PROLOGO
Gli
sposi salutarono un’ultima volta gli ospiti, poi lui prese in
braccio la neo
moglie tra le risate e gli applausi. Lei gli sorrise, mentre varcavano
insieme
per la prima volta dopo il matrimonio le porte di Malfoy Manor.
Lo
sposo fece qualche passo oltre la soglia, stringendo la giovane, poi la
riappoggiò per terra con gentilezza. Le porte si chiusero
alle loro spalle,
lasciando fuori gli invitati, la brezza fresca della sera, la festa e
il
tramonto.
Lei
sfoderò la bacchetta.
“Benvenuto
all’Inferno, Draco Malfoy.” disse Hermione.
Capitolo
I
SETTE
MESI PRIMA
“Ma
sei proprio sicuro che sia lei,
Draco?”
“Certo,
mamma, è lei! Guardala,
guardala bene… l’ho riconosciuta subito. Non
potevo credere alla mia fortuna!”
“Draco,
sono così orgoglioso di te.
Il Signore Oscuro ti ricompenserà adeguatamente,
vedrai.”
“Lo
so. Voglio fargli una sorpresa…
non si aspetterà mai una cosa del genere. –
Hermione tossì, schiudendo appena
gli occhi. – Guardate, si sta svegliando. Granger! Ehi,
Granger, mi senti?”
“Dove…
dove sono?” chiese piano la
ragazza.
“Sei
a Malfoy Manor, stupida
Sanguesporco. – le rispose Draco dandole un calcio nella
pancia. Lei gemette e
tossì ancora. – Ti ricordi quello che mi hai
detto, Granger? ‘Sono troppo
intelligente per te, Malfoy, non riuscirai mai a prendermi.’
Chi dei due è
prigioniero adesso, eh?” un altro calcio
accompagnò la domanda.
“Così
toglierai tutto il
divertimento al Signore Oscuro, Draco. – disse Lucius Malfoy.
– Falla lavare.
Stasera la porteremo da Lui.”
“Sì,
adesso chiamo gli Elfi. Mamma,
abbiamo dei vestiti da darle?”
“Quelli
delle altre prigioniere,
direi.”
“Andranno
bene.”
“Che
cosa… che cosa sta succedendo?
– la voce di Hermione stava riprendendo forza. – Io
non ricordo nie-“
“Risparmia
il fiato, Granger;
stasera ti servirà. I Cruciatus del Signore Oscuro fanno
urlare parecchio.”
***
Il
lavaggio andò bene: Hermione
addirittura ringraziò gli elfi che le avevano portato gli
asciugamani,
spaventandoli con sorrisi e parole gentili.
La
vestizione invece fu più
problematica; quando Narcissa Malfoy le diede degli abiti dicendole che
erano
quelli con cui era arrivata Lavanda Brown, la giovane pensò
bene di stracciarli
e aggredire la donna. Draco, richiamato dalle urla, l’aveva
presa per i capelli
per strapparla dalla madre.
“Credo
che volesse cavarmi gli
occhi. Maledizione, quella piccola stupida mi ha graffiato le
mani!”
“Te
l’avevo detto che questa è
fuori di testa. Al terzo anno mi ha aggredito! Non vedo l’ora
di fargliela
pagare… - disse Draco. – Mettiti questa in
silenzio. E mangia. Lui preferisce i
prigionieri vispi.” aggiunse rivolto a Hermione lanciandole
un’altra tunica.
La
giovane mangiò in silenzio un
pezzo di pane, poi fu condotta in uno dei numerosi salotti; una volta
lì Lucius
Malfoy le fece indossare un lungo mantello con un ampio cappuccio.
“Dovrei
cruciarti per quello che
hai fatto a mia moglie, Sanguesporco. – disse
l’uomo dandole una spinta. Draco la
afferrò per un braccio. – Silenziala. Non possiamo
permetterci che inizi a
urlare all’improvviso.”
Il
giovane obbedì, e da sotto il
cappuccio vennero dei ringhi sommessi.
“Andiamo.”
disse Narcissa.
Draco
strinse a sé Hermione, poi il
mondo intorno a loro si compresse e ribaltò nel buio della
Smaterializzazione.
Riapparvero tutti e quatto davanti a una delle numerose
proprietà della
famiglia Black, che da qualche anno il Signore Oscuro aveva eletto
propria
dimora; Bellatrix ne era stata entusiasta almeno quanto i Malfoy, che
avevano
finalmente riottenuto la propria casa.
Il
cancello che si ergeva davanti a
loro si aprì quando Lucius alzò il braccio
sinistro, ed entrarono con passo
sicuro; Hermione incespicò più volte, muta e
cieca sotto il cappuccio troppo
grande. Draco la trascinò quasi di peso su per i tre gradini
che davano accesso
alla villa.
