Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    09/05/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno a tutti!!! Annuncio che ho finito di scrivere tutti i capitoli (63 in tutto), quindi abbiate pazienza che non lascerò più vuoti temporali...
Un bacione e buona lettura!

Capitolo 55

Il sangue iniziò a cospargersi nel pavimento, formando una macchia rossastra perfettamente in tinta con il tessuto rosso che la regina indossava. Guardò le mani e la lama del coltello che ancora impugnava: entrambe erano del colore del pavimento.
Per un attimo tremò di paura, tanto da lasciar scivolare il pugnale tra le dita, che cadde nel pavimento provocando un piccolo tintinnio.
-O mio Dio…- riuscì a dire sconvolta.
Ma il vociare dei sudditi presenti nell’arena, le fecero ricordare il perché di quel gesto estremo ed improvvisamente, la lucidità venuta meno negli ultimi minuti, tornò a ricomporsi magicamente.
Per prima cosa doveva vedere se era viva o morta e soprattutto non doveva farsi scoprire.
Si avvicinò velocemente alle tende che portavano al corridoio e le chiuse maggiormente, poi spostò il corpo in un punto poco in vista dagli spalti e successivamente, prese un polso della donna e ne controllò i battiti.
Era ancora viva. Anche se rallentati, i battiti cardiaci non si erano arrestati. Questo voleva dire due cose: o le infliggeva il colpo di grazia, non riuscendo però a bloccare la gara e salvare il figlio, o fingere di un suo malore, dare l’allarme, scortare i prigionieri sfruttando il caos generale e rischiare la morte nel momento in cui la regina si fosse ripresa.
Ci volle un attimo per prendere la decisione giusta.
Avvicinò le mani al punto del vestito dove era penetrata la lama, pronunciò poche parole in elfico e rimarginò in breve tempo la spaccatura. Una era fatta, ad una prima analisi non sarebbe emerso alcun taglio (anche se superficialmente, poiché sotto gli abiti, la ferita rimaneva aperta). Poi mutò il colorito del sangue, tramutandolo in un liquido trasparente simile ad acqua; aumentò lo stato d’incoscienza della regina, prolungandolo ad almeno un’ora abbondante; ripulì il pavimento da qualsiasi traccia di sangue, pulì il coltello infilandolo nello stivale e sistemò anche i propri indumenti. Per essere ancora più certa che nessuno notasse la ferita in un primo momento, le mise il mantello, badando bene di coprire la parte adesso bagnata di liquido trasparente; spostò il corpo vicino alla sedia e diede il via alla sua orchestrazione.

I ragazzi, ignari di ciò che stava accadendo nel palchetto d’onore, continuavano a duellare senza sosta contro gli orchi, anche se ormai, le possibilità di farcela si fecero sempre più misere.
-Forza, non dobbiamo arrenderci!- incitò Masumi, scontrandosi frontalmente con un orco e frantumandogli il cranio con un martello rubato ad un suo sfortunato predecessore.
Al suo fianco Maya combatteva come una forsennata: non si fermava un attimo ed anche se il corpo era pieno di ferite, continuò a dare il meglio di se per difendere la propria vita e quella degli amici.
Combattevano e combattevano, quando ad un tratto sentirono un urlo disumano.
-Ahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!! AIUTO!!!!!!!!!!!!! AH!!!!!!!!- Maya e Masumi si lanciarono uno sguardo, alzarono gli occhi verso il punto cui proveniva la voce e rimasero ammutoliti.
Aya era affacciata al balconcino, con il volto distrutto, rigato da profonde lacrime.
-Presto!- continuò a gridare – soldati, venite subito qui, la Regina è svenuta!- Aya aspettò che qualcuno si muovesse, ma ognuno rimase fermo nella sua posizione, persino gli orchi nell’arena smisero di combattere – Che aspettate idioti? Volete forse che la Regina vi punisca al suo risveglio? Venite subito qui e sospendete la gara, la regina ha la priorità…-
Uno strano vociare si cosparse tra gli spalti. Era inaudito! Le lotte nell’Arena non erano mai state sospese. Ma forse… La vita della Regina era più importante di qualsiasi lotta.
Così, una volta convintisi dell’importanza della sospensione della lotta, gli spettatori iniziarono ad urlare “W la Regina, W le Orchidee”.

