Anime & Manga > Evangelion
Segui la storia  |       
Autore: Darik    10/05/2012    3 recensioni
Dopo l'arrivo del nuovo pilota, giungeranno molti cambiamenti per i piloti di Evangelion.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Rewriting of Evangelion'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Il grido di Shinji risuonò nella base, lasciando atterriti molti dei presenti.

Un istante dopo scattò una sirena d’allarme.

L’Eva-01 si accasciò al suolo come se fosse privo di vita.

“Lo 01?! E Shinji?! Insomma, che diavolo è successo?!”, esclamò Misato.

“Il tasso di sincronia…”, mormorò Ritsuko osservando i monitor. “Il suo tasso di sincronia è…”.

Misato la affiancò. “Si è azzerato?”

“No… è… è scomparso!”

Il maggiore restò interdetto. “E qual è la differenza?”

La risposta di Ritsuko fu rimandata dall’ordine di Gendo di attivare il Dummy System.

Gli operatori furono rapidissimi nell’eseguire quel comando, Misato non ebbe niente da ridire poiché l’avversario stavolta era un angelo a tutti gli effetti, però un secondo dopo altre sirene d’allarme echeggiarono nella sala.

“Gli impulsi refluiscono! L’Eva-01 rifiuta il segnale!”, gridò Maya.

Gli occhi dell'unità s’illuminarono per un breve istante, per poi tornare a spegnersi.

“Maledizione! Dovremmo ricorrere allo 00!”, sbottò Misato. “Ma senza un braccio…”


A quel punto l’angelo riprese a muoversi, passò affianco agli Evangelion ignorandoli completamente.

Le difese interne del Geo-Front aprirono un fuoco massiccio contro l’invasore, ottenendo però lo stesso risultato degli Eva.

In quel momento un gigante blu uscì da una delle piattaforme.


“L’Eva-00?!”, esclamò stupita Misato assistendo a tutto tramite lo schermo principale.

L’Evangelion, privo di un braccio, stringeva qualcosa con quello rimasto: una bomba N2!

Cominciò a correre contro l’angelo.

Ritsuko comprese: “Un’azione suicida!”

“Rei!!”, esclamò Gendo mostrando per una volta una vera agitazione.


Lo 00, con l’ordigno N2 tenuto in avanti, raggiunse l’angelo, che si voltò e attivò alla massima potenza il suo AT-Field, bloccando così il tentativo di Rei di fargli scoppiare addosso la bomba.

La ragazza non si diede per vinta. “AT-Field, sviluppo massimo!”, ordinò con decisione al suo Eva.

Lentamente la mano che reggeva la bomba riuscì a penetrare la barriera protettiva del nemico.

Tuttavia un secondo prima che la bomba raggiungesse il suo nucleo, l'angelo lo difese con una specie di membrana protettiva.

Rei fece appena in tempo ad accennare un’espressione sbigottita prima che tutto fosse avvolto da una luce accecante.


Il quartier generale tremò come se fosse stato colpito da un terremoto assai violento, quasi tutti i membri della Nerv dovettero appoggiarsi a qualcosa, mentre un fungo di fuoco e luce raggiunse la volta del Geo-Front.

Passati molti, interminabili minuti, la luce si esaurì, seguita a ruota dalle fiamme, lasciando solo un muro di fumo biancastro, che cominciò anch’esso a dissolversi lentamente.

Man mano s’iniziò a intravedere, in mezzo ad un deserto bruciato, una sagoma umanoide.

Misato si sporse in avanti, verso lo schermo, come per vedere meglio.

Una seconda sagoma, dalla forma non umana, apparve davanti alla prima.

“Oh no!”, mormorò il maggiore, un attimo prima che le braccia affilate dell’angelo fulminee colpissero la testa dell’Eva tagliandola verticalmente in due.

Lo 00 crollò a terra, una macchia di sangue rosso si allargò sotto la sua testa.

“Le condizioni di Rei?”, domandò con ansia Misato.

“E’ svenuta ma incolume”, rispose Makoto.

“Però adesso che facciamo? Non abbiamo più gli Evangelion…”, osservò smarrito Shigeru Aoba.

Un silenzio tombale cadde sull’intera sala.

“Fate intervenire l’Eva-03!”, ordinò perentorio Gendo.

Misato lo guardò perplessa. “Lo 03? Però Mana…”

Ritsuko non sembrò invece minimamente sorpresa, raggiunse un citofono interno e usò degli strani codici numerici che l’amica non conosceva.

Una nuova esplosione scosse da cima a fondo la base, i monitor della sala controllo sembrarono quasi sul punto di spegnersi.

“Sta attaccando il Central Dogma!”, riferì Aoba.

Misato non badò molto a quella notizia, era troppo presa dal chiedersi perché si voleva usare lo 03.


L’angelo lanciò altre due raffiche esplosive dagli occhi.

Esse colpirono il soffitto del Central Dogma, posto dietro la grande piramide del Geo-Front, e lo scoperchiarono completamente.

