1* capitolo:  i’m Julie.
-aaaah- dopo ogni buon allenamento che si rispetti, ci voleva un bicchiere d’acqua prima di cominciare i compiti per le vacanze estive, era il 12 giugno e io avevo appena finito la scuola. Andando verso camera mia mi accorsi che ,nel salone, mia mamma stava ancora parlando al telefono e credevo che fosse sempre la stessa persona con cui si sentiva da due mesi; questa volta diceva cose come:- dobbiamo dirlo a tutti e due, non possiamo continuare a tenerglielo nascosto ancora per tanto, siete stati lontani troppo tempo e ormai il comune (?) non accetta più scuse- ci fu una pausa e poi riprese –lo so che tu vorresti e che per loro sarà difficile accettarlo, ma è giusto che sia così!-.
Perfetto! Anche problemi con il comune! Dico ancora perché la mia vita non è come le altre, pochi aveva i miei problemi: mia madre era stata lasciata da mio padre, o almeno così diceva, quando lei era ancora in cinta di me, io non l’avevo mai conosciuto e lei non voleva parlarne, ogni volta troncava il discorso dicendo che non era necessario che io lo conoscessi. A me non interessava perché lui, chiunque fosse era mio padre e volevo sapere la sua versione dei fatti.
Vivevo con mia madre, suo marito Marco e le due pesti che lui aveva avuto con la moglie precedente, l’unico momento di pace era quando Federico e Francesco se ne andavano per un po’ dalla madre.
Non avevo neanche un bel rapporto con mia madre perché lei era troppo superficiale con me e non era una che si perdeva in baci e abbracci, era meglio che stavamo a distanza di sicurezza se no scoppiava una lite ogni 5 minuti; stare lontane ci riusciva bene perché lei lavorava come avvocato in uno studio legale e io studiavo troppo.
Da piccola piangevo per il suo comportamento però poi ci feci l’abitudine.
In fondo le volevo bene però vedevo le mie compagne che avevano delle madri apprensive, forse anche troppo, che le venivano a prendere all’uscita delle scuole medie, che si preocupavano se stavano male, mentre mia mamma non aveva mai fatto niente di tutto questo; non avevo proprio vissuto un’infanzia abbandonata perché passavo molto tempo da Sofia, la mia migliore amica dalle elementari, sua madre e suo padre erano come genitori per me perché mi hanno vista crescere più loro che mia madre, troppo impegnata col lavoro; crescendo andavo a dormire più di 3 volte a settimana da Sofia e lei da me, stavamo sempre insieme.
Un mio particolare? Alle volte ruscivo a sfruttare la mancanza di mia madre a mio vantagio, facevo la vittima o semplicemente le chiedevo il permesso e lei mi faceva fare tutto quello che volevo (tipo andare in discoteca a tredici anni o altro), col lavoro che avevano lei e Marco potevo permettermi molti lussi, ma non era importante per me perché , nonostante tutto, ero una raggazza estroversa, a cui piaceva scherzare e piena di vita, non mi piaceva vestirmi troppo elegante perché avevo solo 16 anni (quasi) e mi piaceva vestirmi da raggazza come del resto ero!
Parlando di Marco, lui aveva sempre visto come ci stavo male per il rapporto che avevamo io e mia madre e per questo inizialmente mi ricopriva di regali e complimenti che alle volte neanche mi meritavo, così quando diventai più grande lo dissolsi da questa suo “incarico” che si era imposto, la cosa strana era che , pur essendo un uomo, riusciva a capirmi quasi come Sofia, una sua frase che mi lasciò sconvolta fu quando, guardandomi neglio occhi, mi disse:-per essere figlia di tua madre e non averla presente nella tua giovane vita sei allegra, divertente, spensierata e tante altre cose che fanno di te una persona che potrebbe tenere compagnia a chiunque senza farlo mai annoiare-da allora capii di volergli bene.
 
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MACCIAO a tutte!
so che come primo capitolo è poco però non vi volevo annoiare con la descrizione di 'sta povera cristiana.
prometto tante sorprese, bye bye
p.s. recensitee che voglio sapere le vostre opinioni
Giu xx