“bene…” disse Aya tra se, facendo accomodare i primi soccorritori all’interno del palchetto.
-Oh, mia regina… Ditemi che sta bene, vi prego… Io, io… Oh……..- finse un capogiro, lasciandosi cadere su uno dei medici mezz’elfo.
- Vi prego, lasciate questo posto, Madame, non vorremmo che anche voi abbiate un malore…-
-Si, avete ragione… Il mio cuore non regge ad una simile visione…- e sempre traballante, uscì dallo stanzino. Un mezz’elfo si offrì di accompagnarla nelle sue stanze, ma deviò l’invito con una scusa e poi, finalmente sola, prese a correre spedita. Doveva fare presto…
Percorse velocemente gli stretti corridoi, entrò nella sua stanza, usò la magia per rendere visibile un piccolo scatolino ed estrasse ciò che conteneva, badando di nasconderlo con cura all’interno del mantello.
Uscì cercando di non dare nell’occhio e prese nuovamente a correre, arrivando fino al sottosuolo dell’arena, dove i prigionieri erano condotti in attesa di combattere. La gioia fu immensa nel constatare che i quattro si trovassero ancora lì.
-Madame!- disse uno dei Cavalieri delle orchidee, intento a sorvegliare i prigionieri – aspettavamo un ordine dalla regina, ma lei è ancora in stato d’incoscienza…-
-Per questo mi trovo qui, Cavaliere. Scorterò io stessa i prigionieri, desidero che le attenzioni di tutti siano rivolte alla regina. Lasciate a me questi inutili impicci…- vide il cavaliere ancora titubante, così rincarò la dose – vi prego… Sigh- (finse il pianto) – lasciate che mi occupi di un qualche incarico, l’attesa sulle effettive condizioni della Regina, provocano in me terribili ferite…- si accasciò teatralmente al suolo, mentre il cavaliere si avvicinò per aiutarla a rialzarsi.
– Se per voi non è un disturbo, madame, allora li lascio a voi… Sono a conoscenza del profondo legame che vi è tra voi e vedervi in questo stato, rattrista anche me…-
Aya si asciugò le finte lacrime e ringraziò il cavaliere per aver capito il suo stato d’animo, poi prese le catene dei quattro prigionieri e li tirò a se, come fossero dei cani.
-Questa da voi non me l’aspettavo, “madre”- iniziò Masumi – avete anche il coraggio di scortarci nelle prigioni… Ma mi chiedo: come mai non siete a tenere strette le sottane della regina nel suo capezzale? Posso solo immaginare quale atroce momento stiate attraversando…-
-Taci Maumi! Non è il momento...- i ragazzi la videro guardarsi attorno con un’ansia palpabile. Masumi all’improvviso ebbe un sospetto, ma decise di tenere per se i suoi pensieri… Aveva paura di rimanere deluso nel caso si stesse sbagliando…
Maya, Chester ed Eragon, dal canto loro, cercarono di mettersi d’accordo per trovare il momento propizio per scappare. Strinsero le catene con forza e fecero un segnale a masumi. Erano pronti…
-Non pensateci nemmeno, verreste ricatturati in meno di un secondo…- disse Aya, poi si fermò voltandosi verso di loro – non ho cattive intensioni, ma dovete stare al mio gioco… Vi aiuterò come posso, ma vi prego, assecondate le mie azioni…-
- …- Masumi la guardò negli occhi, come a leggere tracce di bugie e verità.
-Ti giuro che non sto mentendo, figlio mio… Ti porterò fuori, fosse l’ultima cosa che faccio nella vita…-
L’arrivo di alcuni orchi li costrinse a proseguire, adesso i quattro tenevano il capo chino, come fossero dei clandestini.
-Chi mi dice che non stai mentendo?- disse Masumi.
-Per una volta, lasciami fare il ruolo di madre, lascia che ti aiuti a spiccare il volo e ritrovare la strada della tua “vera” casa…- marcò bene l’ultima parola. La videro armeggiare con un muro, poi esso si aprì, rilevando una fitta scala a chiocciola –seguitemi… fate presto!- richiuse il passaggio alle sue spalle, poi invocò la magia, illuminando maggiormente quel vicolo segreto.
- Spiegami che sta succedendo…- insistette Masumi correndo insieme agli altri –dove stiamo andando?-
- Te l’ho detto, vi aiuto ad evadere…-
- Ma perché?! Tu sei devota alla regina e noi siamo i suoi prigionieri più preziosi!-
- E’ vero…- si fermò di botto, fissandolo negli occhi – ma tu sei mio figlio…- si voltò verso maya – e lei è la persona che ami…- poi fissò Chester ed Eragon – e loro sono i tuoi amici, che hanno rischiato la vita per venire a salvarti… Ed io? Cosa ho fatto io? Sono stata solo capace di condurti qui con un tranello, sperando che ti fossi unito a me, che saremo stati finalmente insieme… Per tutti questi anni ti ho immaginato accanto a me…- parecchie lacrime presero ad inondarle il viso e questa volta, erano lacrime sincere – ho sperato che mi avresti perdonato! Ma il rancore verso di me, è stato dal primo istante fin troppo forte… Quando ho capito che non saresti mai stato dalla mia parte, ho sperato in un miracolo e mi sono rincuorata quando la Regina ha espresso il desiderio di averti come Re; pensavo che in questo caso nemmeno tu avresti potuto rinunciare, ma ogni volta che la Regina mi riferiva le tue avversità, ho compreso che quel muro tra noi si faceva sempre più alto… Quando sono venuta a conoscenza dell’invasione di maya e dei due cavalieri, ho capito il motivo per cui preferivi loro a me: loro ti erano stati sempre vicino, SEMPRE! Io no… Ho provato gelosia in un primo momento e la soddisfazione di imprigionare