Due fratelli
“Johnny!Su Johnny svegliati…”
“Che c’è? Che ore sono?”
“Lascia perdere l’orario e alzati,dai!”
Johnny lanciò un’occhiata alla vecchia sveglia sul comodino. L’aveva trovata alla discarica.
3.18 “Ah stupido aggeggio, deve essersi rotto..”
“No non si è rotto, sono davvero le tre del mattino…”
BOOM!
“Oh Cristo cos’era?”esclamò Johnny.
Suo fratello lo guardò dritto negli occhi, Johnny capì senza che dicesse nulla.
“Ecco perché devi alzarti!”
“Dov’è la mamma?”
“Non lo so, non la trovo…”
“Cosa hai detto?Non è in casa?”
“No”
“No?NO?”
“Hai capito cos’ho detto, non c’è…E’ inutile che ti scaldi tanto”
BOOM
“Ma che cavolo succede?”
“Dai muoviti, dobbiamo andare”
“Cosa? Andare dove? Io non esco, so già cosa c’è là fuori e non mi muovo”
“Se sai cosa sta succedendo, allora sai anche non possiamo stare qui dentro…è troppo pericoloso”
“Ok,ok esco…Ma la mamma?”
Silenzio.
Paura, terrore puro lo invase…”E la mamma?” Ripeté una seconda volta e poi una terza e poi una quarta, sapeva che non avrebbe ottenuto risposta.
“Vedrai che la ritroveremo Johnny..”
Suo fratello non era mai stato bravo a dire bugie, tantomeno a convincere le persone a cui le diceva.
“Si, la ritroveremo…Forse è al capanno che ci aspetta”
“Si,forse…Adesso andiamo però.”
“Senti…Ti voglio bene”
Suo fratello sorrise. “Perchè dici così?”
“Nei film quando i protagonisti hanno paura di morire dicono così”
“Ti voglio bene anch’io Johnny.”
La Seconda Guerra Mondiale nel 1942 fece tante vittime italiane. Fra gli altri, negli elenchi dei caduti, comparivano anche i nomi di Giovanni e Alberto, due fratelli; la madre era dispersa.