Ora davanti all’angelo si apriva l’enorme pozzo oscuro che conduceva al cuore del quartier generale della Nerv.

La creatura iniziò a scendere in quel buio, quando si bloccò e si girò verso un punto imprecisato, allungando leggermente le sue braccia che presero a fluttuare.

Sparò una nuova raffica esplosiva, che generò una tremenda esplosione sempre accompagnata da una croce di luce.

Solo che stavolta sembrava che l’angelo avesse attaccato il nulla.


Guardando l’immagine, Misato si ricordò che in quel punto c’era una delle rampe di uscite per gli Evangelion.

“Allora…”

“Limitati a osservare”, le disse Ritsuko con una strana sicurezza.


Dalle fiamme sbucò fuori una figura nera snella e velocissima.

Tracciando un arco nel cielo, quella figura atterrò proprio sull’angelo sbattendolo al suolo.

Era l’Eva-03!

Cominciò a bersagliare di pugni il nemico.

L’angelo ritrasse le sue braccia per poi farle scattare in avanti contro l’Eva, che le scansò saltando verso l’alto.

I movimenti di entrambi erano rapidissimi, talmente veloci che un occhio umano riusciva a scorgere solo qualcosa di guizzante.

Però ancora più incredibile era lo 03, il cui balzo fu talmente alto da fargli raggiungere i palazzi della volta, posti a centinaia di metri dal suolo.

La sua posizione tuttavia era ancora indicata dal cavo di alimentazione, quindi il pilota dell’Eva provvide a staccarlo facendolo precipitare al suolo.

L’angelo si rimise in piedi e lanciò una raffica dei suoi colpi esplosivi.

La volta del Geo-Front fu avvolta da una tempesta di fuoco e di croci rovesciate, i suoi palazzi caddero fragorosamente a terra, sollevando nuvole di polvere e detriti, e facendo tremare la base come se ci fosse un terremoto.

Il fracasso terminò prima che la polvere si fosse diradata e il nemico attendeva immobile circondato dai ruderi dei palazzi precipitati.

Improvvisamente scagliò un’altra scarica di colpi, unita a un attacco di entrambe le braccia, contro uno degli edifici che aveva davanti.

Il palazzo esplose, e lo 03, riuscendo a correre sopra le braccia distese dell’angelo, si scagliò contro quest’ultimo con un pugno che fu frenato dall’attivazione dell’At-Field: nell’aria si formò un muro composto di tanti ottaedri uno dentro l’altro.

L’Evangelion si poggiò con entrambe le braccia a quella parete di energia, tentando di forzarla e mettendosi faccia a faccia col nemico: per questo l’ennesima raffica dell’angelo fu in pratica sparata sul volto dello 03.

L’esplosione fu ancora più violenta delle altre, dalla parte opposta della deflagrazione sbucò l’Evangelion, sbalzato via da quella forza immensa.

Tuttavia il gigante nero, dopo aver percorso un centinaio di metri strisciando contro il suolo, mise una mano per terra e agilmente tramutò quel volo quasi radente in una serie di perfette capriole all’indietro, fino a quando la forza della spinta non si esaurì.

Alla fine atterrò in piedi, distanziato dall’angelo di almeno un chilometro.


“Unità Evangelion 03, due minuti allo scadere dell’autonomia interna!”, comunicò Shigeru.

Maya vide qualcosa di assai strano sul monitor che controllava la sincronia dell’Eva in campo. “Dottoressa, venga a vedere!”

Ritsuko osservò quei dati: solitamente la sincronizzazione era raffigurata dai sensori tramite due linee a spirale che si avvicinavano fino a coincidere del tutto.

Ora invece le due linee erano scomparse, sostituite da un unico tracciato dove le linee si confondevano fino a rendere impossibile distinguere le onde cerebrali del pilota da quelle dell’Eva.

“Il pilota… ha elevato volontariamente la sua sincronia fino a sfiorare la contaminazione…”, pensò la dottoressa.

Che spostò lo sguardo dal monitor all’Evangelion nero.

“…per controllare quella condizione!”


Lo 03 iniziò a contorcersi in preda a degli spasmi: la muscolatura si gonfiò, al punto che la corazza sembrò quasi esplodere, l’umanoide si mise a quattro zampe, spalancò la bocca rompendo la corazza facciale; nella bocca erano spuntate due fila di denti aguzzi.

Con un urlo bestiale, il gigante si lanciò correndo come un leone inferocito contro la preda.

L’angelo attaccò con una nuova raffica ottica, l’Eva evitò i colpi esplosivi muovendosi a zig zag, con tutt’intorno un fiorire di esplosioni cruciformi.

Fu allora il turno delle braccia dell’angelo, si scagliarono in avanti, lo 03 saltò verso l’alto, alzò le braccia unendo le mani e poi le abbassò con forza.

Impattò contro l’At-Field dell’invasore, che resse solo uno o due secondi, prima di frantumarsi come un vetro colpito da un sasso.

Le mani giunte dell’Eva terminarono la loro corsa sulla testa dell’angelo, facendolo quasi sprofondare dritto nel terreno.

