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Autore: LadyLeblanc    10/05/2012    1 recensioni
Avete visto anche voi il film "Pokemon ranger e il tempio del mare"? Be', questa è una specie di sequel, ispirato a "Tracce di Luce"!
Dopo aver salvato il tempio del mare insieme ad Ash e ai suoi amici, Jack Walker riprende la sua 'tranquilla' vita da ranger. Stavolta la sua missione lo conduce a Oblivia, una splendida regione tropicale piena di segreti e avventura. Al suo fianco ci saranno personaggi vecchi e nuovi, e soprattutto una misteriosa ragazza che sembra avere uno strano legame con Suicune! Ditemi cosa ne pensate, please ^^
Estratto dal 1° capitolo:
"'Niente distrazioni, Jackie'. Il ranger si guardò velocemente attorno, in cerca di qualunque oggetto degno di nota. In realtà, non sapeva nemmeno lui cosa aspettarsi - forse un meteorite, o un UFO, o magari direttamente un alieno verde e rugoso - ma quello che di certo non sospettava di vedere era una ragazza.
Una ragazza sdraiata sulla sabbia, immobile. "
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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Ranger Quest

Il potere

*


« Secondo te, cosa vuole da noi quella voce? » chiese Seline.

Lei e Jackie erano seduti sulla spiaggia, l'uno di fianco all'altra. Davanti a loro, il tramonto incendiava l'orizzonte, colorando il cielo di giallo e di arancione e trasformando la superficie del mare in una scintillante distesa d'oro fuso. Era da parecchio che Jackie non vedeva un tramonto così bello.

« Onestamente, non ne ho la minima idea » ammise il ranger. « Ho sempre creduto che le storie di voci e fantasmi non fossero altro che chiacchiere per spaventare i bambini, ma questa mi sembra un po' troppo realistica per accantonarla come una storiella. Ha detto che sta cercando di salvarci... »

Seline fissava il mare, pensierosa. « Sì, ma da chi? E perché? »

Quei due punti interrogativi galleggiavano nella limpida aria serale, come un profumo leggero ma insistente che nessuno dei due riusciva davvero a ignorare.

Era stato un pomeriggio molto lungo. Jackie aveva perso diverse ore a cercare di contattare l'Operatore Lisa, senza successo. Stranamente, la mappa e il Navigatore funzionavano ancora alla perfezione: sembrava che le uniche cose malfunzionanti fossero la radio, il cellulare e il dispositivo di localizzazione. Tutti strumenti che lanciavano onde a lunga distanza. Tra un'imprecazione e l'altra, Jackie si era ripromesso di andare da Raimondo il giorno successivo: se non altro il ranger di Oblivia avrebbe potuto prestargli la sua, di radio. Nel giro di poche ore, gli obiettivi del ragazzo si erano moltiplicati: ora non si trattava più solo di investigare su insolite radiazioni, ma anche di prendersi cura di Seline e aiutarla a ritrovare la memoria. E poi ovviamente c'era la Voce di fuoco. Jackie doveva scoprire a chi apparteneva, e soprattutto da cosa stava cercando di avvertirli. 

Dal canto suo, Seline aveva dato una mano a Dess con i lavori domestici. L'assistente di Otello si era messa in testa di tirare a lucido l'intero laboratorio, e così avevano fatto, slogandosi i polsi a furia di pulire e strofinare ogni millimetro di superficie visibile, dal mobilio al pavimento alle vetrate. Nonostante la stanchezza e il senso di disagio, da un certo punto di vista era stato quasi confortante: per un po' la mente di Seline era stata occupata solo dalla fatica e dall'allegro chiacchiericcio di Dess, e la ragazza non aveva pensato ai lati più cupi della sua situazione. Anche se a Dess poteva sciorinare tutte le bugie che voleva, Seline sapeva che non poteva scappare per sempre dalla realtà... e ancora non ricordava chi fosse, né da dove venisse. Jackie era stato gentile a soccorrerla, ma presto anche lui se ne sarebbe andato per la sua strada e lei sarebbe rimasta sola, abbandonata a se stessa, senza uno straccio di memoria a poterla guidare. Un pensiero che le rodeva la mente come un tarlo malevolo.