“Muoviti,
Sanguesporco. Cosa c’è,
improvvisamente hai paura?” le chiese con tono di scherno
strattonandola. La
giovane non poté far altro che scuotere la testa, mugugnando.
La
porta si aprì prima ancora che
qualcuno bussasse, e così si richiuse; un brusio sommesso
veniva da una porta
alla destra del piccolo gruppo.
“Ci
siamo… - disse Narcissa dopo un
profondo sospiro. – Draco, sii sicuro e tranquillo. Meriti
una grande
ricompensa, questa volta.”
Il
giovane annuì, serrando la presa
sul braccio della prigioniera.
“Ci
stanno aspettando tutti. Andrò
avanti io.” disse Lucius posando una mano sulla maniglia
della porta; quando la
aprì, improvvisamente la sala si zittì. La moglie
lo seguì nella stanza, mentre
Draco rimase sulla soglia.
I
Mangiamorte si aprirono in due
ali per lasciar passare i due coniugi, finché non giunsero
al centro della
sala, proprio davanti al Signore Oscuro; lui era seduto su
un’alta sedia
finemente intarsiata, e Bellatrix era alla sua destra, appoggiata al
bracciolo.
“Lucius…
- esordì Voldemort con
quello che doveva essere un sorriso. – Ho ricevuto il tuo
messaggio. Ti stavamo
aspettando.”
L’uomo
rabbrividì alla voce del
proprio padrone; gli anni non avevano cancellato la macchia dei suoi
fallimenti, e Lucius Malfoy sapeva bene quanto precaria fosse la sua
situazione. La moglie gli strinse una mano per fargli forza.
“Mio
Signore. – disse l’uomo con un
breve inchino. – Stasera sono venuto qui per risollevare
l’onore dei Malfoy.
Sono venuto qui con una sorpresa per voi.”
“Oh,
dubito che l’onore dei Malfoy
possa essere risollevato, ormai. – rispose Voldemort. I
Mangiamorte risero.
Quelli che si ritenevano al sicuro, almeno. – E sai che non
amo le sorprese.”
“Questa
vi piacerà, Signore, ne
sono certo. – ribatté Lucius cercando di sembrare
sicuro. Voldemort assottigliò
gli occhi rossi e gli fece un cenno della mano. – Draco!
Draco, vieni dentro. –
aggiunse girandosi verso l’ingresso della sala. Il giovane
entrò lentamente,
senza cedere di un millimetro la presa sul braccio della prigioniera.
– Mio
Signore, è stato mio figlio a trovare questo dono. Speriamo
che sia di vostro
gradimento.” disse quando il figlio lo raggiunse al centro
della stanza.
Fece
un cenno della testa a Draco,
e lui tolse il cappuccio alla giovane. La sala fu improvvisamente
percorsa da
mormorii eccitati.
“Ma
è proprio lei?!”
“Per
Merlino!”
“Non
ci posso credere…”
“Silenzio!
– disse Voldemort
alzandosi di scatto. Hermione serrò la mascella e
alzò la testa, mentre il
Signore Oscuro si avvicinava lentamente. – Draco…
questa prigioniera… è colei
che io penso sia?”
“Sì,
mio Signore. E’ Hermione
Granger. E’ la Sanguesporco di Potter. L’ho trovata
poche ore fa nella mia zona
di controllo, si aggirava per dei vicoletti di Londra. L’ho
battuta a duello.”
rispose il giovane orgoglioso.
“Draco,
Draco, Draco… - disse
Voldemort girando intorno alla prigioniera. – Sono stupito.
Sinceramente
stupito. Non mi aspettavo un risultato del genere da te… -
il giovane tacque.
Il Signore Oscuro fece un gesto con la bacchetta, e Hermione fece un
profondo
respiro. – Hermione Granger. Finalmente ci
conosciamo.”
“Credo
di non poter dire lo stesso,
Mio Signore.” rispose la giovane sprezzante.
“Sono
anni che ti cerchiamo, sai?”
“Bastava
inviare un gufo. Sarei
venuta con molto piacere.”
“Mi
avevano detto che eri
simpatica, per essere una Nata Babbana. – i Mangiamorte
risero. – Dicevano che
fossi la mente del Trio, eh? Effettivamente, sei stata
l’ultima a essere
trovata…”
“Ho
vinto qualcosa?”
“Ma
certo, cara; sarai l’unica ad
avere il piacere di provare i miei Cruciatus. Crucio! – disse
Voldemort con
calma. Draco trattenne la ragazza mentre si contorceva spasmodicamente,
ma
senza lasciarsi sfuggire nemmeno un lamento. – Sai,
è un vero peccato che anche
Weasley non abbia potuto provarli, non credi anche tu?”
