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Autore: MadHatter96    10/05/2012    3 recensioni
"… sì, quello è un ragazzo! Avrà circa la mia età: è abbastanza alto, dei capelli biondi tagliati a caschetto irregolare gli ricadono sugli occhi color ghiaccio e un crocifisso gli ricade sul petto. Questa visione mi fa provare una sensazione di sollievo, supportata anche dalla tavoletta di cioccolato che sgranocchia: per me il cioccolato è sempre stato un simbolo di allegria..." (MelloxSayu)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destino
 
Capitolo 10
 
“Mello. Ho pensato che per il rapimento della Taka… ehi! Chi è questa bellezza?”
Una nuova voce nella stanza mi fa voltare perplessa: inizialmente ho paura che sia uno dei mafiosi che erano con Mello quando mi hanno rapita ma poi vedo varcare la soglia una ragazzo più o meno sulla ventina con una chioma rossa e due lenti arancioni che gli coprono gli occhi vispi.
“Questa è Sayu Yagami.” Risponde Mello.
“Ma dai! Non mi avevi detto che era così carina! Mi hai solo mostrato una sua foto di quando aveva 15 anni! Se lo avessi saputo sarei venuto a pedinarla con te. Amico, seriamente, ti sei trovato proprio una bella tipa.”
“Tsk! Sta zitto Matt!” Sbotta Mello notevolmente irritato.
Nonostante la rabbia del momento, Mello sembra sereno nel parlare con questo ragazzo… non è come quando dava ordini a quelli che mi sorvegliavano; a quanto pare questo Matt è proprio… suo amico.
“Ehi, no arrabbiarti… così la spaventi.” Dice Matt tranquillo, Mello sbuffa e rivolge lo sguardo altrove.
“Ciao Sayu, io sono Matt.” Dice il rosso rivolgendosi a me… ovviamente avevo già capito il suo nome.
“Piacere…” Mormoro un po’ insicura, anche se non sembra per niente pericoloso… e poi è amico di Mello.
Matt mi sorride ancora per qualche istante poi si rivolge al ragazzo steso sul divano: “Che è successo?”
“Ah, dei tipi impazziti che si divertono con giocattoli pericolosi.” Risponde Mello atono.
Beh… anche lui porta con se una pistola, ma è anche vero che non si mette a sparare vicino a uno dei locali più frequentati di Tokyo.
“Ok, ho capito. L’hai vista in pericolo e non hai potuto fare a meno di rimanere fuori dai casini.” Dice Matt accendendosi una sigaretta e buttandosi sul divano dove prima ero seduta io.
“Matt!” Esclama Mello come per rimprovero.
“Beh, dovresti ritenerti fortunato. Sei riuscito a portartela a casa.” Dice il rosso afferrando un videogioco che era posato sul tavolino.
“Smettila!” Dice di nuovo Mello sempre più alterato.
“Ok,ok…” Risponde l’amico mentre mi rivolge un sorriso  complice.
Io mi sento leggermente stupida e imbarazzata.
Il suono del videogioco di Matt mi ricorda qualcosa; mi alzo e mi avvicino all’altro divano dove è seduto il ragazzo: ah sì! È uno dei videogiochi a cui giocava Light quando era più piccolo… solo che ovviamente questo è la versione un bel po’ più avanzata.
Senza accorgermene mi sporgo un po’ di più sopra lo schermo fin quasi a sfiorare i capelli di Matt.
“Lo conosci?” Chiede lui
“Ah… ehm… ci giocava mio fratello da bambino, ma era molto meno evoluto…”
“Ahaha! Immagino. Questo è uno dei classici videogiochi che non muoiono mai. Un po’ come certi anime.”
A guardarlo bene, un po’ assomiglia a Isei.
“Sai giocare?” Chiede ancora.
“Cosa?... no, non ho mai provato.” Rispondo un po’ imbarazzata.
“Ok, ti insegno… guarda: con questo vai avanti, con questo indietro, poi così spari, e così salti… più o meno le regole sono uguali per tutte le edizioni, è la grafica che cambia.” Spiega per poi porgermi la console.
Io mi siedo accanto a lui e inizio a seguire le sue istruzioni sotto la suo sguardo vigile.
“Mello! Sai che Sayu se la cava meglio di te?” Chiede Matt divertito.
