loro finestre e sorrisero a quella situazione che, per una volta, non era passata inosservata. Dominique, minore di Victoire solo di due anni, fra una risata e l’altra, si diresse verso la stanza accanto alla sua, senza bussare, entrò e beffarda disse alla sorella:
 
- Vic, com’è questa volta vi hanno beccati? Strano, non eravate diventati campioni in queste cose? A sorellona mi sa che vi aspetta una bella strigliata dai nostri genitori. Oggi mi sento buona, probabilmente non ti ricatterò, anzi, forse si, potrei…-
 
-Dai Dominique lascia stare Vic. A me Teddy sta così simpatico, non voglio che papà lo sgridi troppo. Comunque, buongiorno Vic! Io sto scendendo, ti saluto il tuo prode… aspetta come si chiama quel tizio babbano?  A si Rimeo.-
 
-Si dice Romeo!- lo corresse la sorella maggiore. -E adesso uscite tutti. Luis, la prossima volta bussa! Dom oramai con te ho perso le speranze, è inutile ripetertelo.-
 
Una volta fatti uscire i fratelli, tornò a pensare ai vestiti. Stufa di cercare nell’armadio l’abbinamento perfetto, pescò da un cassetto un jeans corto, una canotta bianca e delle scarpe da tennis per il giorno dopo e un vestito per indossarlo in quel momento. Mise il primo abbinamento nel baule e lo trascinò fuori, poi indossò il suo vestito dedicando un pensiero speciale a Luna Lovegood. Pettinò i suoi biondi capelli da veela e lavò la sua faccia coperta di lentiggini, come una Weasley, poi scese in camera della mamma. Vicroire si preparò alla sgridata, fece un respiro profondo e bussò delicatamente alla porta.
 
-Victoire entra, vieni pure.- La ragazza entrò nella stanza e notò che era già tutto in ordine, sua madre era fuori in balcone seduta su una delle due sdraio.
 
-Mamma mi dispiace, so che Teddy non può entrare in camera mia quando voglio, ma stamattina ero in crisi.-
 
-Piccola, vieni qui, siediti e parliamo da donna a donna.- Perché sua madre era così tranquilla? Non aveva quel tono autoritario che assumeva di solito quando li sgridava e neanche l’accento francese che sfoderava per prenderli in giro. Sua madre sorrideva beata fra i ricordi.
 
-Mamma, sicura di sentirti bene?-
 
-Certo. Dimmi, Teddy ha condizionato la tua scelta della scuola?-
 
-No mamma, sai che ho sempre preferito Hogwarts.- un po’ stava mentendo.
 
-Victoire, tu hai sempre preferito Ted Lupin. Questa vostra storia sai da quando va avanti? Ricordo perfettamente quel giorno al mare. Eravate così teneri. Lui aveva quattro anni, eppure già faceva di tutto per guadagnarsi la tua attenzione.

Stavate giocando insieme sul bagnasciuga, quando un’onda più grande delle altre ti bagnò i piedi. Ahahah, sai lui che fece? Cominciò a urlare contro il mare “Tu, come ti sei permesso! Mare, adesso te la dovrai vedere con me! Victoire spostati queste sono cose da uomini, Vic? Victoire?” Tu eri dietro di lui che ti rotolavi nella sabbia e ridevi a crepapelle, non so bene come successe ma lui si avvicinò e ti diede un bacio sulla guancia, il primo di una lunghissima serie.- Fleur sorrideva beata a quel ricordo.
 
-Mamma, quello era il primo bacio sulla guancia, posso raccontarti del primo bacio vero?- Victoire aveva tenuto per se quel ricordo felice, solo per lei e Teddy.
 
-Certo, raccontami.-
 
-Dopo che arrivò la lettera per Horgwàrts ci misi due giorni per rispondere. Vi dissi che volevo scegliere le parole giuste, ma in realtà volevo riflettere: Hogwàrts o Beauxbatons? Due scuole diverse, due opportunità diverse, due adolescenze diverse.

La prima vicino casa, con i miei amici, i miei parenti: a Hogwàrts con Teddy.
La seconda in Francia, dai nonni e dalla zia Gabrielle, un opportunità diversa, unica, ma troppo lontana da casa, da voi tutti. Una volta presa la decisione spedii la lettera alla Preside e poi andai a dormire.
 