maya è stata il massimo! Ma poi…- inghiottì forte, mentre gli altri la osservavano ancora confusi. Maya ne approfittò per prendere per mano Masumi – poi ho conosciuto lei- ed indicò maya – il suo sguardo ferito, ma carico d’amore per te mi ha sorpresa… Sentirla parlare di te, mi ha permesso di conoscere cose di te che non credevo possibili… Ho provato un forte orgoglio ad averti come figlio, ma questo non era sufficiente per farmi perdonare… La regina nel mentre si spazientì sempre più,tanto che iniziò ad usare subdoli metodi di tortura nei confronti di Maya ed un giorno, arrivò a rivelarle la sua volontà di farti Re di questo mondo. Lo sguardo luminoso e pieno di speranza, sparì in un solo istante ed adesso, leggevo nei suoi occhi la stessa tristezza, lo stesso vuoto che leggevo nei tuoi occhi: ho capito che eravate quelle che si definiscono “anime gemelle” e questa per me è stata la conferma che aspettavo, ti dovevo aiutare, a qualsiasi costo. Ma alla Regina venne fuori quest’idea dello scontro nell’Arena, sperando che davanti alla morte certa della tua donna, tu avresti ceduto come facesti con me mesi fa, ma io sapevo che il contesto era diverso… Da quanto mi aveva raccontato Maya, ero convinta che tu avresti reagito in altro modo: ti saresti buttato nell’arena ed avresti combattuto per difenderla fino alla morte ed allora, ogni mio gesto, ogni mia speranza, ogni mio sbaglio sarebbe stato inutile, perché non saresti appartenuto né a me, né a Maya. I miei timori sono diventati realtà, ma non potevo, non DOVEVO lasciarti morire… A questo punto, non m’importava più nulla di me, della regina, delle orchidee, della guerra… Il mio fine era salvarti, così ho pugnalato la regina, ho finto un suo malore ed adesso sono qui, a condurvi nuovamente nella strada dei cunicoli…- respirò profondamente, non era abituata a parlare così tanto dei suoi sentimenti più profondi – adesso mi credi?-
Masumi guardò prima lei, poi Maya, che lo baciò leggermente sulle labbra e lo incitò a fare un passo avanti.
-Io… madre, io… Mi dispiace…- chinò il capo come avrebbe fatto un bimbo di cinque anni. Prese a tremare forte e le lacrime colarono dagli occhi, toccando il suolo a piccole gocce – mi dispiace!- ripetè – mi siete mancata così tanto! Ho pianto la vostra morte per notti intere… Quando ho scoperto la verità, mi sono sentito deluso e preso in giro, ma anche… Mi sono sentito poco amato, perché non avete pensato nemmeno per un istante a come potessi sentirmi io a non avere più una madre… Egoisticamente, avete pensato solo a voi, ma… Oggi vi dico che state facendo la scelta giusta… Io amo Maya e voglio bene ai miei amici; per tutto questo tempo, loro sono stati la mia famiglia ed ho intensione di continuare a farne parte…-
- Figlio mio… Oh…- Aya si sporse in avanti e lo abbracciò forte – perdonami se puoi, perdona questa donna sciocca e dannatamente cieca…- Masumi la strinse forte continuando a piangere, anche Maya ben presto si unì al pianto, sapeva bene che quello poteva essere il loro ultimo incontro come madre e figlio, poiché ben presto, sarebbero tornati ad essere nemici, a me no che…
- Perché non fuggite anche voi, Aya? Sono sicura che il regno delle Rose, col tempo riuscirà a perdonarvi…-
- Ti ringrazio, mia giovane principessa…- disse asciugandosi le lacrime e separandosi dal figlio – ma ho bruciato la mia vita parecchi anni fa… E’ ora che il destino decida che fare della mia vita… Il mio motivo di esistere, si estinguerà non appena vi avrò condotti alla salvezza, dopodiché non m’importa cosa ne sarà di me…-
Si fissarono tutti per un altro minuto, ma Aya sapeva che ogni secondo passato lì dentro, era un margine di vantaggio per la scoperta della fuga.
-I tempi stringono, vi spiegherò come ci muoveremo già adesso…- si avvicinarono tutti, aspettando che Aya continuasse a parlare – vi condurrò in qualche modo all’ingresso della galleria, voi evocherete nuovamente la traccia, ma proseguirete per una direzione diversa…- estrasse l’oggetto preso in camera e lo consegnò a Maya – questa è la cartina che tenevi nel tuo sacco, ho pensato fosse meglio la tenessi io, ma adesso te la restituisco…- cantò qualche parola in elfico, mentre un venticello inusuale per via del chiuso, prese ad accarezzare le loro sottili vesti – bene! Adesso è pronta… Vi ho tracciato un nuovo sentiero, che vi condurrà nella “terra dei ribelli”, lì troverete i mezz’elfo che si sono opposti al volere della regina e che in un modo o nell’altro riescono a mantenere la loro condizione di “libertà”. Sono esseri neutrali, ma che aiutano chi ha bisogno… Usciti dal tunnel, arriverete ai margini della loro città, affrettatevi ad entrare, poiché uno strano incantesimo tiene lontani i soldati delle orchidee. Da lì dovrete arrangiarvi da soli, non posso aiutarvi oltre…-
- La regina è a conoscenza di questo sentiero?- chiese Maya preoccupata.
-Non posso dirlo con certezza, ho sequestrato io stessa una cartina di un prigioniero tra i ribelli, in cui era segnata questa via. Tentate, ma non seguite la traccia che vi porta ai margini delle orchidee, la regina vi troverebbe all’istante – tutti annuirono – bene, altre domande?-
- No… speriamo solo vada tutto bene…-

