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Autore: Cassie95    12/05/2012    6 recensioni
Un finale alternativo della 3x22.
“ Quindi, Damon- prese a parlare la ragazza, questa volta più maliziosamente di prima- dimmi un po’, dimmi cosa voglio”.
Damon fece finta di pensarci un po’ su, prima di avvicinarsi sempre di più, fino a ridurre la distanza tra i loro corpi: “ Vuoi un amore che ti divori…vuoi passione…avventura, e anche un pizzico di pericolo.”
“ Ehi- le disse con una nota drammatica nella voce- come ti senti?”.
Elena lo vide per la prima volta sotto una luce diversa, sotto la luce del primo incontro che le aveva cambiato la vita, e seppe di aver fatto la sua scelta.
“ Noi ci siamo conosciuti prima”. Affermò senza rispondere alla sua domanda.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi avrebbe voluto che l'ultima puntat finisse in un altro modo, magari con un finale più Delena, alzi la mano( o il mouse), nell'amarezza di questa sera ho deciso di scrivere questa piccola shot, sperando di consolarmi in qualche modo e di consolare qualche altro che è nella mia stessa condizione. Spero vogliate lasciarmi una recensione. Un bacione e a presto

Lo so Bonnie, tu e mia mamma avete ragione, è solo che non riesco a dirglielo, almeno non stasera. Ti chiamo più tardi”.
Damon se ne stava sdraiato in mezzo all’asfalto, con il naso rivolto in su , mentre contemplava il cielo stellato notturno, sperando di ritrovarci gli occhi di Kathrine, quando una dolce voce melodiosa gli giunse all’orecchio, distraendo la sua contemplazione. Il battito di un cuore che pompava sangue, e alcuni passi piccoli la accompagnavano. Si alzò in tempo per vedere una figura slanciata dall’altra parte della strada, che parlava al cellulare senza guardare dove mettesse i piedi o chi si trovasse di fronte.
In un attimo si avvicinò alla ragazza, riuscendo a definire i particolari del suo volto: pelle olivastra, occhi scuri color cioccolato, labbra rosate e carnose e lunghi capelli castani ad adombrarle il viso.
Rimase colpito da quella bellezza ricercata che solo alcune donne possedevano, perché era la stessa da cui era stato attratto ormai un secolo e mezzo prima. Qualcosa gli diceva però che non poteva trattarsi di Kathrine: era rinchiusa in una cripta completamente prosciugata da più di cento anni, ma la speranza di aver ritrovato la sua donna  gli sfiorò la mente abbastanza da chiamare la giovane di fronte a lui: “Kathrine?”. La chiamò avvicinandosi a passo incerto, mimando un piccolo sorriso incredulo e speranzoso. Avrebbe voluto ottenere una risposta affermativa, ma il suo sesto senso da vampiro gli diceva che il cuore della ragazza batteva troppo velocemente, e il sangue pulsava nelle vene alla stessa maniera: non era Kathrine.
La ragazza lo guardò confusa e impaurita, volgendo lo sguardo indietro per accertarsi che lo sconosciuto non si stesse rivolgendo a qualcun altro, ma una volta capito che era completamente sola, si girò nuovamente verso il ragazzo di fronte a lei che la guardava come se avesse appena visto una Madonna.
“No, io…sono Elena”. Pronunciò, senza neanche pensare che stava dando confidenza ad uno sconosciuto della statale di Mystic Falls, ma d’altronde cosa doveva mai capitare a Mystic Falls?.
Lo sconosciuto aprì di più gli occhi, realizzando solo in quel momento chi si trovava di fronte e, con aria rassegnata, sospirò: “ Oh, tu…assomigli- prese aria e alzò le sopracciglia, senza terminare la sua frase- mi dispiace- disse infine, socchiudendo gli occhi cerulei e facendo un sorriso sghembo, mentre si avvicinava alla ragazza- è solo che mi ricordi tantissimo una persona.” Calò la testa, come a dare ragione alle sue parole, facendo passare lo sguardo per tutto il volto della ragazza, accorgendosi di alcuni particolari assenti in Kathrine: gli occhi di Elena erano più ingenui e genuini rispetto a quelli maliziosi di Kathrine.