Mentre Seline se ne stava seduta a rimuginare tra sé e sé, all'improvviso qualcosa attrasse la sua attenzione: una minuscola ombra scura, che sgusciò fuori dalla riva del mare e rotolò sul bagnasciuga tra lievi spruzzi d'acqua. La ragazza raddrizzò la schiena per vedere meglio, e quando capì quasi le venne da ridere. L'ombra in questione era un piccolo pokemon lontra dal lucido pelo rossiccio, che giocava e si contorceva felicemente in mezzo alla spuma delle onde infrante.

« Guarda, Jackie! » esclamò, indicandolo.

« Sì, ho visto » disse il ranger con un sorriso. « E' strano che sia da solo, però. Di solito i Buizel si muovono in branco. »

Seline provò il fortissimo impulso di chiudere gli occhi. Non appena lo fece, il nero dietro le palpebre si punteggiò di tante piccole luci, certe più vicine, certe più lontane, come una manciata di stelle sparse nell'oscurità. Una di quelle luci, la più vicina di tutte, brillava esattamente dove si trovava il Buizel. E Seline capì.

« Non è solo, infatti » disse. « Ce ne sono altri due... no, tre... e anche qualche Shellos. »

Jackie alzò le sopracciglia. Forse lo stordimento di quella mattina le stava dando qualche allucinazione, perché in vista c'era solo quel Buizel. Un attimo dopo, tuttavia, tre piccole teste pelose emersero dal mare e cominciarono a nuotare verso la riva in un coro di vivaci squittii. I tre Buizel si riunirono al fratello, e tutti e quattro presero a ruzzolare e a saltarsi addosso nell'acqua schiumante.

Jackie restò di sasso. « Come facevi a saperlo? »

« A sapere cosa? »

« Che erano quattro. Voglio dire, dal punto in cui ci troviamo noi se ne poteva vedere soltanto uno. »

« Ah. » Seline aprì gli occhi. Sembrava turbata, come se se ne fosse resa conto solo in quel momento. « L'ho sentito, direi. Non so come spiegarlo con esattezza... credo di vedere le loro aure. Forse. »

Jackie si chinò verso di lei, interessato. « E cosa vedi, esattamente? »

Seline abbassò di nuovo le palpebre. « Hmm... quando chiudo gli occhi, è come se i Buizel e gli Shellos diventassero luci, le uniche luci visibili in mezzo al buio. Li vedo, e percepisco... quello che stanno pensando. »

« Che cosa? » Il ranger la guardò, a metà tra l'allibito e l'affascinato. « Pochissime persone hanno il dono della telepatia. Non è che sei una Psichica? »

« Non lo so... non ne sono sicura. Aspetta, forse riesco anche a parlargli... » Sempre tenendo gli occhi chiusi, la ragazza tese le mani verso i Buizel e sussurrò qualcosa, così piano che Jackie non riuscì a comprenderla. I quattro Buizel s'immobilizzarono, come folgorati, e si volsero lentamente verso di loro; dopo una piccola esitazione lanciarono in coro uno squittio e si precipitarono verso i due umani. Stupefatto, Jackie li vide stringersi intorno a Seline, scodinzolando allegramente e strofinando i musetti contro le sue mani, come se lei fosse stata la loro allenatrice. Un'allenatrice molto amata.

« Sono felici di come vivono » disse Seline in tono sognante. « Dicono che stare a metà tra il mondo della terra e il mondo del mare è l'esperienza più bella di tutte. E ora stanno parlando dell'acqua, degli abissi... loro non ci sono mai stati perché la pressione è troppo forte, ma hanno degli amici laggiù. »

Sotto la sua maglietta il medaglione cominciò a scaldarsi percettibilmente, ma lei era troppo presa dal flusso di parole, immagini ed emozioni proveniente dai Buizel per rendersene conto.

Jackie la osservò in silenzio, senza dire una parola. Poteva quasi avvertire il legame che univa Seline a quelle creature, e capiva che la ragazza stava sperimentando una sensazione straordinaria, una perfetta simbiosi con la natura. Dopo appena una manciata di minuti, però, Seline impallidì e ritrasse le mani, come se avesse preso la scossa, e i Buizel fuggirono verso il mare a tutta velocità, spaventati. 

« Che succede? » chiese Jackie, scattando subito sull'attenti.

