Ranger Quest
Il potere
*
« Secondo te, cosa vuole da noi quella voce? » chiese Seline.
Lei e Jackie erano seduti
sulla spiaggia, l'uno di fianco all'altra. Davanti a loro, il tramonto
incendiava l'orizzonte, colorando il cielo di giallo e di arancione e
trasformando la superficie del mare in una scintillante distesa d'oro
fuso. Era da parecchio che Jackie non vedeva un tramonto così bello.
« Onestamente, non
ne ho la minima idea » ammise il ranger. « Ho sempre creduto
che le storie di voci e fantasmi non fossero altro che chiacchiere per
spaventare i bambini, ma questa mi sembra un po' troppo realistica per
accantonarla come una storiella. Ha detto che sta cercando di
salvarci... »
Seline fissava il mare, pensierosa. « Sì, ma da chi? E perché? »
Quei due punti
interrogativi galleggiavano nella limpida aria serale, come un profumo
leggero ma insistente che nessuno dei due riusciva davvero a ignorare.
Era stato un pomeriggio
molto lungo. Jackie aveva perso diverse ore a cercare di contattare
l'Operatore Lisa, senza successo. Stranamente, la mappa e il Navigatore
funzionavano ancora alla perfezione: sembrava che le uniche cose
malfunzionanti fossero la radio, il cellulare e il dispositivo di
localizzazione. Tutti strumenti che lanciavano onde a lunga distanza.
Tra un'imprecazione e l'altra, Jackie si era ripromesso di andare da
Raimondo il giorno successivo: se non altro il ranger di Oblivia
avrebbe potuto prestargli la sua, di radio. Nel giro di poche ore, gli
obiettivi del ragazzo si erano moltiplicati: ora non si trattava
più solo di investigare su insolite radiazioni, ma anche di
prendersi cura di Seline e aiutarla a ritrovare la memoria. E poi
ovviamente c'era la Voce di fuoco. Jackie doveva scoprire a chi
apparteneva, e soprattutto da cosa stava cercando di avvertirli.
Dal canto suo, Seline
aveva dato una mano a Dess con i lavori domestici. L'assistente di
Otello si era messa in testa di tirare a lucido l'intero laboratorio, e
così avevano fatto, slogandosi i polsi a furia di pulire e
strofinare ogni millimetro di superficie visibile, dal mobilio al
pavimento alle vetrate. Nonostante la stanchezza e il senso di disagio,
da un certo punto di vista era stato quasi confortante: per un po' la
mente di Seline era stata occupata solo dalla fatica e dall'allegro
chiacchiericcio di Dess, e la ragazza non aveva pensato ai lati
più cupi della sua situazione. Anche se a Dess poteva sciorinare
tutte le bugie che voleva, Seline sapeva che non poteva scappare per
sempre dalla realtà... e ancora non ricordava chi fosse,
né da dove venisse. Jackie era stato gentile a soccorrerla, ma
presto anche lui se ne sarebbe andato per la sua strada e lei sarebbe
rimasta sola, abbandonata a se stessa, senza uno straccio di memoria a
poterla guidare. Un pensiero che le rodeva la mente come un tarlo
malevolo.
Mentre Seline se ne stava
seduta a rimuginare tra sé e sé, all'improvviso qualcosa
attrasse la sua attenzione: una minuscola ombra scura, che
sgusciò fuori dalla riva del mare e rotolò sul
bagnasciuga tra lievi spruzzi d'acqua. La ragazza raddrizzò la
schiena per vedere meglio, e quando capì quasi le venne da
ridere. L'ombra in questione era un piccolo pokemon lontra dal lucido
pelo rossiccio, che giocava e si contorceva felicemente in mezzo alla
spuma delle onde infrante.
« Guarda, Jackie! » esclamò, indicandolo.
« Sì, ho
visto » disse il ranger con un sorriso. « E' strano che sia
da solo, però. Di solito i Buizel si muovono in branco. »
Seline
provò il fortissimo impulso di chiudere gli occhi. Non appena lo
fece, il nero dietro le palpebre si punteggiò di tante piccole
luci, certe più vicine, certe più lontane, come una
manciata di stelle sparse nell'oscurità. Una di quelle luci, la
più vicina di tutte, brillava esattamente dove si trovava il
Buizel. E Seline capì.