Ripresero a scendere le scale velocemente, mentre dalle pareti filtravano strane urla.
-Forse ci hanno scoperti, fate presto!-
Corsero ancora per qualche minuto, finchè Aya non aprì il passaggio nel muro, che si apriva direttamente nella cantina. Evocarono velocemente la magia e di tutta fretta individuarono il sacco che avevano utilizzato per segnare l’ingresso alle gallerie.
-Andate, forza!- disse Aya in ansia, sentendo gli orchi avvicinarsi in fretta.
- Grazie di tutto Aya, spero di poterci rincontrare non più da nemiche…- disse Maya. Baciò una guancia della donna ed aiutata da Chester scese giù.
- Arrivederci…- salutarono Eragon e Chester.
- Prendetevi cura di mio figlio…- chiese tra le lacrime.
- Sarà fatto, Madame…- ed anche Eragon scese giù. Adesso rimaneva solo Masumi.
- Mamma…- Aya alzò gli occhi, era la prima volta che la chiamava “mamma” – io…- provò a dire qualcosa, ma il nodo alla gola non glielo permise.
- Stammi bene Masumi e mi auguro sarai un padre degno di questo nome… Addio, figlio mio…- lo strinse forte e poi lo lasciò cadere giù.
- A presto, madre…- rispose invece lui – non riesco a dirvi addio…-