Seline si alzò in piedi e puntò un dito tremante verso l'estremità opposta della spiaggia. « C'è qualcosa di malvagio nell'aria, Jackie... qualcuno sta urlando! »

Jackie non mise in dubbio le sue parole nemmeno per un istante. Si girò e prese a correre a perdifiato verso il fondo della spiaggia, lo styler in pugno e pronto a entrare in azione. Sentiva il respiro affannoso di Seline dietro di lui, ma non poteva permettersi di fare il gentiluomo e aspettarla: se lei aveva ragione, nelle vicinanze c'era qualcuno nei guai.

E poi li vide. Erano proprio al confine del lido, laddove la sabbia incontrava la boscaglia. Erano due uomini alti e muscolosi, abbigliati con una strana divisa rossa e argentea, dal taglio futuristico; la sigla "T.S." era appuntata in nero all'altezza del cuore. Ai loro piedi era rannicchiato un Vaporeon, il corpo lucido e tremante cosparso di sangue e lividi.

Jackie digrignò i denti e si fece avanti. « Ehi, voi! Che diavolo state cercando di fare? »

 I due uomini si girarono. Uno aveva un gran naso adunco, sormontato da due occhietti piccoli e lucenti; l'altro aveva la faccia schiacciata come quella di un carlino.

« Bah, un ranger » sputò Naso Adunco, squadrando Jackie con disprezzo. « Solo gente come loro può portare una divisa così ridicola. Dove l'avete presa, da una casa di girl scout? Dalle Piccole Esploratrici? »

« Non mi sembri la persona più adeguata per criticare la mia divisa, bestione » ribatté Jackie. « E non cercare di sviare il discorso: lasciate andare quel Vaporeon o ve ne pentirete amaramente. »

« Brrr, che paura! » esclamò Faccia da Carlino in tono sarcastico.  « Casomai non lo avessi notato, ragazzino, siamo due contro uno, e pure meglio equipaggiati. Scizor, Houndoom, andate! »

I due pokemon apparvero in un lampo di luce rossa, il primo agitando minacciosamente le tenaglie, il secondo ringhiando e soffiando fiamme dalla bocca.

« E questo è solo un avvertimento » aggiunse il loro padrone con un ghigno.

« Togliti di mezzo, se non vuoi finire come questa sudicia bestiaccia » intimò Naso Adunco, sferrando un calcio al Vaporeon ormai incosciente.

Jackie strinse i denti. Senza esitare oltre, sollevò lo styler e lo puntò con decisione verso lo Scizor; la trottola argentea disegnò diversi rapidi cerchi intorno al pokemon insetto, completando la cattura giusto un attimo prima che quello stritolasse Jackie tra le sue terribili tenaglie. Il ragazzo si voltò per fronteggiare l'Houndoom, ma questa volta non ebbe la stessa fortuna: non fece in tempo ad alzare lo styler che il demone canino gli era già saltato addosso, rovesciandolo sulla schiena. Jackie cadde all'indietro e finì a pancia in su sulla sabbia. Cercò di rotolare via, ma l'Houndoom gli fu subito addosso, premendogli le zampe anteriori contro il torace e tenendolo inchiodato a terra. Le sue zanne giallastre, scoperte in un ringhio, grondavano di saliva ed erano a un soffio dalla gola del ranger. 

Nella caduta, lo styler gli era scivolato di mano. Jackie lo cercò a tentoni. L'alito pestilenziale dell'Houndoom gli annebbiava i sensi, ma alla fine le sue dita trovarono lo styler e si chiusero intorno all'impugnatura. Devo catturare l'Houndoom, e devo farlo adesso.  

Doveva trovare la maniera di rialzarsi in piedi e lanciare lo styler prima che quella belva gli azzannasse la gola. Era un'impresa disperata, ma non era intenzionato ad arrendersi. Jackie si preparò mentalmente.

« Basta così! » Jackie, i due uomini e persino l'Houndoom si voltarono. Seline li aveva finalmente raggiunti. Era immobile, i pugni serrati, gli occhi viola lampeggianti di collera e di disprezzo. 