Per
tutta risposta Hermione sputò
ai suoi piedi.
“Mio
Signore! – esclamò Bellatrix
accorrendo. – Lasciate che mi occupi di questa lurida
Sanguesporco che ha osato
fare una cosa del genere!”
“No,
no, Bella; tu hai già cruciato
questa ragazza, non ricordi? Non puoi avere sempre tutto il
divertimento. Le
avete fatto bere del Veritaserum?”
“No,
mio Signore. Abbiamo pensato
che così sarebbe stato più…
divertente.” rispose Draco.
“Bene,
Draco, molto bene. Sono
soddisfatto del tuo operato. – rispose Voldemort mettendogli
una lunga mano
pallida su una spalla. Draco si trattenne a stento dallo spostarsi con
un
balzo. – La tua ricompensa sarà la taglia della
Granger, e un nuovo incarico:
credo che tu sia pronto per qualcosa di più che semplici
ronde di controllo.
Tua zia sarà più che felice di avere il tuo
prezioso aiuto durante le sue
missioni. – continuò. Bellatrix annuì,
entusiasta, mentre il giovane cercò di
sorridere. La promozione era una cosa buona, affiancare la propria zia
folle
non proprio. – Ma prima, voglio che sia tu a occuparti della
prigioniera. Sei
un buon Legilimens, e con l’aiuto del Veritaserum immagino
che la nostra ospite
non sarà proprio in grado di tenere i segreti
dell’Ordine in bocca, non credi
anche tu, cara?” disse rivolto a Hermione.
“Sono
troppo intelligente per voi.”
rispose lei con un sorriso.
“Crucio!
- i Mangiamorte intorno a
loro risero ancora, mentre Hermione cadeva per terra contorcendosi.
Ancora una
volta serrò i denti per evitare di urlare; si poteva quasi
sentire il loro
scricchiolio. – Ma che Grifondoro coraggiosa…
è un vero peccato che la tua Casa
sia ormai estinta, eh?”
“Mio
Signore… - intervenne Draco
titubante. – Pensavo che voleste occuparvi voi del suo
interrogatorio.”
“Oh,
certamente. Le farò alcune
domande stasera stessa, ma sai quanto spesso mi lasci prendere la mano,
no? –
rispose Voldemort alzando nuovamente la bacchetta. –
Crucio!”
***
I
Malfoy tornarono al Manor solo
parecchie ore dopo.
Narcissa
fece un profondo sospiro
di sollievo quando apparvero di fronte al cancello, sorridendo. Lucius
le
strinse una mano e la baciò sulla guancia.
“Draco,
Draco… siamo così
orgogliosi di te.” disse l’uomo al figlio mentre
camminavano verso la porta d’ingresso.
“Grazie,
papà. Ho fatto solo il mio
dovere. – rispose il giovane con un sorriso.
L’atmosfera rilassata fu
interrotta da Hermione, che si accasciò al suolo tra i
lamenti. – Domattina
inizierò a interrogare questa Sanguesporco. Vedrete che
andrà tutto bene.” aggiunse
trascinandola all’interno del Manor.
“Merlino,
toglimela subito di
torno. Sono ore che fa quei versi; i Sanguesporco sono proprio animali.
- disse
Narcissa. – Vai a metterla in una delle celle, per favore. Il
Signore Oscuro ha
detto di lasciarla da sola, per ora.”
Draco
annuì e tirò la giovane per
un braccio fino alle scale per i sotterranei; scese senza curarsi
troppo dei
lamenti della ragazza, lasciando che cadesse a ogni gradino per poi
rialzarla
malamente. Sfoderò la bacchetta, aprì una delle
numerose celle e la buttò
dentro con malagrazia.
“Benvenuta
all’Inferno, Hermione
Granger.” disse Draco prima di chiudere la porta.
Eccomi
qui con un’altra long, che
poi tanto long non sarà: ho già deciso che
avrà sei capitoli, non uno di più,
non uno di meno.
Qualche
breve nota: il titolo viene
dalla canzone “Seven Devils”, di Florence &
The Machine, che mi ha ispirato
la storia, ma non ha niente a che vedere con la storia stessa. XD
Diciamo che
vi consiglio di ascoltarla perché secondo me rende bene
l’atmosfera.
Poi,
so che ci sono già in giro taaante
storie in cui Hermione viene catturata da Draco, o viceversa, quindi mi
rendo
conto che l’inizio non sia esattamente originalissimo; spero
solo che questo
primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito almeno un
po’.
Il
prossimo aggiornamento sarà tra
due settimane! J
A
presto,
Contessa