« Non è
solo, infatti » disse. « Ce ne sono altri due... no,
tre... e anche qualche Shellos. »
Jackie alzò le
sopracciglia. Forse lo stordimento di quella mattina le stava dando
qualche allucinazione, perché in vista c'era solo quel Buizel.
Un attimo dopo, tuttavia, tre piccole teste pelose emersero dal mare e
cominciarono a nuotare verso la riva in un coro di vivaci squittii. I
tre Buizel si riunirono al fratello, e tutti e quattro presero a
ruzzolare e a saltarsi addosso nell'acqua schiumante.
Jackie restò di sasso. « Come facevi a saperlo? »
« A sapere cosa? »
« Che erano quattro. Voglio dire, dal punto in cui ci troviamo noi se ne poteva vedere soltanto uno. »
« Ah. »
Seline aprì gli occhi. Sembrava turbata, come se se ne fosse
resa conto solo in quel momento. « L'ho sentito, direi. Non so come spiegarlo con esattezza... credo di vedere le loro aure. Forse. »
Jackie si chinò verso di lei, interessato. « E cosa vedi, esattamente? »
Seline abbassò di
nuovo le palpebre. « Hmm... quando chiudo gli
occhi, è come se i Buizel e gli Shellos diventassero luci, le
uniche luci visibili in mezzo al buio. Li vedo, e percepisco... quello che
stanno pensando. »
« Che cosa? »
Il ranger la guardò, a metà tra l'allibito e
l'affascinato. « Pochissime persone hanno il dono della
telepatia. Non è che sei una Psichica? »
« Non lo so... non
ne sono sicura. Aspetta, forse riesco anche a parlargli... »
Sempre tenendo gli occhi chiusi, la ragazza tese le mani verso i Buizel
e sussurrò qualcosa, così piano che Jackie non
riuscì a comprenderla. I quattro Buizel s'immobilizzarono, come
folgorati, e si volsero lentamente verso di loro; dopo una piccola
esitazione lanciarono in coro uno squittio e si precipitarono verso i
due umani. Stupefatto, Jackie li vide stringersi intorno a Seline,
scodinzolando allegramente e strofinando i musetti contro le sue mani,
come se lei fosse stata la loro allenatrice. Un'allenatrice molto amata.
« Sono felici di
come vivono » disse Seline in tono sognante. « Dicono che
stare a metà tra il mondo della terra e il mondo del mare
è l'esperienza più bella di tutte. E ora stanno parlando
dell'acqua, degli abissi... loro non ci sono mai stati perché la
pressione è troppo forte, ma hanno degli amici laggiù.
»
Sotto la sua maglietta il
medaglione cominciò a scaldarsi percettibilmente, ma lei era
troppo presa dal flusso di parole, immagini ed emozioni proveniente dai
Buizel per rendersene conto.
Jackie la osservò
in silenzio, senza dire una parola. Poteva quasi avvertire il legame
che univa Seline a quelle creature, e capiva che la ragazza stava
sperimentando una sensazione straordinaria, una perfetta simbiosi con
la natura. Dopo appena una manciata di minuti, però, Seline
impallidì e ritrasse le mani, come se avesse preso la scossa, e
i Buizel fuggirono verso il mare a tutta velocità,
spaventati.
« Che succede? » chiese Jackie, scattando subito sull'attenti.
Seline si alzò in
piedi e puntò un dito tremante verso l'estremità opposta
della spiaggia. « C'è qualcosa di malvagio nell'aria,
Jackie... qualcuno sta urlando! »
Jackie non mise in dubbio
le sue parole nemmeno per un istante. Si girò e prese a correre
a perdifiato verso il fondo della spiaggia, lo styler in pugno e pronto
a entrare in azione. Sentiva il respiro affannoso di Seline dietro di
lui, ma non poteva permettersi di fare il gentiluomo e aspettarla: se
lei aveva ragione, nelle vicinanze c'era qualcuno nei guai.
E poi li vide. Erano
proprio al confine del lido, laddove la sabbia incontrava la boscaglia.