L’Evangelion scagliò poi, in rapida successione, una serie di pugni distribuiti lungo tutta la parte superiore del nemico.

La loro forza e la loro velocità erano incredibili. Makoto Hyuga, appassionato di fumetti, davanti a quella vista andò con la memoria a uno dei fumetti che leggeva da bambino, e che narrava le avvenute di un micidiale esperto di arti marziali con delle cicatrici sul petto, che si muoveva in un mondo post-atomico.

Con l’ultimo pugno, l’angelo fu conficcato ancora più in profondità nel suolo.

Le mani dello 03 si erano del tutto spellate e sanguinavano molto.

Comunque il nemico della Nerv non si diede per vinto, provò a scagliare altre raffiche ottiche, l’Evangelion evitò di essere colpito mettendo un piede sulla faccia dell’angelo per spingerla di lato, così da impedirgli di prendere la mira.

L’enorme umanoide tentò di afferrare il nucleo dell’avversario, che subito lo ricoprì con una membrana protettiva.

L’Evangelion allora portò il braccio destro all’indietro, come per caricare un colpo, e sferrò un pugno che sfondò letteralmente la faccia dell’angelo, facendo sprizzare sangue rosso, e penetrò nel corpo del nemico.

Le braccia dell’angelo si agitarono come tentacoli, ripiegarono su se stesse e sull’Eva, inglobandolo in una sorta di ragnatela affilata e sempre in movimento, per farlo a pezzi.

Il gigante della Nerv evitava le lame guizzanti colpendole sopra e sotto con il braccio sinistro, in modo da modificarne la traiettoria.

Poi in mezzo a quell’ammucchiata di affilatissime strisce color acciaio sbucò una gamba nera tagliata all’altezza del ginocchio.

Da un moncherino sgorgò sangue rosso, quello dello 03, che un istante dopo tirò fuori con forza il braccio che aveva conficcato nell’angelo: nella mano stringeva una grande sfera rossa.

La lanciò in aria come se fosse un pallone, la intercettò con entrambi i pugni e la distrusse riducendola in migliaia di frammenti.

Le braccia dell’angelo si afflosciarono restando inerti.

E anche l’Eva rimase immobile, chinando lievemente il capo, mentre la sua muscolatura si sgonfiava.


Shigeru, come ipnotizzato da quello che aveva visto, ci mise alcuni lunghi secondi per riprendere le sue mansioni. “U-unità Eva-03… autonomia terminata!”.

Anche Misato ci mise un po’ per staccare gli occhi dallo schermo principale, come pure buona parte dei presenti.

A risvegliarli furono le parole soddisfatte di Gendo: “Ci ha messo più tempo di quanto ci avrebbe messo l’Eva-01. Ciò nonostante è stata lo stesso un’ottima prestazione!”

Misato lo guardò con occhi interrogativi, mentre Ritsuko ordinava di iniziare il recupero dei piloti, dando la priorità a quello dello 03.

“Un momento!”, s’impuntò Misato. “Chi c’era a bordo dello 03? Non certo Mana, nessuno dei nostri piloti avrebbe potuto fare cose del genere! Quello era uno stato di berserk controllato dal pilota!”

“Misato…”, esordì Ritsuko come se fosse un rimprovero.

“Va bene. Fatele assistere al recupero di quell’unità”, ordinò allora Gendo.

Ritsuko apparve sorpresa, ma obbedì.


Poco dopo, le due donne assistettero al rientro dell’unità in una delle gabbie.

Misato e Ritsuko si trovavano sole su un’altra pedana, vicina a quella dove si sarebbe posata la capsula dell’Eva-03 e separata da uno spazio vuoto.

La curiosità, l’ansia di sapere chi fosse quello straordinario pilota avevano convinto Misato ad andare da Shinji, Asuka e Rei solo dopo aver saputo.

Curiosità e ansia aumentarono quando l’Entry Plug venne estratto dall’unità, e raggiunsero picchi elevati quando la capsula fu adagiata sulla sua pedana e subito quest’ultima fu occupata da un nugolo di soldati armati fino ai denti.

Il portello si aprì, decine di armi furono puntate.

Il maggiore impallidì quando il pilota uscì dalla capsula.

“M… Maaya?!”

La sua amica indossava uno strano Plug Suit, verde e grigio, forse uno dei primi modelli.

La ragazza la vide: “Yo!”, esordì con un simpatico sorriso, mentre un soldato, con movimenti ponderatissimi, le metteva alle mani delle manette enormi.

“Maaya… ma come… come hai fatto a…”

La giovane scosse la testa. “Non chiamarmi con quel nome. Non ha più senso ormai. Il mio nome è Mari Illustrious

Makinami”, dichiarò con una certa enfasi.

Non si poterono dire nient’altro perché i soldati la spinsero via.

Misato li seguì con lo sguardo finché non scomparvero in un grosso ascensore.

La donna strinse con forza il pugno del braccio sano, poi corse dagli altri piloti senza salutare Ritsuko.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: Darik