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Autore: akuro    01/12/2006    1 recensioni
Era una splendida giornata di autunno,la terra degli elementi era tranquilla, per quanto tranquilla potesse essere una terra in cui i sovrani stavano per mettere al mondo un altro figlio, un altro elemento importante.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una splendida giornata di autunno,la terra degli elementi era tranquilla, per quanto tranquilla potesse essere una terra in cui i sovrani stavano per mettere al mondo un altro figlio, un altro elemento importante

Era una splendida giornata di autunno,la terra degli elementi era tranquilla, per quanto tranquilla potesse essere una terra in cui i sovrani stavano per mettere al mondo un altro figlio, un altro elemento importante.

- è davvero una bella giornata, proprio adatta per far nascere il nuovo portatore, vero mie signori?!- una donna sulla cinquantina era in piedi di fronte alla finestra, stava chiudendo le tende.

- hai ragione Tremia, è un peccato che Kalania, non possa godersela. Ma dopotutto oggi è il grande giorno! Ma dove sarà il dottore?! – l’uomo che era seduto al lato del letto si alzò e si sporse dalla porta, in cerca di un dottore. Ma non vide nessuno.

- Tremia, rimani tu con Kalania, io vado dal medico e lo porto qui. Ormai ci siamo quasi e non voglio che le succeda qualcosa. – e così detto uscì dalla stanza lasciano la serva accanto al letto della moglie.

- ah… Tremia, dimmi… dov’è andato Nicrom? Non lo vedo nella stanza – la donna che era sdraiata sul letto cercò di alzarsi a fatica, ma sentì una forte fitta allo stomaco, o almeno sembrava, e dovette risdraiarsi subito.

- tutto bene mia signora?!- disse preoccupata Tremia.

- s-si, credo di si, dove sono i miei figli? Voglio parlargli! Potresti portarli qui? – chiese con molto sforzo.

- li faccio chiamare subito mia signora! – Tremia uscì dalla stanza e in pochi minuti tornò accompagnata da tre bambini molto piccoli, del quale uno era in braccio a lei.

I bambini erano molto carini, i due più grandi erano maschi e tutti e due avevano una particolarità propria. La più piccola, era una femmina, anche lei con una particolarità

Uno dei bambini corse verso la madre e saltò sul letto.

- madre… come tai? –

- sto bene tesoro, volevo solo vedervi. Non vi vedo da questa mattina. Cosa avete fatto? –

Il bimbo più grande si avvicinò al letto facendo cenno a Tremia di fare lo stesso.

- madre, Aquae ha pento il mio fuoco! Lo ha fatto apposta! – disse arrabbiato puntando il dito verso la sorellina che si mise a piangere.

- su su… - cercò di calmarla Tremia, ma lei non voleva smettere.

- dalla a me Tremia, cerchiamo di farla stare buona almeno stasera! – disse la madre con un lieve sorriso. Appena prese la bambina in braccio questa si calmò e fece un grosso sorriso.

- madre, perché la consolate?! Lei mi ha spento il fuoco! Ero riuscito a crearlo in poco, ed era bello e rosso! – disse arrabbiato il fratellino.

- suvvia Flame! Tua sorella ha solo un anno. Non controlla ancora bene l’acqua, non l’ha sicuramente fatto apposta! – disse rassicurante la madre continuando a coccolare la piccola Aquae.

- invece l’ha fatto apposta! Ti dico che è vero! – Flame non demordeva così Kalania fu costretta a dagli ragione.

Continuarono a parlare per un po’, ma ad un certo punto la madre capì che era arrivato il momento. Così mandò Tremia a chiamare il suo sposo e il dottore, rimanendo sola con i tre figli.

- bambini, oggi avrete finalmente il quarto elemento! Questo bambino sarà l’ultimo nato… -

- sempre se tutto va come desiderate mia signora, potrebbe non essere l’aria che cercate! Sapete che le probabilità sono a pari! – un uomo con un abito strano era appena entrato nella stanza accompagnato da Nicrom.

