Forbidden love – such a dangerous game. Do you wanna play?
Harry
è bellissimo,
e Louis l'ha sempre saputo, ma lo è ancora di più
quando, al buio
di una camera d'hotel, si sdraia sul letto e prende il cellulare per
fare chissà cosa: la luce che proviene dal piccolo schermo
è bianca
e illumina delicatamente il suo viso, creando chiaroscuri che, Louis
ne è certo, affascinerebbero Zayn al punto da fargli un
ritratto -
e, benché Malik ami disegnare, i ritratti proprio non gli
piacciono.
Si volta su un
fianco, reggendosi la testa con una mano, e lo fissa: le labbra che
si piegano in un sorriso, il naso che proietta la sua ombra sulle
guance morbide, i ricci che gli ricadono sulla fronte e gli occhi
spalancati e allegri; ne distingue il colore, nonostante il buio
della stanza, e ringrazia mentalmente la mania di Harry di
controllare il cellulare anche a letto, a quell'ora improponibile
della notte.
– Che
guardi? – domanda curioso, gli occhi ancora fissi sul suo
viso,
quando Harry ridacchia. Si sporge un poco per osservare a sua volta
lo schermino luminoso, il ragazzo lo asseconda, e per un attimo non
sa se ridere con lui o sentirsi mortalmente offeso dall'immagine e
dai commenti che ora riesce a vedere.
– Sei
un pessimo attore, Boo Bear, – ridacchia ancora il
più piccolo,
tornando a leggere i commenti sotto la fotografia, scattata il giorno
prima, che ritrae Louis ed Eleanor in giro per la città.
– E c'è
pure gente che pensa che voi due stiate davvero insieme, –
commenta
poi, con un tono così incredulo e divertito che per un
attimo Louis
pensa davvero di mandarlo a quel paese.
– Evidentemente
non sono così male, – ribatte con una vocetta
offesa che ricorda
ben poco vagamente quella di un bambino di tre anni. Harry non lo
degna nemmeno di una risposta, continuando a leggere e ridacchiare
tra sé, scorrendo lentamente la pagina dei commenti
sfiorando lo
schermo luminoso con il pollice; nonostante la stizza, Louis non
riesce a non pensare che sia bellissimo.
– Qualcuno
vi definisce persino la coppia del secolo, – sorride Harry ad
un
tratto, portandosi una mano alla fronte e scostando i riccioli che la
coprono con un'espressione incredula stampata sul volto. – E
si
chiede quando sarà il matrimonio; Boo, vogliono sapere
quando vi
sposerete, – continua, prima di cominciare a ridere fin
troppo
rumorosamente, vista l'ora.
– Il
trentun febbraio del prossimo anno, – sbuffa Louis, stanco di
questa storia del matrimonio; fosse nuova, santo cielo, è da
quando
fa finta di stare insieme ad Eleanor che lo assillano con questa
domanda. Non si rendono conto di essere incredibilmente ripetitivi?
– Posso
farti da testimone? – domanda allora Harry, con una faccia da
schiaffi e gli occhi lucidi d'ilarità e stanchezza; il
più grande
grugnisce seccato, prima di borbottare qualcosa riguardo a quanto sia
scontato affidare il ruolo del testimone all'amante dello sposo.
–
Hai ragione, forse è meglio se chiedo ad Eleanor di essere
la sua
damigella d'onore.
Il tono serio e
pensieroso con cui lo dice fa scoppiare Louis in una risata talmente
acuta da parere isterica, e costringe Harry a gettare il cellulare
tra le lenzuola per coprire la bocca del compagno con una mano e
cercare di zittirlo in qualche modo. Quando sembra si sia calmato,
scosta il palmo dal suo volto e lo guarda sorridendo, ma con le
sopracciglia sollevate come a chiedere spiegazioni.
Ma Louis le
spiegazione non le ha, non le ha mai avute e non le avrà
mai, e
senza una parola schiaccia una mano contro la nuca del più
piccolo,
per spingere il suo viso più vicino al proprio, e lo bacia.
E da
quel momento non fanno più caso allo schermo illuminato del
cellulare che fa capolino ogni tanto tra le lenzuola, né
tanto meno
pensano più ad un eventuale matrimonio tra Louis ed Eleanor;
quello
è il loro momento, senza niente e nessuno di mezzo.