Si leccò le labbra, soppesando le prossime parole da dirle: “ Sono Damon”. Si presentò infine con aria di ovvietà, mentre pensava a quanto fosse strana quella situazione: lui stava pensando a Kathrine, ed ecco che si ritrovava una copia identica a lei proprio sulla sua stessa strada, ironia del destino!
“ Non per essere maleducata o altro, Damon- cominciò la ragazza guardando il suo abbigliamento dark- ma il fatto che tu sia qui,  in un posto sperduto, è un po’ inquietante.”
“ Senti chi parla”. La prese in giro il vampiro, allargando le braccia, come a voler sottolineare che erano inquietanti tutti e due se si trovavano proprio in quel luogo sperduto.
“Tu sei qui tutta sola”. Continuò a dirle facendole il suo solito sorriso sghembo e malizioso, che fece divertire la ragazza.
“ Siamo a Mystic Falls, qui non succede mai niente di brutto”. Nascose un sorriso agli angoli della bocca, guardandosi intorno con aria divertita, per poi tornare a fissare il ragazzo.
Damon continuò a fissarla, guardandola con i suoi occhioni blu mare, annuendo di tanto in tanto con la testa e le labbra leggermente socchiuse, sembrava non la stesse realmente ascoltando, ma fosse rapito da lei, dal suo modo di fare.
“Ho litigato con il mio ragazzo”. Confessò alla fine Elena, chissà perché aveva sentito il bisogno di dirglielo, probabilmente perché lui le sembrava talmente fuori dal suo mondo da non esistere nemmeno quella conversazione. Continuava a fissarla estasiato e incredulo, le piaceva quella sensazione che stava provando, la faceva sentire ammirata e amata? Non poteva già arrivare a quella conclusione, era la prima volta che vedeva quel ragazzo, ma quegli occhi color zaffiro, chiari e splendidi le invadevano l’anima, e quello che più la sorprendeva era che voleva esserne invasa e coccolata.
“ Per cosa?- le chiese con aria interrogativa- se posso chiedere”. Aggiunse poi alzando le mani davanti in segno di innocenza, in un’espressione davvero buffa per quegli occhi a tratti maliziosi.
“La vita…il futuro. Lui ha già pianificato tutto”. Disse infine mestamente e tristemente.
“ E tu non lo vuoi?” Le chiese invece Damon, quasi come se fossero amici da tempo e fosse il momento dei consigli. Elena era sconvolta dal livello di confidenza che stava istaurando con quel ragazzo misterioso, ma a lei il mistero era sempre piaciuto, soprattutto quando vestiva jeans stretti e giubbotto di pelle e aveva il cielo stellato al posto degli occhi.
Il mio cielo personale, le mie stelle personali” si ritrovò a pensare, prima di scacciare dalla mente quei pensieri.
“ Io non so cosa voglio”. Rispose ingenuamente alzando le spalle. Sembrava una bambina, ma il Salvatore era attirato da quella aria ingenua e tenera
Inclinò la testa da un lato, chiudendo e riaprendo gli occhi, come a voler intendere che lui la sapeva molto di più di lei: “ Non è vero, vuoi quello che vogliono tutti”.
“ Cosa?-. Chiese Elena, sorpresa dal tono del ragazzo, non avevano poi tutta questa confidenza da dare consigli l’uno all’altro- uno sconosciuto che ha tutte le risposte?”. Chiese poi sfrontata, facendo ridere Damon.
Damon girò la testa da un lato, mentre sul suo volto apparivano delle rughe di espressione dovute al primo sorriso sincero che aveva da un secolo e mezzo, e che fece letteralmente tremare le gambe di Elena, quando le piccole stelle degli occhi del vampiro brillarono di luce propria: non aveva mai visto niente di più bello.