“Tsk! Dovreste vedervi! Siete proprio un bel quadretto!” Mello sembra innervosito,
“Hai visto che è geloso?” Mi chiede sussurrando Matt avvicinando le sue labbra al mio orecchio in modo che Mello non possa sentire.
Sento le mie guance scaldarsi e intanto perdo una vita nel videogioco.
“Cazzo, scusa!” Esclama Matt. Sembra che per lui i videogiochi siano una cosa seria.
“Non preoccuparti, anzi… gioca tu.” Dico ridandogli la console.
“Sicura?” Chiede
Io annuisco per poi rivolgere lo sguardo a Mello: mi sta guardando, ma appena incrocia i miei occhi si volta.
A me viene da sorridere.
Il mio cellulare trema: un messaggio da mia madre
Tesoro, dove sei?
Passo velocemente le dita sulla tastiera digitando lettere che poi diventano una frase:
Sono con degli amici. Gli autobus sono pieni e non riesco a salire. Farò il più presto possibile. Tranquilla, sono al sicuro. Ti voglio bene.
Poi mi alzo nuovamente e di nuovo mi avvicino a Mello; lui mi segue con lo sguardo finché non sono al suo fianco.
“Io… non ti ho ancora ringraziato.”
“Mpf!” Sbuffa rivolgendo lo sguardo a Matt intento a giocare… sembra essere stato teletrasportato in un altro mondo!
“Se non ti avessi protetta sarei vissuto per l’eternità con il rimorso di non averlo fatto.”
“Cosa?” Chiedo con la quasi certezza che quelle parole fossero più appropriate al videogioco di Matt che alla voce di Mello.
“Sì… beh … lo hai detto anche tu che devo riparare al male che ho fatto no?”  Sbaglio o ha balbettato? Ma come! Non sembra più il Mello di poco fa…
“Perché tu pensi di vivere in eterno?” Chiedo sorridendo.
“No, anzi… dando la caccia a Kira non so nemmeno quanto tempo mi resta.” Dice riprendendo il suo tono da duro.
Ma più che il suo tono per me sono dure le sue parole, troppo dure e vere da accettare.
Mi lascio cadere in ginocchio e gli afferro il braccio adagiato sul ventre.
“No!” Di nuovo… non c’è nulla di razionale in quello che faccio. Non è la Sayu che tutti vedono, è la Sayu che solo a pochi è concesso conoscere.
“Non… non dirlo! Non puoi! Tu sei più forte! Devi vincere! Kira non può portarti via! Non devi permetterglielo!” Una lacrima sfugge al mio controllo, abbasso lo sguardo nel tentativo di ricontrollarmi. Sento su di me sia lo sguardo di Mello che quello di Matt e il videogioco di quest’ultimo emette il classico suono di una sconfitta.
“Stupida…” Mormora Mello , quante volte me lo avrà detto ormai? Ma questa volta lo sento allungare la mano e sfiorarmi i capelli. Non mi tocca, si ritira prima… ma sebbene lo conosco poco, so che anche il solo pensiero di quel gesto da parte sua è una tenerezza che è concessa solo a pochi.
In fondo… lo conosco poco, ma già… tengo a lui quanto tengo a Light, anzi, forse di più.
Rivolgo lo sguardo a Matt e lo vedo sorridere, poi torno a guardare Mello che mi fissa ancora per qualche istante per poi guardare difronte a sé. Io rimango così, accanto a lui finché non vedo i suoi occhi chiudersi: si è addormentato.
Lo guardo bene: nonostante la cicatrice sembra un angelo… sì, ce lo vedo bene in uno di quei bei dipinti delle chiese occidentali.
“Gli piaci proprio eh?” Mormora Matt.
“Cosa?”
“Te lo assicuro. Forza, ti accompagno a casa.” Sorride.
“Ma… lo lasciamo da solo?”
“E lui piace a te, perfetto!”
“Cosa?... No, ma… cioè… no!”
“Va bene, va bene. Siete complicati però, eh! Su, nessuno gli farà nulla.” Dice con tono divertito riponendo il videogioco sul tavolino e alzandosi.
Io prima di seguire Matt per le scale mi chino sul volto di Mello e appoggio delicatamente le labbra sulla frangia bionda: “Domani passo a vedere come stai ok?”
Nel sonno sembra annuire con la testa, io sorrido e mi volto.
Non vedo l’ora che arrivi domani.
 
Continua…
 
 
  
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