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Autore: LostinStereo3    10/05/2012    3 recensioni
E se un giorno ti svegli e capisci che sei tu la delusione?
Ero immobile nel mio letto senza dormire da almeno 3 ore. Erano le 4 del mattino. Era il momento di fare quello che non avevo mai trovato il coraggio di fare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chump.

Era più o meno una settimana che mi ero sistemata.
Mi ero trovata dove vivere grazie ad un taxista particolarmente impietosito.
Ero salita sul primo taxi libero fuori dall’aeroporto e, una volta domandatomi quale sarebbe stata la mia direzione e non avendo saputo cosa rispondere, mi consigliò una zona di Montreal tra il centro e la periferia, con villette discrete e appartamenti non troppo costosi.
Per cui mi ero diretta verso la prima agenzia immobiliare in quella zona e subito mi avevano trovato un appartamento tranquillo.
Non ero in centro, ma non mi interessava.
Non conoscendo minimamente la città, me ne andai in giro alla scoperta.
Girando comprai parecchia roba, sia per la casa che per me:vestiti, libri, ancora vestiti e ancora libri. Trovai un negozio di musica veramente fantastico, non molto lontano da dove abitavo, un po’ scostato dalla via principale, quasi nascosto.
Era piccolino, ma molto assortito di musica di ogni genere.
Passavo la maggior parte del mio tempo lì.

“Questa è la mia poltrona.”

Alzai gli occhi dal mio libro, ero seduta su di una poltroncina al lato del piccolo negozio con le cuffie nelle orecchie. Mi levai una cuffietta, incerta.

“Come scusa?”

“Quella, su cui sei comodamente seduta, è la mia poltrona.”

Rimasi perplessa.

“Perché? C’è scritto il nome?” domandai sarcastica.

Il ragazzo di fronte a me alzò un sopracciglio.

“In effetti sì, ora che me lo hai ricordato, c’è scritto il mio nome.”

Lo guardai allibita, convinta che mi stesse prendendo in giro.
Mi alzai e chiesi “E dove starebbe scritto questo nome? Sentiamo.”
Lui sicuro si sporse verso la poltrona e mi indicò una parte imprecisa sul cuscino dove fino a pochi secondi prima era elegantemente posato il mio culo.
La scritta, incisa quasi sicuramente con un coltellino sulla pelle consumata della poltrona, recitava “Pierre.”

“Cosa mi dice che tu ti chiami Pierre?”

“Se non fossi stato io l’artefice di..questo, come avrei fatto a sapere che ci fosse?” domandò retorico.

“Ci potrebbero essere milioni di spiegazioni, non starò qui ad elencartele tutte” risposi ovvia.

Alzò gli occhi al cielo e con uno strano movimento si infilò una mano nella tasca posteriore dei jeans e ne estrasse il portafoglio.
Lo guardai strana.

“Mi vuoi pagare perché ti ceda la poltrona e ti creda sul fatto del nome?”
Rise, poi mi guardò serio.

“La poltrona è mia, perché dovrei pagarti perchè tu me la ceda?”
Scosse la testa sorridendo e tirò fuori dal portafoglio la sua patente e me la porse.
Scoppiai fragorosamente a ridere facendo girare l’unica persona, oltre noi due, che era nel negozio.

“Ma che faccia avevi a sedici anni?” continuai a ridere prendendolo palesemente in giro.
Lui irritato e divertito allo stesso tempo si riprese il suo documento con una faccia offesa.

“Sono sempre stato bello” affermò convitissimo delle sue parole.

“Sì certo, come no.”
Mi squadrò da capo a piedi e disse “Tu, che te la tiri tanto, non so neanche come ti chiami.”

“Liz, no in realtà Lisa, ma ho sempre odiato questo nome perciò tutti mi chiamano Liz” risposi con un sorriso.

“Bè io sono Pierre, ma penso che ormai tu l’abbia capito.”
 
 

 
 








Ormai la frase "finalmente ho postato" o "no, non sono morta" ricorre in ogni capitolo delle mie storie. E che ci posso fare? Non ci riesco ad essere regolare, sono discontinua, come a scuola.
Sooooooooooooo
Dedico il capitolo a quel sexyboi LOL di Pierre. RICORDATE: è la prima e penso l'ultima volta che dedicherò un capitolo a qualcuno. L'ho fatto solo perchè quella scimmia ieri ha fatto 33 anni ed è andato in giro urlando "sono risorto", lo so che lo ha fatto.
Anyway, spero che il capitolo vi piaccia, l'ho appena finito di scrivere e in realtà ho proprio tanto sonno. Volevo trovare qualcosa di più 'fico' da scrivere sulla poltrona, ma la mia testa a quest'ora non funziona più troppo bene quindi beccatevi sto 'Pierre'.
Mamma mia stasera quanto sono logorroica.
Vi abbandono, sempre che non lo facciate prima voi con me.
Nonsoquandoposteròdinuovoperciòperilmomentogodeteviquesto uù
Notte.


P.S. mi stupisco di me stessa, il capitolo è un sacco lungo per i miei canoni.
 
  
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