“ Diciamo solo che sono in giro da un bel po’ di tempo- Damon continuava a sorridere mettendo in mostra i denti bianchissimi- ho imparato una cosetta o due”. Disse strizzando un occhio alla ragazza.
“ Quindi, Damon- prese a parlare la ragazza, questa volta più maliziosamente di prima- dimmi un po’, dimmi cosa voglio”.
Damon fece finta di pensarci un po’ su, prima di avvicinarsi sempre di più, fino a ridurre la distanza tra i loro corpi: “ Vuoi un amore che ti divori…vuoi passione…avventura, e anche un pizzico di pericolo.” Fece il suo sorriso sghembo, prima di far incrociare i suoi occhi con quelli di Elena. La ragazza era rimasta immobile, incantata dalla voce ammaliatrice del vampiro. Era tremendamente vero quello che lui le aveva detto: voleva un amore passionale, voleva esserne divorata e assuefatta ,come se fosse stata sotto l’effetto di una droga, ma voleva anche un amore avventuroso, una storia drammatica ma romantica, con il pericolo dell’ignoto e il mistero di un nuovo uomo che avrebbe potuto farle tremare il cuore fin dentro l’anima. Il mistero di due occhi di ghiaccio che la stavano mandando a fuoco soltanto guardandola.
“ E Tu?- chiese cercando di mantenere la voce calma e non tremante-tu cosa vuoi?”.
Lo colse di sorprese, Damon cercò di darle una risposta, ma inevitabilmente non ne ebbe la possibilità: tutta al sua esistenza stava passando senza che lui avesse delle volontà o volesse viverla. Era bloccato nella sua eternità dannata a cercare l’unica certezza che gli era rimasta. O almeno finchè non aveva incontrato la candida e ingenua voce di quella giovane donna, tanto simile a Kathrine eppure tanto diversa. Non ricordava che il suo cuore morto avesse mai battuto così sfrenatamente neanche quando era vivo.
Una macchina in lontananza ruppe quel magico momento che si era creato tra di loro, e diede il tempo a Damon di preparare la sua risposta, cosicchè, quando la ragazza si voltò nuovamente verso di lui, egli la soggiogò: “Voglio che tu trovi tutto quello che stai cercando.- le disse con voce suadente arrivando a far scontrare quasi i loro corpi- ma ora come ora voglio che dimentichi questo incontro. La gente non deve ancora sapere che sono in città. Buonanotte Elena”. Le augurò prima di guardare un ultima volta negli occhi di quella ragazza, senza sapere di averla appena ritrovata insieme alla sua umanità.
 
 
 
Elena si svegliò di soprassalto, sentendo nelle orecchie e nel cuore ancora il rimbombo di quelle emozioni provate. Sentiva la voglia che quel sogno fosse realtà, voleva che fosse tale, perché questo avrebbe significato che ciò che desiderava poteva ancora avverarsi. Tutto quello che era da sempre rimasto nell’andito più remoto del suo cuore, Damon Salvatore lo aveva resuscitato con poche e semplici parole, ma con l’ardore che trasmettevano i suoi occhi: un amore passionale, che ti consumi, avventura e un pizzico di pericolo.
Che male c’era a desiderarlo? Non erano forse le sue emozioni, quello che provava e desiderava che la rendevano umana?.
Umana, umana, umana.C’era qualcosa nell’aria intorno a lei, qualcosa di strano e soprannaturale, che la estraniava da quella parola. Non si sentiva più umana. I suoi sensi si erano affinati, le sue membra erano molto più forti, la sua fame era cambiata. Ricordava tutto ciò che aveva vissuto e che le era stato cancellato, ma la cosa peggiore era la consapevolezza di essere diventata un mostro.
Chiuse gli occhi, trovando rifugio nel sorriso malizioso e sghembo di Damon, il Damon di quello strano sogno, trovando confortante i modi di fare del vampiro, le sue parole, quando ancora non sapeva chi lui fosse e quanto ciò gli avrebbe sconvolto la vita.