La mattina dopo venne Teddy e la prima cosa che gli dissi, ancora prima di farlo entrare in casa, fu “Vengo. Ho deciso. Vengo con te.” Lui per la felicità mi prese in braccio e insieme girammo, poi lui inciampò per colpa di un nano e cademmo, lui sotto e io sopra. Mi guardò negli occhi e poi mi baciò dolcemente. Mamma è stato bellissimo. Eravamo insieme, io ero sua, totalmente!-
 
Passarono alcuni momenti di silenzio poi Fleur chiese a sua figlia:
 
-Victoire, so che tu e Teddy siete sicuri che vi sposerete e sarebbe impossibile credere il contrario, ma devo chiederti se sei sicura delle scelte che stai facendo?-
 
-Si mamma, sono sicura che così sarò sempre felice.- mamma e figlia si sorrisero.
-Bene piccola. Adesso rassicura me e tuo padre su un concetto: ti ricordi del nostro discorso sull’educazione sessuale vero? Non ti lascerai andare presto? E sei…-
 
-Mamma stop! Si ricordo tutto di quell’imbarazzante conversazione. Non preoccuparti io sono responsabile e intelligente, di me ti puoi fidare.-
 
-Bene Vic, adesso andiamo a fare colazione.-
 
Mamma e figlia si diressero in cucina dove trovarono Teddy e Bill ad aspettarle. Il ragazzo sorrise raggiante appena le vide: Victoire indossava un vestitino giallo con delle stampe a fiori che faceva molto risaltare i suoi capelli biondi come quelli della mamma e i suoi occhi verdi marca Weasley. Inoltre le fasciava leggermente i fianchi e faceva intravedere quel suo fisico stupendamente perfetto che sarebbe diventato come quello della mamma. Ma la cosa che più faceva sorridere Teddy erano quelle lentiggini non troppo marcate sparse solo intorno al naso sulla sua pelle chiara.
 
-Ciao Teddy.- disse emozionata la ragazza.
 
-Ciao Victoire.- le rispose felice il ragazzo.
 
-Buongiorno papà, possiamo…-
 
-Si andate! Ma rimanete in giardino e tornate fra mezz’ora per la colazione.-
 
-Ok.- risposero i due ragazzi in coro.
 
Una volta usciti fuori Vic esordì:
 
-Scommetto una falce che mio padre ti ha fatto il terzo grado?-
 
-Io scommetterei di più su una domanda così facile.- entrambi si misero a ridere.
 
-Dai racconta.- lo incoraggiò la ragazza.
 
-Vediamo, all’inizio era tutto un “Ei ragazzo, quel bocciolo è mia figlia! Accetto la tua relazione con mia figlia perché è inevitabile che vi sposiate, ma cosa volevi fare su quella scopa? È ancora piccola. Sai che non puoi entrare nella sua stanza quando vuoi! È l’unica regola che vi abbiamo dato: si entra nella stanza solo quando il sole è alto, oppure quando uno di noi due è sveglio.” Allora io mi sono scusato, mossa saggia lo so, e credo che lui si sia intenerito quando i miei capelli hanno cambiato colore verso il biondo, come i tuoi, ero ansioso di vederti. A quel punto mi ha raccontato una storia che ricordo bene: il nostro primo bacetto. Dopo ci siamo detti altre cose, ma quelle sono cose da uomini non ti interessano.- Vic gli sorrise.
 
-Anche mamma mi ha raccontato quella storia, peccato che io non la ricordi. Comunque non tenermi sulle spine, cosa vi siete detti?-
 
-Niente di importante, mi ha dato dei consigli e mi ha fatto alcune raccomandazioni.-
 
-Non vuoi proprio dirmi niente di più?-
 
-No bocciolo- Poi lei si avvicinò a lui e lo baciò delicatamente, un semplice bacio sulla guancia.
 
-Questo potrebbe farti cambiare idea?- lo provocò lei.

Lui scosse la testa e continuò beato a guardare quel fiore che ricambiava il suo amore e lo baciava! Che bello l’amore a tredici anni!


N.D.A

Eccomi qui sono tornata a scrivere. Vi avviso che i primi capitoli li ho già scritti, quindi credo che sarò in grado di aggiornare due volte la settimana. Poi ho scelto di non iniziare con Teddy, ma bensì con Victoire. La nostra Vic è una piccola Fleur con tratti marca Weasley ed è estremamente responsabile e seria anche se ha undici anni. Fatemi sapere cosa ne pensate. Ciao.
  
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