Quando i ragazzi svanirono dalla sua vista, Aya si guardò bene dall’uscire dalla porta principale e di nascondere il magazzino con il trucco usato quando avevano catturato Maya. Solo un mago esperto poteva accorgersi del tranello.

Ma un’ora più tardi, la regina era nuovamente al pieno delle sue energie ed appena glielo permisero, la chiamò nella sua stanza. Aya non l’aveva mai vista così: la sua energia era più nera che mai ed il suono della voce, più tagliente di una spada.
-Avvicinati…- le disse spezzante. Aya non aveva paura, sapeva che ancora non li avevano trovati ed in cuor suo, sperò che fossero già nelle terre dei ribelli.
-Si, maestà…- s’inchinò al suo cospetto, ma la regina la schiaffeggiò con le poche forze rimaste in corpo.
-Ti credevo mia alleata, ti credevo capace di azioni giuste e propizie per i nostri sudditi… Invece hai lasciato spazio ai tuoi sentimenti di prendere il sopravvento, hai fatto si che tuo figlio fuggisse con la principessa delle rose e con l’ultimo cavaliere di drago… Meriti una punizione esemplare!- si fissarono per parecchio tempo, poi la regina fece segno ad un cavaliere di avvicinarsi – tu, dammi la tua spada…- il cavaliere fece quanto ubbidito e la sfoderò, porgendo l’impugnatura alla regina. Puntò la lama alla gola e si preparò a tagliarla di netto – hai qualcosa da dire prima di morire, Aya?-
- No… Solo… Voi non conoscerete mai l’amore e la bontà, Satsuki!- la Regina divenne una statua di marmo.
- Quel nome non esiste più… Sono e sarò per sempre Shiori!-
Aya rise leggermente, ma poi il sorriso morì, in seguito al taglio netto della gola.
Ed il cuore cessò di battere, il corpo divenne molle, l’anima vagò piano tra le mura del palazzo, poi scese giù, infiltrandosi nella galleria. Girò a sinistra, poi di nuovo a sinistra e ad altri vincoli continuò a girare sempre a sinistra e poi lo vide, abbracciato alla sua “ragazzina”, felice e pieno d’amore. Si avvicinò piano e gli sussurrò all’orecchio “ti voglio bene, Masumi…”.
Ecco, adesso poteva andare all’altro mondo serena, aveva detto al figlio ciò che provava per lui… Ed una nuvola bianca, la inghiottì.

Masumi si voltò, non poteva essere, aveva sentito la voce di sua madre sussurrargli “ti voglio bene…”
-Che c’è Masumi? Hai sentito qualcosa?- chiese Maya preoccupata.
- No, niente… Continuiamo a camminare…-
- Ti amo Masumi…- le disse Maya stringendolo forte.
- Ti amo anch’io…- rispose felice.
“Sarà stata un’allucinazione” pensò Masumi, ma poi tornò a concentrarsi sul sentiero da percorrere.

Continua…

Niente linciaggio, please!!
Lo so, è un capitolo sentimentalmente contorto e non so bene quale filo logico ho usato per esprimere i sentimenti di Aya... Diciamo solo che mi sono messa nei suoi panni ed ho cercato di vedere la cosa dal suo punto di vista (giusto o sbagliato che sia, rimane comunque il suo punto di vista). Ho pensato fosse bello farle dire quello che ha detto e far capire a Masumi che nel bene e nel male, se ha agito in un certo modo, c'è stato un perchè... L'essere umano è capace di tante cose, spesso per raggiungere il proprio fine non ci si rende conto in quali situazioni atroci ci si possa imbarcare e credo che questo sia il caso di Aya.
Ma alla fine ha dimostrato che una volta tolti i paraocchi, di provare un affetto sincero per il figlio ed una volta tanto, ha protetto il sangue del suo sangue dando persino la vita...

Alla prossima, kisssssssssssssssssssssssssssss
  
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