- suvvia dottore, fin dalla nascita della nostra nobile casata, non c’è stato un solo caso in cui una madre dovesse avere 5 figli invece che 4. – disse Kalania con un sorriso.

- avete ragione mia signora. Ora credo che dovreste uscire tutti. Tremia, rimani con me tu. –

- si dottore –

Nicrom prese in braccio la bimba da Kalania e se ne andò portandosi dietro gli altri due bambini.

- dottore, è nelle vostre mani. – detto questo uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di se.

Passarono molte ore dal momento in cui Nicrom era uscito dalle stanze della moglie, ed era molto preoccupato.

I due bambini, stavano giocando con delle spade di legno per il corridoio, mentre il padre era seduto su di una poltrona nella sua camera da letto, che era a fianco di quella della moglie.

Dopo poco bussarono alla porta. Quando Nicrom diede il consenso ad entrare, entrò il dottore con la testa china.

- cosa succede dottore? Kalania sta bene?! – chiese subito preoccupato

- si, la signora sta bene. volete vederla? –

- certo – Nicrom uscì dalla stanza seguendo il dottore. Appena entrarono Nicrom vide la moglie stesa sul letto molto sudata e addormentata, mentre Tremia era alla finestra con un’aria molto triste. In braccio teneva un piccolo bozzolo di coperte in cui nel mezzo si trovava un piccolo esserino rosa.

- Tremia, come sta il bimbo?! E come sta Kalania?! – chiese subito Nicrom avvicinandosi al letto dove riposava la moglie.

- il piccolo è una bimba mio signore, eccola. Guardate, non è bellissima?! – disse Tremia con la voce che le tremava.

- cos’hai Tremia?! Perché a tua voce trema? Non ti senti bene? – chiese Nicrom mentre si avvicinava Tremia con la bimba.

- mio signore, credo che questa cosa non vi renderà felice. Non dovete reagire male. – disse Tremia porgendo il fagotto al suo signore.

- ma di che parli?! Cos’ha che non va questa bambina?! – chiese mentre prendeva in braccio la figlia.

In pochi secondi le sua espressione cambiò. Aveva capito come mai a Tremia tremava la voce.

- cosa significa questo?! Perché è così?! Lei… lei non è l’aria!! Che vuol dire?! – disse tutto d’un fiato. Tremia, per paura che facesse cadere la bambina, la riprese velocemente.

- allora?! Che significa dottore? Perché è così?! – continuò ad urlare Nicrom.

- mio signore, io purtroppo non ho le risposte alle sue domande! Io non conosco il motivo per cui sua figlia non è colei che desideravate. Mi dispiace mio signore, non posso aiutarvi. – disse il dottore non osando guardare negli occhi il suo signore.

Nicrom per la rabbia ruppe un vaso. A quel rumore Kalania si svegliò.

- cosa succede? Il bambino non sta bene?! – chiese preoccupata con molto sforzo.

- no mia signora, sua figlia sta bene, ma… - cercò di tranquillizzarla Tremia. Incerta porse la bimba alla madre che la prese con un sorriso rassicurante.

Ora la vedeva bene. era una bambina bellissima. Ma non era quella che aspettavano. Aveva grossi occhi verdi e, anche se pochi, capelli neri.

- che cosa è lei?! Questa non può essere l’aria. Non ne ha le caratteristiche! – disse lasciando cadere la bambina sulle lenzuola del letto. La quale iniziò subito a piangere, così Tremia la riprese subito.

- questa è una disgrazia. È presagio di distruzione! Cosa facciamo cara?! – chiese subito Nicrom.

- non lo so Nicrom, fin dalle origini la mia casata non ha mai avuto un figlio così. Non ha mai avuto nemmeno cinque figli. – rispose subito Kalania che si era seduta sul letto.

- Kalania, noi non abbiamo cinque figli, con questa sono quattro. – la corresse subito Nicrom sedendosi a fianco della sposa.

