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Autore: TerriStyles    10/05/2012    1 recensioni
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai sudata e col respiro corto.
L'avevo sognato, di nuovo.
Guardai la sveglia sul comodino che segnava le 4 e 55.
Sorrisi fra me pensando di poter dormire ancora un altro po' prima dell'imminente tragedia.
Il primo giorno nella nuova scuola. "Non è la prima volta che lo fai, ci sei già passata", pensai.
In effetti, era la terza volta che cambiavo scuola in un anno, colpa di mio padre e del suo lavoro. Ed ogni volta che riuscivo ad avere un qualche tipo di amicizia, venivo catapultata in una nuova città, in un nuovo quartiere e inevitabilmente, in una nuova scuola. Decisi di non pensarci e mi rimisi a dormire.
Il suono della sveglia fu un rumore fastidioso che mi riportò alla realtà. Mugugnai qualche minuto e mi alzai stiracchiandomi. Mia sorella, Grace, era già quasi pronta.
“Muoviti Hel, farai tardi anche oggi!” disse vedendo quanto fossi tentata a rificcarmi tra le coperte.
“Arrivo, arrivo!” brontolai.
Mi andai a preparare e mi vestii alla meno peggio, mentre mia madre mi urlava che la colazione fosse già in tavola e di quanto io fossi in abbondante ritardo. Mi precipitai giù dalle scale, e prendendo solo un biscotto uscì di casa, incamminandomi verso la scuola. Era poco distante, solo tre isolati, quindi decisi di andare a piedi. Tentai di orientarmi con delle cartine stradali ma, essendomi persa già due volte, decisi di chiedere informazioni. Notai due ragazzi dall'altro lato della strada e mi avvicinai. Uno aveva i capelli biondi, l'altro ricci castani.
“Scusatemi, sapreste dirmi dov'è la Sise High School?” Chiesi quasi timidamente. A guardarli bene, erano proprio carini!
“Beh, per prima cosa stai andando nella direzione sbagliata, seconda cosa, ci stiamo andando proprio adesso, puoi unirti se ti va. Io sono Liam!” Disse il riccio sfoderando un gran sorriso.
“Io sono Niall” continuò il biondo che stava divorando un gigantesco croissant.
Sorrisi. Sembravano simpatici.
“Io sono Helena” risposi.
“Helena, bel nome. Quasi quanto te!” disse il riccio facendo scoppiare a ridere Niall che mi guardava arrossire fino alla punta dei capelli.
“Bene bene, Hel, dimmi un po' sei nuova?” disse Liam. “Quanti anni hai?” Aggiunse Niall.
“Ho 17 anni e sì, mi sono trasferita la scorsa settimana dall'Arizona”.
“Come mai?”
chiese il biondo.
“Motivi lavorativi di mio padre” dissi con una unta di acidità che non scappò ai due ragazzi.
“Vedo che non ne sei molto felice..”
“Ogni tre mesi io sono costretta a cambiare ogni cosa. Amici, scuola, casa, tutto. Non è affatto facile per una come me.” risposi.
Dopo ciò Liam continuò a farmi domande di varia natura, fino a quando non mi fece quella fatidica, che tanto temevo.
“E il tuo ragazzo, che ne pensa di questa lontananza?” chiese curiosamente guardando i miei occhi inumidirsi. Era sempre così, ogni volta che lo nominavano.
“Non ho un ragazzo” ,dissi, “non più almeno.”
Cercò di incrociare il mio sguardo che prontamente rivolsi verso Niall che mangiava schifezze non ben identificabili.
“Come può una ragazza bella come te non avere il ragazzo'” mi incalzò Liam.
“Oh lasciale un po' di respiro, poverina!” disse il biondo con la bocca piena. Sorrisi e lo ringraziai mentalmente.
Non mi resi conto del tempo che passò, così da ritrovarmi in un baleno davanti all'enorme cancello dell'enorme scuola.
“Eccoci babe, benvenuta in prigione!” disse Liam non molto entusiasta di essere arrivato a scuola. Mi guardai in giro, e mi accorsi che tutti avevano gli occhi fissi su di me. “Grandioso” mormorai.
“Vieni, ti accompagno in segreteria”,si offrì Niall, “ci vediamo dopo con gli altri Liam!”.
“Ciao riccio!” salutai Liam con un sorriso.
“A presto bellezza!” mi rispose.
Ci incamminammo per un lungo corridoio, sotto gli sguardi di tutti i ragazzi presenti.
“Ignorali! Come se non avessero mai visto una ragazza.” disse Niall osservandoli.
Ci sono abituata. È come se avessi un cartello addosso con scritto GUARDATEMI. Sono la nuova. È normale.” sospirai.
“Sai Hel? Sei una forte. Mi stai simpatica!” disse guardandomi con un gran sorriso.
“Sai Niall? Quando non hai la bocca piena di cibo anche tu sei simpatico!” dissi facendolo scoppiare in una fragorosa risata che contagiò anche me.
“Eccoci arrivati, ti lascio nelle mani della signora Jason, lei ti dirà tutto. Ci vediamo a pranzo babe!” mi disse sulla porta della segreteria. Lo ringraziai e si infiltrò tra la palla di ragazzi ammassati in corridoio.
Dopo le numerose regole e raccomandazioni che la signora Jason, una donna piccola con un volto sorridente, mi diede, mi avviai verso l'aula di matematica, in fondo al corridoio. Presi un bel respiro e bussai leggermente. Dopo pochi secondi aprii la porta e vidi un professore che mi guardava tra l'annoiato e il compiaciuto.
