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Autore: kbex    11/05/2012    4 recensioni
Il tentativo di dimenticare una persona cercando di contrastare l'attrazione del suo splendido sorriso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il soffio di un sorriso

Mi rattristo. Sì, accade di nuovo.
Tutto quello che ho fatto non è valso a nulla. Quel velo di foschia, in un autunno di Maggio, è tornato ad assalirmi, ad opprimermi, ad annientarmi.
Il motivo? Cambiasse ogni tanto. E' un corso degli eventi ciclico, sviluppato intorno ad un unico punto. Mi domando se ciò possa durare a lungo o interrompersi in un istante, se questa inquietudine sia semplicemente un seccante compagno di viaggio col quale si deve convivere per un breve tratto di strada o una mia insensata caratteristica, una caratteristica un po' comune a tutti in certi periodi della vita.
Vuoi sapere perchè mi sento così tormentata e, nel medesimo istante, confortata?
A volte mi capita di sentirmi come una bolla. Bella e perfetta quando è alimentata da un soffio soave e pronta a scoppiare di fronte al tocco più leggero. Instabile e immatura.
Il mio soffio? Fino a poco tempo fa non avrei saputo rispondere a questa semplice domanda.
Anzi, ancora adesso non so formulare una risposta.
Simpatia, ammirazione, affetto, amore? Sono tante parole quante le infinite sfumature di un colore.
Sarà davvero un sentimento così astratto che mi alimenta? Non credo.
Quel sorriso, quel passo incalzante, quel profumo, devono essere la chiave di tutto.
Sì, quel sorriso: nulla di più chiaro e di più elegante può infondermi energia.
E la mia risposta a tutto ciò?
Un altro sorriso, ma questa volta timido, tremante, flebile, che non possiede affatto la grazia che tu sai infondergli con così grande semplicità.
E poi, cosa accade, mi domandi?
Nulla, dopo quell'incrocio di sorrisi, così importanti per me e così convenevoli per te, nulla accade.
Tutto finisce, o forse, tutto ricomincia.
Questa volta si incontrano le nostre lacrime. Mi vedi, ti domandi il perchè di tutto ciò. Sai risponderti, ma chiedi conferma. No, mi sbaglio. Forse non sai davvero il motivo della mia angoscia. Chiunque ci guardasse però, non sarebbe così miope quanto tu dimostri di essere.
Mi vedi piangere e non puoi fare altro che confortarmi, magari raccontandomi il dolore di una persona meno fortunata di me.
Fai paragoni, dici di conoscermi bene perchè siamo simili, ma ti sbagli. Io ti conosco, tu forse no.
Il mio pianto aumenta, sperando che questo gesto ti spinga a prendermi tra le tue braccia.
E' inutile: di fronte a te c'è sempre un'altra, quell'altra. Tu, tu non te ne accorgi, ma è così.
Già, come il soffio del tuo sorriso prima mi nutriva, adesso quella tua risata bonaria non rivolta a me mi logora. Quegli occhi lucidi mi dicono però che ho fatto bene a fidarmi di te.
Sei terribilmente crudele ma infinitamente dolce.
Amarti? No, non voglio amarti. Non posso amarti. Non devo amarti.
Dimmi che non devo.
Dai, smettila di chiedermi perchè piango.


Spazio dell'autrice: ringrazio tutti coloro che hanno dedicato un po' del loro tempo per leggere la mia storia e mi auguro che non sia stato per voi uno spreco di tempo. Spero che abbiate voglia di lasciarmi qualche recensione per farmi conoscere il vostro parere e fare in modo così che io possa migliorare. E' la prima storia che pubblico quindi mi sarete molto d'aiuto per i miei racconti successivi! Un saluto a tutti quanti, Cassandra

  
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