- ma come ragioni?! Lo sai benissimo. Questo regno non può sopravvivere senza i quattro elementi. E a noi ne manca uno. – disse decisa Kalania, poi, guardando la figlia ridere si mise a piangere.

- come può ridere quell’essere?! È orribile! – disse con le mani sul volto per asciugarsi le lacrime. Tremia, non riusciva a pensare a quella creatura così bella come una disgrazia. Come possono crederlo i suoi genitori? Si chiese.

- miei signori, tutto il regno ormai sa della nascita del bambino. Dovete dire loro che non sarà l’ultimo genito della famiglia Elemental. Desiderate che parli io con il regno? – chiese il dottore con la voce tremante.

- cadrà disgrazia su questa famiglia Kalania? Come è chiamato questo caso nella tua casata? – chiese Nicrom, alla moglie che si era riassettata il viso.

- non è mai successo. I miei antenati erano elementi a tutti gli effetti. Questa cosa non ha alcun potere, la sua forza magica non è percettibile. –

- cosa ne facciamo allora?! –

Kalania non rispose, guardava la bambina con odio.

- dobbiamo tenerla con noi. Il regno non accetterà mai una come lei come sovrana. Quindi non avrà alcuna eredità e non riceverà tutti i privilegi dei suoi fratelli. – Kalania parlò senza distogliere lo sguardo dalla figlia, che vedendo lo sguardo delle madre si mise a piangere.

- su, su… non piangere piccola… - Tremia cercò di farla smettere dondolandola, allora in pochi minuti si addormentò profondamente.

- mi spiace Tremia per questa scocciatrice. Ti spiacerebbe farle da nutrice?! – disse Kalania con un sorriso gentile.

- non si preoccupi mia signora, non sarà un peso occuparmi di lei! – rispose ferma Tremia.

- allora allevala come si deve. Anche se non è un elemento, è un membro della famiglia reale e deve conoscere alla perfezione il protocollo. Ora andate, anche voi dottore potete andare. – disse Kalania, poi guardò fissa Nicrom.

Appena il dottore, Tremia e la bimba furono usciti dalla stanza, Nicrom parlò.

- dunque è necessario fare un altro figlio. Che scocciatura. Non ne bastavano quattro, ora devono essere cinque. –

- quella bambina non può essere considerate veramente parte della famiglia. Guarda i suoi occhi e i suoi capelli. Non può essere nemmeno scambiata per un elemento. Io sono l’ acqua il mio posto ora è di Aquae, i nostri capelli sono come l’acqua e gli occhi uguali. Noi possiamo fare magia, la mia famiglia è sempre stata così, l’elemento si è sempre capito dagli occhi e dai capelli. Ma lei… come può essere accaduto Nicrom?! – disse Kalania scoppiando a piangere.

- non lo so tesoro. Ora devo annunciare il nome al popolo. Come desideri chiamarla? –

Chiese Nicrom mentre prendeva Kalania in un grosso abbraccio.

- Mors. - disse secca la donna.

- ma… Kalania… perché proprio Mors… è pur sempre una bambina. –

- lei è un messaggero della morte. Mors va benissimo! Ora va ad annunciarlo al popolo e ai bambini. – Kalania si staccò dall’abbraccio e si mise sul fianco a dormire. Nicrom la guardò per un po’. Poi si alzò e uscì dalle stanza della moglie. In corridoio incontrò Tremia, che tornava a vedere come stava la sua signora.

- signore, come sta sua moglie? La signora ha già deciso il nome della bimba? – chiese con un sorriso incuriosito.

- sta bene. in quanto al nome, sarà Mors. Mors Elemental. – rispose Nicrom senza fermarsi, superando tremia che rimase immobilizzata.

ALLORA?! CHE VE NE PARE?? SPERO CHE VI SIA PIACIUTO IL PROLOGO, ASPETTO TANTI COMMENTI E OPINIONI!!!!

  
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