“Lei sarebbe?” mi chiese squadrandomi.
“Helena Allen” risposi sempre più imbarazzata.
“Ah sì, Allen, la ragazza nuova. Scelga un banco e si sieda.”.
Mi girai verso i banchi, e vidi una massa di occhi guardarmi. È un'ossessione, pensai. Cercando di ignorarli, mi andai a sedere ad un banco vuoto, dietro due ragazze bionde che non mi guardarono neanche.
Seguii la lezione poco coinvolta, e quando sentii suonare la campana fu un sollievo. La mattina passò del tutto uguale, tra ragazzi che mi fissavano e professori spazientiti dal fatto che la mia presenza fosse più interessante della loro lezione.
All'ora di pranzo, trovai Liam e Niall ad aspettarmi fuori dall'aula.
“E voi che ci fate qui?!” dissi andando a salutarli.
“Non avrai mica pensato che ti avremmo lasciata sola nella gabbia dei leoni!” disse Liam mentre Niall sorrideva. “Muoviamoci, sto morendo di fame!” implorò.
“Andiamo!” dissi ridendo.
D'un tratto lo vidi. Era perlomeno stupendo. Capelli ricci, di poco più scuri di quelli di Liam, occhi verdi e sorriso mozzafiato. Era intento a levarsi di torno una ragazza, che per poco non scoppiò in lacrime.
“È sempre il solito!” borbottò Liam.
“Voi lo.. conoscete?” chiesi un po' più trepidante.
“Si. È uno dei nostri più cari amici. Si chiama Harry e ti avverto babe è conosciuto come il “ruba cuori”. Lui le ragazze se le porta a letto e le scarica, quindi non farti illusioni” disse Liam.
“Non ne avevo alcuna intenzione” mentii poco convinta.
Cominciarono ad andargli incontro ed io con loro.
“Hazzino!” esclamò Niall abbracciandolo.
“Hazza!” gridò Liam saltandogli addosso.
“Ragazzi!” urlò di rimando Harry.
“Che viso dolce ha! Possibile sia come dice Liam?”Pensai guardandolo sorridere.
“Momento, momento! Voi due con una ragazza che non conosco?! Non sta né in cielo né in terra! Piacere di conoscerti dolcezza! Io sono Harry” disse il riccio facendomi l'occhiolino.
“Piacere mio. Io sono Helena” dissi mentre sentivo la mia pelle prendere fuoco.
“A che anno stai?” disse continuando a fissarmi.
“Al quarto, e tu?”
“Anche, dolcezza!”, disse, “avremo sicuramente dei corsi in comune. Allora sei tu il nuovo pasticcino di cui tutti parlano..” sorrise malizioso.
“Sembrerebbe proprio di sì” sussurrai.
“Potreste conoscervi mentre ci avviamo in mensa?! Vi prego sto morendo di fame!” si intromise Niall.
“suggerirei di andare a pranzo, prima che arrestino Niall per cannibalismo!” dissi sorridendo.
Arrivammo in mensa dove ci sedemmo ad un tavolo un po' più distante dagli altri. Lì ci servirono una poltiglia decisamente non commestibile, al che anche Niall ne mangiò solo due porzioni. Tra me e Harry continuavano ad esserci degli sguardi furtivi che non facevano che aumentare la mia dose di imbarazzo, rendendomi quasi un pomodoro. Incontrammo un altro del “gruppo”, Zayn, un moro dagli occhi misteriosi ma decisamente simpatico. Ne mancava ancora uno, Louis, che essendo il più grande, andava al college e che non vedevo l'ora di conoscere. Finita la scuola salutai tutti, e Niall si offrì di accompagnarmi a casa.
“Allora? Cosa ne pensi?” chiese durante il tragitto.
“Siete tutti simpaticissimi!” risposi con un sorriso.
“E di Harry cosa ne pensi?” disse con un sorrisino.
“Non so di cosa tu stia parlando” dissi sviando il discorso.
Rise scuotendo la testa.
Arrivammo davanti ad un porticato in legno chiaro, e io mi fermai. Suonai il campanello e dopo poco comparve mia sorella, che rimase imbambolata sulla porta con lo sguardo fisso davanti a lei. Seguii il suo sguardo e vidi che arrivava a Niall, imbambolato quanto lei.
Li guardavo ridendo sotto i baffi. Dopo un circa cinque minuti che erano lì fermi come statue, scossi leggermente Grace.
“Bene, ci vediamo domani mattina! Ciao biondo” dissi tirando Grace verso casa.
“Uhm.. cosa? Ah sì, ciao nana!” disse riprendendosi.
Entrammo in casa dove Grace cominciava ad assumere uno sguardo sognante.
“Ehi Grace.. asciugati hai un po' di bava che cola!” dissi ridendo.
“Cretina!” mi rispose scappando via.
La giornata passò con il mio stomaco in subbuglio e il sorriso di Harry stampato in testa.
Più tentavo di non pensarlo, più mi riscoprivo a farlo.
Cazzo Hel! Da quando sei così sognante su un ragazzo?” Mi ripetevo.
A cena mi divertii guardando mia sorella totalmente sognante, al che mio padre che tentava di parlare, ci rinunciò.
Dopo cena salimmo in camera e Grace cominciò a farmi una marea di domande su Niall.
Quando finalmente si addormentò, mi misi a letto con un libro davanti al naso. Sempre quello. Sempre il solito. Man mano che andavo avanti, le parole si fecero sempre più sfocate, e poco prima di varcare la soglia del sonno ripensai ad Harry, così da poter dormire col sorriso stampato sul volto.


  
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