Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: fewlish    11/05/2012    1 recensioni
«Conosci l’effetto farfalla?» Mi chiede guardando la farfalla camminare sulla sua mano.
«No, cosa sarebbe?»
«Dice che il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Sai cosa significa?»mi chiede mentre la farfalla vola via dalla sua mano.
«Che ogni azione presente può comportare delle conseguenze in futuro?»
«Esattamente. Se io adesso buttassi questa sigaretta nel bosco, potrebbe provocare un incendio devastante. Se tu ieri
non avessi mangiato quella mela, probabilmente io e te non ci saremmo mai conosciuti»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Driiiiiiiiiiin
Mi rigiro nel letto.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Alzo la testa e la metto sotto il cuscino.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Alzo la testa da sotto il cuscino e mi guardo attorno assonnata. Il dormitorio è in fermento: tutte le ragazze sono già
sveglie e si preparano in fretta, ma come cavolo fanno ad essere così iperattive?!
“AVANTI RAGAZZI SVEGLIATEVI” Mi giro di scatto per vedere da dove proviene la voce e...ma che cavolo è quella roba?
Aguzzo bene la vista e mi accorgo che, appesi al soffitto, ci sono ben due altoparlanti. Ecco da dove proveniva quel campanello assordante.
Bene, sono definitivamente in una prigione, mancano solo le sbarre alle finestre.
Lascio perdere la voce e mi raggomitolo sotto le coperte. Ah che bello restare nel letto a dormire..
.chiudo di nuovo gli occhi e ripenso a quanto è accaduto la sera prima: Ale, le sue labbra, il suo profumo,
il suo volto al chiaro di luna, il suo sorriso, il modo in cui fuma la sigaretta.....
«Hey ma non ti svegli? Arriverai in ritardo!» mi dice Mary interrompendo il mio flusso di pensieri.
«In ritardo per cosa?» dico, con gli occhi ancora chiusi.
Mary mi scuote le spalle risvegliandomi bruscamente dai miei dolci pensieri.
«Per la scuola! Su svegliatiiiii» mi dice levandomi le coperte di dosso.
«Scuola?!?!? Ma la scuola è appena finita, adesso è estate, ricordi?» le rispondo rimettendomi sotto le coperte.
«Non è una vera e propria scuola, si fanno lezioni di ecologia, protezione dell’ambiente e cose così» mi risponde e
aggiunge «Quanto sei pigra! Alzati subito, perché se arrivi in ritardo ti danno le punizioni più ripugnati...come lavare i bagni!»
Non me lo faccio ripetere due volte, mi alzo di scatto dal letto e mi preparo il più in fretta possibile.

Ok, questa è la lezione più noiosa del mondo e il fatto che come insegnate ci sia un signore anzianissimo,
sordo e che pare sia addirittura il proprietario dell’intera baracca, non aiuta, per niente!
Sinceramente, non ho ben capito cosa diavolo stia spiegando, un po’ per il fatto che la dentiera lo limita nel parlare e
un po’ perché continua a parlare di sé e di quanto “ai suoi tempi” i ragazzi fossero educati e rispettosi.
«Qualcuno ha qualche domanda da fare?» chiede il signor “ai miei tempi..”
Una ragazza vicino a lui interviene prontamente facendogli una domanda.
«Nessuno ha delle domande? Bene, andiamo avanti allora» Aspettate, aspettate, aspettate, non ditemi che è talmente
sordo, da non aver sentito la domanda! Ma che cavolo, gli è ad un palmo dal naso! Qui, non è solo il posto ad
essere vecchio e cadente, ma pure il proprietario!
Decido di non starlo più a sentire e riprendo a fantasticare...Ale, Ale...ma poi come cavolo si chiama realmente?
Alla fine non me l’ha detto!! Mmmm perlomeno so che non si chiama Aleardo! Forse Ale non è neanche l’abbreviazione
di un nome, magari è un acronimo.
“A” potrebbe stare per...fammi pensare...”affascinante”!! Sì, questa parola gli sta a pennello.
Vediamo...poi c’è la lettera “L”, che potrebbe stare per..
Mi guardo in giro in cerca d’ispirazione per trovare la parola esatta: sedia, tavolo..ma non iniziano con la lettera “L”, uffa! Aspetta!! Lavagna!!!! mmm lavagna?!
Ok, saltiamo la lettera “L” e passiamo alla prossima...“E” mmm.....
Mi cade l’occhio sul libro di testo appoggiato sul mio banco “panta rei, diceva Eraclito....” Eraclito!
Magari fra i suoi interessi c’è anche la filosofia! Allora, vediamo un po’: Affascinante Lavagna di Eraclito.
Alzo entrambe le sopracciglia. No, lasciamo stare, forse si chiama semplicemente Ale.
«Scusi, lei con la maglia rossa» Alzo di scatto la testa e ritorno alla realtà, mentre il signor “alla mia età..” mi guarda accigliato.
