<< Uno, due, tre,quattro, cinque... arrivata! Dai Rococo, tocca a te! >>.
Il ragazzino sorrise in direzione della bimba e lanciò il sasso.
<< Uno, due, tre, quattro,cinque, sei, sette! Fatto! >>
<< Non dovresti allenarti tu? >>.
Rococo alzò lo sguardo da terra e, vista l'espressione tra il divertito e lo scettico di Natsumi,si limitò ad alzare le spalle, ridacchiando.
<< Oh suvvia... abbiamo tempo per allenarci! Ogni tanto è bello giocare come quando si era bambini, non trovi? >> disse, ingenuo.
<< Ma non bisogna nemmeno evitare gli impegni! >> lo riprese scherzosamente.
<< Uhm, sì, hai ragione >> Rococo ridacchiò, raggiungendo Natsumi.
<< Ma devi proprio andare? E adesso chi gioca con noi? >>
<< Oh,lo farà Natsumi >>
<< Sì, esatto lo far-... aspetta,cosa? >> la ragazzina sgranò gli occhi e si voltò verso Rococo << Ma io non so giocare! >>
<< Oh, te lo insegneranno >> il ragazzino si avviò verso il campo da calcio, mentre Natsumi venne travolta da sei bambini urlanti.
<< Rococo Urupa! Mi vendicherò di ciò! >>.
Per tutta risposta, il ragazzo agitò un braccio in segno di saluto.
<< Rococo! … Infame bastardo... >>
<< Allora NatsuChan, giochiamo? >>.
La bimba le porse un sassolino.
<< Dovrei...? >>
<< Lanciarlo >>
<< Oh >>.
La giapponese lanciò il sasso e saltò fino alla casella in cui era caduto.
<< Ehm... sono arrivata... all'ultima casella? >>
<< Caspita! Hai vinto! >> i bambini iniziarono a gridare e saltare.
L'espressione dapprima sbigottita di Natsumi si tramutò in allegra e la ragazzina offrì anche un sorriso.
<< Adesso vediamo se sapete fare meglio di me! >>
<< Ammettilo Natsumi >> pensò Rococo, che stava osservando la giapponese giocare da poco lontano << In vita tua non ti sei mai divertita così tanto >>.
<< Sai >> Natsumi portò alle labbra un bicchiere pieno d'acqua, bevendone avidamente il contenuto << Credo di non aver fatto bene a perdere tempo dietro al gioco, ieri pomeriggio >>
<< Oh non credo. Hai vissuto bene tremilaseicento secondi >>
<< Uh? >> Natsumi lo guardò negli occhi occhi, confusa.
<< Viviamo ogni giorno ottantaseimilaquattrocento secondi. Sembrano tanti vero? E invece sono solamente ventiquattro ore. Di queste ne trascorriamo circa otto dormendo. E il tempo scorre. Ma hai vissuto intensamente la tua vita? >>
<< Non sapevo facessi lezioni di psicologia >>.
I due ridacchiarono.
<< Io credo di non averla nemmeno cominciata lamia vita >> commentò Natsumi, abbassando lo sguardo.
Rococo si alzò e le porse una mano.
<< Che ne dici di farla iniziare adesso? >>.
<< Una corsa? >> chiese Natsumi, sorpresa.
Rococo l'aveva trascinata nel campo dove aveva giocato con i bambini il giorno prima.
<< Sì una corsa. Ne hai mai fatta una? >>
<< Non ricordo. Forse tempo fa. Non ho mai avuto il tempo di fare una corsa >>
<< Il tempo lo hai sempre avuto. Semmai, non ti sei preoccupata di cercarlo >>.
La ragazzina lo guardò e poi scoppiò a ridere.
<< Che c'è?Che ho detto? >>
<< E' che sei buffo quando fai lo psicologo sai? E anche carino >> gli rispose, arrossendo immediatamente per ciò che aveva detto.
Anche le guance del ragazzo si imporporarono leggermente.
La prese per mano.
<< Pronta? >>.
E quando la giapponese annuì, cominciò a correre.
Inizialmente Natsumi aveva finito il primo giro senza fare alcuna fatica.
Poi, iniziato il secondo, le gambe iniziarono a cedere, quasi a tremare, in preda alla tensione e alla fatica. Avvertiva già fronte e schiena sudati e sentiva i capelli farsi collosi.
Se non fosse stato per il vento che le accarezzava la faccia – e per Rococo che, davanti a lei, la stava spronando- avrebbe sicuramente mollato.
Quando si fermò, il mondo le parve girare. Si gettò per terra, mentre le gambe iniziavano a rilassarsi e il fiatone si calmava.
Rococo sorrise e si chinò,premendo leggermente l'indice e il pollice sul collo della ragazza.
<< R-Rococo, ma che...? >> farfugliò, imbarazzata.
<< Tranquilla, controllo solo che il battito cardiaco si stabilizzi >>
<< Rococo? >>
<< Sì? >>
<< La facciamo un'altra corsa, domani? >>
Natsumi appoggiò la fronte sulle vetrate dell'aeroporto e chiuse gli occhi, mentre il rumore di un aereo che si accingeva a decollare si diffuse nell'aria.
Le due settimane di vacanza in Cotarl erano già passate.
<< Certo che Rococo aveva ragione. Il tempo passa talmente veloce che nemmeno ce ne accorgiamo >> pensò.
Il ragazzo le aveva promesso che sarebbe venuto a salutarla prima che si dirigesse in aeroporto.
E invece Rococo non si era visto.
La giapponese sospirò e riaprì gli occhi, pronta a partire.
Si era appena voltata, quando sentì qualcuno una mano che si posava sulla sua spalla.
Si girò e sorrise nel vedere che,alla fine, Rococo l'aveva raggiunta.
<< Pensavo che ti fossi dimenticato >>
<< In realtà mi ero semplicemente addormentato >>.
Natsumi rise.
Il ragazzo, invece, le prese il volto tra le mani e la baciò.
Dapprima si limitarono ad un sfioramento di labbra, poi il bacio si fece più intenso.
Rimasero lì,abbracciati, mentre il tempo pareva si fosse fermato.
<< Natsumi! E' mezzanotte,quindi siamo nel nuovo giorno!
Come vuoi impiegare questi ottantaseimilaquattrocento secondi?
<< … Torna a dormire, Rococo, torna a dormire >>
Houhou (?)
Salve ☺
La mia prima Natsumi x Rococo .________.
E fa pure pena D:
E Rococo mi sembra OOC.
E io sono stupida.
E-
Mondo: Ma che è, sei depressa? -.-
Vado a buttarmi nell'Adige.
Mondo: *stappa champagne*
...
Ma quanto è bello vedere che la gente ti vuole bene? :D
Mondo: Beh, ancora qua?
Ma figurati se vado a suicidarmi :D E chi vi romperebbe le scatole, le scatoline, le scatolette, i portagioie e combriccola varia, sennò?:D
Bene, vado!
ShiaCiao (??)
Hanii ~