« Ha, vedo che ti sono arrivati i rinforzi, ranger! » sghignazzò Faccia da Carlino. « Due ragazzini senza nerbo e pure senza pokemon che s'apprestano a fare gli eroi... molto divertente. Vi faremo a fettine così sottili che faranno fatica a raccogliere i vostri resti! »

« Il ranger, almeno » precisò Naso Adunco, guardando Seline con malcelato desiderio. « Per la ragazza ho in mente ben altri progetti. »

« Ah, davvero? » replicò rabbiosamente lei. « Bene, perché anch'io ho un progetto in serbo per voi... rispedirvi a calci da dove siete venuti! »

Alle sue parole fece eco un ruggito furibondo, così potente da far tremare l'aria. Allarmati, i due uomini videro che alle spalle di Seline si era radunato un piccolo esercito: diversi Buizel, una mezza dozzina di Shellos, parecchi Staryu e Starmie e un numero indefinito di Goldeen e altri pokemon pesce, in mezzo ai quali troneggiava un enorme Gyarados dall'aria particolarmente incazzata.

Il Gyarados ruggì ancora, e i due uomini arretrarono spaventati.

Lo sguardo di Seline, fino a poco prima viola e limpido, si era acceso di una glaciale tonalità argentea, e attorno a lei palpitava una strana aura azzurrina, simile a un bozzolo di luce cerulea. Sotto la maglietta, il medaglione splendeva vividamente, come dotato di luce propria.

« Seline...? » Jackie la fissò.

Naso Adunco deglutì e bisbigliò qualcosa. Faccia da Carlino cercò di costringere i propri pokemon a dare battaglia, ma quelli gli si ammutinarono contro e s'affrettarono a sparire nelle loro pokeball, Houndoom compreso. Jackie si rimise subito in piedi, lo styler in mano.

« Vigliacchi » borbottò Faccia da Carlino.

« Saggi » ribatté Seline, gli occhi ardenti come fiamme argentee. 
« O se non altro, molto più saggi di voi due. »

Faccia da Carlino ringhiò un'imprecazione. « Se pensate che il Team Spectra si lasci scoraggiare da due mocciosi come voi, vi sbagliate di grosso. Se bastassero un ranger e una strega a fermarci, noi... »

Per tutta risposta, uno Staryu gli spruzzò una Pistolacqua dritta in faccia, inzuppandolo dalla testa ai piedi. Faccia da Carlino gemette e sputacchiò.

« Non so chi siate, né cosa vogliate » disse Seline con voce un po' incrinata. « So solo che io adesso conto fino a tre... e se all'uno non vi siete ancora tolti dai piedi, giuro che faccio un massacro! »

Naso Adunco e Faccia da Carlino si spintonarono fino a rialzarsi, e dopo un'ultima occhiata ai due se la svignarono, scomparendo nella boscaglia. Non appena furono fuori dal suo raggio visivo, Seline si rilassò visibilmente, l'aura azzurra attorno a lei si spense e i suoi occhi tornarono del consueto violetto.

Lentamente, poco a poco, i pokemon d'Acqua riuniti dietro di lei se ne andarono, chi strisciando nelle proprie tane, chi immergendosi nel mare.

« Seline, cos'è successo? » chiese Jackie sbalordito. « Prima comunichi telepaticamente con quei Buizel, poi evochi un esercito di pokemon d'Acqua... »

Lei scosse la testa. Sembrava esausta. « Non lo so, va bene? Non ho la minima idea di come ho fatto » confessò. « Mi è venuto naturale. »

Ma Jackie notò che, mentre lo diceva, le sue dita sottili cercavano il medaglione. Il ragazzo aggrottò la fronte.

« Possibile che...? »

Le sue parole furono interrotte da un uggiolio strozzato. Jackie decise di accantonare momentaneamente le domande e si precipitò piuttosto al fianco del Vaporeon: da vicino, sembrava ancora più livido e contuso. Il ranger lo esaminò e gli tastò il dorso tumefatto, poi lo sollevò con estrema delicatezza.

« E' ferito gravemente, ma nulla che una brava infermiera Joy non possa curare » stabilì. « A Cocona deve pur esserci un Centro Pokemon o qualcosa del genere. Vieni, dobbiamo fare in fretta. »

« Jackie, io... » Seline si mordicchiò il labbro.

« Dopo » le disse Jackie, non senza dolcezza.

*****************************************************************

Ed eccoci al terzo cap.... Qui c'è un piccolo assaggio dei poteri di Seline *.* ogni tanto mi chiedo cosa io mi fumi, prima di mettermi a scrivere, ma vabbe'... che ne dite, per ora la storia vi piace?

Baci a tutti! <3

  
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