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Autore: Natural Disaster    08/05/2012    2 recensioni
Niall era innamorato di Lindsey da quando erano due bebè, ma non aveva mai trovato il coraggio di dirglielo, semplicemente perché sapeva che era amore non corrisposto. Si avvicineranno a poco a poco, guidati da un legame indissolubile che li tiene allacciati stretti da sedici lunghi anni. Lindsey capirà che quella che era una volta non è più lei, è finalmente cresciuta... i due non sanno che Cupido ha finalmente centrato i loro cuori e li ha uniti per sempre.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lindsey e Niall si conoscevano da una vita, da quando erano due bebè. Lei si era trasferita nella contea di Mullingar, nel Westmeath, in Irlanda, perché i suoi pazzi genitori, in preda a una follia d’amore, avevano deciso di fuggire via dalla loro terra natìa, portando con loro la piccola figlioletta nata da poco. Si erano conosciuti in estate, al compleanno di Lindsey. Erano vicini di casa e qualche volta, quando avevano un anno, avevano giocato insieme sulla sabbia, a fare i castelli mentre le mamme parlavano di pannolini e biberon. Il loro incontro era stato, per Niall, un colpo di fulmine. A lui non piaceva giocare con le bambine, le considerava inutili. Avevano paura di tutto, piagnucolavano in continuazione e a loro piacevano.. be’, cose da femmine tipo le principesse e il rosa. Ma lei era diversa, lei sapeva ascoltare, si accontentava di poco e per evitare i litigi aveva creato un gioco adatto a maschi e femmine, così nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire. Niall non aveva mai trovato il coraggio di dirle che l’amava, lei era troppo imprevedibile.. non stava mai ferma, cambiava sempre idea e il suo sguardo era un guizzo frizzante. Lui la guardava e si perdeva e le parole che per tanti anni aveva immaginato di dirle, svanivano, puff, rimaneva imbambolato a guardarle le lentiggini o a contare le macchioline verdi sparse per la sua iride marrone chiaro. Da sempre, lei, lo aveva chiamato ‘migliore amico’ ed era sempre stato il suo piccolo scrigno dei segreti. Lei gli raccontava tutto, si fidava ciecamente di lui e benché le sue amiche non avessero amici maschi e la considerassero ‘strana’ a dare tutta questa confidenza a un ragazzo, lei gli voleva bene, tanto, e lo considerava come un fratello. Dal suo canto, Niall, non poteva chiedere di meglio. Da sempre aveva avuto l’occasione di poterle accarezzare i riccioli rossi quando doveva aiutarla a fare lo chignon, o ad allacciarle le punte quando lei era in ritardo per la lezione di danza, ma sapeva, e il pensiero lo tormentava, che lei lo avrebbe lasciato. Si sarebbe innamorata di qualcun altro che non era lui e sarebbe stata felice mentre tutto quello che lui poteva fare era guardarla sorridere e non poter fare nient’altro, perché sapeva che il suo amore non era corrisposto. Anche se Niall aveva provato a dirglielo, lei si era sempre girata e chiesto “cosa c’è Nialler? Qualcosa non va?” mordendosi le labbra e sorridendo incoraggiante, e lui non sapeva più che dire e diceva soltanto “scusa, mi son scordato” e lei gli toccava il nasone e annuiva, sorridendo un po’, mostrando le fossette. I due non sanno che, inevitabilmente, sono destinati a passare il resto dei loro giorni insieme…
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La mattina mi veniva a prendere sempre lei, la mia Lindsey. Attraversava il vialetto, bussava alla porta e la mia mamma la faceva entrare.
“Niall” mi ero svegliato, al suono del campanello, ma avevo fatto finta di niente “Niall!” mi aveva scosso un po’ e ancora nulla, io non mi svegliavo. Per un po’ non si era mossa e allora mi decisi ad aprire gli occhi, per vedere il suo visino sorridente che mi guardava.
“Ce ne hai messo di tempo per svegliarti! Sono le 8 meno un quarto, o ti alzi o ti alzi” era ritornata seria e la dolcezza di un attimo fa era svanita.