Erano due uomini alti e muscolosi, abbigliati con una strana divisa
rossa e argentea, dal taglio futuristico; la sigla "T.S." era appuntata
in nero all'altezza del cuore. Ai loro piedi era rannicchiato un
Vaporeon, il corpo lucido e tremante cosparso di sangue e lividi.
Jackie digrignò i denti e si fece avanti. « Ehi, voi! Che diavolo state cercando di fare? »
I due uomini si
girarono. Uno aveva un gran naso adunco, sormontato da due occhietti
piccoli e lucenti; l'altro aveva la faccia schiacciata come quella di
un carlino.
« Bah, un ranger
» sputò Naso Adunco, squadrando Jackie con disprezzo.
« Solo gente come loro può portare una divisa così
ridicola. Dove l'avete presa, da una casa di girl scout? Dalle Piccole
Esploratrici? »
« Non mi sembri la
persona più adeguata per criticare la mia divisa, bestione
» ribatté Jackie. « E non cercare di sviare il
discorso: lasciate andare quel Vaporeon o ve ne pentirete amaramente.
»
« Brrr, che paura!
» esclamò Faccia da Carlino in tono sarcastico.
« Casomai non lo avessi notato, ragazzino, siamo due contro uno,
e pure meglio equipaggiati. Scizor, Houndoom, andate! »
I due pokemon apparvero
in un lampo di luce rossa, il primo agitando minacciosamente le
tenaglie, il secondo ringhiando e soffiando fiamme dalla bocca.
« E questo è solo un avvertimento » aggiunse il loro padrone con un ghigno.
« Togliti di mezzo,
se non vuoi finire come questa sudicia bestiaccia » intimò
Naso Adunco, sferrando un calcio al Vaporeon ormai incosciente.
Jackie strinse i denti.
Senza esitare oltre, sollevò lo
styler e lo puntò con decisione verso lo Scizor; la trottola
argentea disegnò diversi rapidi cerchi intorno al pokemon
insetto, completando la cattura giusto un attimo prima che quello
stritolasse Jackie tra le sue terribili tenaglie. Il ragazzo si
voltò per fronteggiare l'Houndoom, ma questa volta non ebbe la
stessa fortuna: non fece in tempo ad alzare lo styler che il demone
canino gli era già saltato addosso, rovesciandolo sulla schiena.
Jackie cadde all'indietro e finì a pancia in su sulla sabbia.
Cercò di rotolare via, ma l'Houndoom gli fu subito addosso,
premendogli le zampe anteriori contro il torace e tenendolo inchiodato
a terra. Le sue zanne giallastre, scoperte in un ringhio, grondavano di
saliva ed erano a un soffio dalla gola del ranger.
Nella caduta, lo styler gli era scivolato di mano. Jackie lo cercò a tentoni. L'alito pestilenziale dell'Houndoom gli annebbiava i sensi, ma alla fine le sue dita trovarono lo styler e si chiusero intorno all'impugnatura. Devo catturare l'Houndoom, e devo farlo adesso.
Doveva
trovare la maniera di rialzarsi in piedi e lanciare lo styler prima che
quella belva gli azzannasse la gola. Era un'impresa disperata, ma non
era intenzionato ad arrendersi. Jackie si preparò mentalmente.
« Basta
così! » Jackie, i due uomini e persino l'Houndoom si
voltarono. Seline li aveva finalmente raggiunti. Era immobile, i pugni
serrati, gli occhi viola lampeggianti di collera e di disprezzo.
« Ha, vedo che ti
sono arrivati i rinforzi, ranger! » sghignazzò Faccia da
Carlino. « Due ragazzini senza nerbo e pure senza pokemon che
s'apprestano a fare gli eroi... molto divertente. Vi faremo a fettine
così sottili che faranno fatica a raccogliere i vostri resti!
»
« Il ranger, almeno
» precisò Naso Adunco, guardando Seline con malcelato
desiderio. « Per la ragazza ho in mente ben altri progetti.
»
« Ah, davvero?
» replicò rabbiosamente lei. « Bene, perché
anch'io ho un progetto in serbo per voi... rispedirvi a calci da dove siete venuti!