«Dice a me?» chiedo puntandomi un dito contro il petto.
«Sì, proprio lei. Mi scusi tanto se l’ho interrotta in un momento di profonda concentrazione. Vorrebbe, cortesemente,
continuare a leggere dal punto in cui siamo arrivati?» mi chiede alzando un sopracciglio.
Oh cavoli, non so neanche che cosa stiamo leggendo! Aiuto aiuto aiuto.
«Riga 26» mi bisbiglia una voce maschile alla mia destra.
Io incomincio a leggere ad altissima voce in modo che possa sentirmi, ma subito m’interrompe e
fa continuare un’altra ragazza.
Mi giro immediatamente alla mia destra per poter ringraziare quell’anima celestiale che mi ha salvato
da una possibile filippica del signor “alla mia età..”
«Grazie, grazie, grazie, grazie ti devo un favore enorme o almeno cento tavolette di cioccolata,a te la scelta!» dico con un sorriso al mio salvatore.
«Ah, me ne devi sicuramente più di uno!» mi risponde.
«E perché mai?» gli chiedo guardandolo bene negli occhi per vedere se mi è noto...Ma chi è questo qui?!
E da quanto tempo è seduto qui vicino a me?!
«Beh, non so se ti ricordi di ieri sera, alla mensa...»
Io scuoto la testa e dopo un breve silenzio aggiungo «Mi dispiace, ma non credo proprio di conoscerti»
«Che bella riconoscenza hai di chi ti ha salvato la vita!» Lo guardo sempre più confusa e lui esasperato
aggiunge «Ieri, nella mensa, stavi quasi per morire soffocata, ma queste forti braccia ti hanno salvato la vita»
«Oddio, non sapevo fossi stato tu a salvarmi! Come posso sdebitarmi mio valoroso cavaliere?» dico facendo quello che vorrei sembrasse un inchino.
«Milady, chiedo solo un piccolo giaciglio nel suo castello per riposare le mie membra stanche e un pasto
frugale con cui saziarmi» mi risponde chinando il capo e facendo finta di togliersi un cappello.
«Per lei questo ed altro, mio valoroso salvatore!» Rispondo, al che ci guardiamo negli occhi e scoppiamo
a ridere rumorosamente. Per fortuna che il signor “alla mia età..” è sordo.
«Non mi hai detto come ti chiami!» dico quando riesco a smettere di ridere.
«Sir Thomas al suo servizio milady! Posso avere l’onore di conoscere il vostro nome?» dice con un inchino.
«Per lei messere, sono la contessa Anna» dico sorridendo.
«Però mi devi almeno un favore, anzi facciamo due! Ti ho pur sempre salvato la vita!» mi dice tornando serio e facendo due occhioni dolci.
«Ok, sputa il rospo. Di cosa hai bisogno, soldi?»
«Ahahahah no, non voglio i tuoi soldi, solo che esci con me e i miei amici oggi pomeriggio, niente di serio, eh!» dice sorridendo.
Mentre sto per digli “no, guarda, mi sto frequentando con qualcun altro”, il mio sguardo cade sulla finestra, dietro alle spalle di Thomas.
Ma...quello è chi penso io?! Cosa ci fa Ale mano nella mano con l’odiosa animatrice Sara?!?!
Mi stropiccio gli occhi incredula, pensando sia solo un brutto sogno.
Riapro gli occhi e no, lui è ancora là con quella stronza, mano nella mano.
Oh quanta dolcezza, gliela strapperei quella mano! Bastardo!
Sento come se mi avesse preso il cuore, l’avesse messo in un tritarifiuti e infine l’avesse calpestato.
Ma perché sempre a me? Perché devo sempre incontrare dei bastardi traditori?
Io ve l’avevo detto, credo sia scritto nel mio destino: “incontrerai solo bastardi”. Cosa ho fatto di male? Perché ho il karma negativo?
È forse dovuto al fatto che in terza elementare ho ucciso una mosca? Lo so che va contro la mia etica della nonviolenza, ma giuro, è stato uno sbaglio e sento ancora i sensi di colpa.
«Hey, ma cosa guardi?» mi chiede Thomas girandosi per vedere l’oggetto della mia attenzione.
«Niente niente!!!!» quasi urlo cercando di attirare la sua attenzione per evitare che guardi fuori dalla finestra.
Mi guarda confuso e aggiunge «Cavolo, perché hai quella faccia schioccata? Se non vuoi uscire con me,
va bene, dimmelo pure. Non mi offendo, parola di scout!»
Cerco di assumere un’espressione normale per poi rispondergli «Certo che voglio uscire con te!»
«Oh bene, benone!» dice con un sorrisone «ci sarò io e forse un mio compagno di dormitorio, porta pure qualcuna delle tue compagne se vuoi»
«Sicuro» gli dico sorridendo, per poi tornare a guardare fuori dalla finestra, ma di Ale non c’è traccia.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: fewlish