“Arrivo” avevo bofonchiato e, ancora assonnato, avevo seguito la sua chioma rossa fino in cucina. Lungo la strada lei mi aveva preso a braccetto e aveva posato la sua mano calda sulla mia spalla, facendomi arrossire e avere i brividi lungo la schiena. Com’era possibile che una ragazza, anche solo toccandomi col palmo della mano, potesse farmi provare tutte queste emozioni? Arrivammo a scuola e trovammo il consueto chiasso, e ovviamente, tra la folla, Lindsey riconobbe Harry Styles, quello stronzo dell’ultimo anno che piaceva a tutte le ragazzine.
“Oh mio Dio Niall, c’è Harry!”
“Sì, va a scuola qui. È normale”
“Idiota! Come sono conciata?”
“Sei bellissima” le avevo fatto un complimento e l’avevo detto con tutta la dolcezza che potevo metterci ma lei non mi aveva ascoltato, aveva preso il cellulare e si era specchiata nel riflesso del display; poi mi aveva dato una pacca poderosa e si era lanciata tra le sue amiche idiote.
“Ciao ragazzi” avevo mormorato depresso a Louis e Liam, seduti sul muretto, che canticchiavano. Avevo sempre pensato che avessero una bella voce e che fossero dei gran furboni, naturalmente, non era un caso che venissero a scuola con la chitarra. Lo facevano per attirare le ragazze e cosa strana ci riuscivano sempre.
“Ehi bello!” Louis era euforico come al solito; Liam mi parve più comprensivo. Si distaccò dal gruppetto di ochette urlanti (?) e mi fece entrare in classe, tanto la campanella sarebbe suonata a momenti.
“Cos’ha fatto sta volta?” chiese Liam, per l’ennesima volta.
“Niente, lei proprio niente, appunto per questo”
“Mi dispiace Niall, davvero, secondo me dovresti cambiare aria, conoscere gente nuova. Che ne dici se ti porto in discoteca domani sera?”
“Ma è lunedì”
“E allora? Dai, ci divertiamo”
“Eh vabene, okay…” la campanella suonò e cinque ore passarono lentamente. All’uscita, come al solito, Lindsey mi stava aspettando per tornare a casa, non più sorridente.
“Ciao Niall” mi salutò e incominciammo ad incamminarci verso casa.
“Perché stai zitta? Raccontami cos’hai fatto a scuola” –ho bisogno di sentire la tua voce- avrei voluto aggiungere.
“Domani sera devo ballare e l’ho saputo solo ora” disse tutto di un fiato “ho una fifa blu, non sono capace” disse e si aggrappò al mio braccio sinistro.
“Certo che sei capace! Non dire sciocchezze. Ti ho vista ballare per anni e credimi, sei capace” anche ora le stavo facendo un complimento, le stavo aprendo il mio cuore ma lei era troppo tesa per capire.
“Vieni a vedermi” si girò e mi guardò, con le pupille che si muovevano frenetiche, evidentemente tesa, col cuore in gola. Le avevo detto di sì, naturalmente, le dicevo sempre di sì.
“Evvai!” Aveva riso e aveva appoggiato la testa sulla mia spalla, mettendosi in punta di piedi.
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La giornata era filata via velocissimamente, tra i compiti e la merenda era già sera e come un’idiota, mi ritrovavo seduto in giardino, nel mio divanetto, col plaid in patchwork a strimpellare la chitarra. Da lontano vedevo la luce accesa della stanza di Lindsey e tra me e me mi chiedevo che cosa stesse facendo, ma più me lo chiedevo e più pensavo alle parole di Liam “dovresti cambiare aria”. Forse non aveva tutti i torti, forse era finalmente ora di trovarmi la ragazza giusta. Il mio flusso di pensieri confusi fu tragicamente interrotto da mio fratello piccolo, Sean, che mi tirò per l’orlo dei pinocchietti di jeans e allungò le braccine per farsi prendere in braccio. Io lo feci sedere vicino a me e gli cantai ‘is this love’ di Bob Marley. Lui mi sorrise e mi abbracciò, poi decisi che faceva troppo freddo per lui e rientrai. _____________________________________________________________________________ Okay, se siete arrivati fino a qua giuro che vi amo c: è la mia prima storia e vi prego in ginocchio di recensire! Anche per dirmi che fa schifo, è noiosa e scontata xD premetto che come primo capitolo è molto palloso, perdonatemi (?) ho visto che ci sono state 20 visite e nemmeno una recensione! :( su daii, accetto le critiche ovviamente :)ovviamente, se vedo che piace, continuo la storia :) Tanti bacetti zuccherosi, -Ele
  
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