»
Alle sue parole fece eco
un ruggito furibondo, così potente da far tremare l'aria.
Allarmati, i due uomini videro che alle spalle di
Seline si era radunato un piccolo esercito: diversi Buizel, una mezza
dozzina di Shellos, parecchi Staryu e Starmie e un numero indefinito di
Goldeen e altri pokemon pesce, in mezzo ai quali troneggiava un enorme
Gyarados dall'aria particolarmente incazzata.
Il Gyarados ruggì ancora, e i due uomini arretrarono spaventati.
Lo sguardo di Seline, fino
a poco prima viola e limpido, si era acceso di una glaciale
tonalità argentea, e attorno a lei palpitava una strana aura
azzurrina, simile a un bozzolo di luce cerulea. Sotto la maglietta, il medaglione splendeva vividamente,
come dotato di luce propria.
« Seline...? » Jackie la fissò.
Naso Adunco
deglutì e bisbigliò qualcosa. Faccia da Carlino
cercò di costringere i propri pokemon a dare battaglia, ma
quelli gli si ammutinarono contro e s'affrettarono a sparire nelle loro
pokeball, Houndoom compreso. Jackie si rimise subito in piedi, lo
styler in mano.
« Vigliacchi » borbottò Faccia da Carlino.
« Saggi » ribatté Seline, gli occhi ardenti come fiamme argentee. « O se non altro, molto più saggi di voi due. »
Faccia da Carlino
ringhiò un'imprecazione. « Se pensate che il Team Spectra
si lasci scoraggiare da due mocciosi come voi, vi sbagliate di grosso.
Se bastassero un ranger e una strega a fermarci, noi... »
Per tutta risposta, uno
Staryu gli spruzzò una Pistolacqua dritta in faccia,
inzuppandolo dalla testa ai piedi. Faccia da Carlino gemette e
sputacchiò.
« Non so chi siate,
né cosa vogliate » disse Seline con voce un po' incrinata.
« So solo che io adesso conto fino a tre... e se all'uno non vi siete ancora
tolti dai piedi, giuro che faccio un massacro! »
Naso Adunco e Faccia da
Carlino si spintonarono fino a rialzarsi, e dopo un'ultima occhiata ai
due se la svignarono, scomparendo nella boscaglia. Non appena furono
fuori dal suo raggio visivo, Seline si rilassò visibilmente,
l'aura azzurra attorno a lei si spense e i suoi occhi tornarono del
consueto violetto.
Lentamente, poco a poco,
i pokemon d'Acqua riuniti dietro di lei se ne andarono, chi strisciando
nelle proprie tane, chi immergendosi nel mare.
« Seline,
cos'è successo? » chiese Jackie sbalordito. « Prima
comunichi telepaticamente con quei Buizel, poi evochi un esercito di
pokemon d'Acqua... »
Lei scosse la testa. Sembrava esausta.
« Non lo so, va bene? Non ho la minima idea di come ho fatto
» confessò. « Mi è venuto naturale. »
Ma Jackie notò che, mentre lo diceva, le sue dita sottili cercavano il medaglione. Il ragazzo aggrottò la fronte.
« Possibile che...? »
Le sue parole furono
interrotte da un uggiolio strozzato. Jackie decise di accantonare
momentaneamente le domande e si precipitò piuttosto al fianco
del Vaporeon: da vicino, sembrava ancora più livido e contuso.
Il ranger lo esaminò e gli tastò il dorso tumefatto, poi
lo sollevò con estrema delicatezza.
« E' ferito
gravemente, ma nulla che una brava infermiera Joy non possa curare
» stabilì. « A Cocona deve pur esserci un Centro
Pokemon o qualcosa del genere. Vieni, dobbiamo fare in fretta. »
« Jackie, io... » Seline si mordicchiò il labbro.
« Dopo » le disse Jackie, non senza dolcezza.
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Ed eccoci al terzo cap.... Qui c'è un piccolo assaggio dei poteri di Seline *.* ogni tanto mi chiedo cosa io mi fumi, prima di mettermi a scrivere, ma vabbe'... che ne dite, per ora la storia vi piace?
Baci a tutti! <3