10/05/2012
1 recensioniMEMORIES OF A MEMORY
Contest: Drabble, che mania! Settima edizione indetto da saramichy sul forum di Efp – Quarta classificata a pari merito.
Creatura scelta: Basilisco.
Titolo: Memories of a memory.
Introduzione: Anche un ricordo può immergersi nelle proprie memorie.
E Tom Riddle lo sa meglio di chiunque altro.
Personaggi: Tom O. Riddle, Ginny Weasley, Basilisco.
Rating: Verde/Giallo.
Genere: Introspettivo.
Avvertimenti: tripla drabble.
Pairing: nessuno.
Numero parole (Contatore Word): 300.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice dei libri J. K. Rowling e di chi ne detiene i diritti. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
Buona lettura.
Paziente, le insegnava il Serpentese. Era difficile usare l’inchiostro per spiegarsi, ma ci riusciva, e la ragazzina ubbidiva.
Anche un ricordo può immergersi nelle proprie memorie. E lui rimembrava quasi con rimpianto la prima volta in cui aveva sussurrato dolcemente al piccolo serpente inciso sul rubinetto di aprirsi, la gioia inspiegabile nell’ordinare al Basilisco di uccidere, la rabbia per la sfacciata fortuna delle sue vittime che rimanevano solo pietrificate, lo stupore e l’euforia per averne finalmente ammazzata una in quel bagno per ragazze. Sentiva quelle emozioni scalpitare nel suo cuore, ansiose di tornare ad essere vissute davvero; peccato solo che ora tutto fosse nelle mani di una bambina che nemmeno se ne rendeva conto. La sola idea lo infastidiva in modo terribile: la gloria avrebbe dovuto essere solo dell’Erede di Serpeverde in persona, non di una piccola idiota come Ginny Weasley. L’Erede, soltanto lui, aveva il diritto di dirigere il Basilisco lungo le tubature della scuola, di suggerirgli quando e chi colpire, di aiutarlo a riconoscere i luridi Mezzosangue che infestavano quella scuola che senza di loro sarebbe stata perfetta, di accarezzarlo come un animale da compagnia prima di spedirlo a compiere la sua missione. Ma, con sua somma rabbia, l’Erede era relegato in un diario, come un’infima macchia d’inchiostro.
C’erano, però, dei pensieri con cui consolarsi. Ad esempio, lo divertiva ascoltare le gesta del Basilisco raccontate attraverso le parole confuse della piccola sciocca che senza saperlo lo aizzava; lo riempiva d’orgoglio l’idea del terrore stampato sulla faccia di quegli infami dal sangue sporco; la bramosia di mettere le mani su Harry Potter e ucciderlo gli dava la forza di pazientare e sopportare quella situazione tanto seccante. Ma soprattutto, si diceva Tom Riddle ghignando in cuor suo, presto lui sarebbe uscito da quelle pagine tanto odiate, tornando finalmente a vivere.
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