Sorrise, rivivendo il suo cuore che perdeva un battito quando lo aveva visto sorridere semplicemente e genuinamente: adorava quelle piccole rughe che si andavano a formare sotto i suoi occhi quando rideva. Rise di gusto ripensando a quanto un tempo lei fosse più sfrontata ed esuberante, da fare una conversazione di quel genere con uno sconosciuto di tal pasta, ma forse quella era un’abilità di Damon Salvatore,era essere Damon Salvatore.
Chiuse di nuovo gli occhi, cercando di non pensare alla sua nuova vita che l’attendeva: era ancora stordita da quelle emozioni che il ricordo le aveva riesumato ma che dovevano sempre essere state parte di lei, perché solo adesso era completa: con l’Elena Gilbert di Damon Salvatore, quella del ricordo, sì.
Sentì la porta aprirsi e poi richiudersi, e un sapore ben conosciuto invadergli le narici, lo ispirò affondo, prima di aprire gli occhi e trovarsi Damon a fissarla preoccupato.
“ Ehi- le disse con una nota drammatica nella voce- come ti senti?”.
Elena lo vide per la prima volta sotto una luce diversa, sotto la luce del primo incontro che le aveva cambiato la vita, e seppe di aver fatto la sua scelta.
“ Noi ci siamo conosciuti prima”. Affermò senza rispondere alla sua domanda.
Damon corrugò le sopracciglia, gettando un’ombra sui suoi occhi marini, e aprì la bocca senza emettere alcun suono.
“ Il mio amore che mi divora, la mia passione, l’avventura e il pizzico di pericolo, ricordi Damon?”. Gli chiese abbozzando un sorriso e prendendo una delle sue mani tra le sue.
Ricordi Damon?Era lei a non dover ricordare niente, lui lo ricordava come se fosse stato il giorno prima, si era sentito nuovamente un uomo quella volta. Un uomo in quanto umano e non per l’essere vampiro.
“ Ti amo, Damon. E se tu non mi avessi fatto dimenticare tutto, probabilmente lo avrei capito prima.” Disse Elena con un sorriso sbarazzino sul volto.
Si avvicinò al vampiro, fino a far scontrare le sue labbra con quelle morbide di Damon, e prese a baciarle lentamente, approfondendo le emozioni che aveva provato la prima volta che lo aveva fatto e unendole a quelle che aveva sentito quando lo aveva incontrato.
Un mix di passione e amore la colpì in pieno petto, e per approfondire quell’unione di anime, mise le mani tra i capelli di Damon, tirandolo verso di lei e facendo unire le loro lingue.
Damon la attirò a sé mettendole una mano sul fianco e l’altra alla base del collo: era davvero sua quella volta.
Si staccarono ansanti, mentre Elena sorrideva ancora e  appoggiava il palmo aperto sulla guancia del vampiro.
Gli diede un altro bacio veloce sulle labbra, per tastare ancora il loro autentico sapore, dal quale non voleva più separarsi per il resto dell’eternità.
Poi rise nuovamente, facendo corrucciare le sopracciglia del vampiro, ancora sorpreso da quella dimostrazione d’amore e dalla scelta della ragazza.
“ Cosa ridi?”. Le chiese guardandola negli occhi e trovandola ancora più bella con le guance arrossate per il bacio e le labbra gonfie e succose.
“ Sto pensando che è sempre stato Stefan non ha mai avuto significato, dato che sei sempre stato tu, teoricamente ho conosciuto prima te, ma poi il signorino ha avuto la brillante idea di cancellarmi la memoria e rendere la sua e la mia vita un inferno.”
“Allora lo ammetti che senza di me non puoi stare”. Le disse con un sorriso malizioso prendendola per i fianchi e portandola a sedersi sulle sue ginocchia.
Elena rise per quella posizione, e incrociò le braccia attorno al collo del vampiro, avvicinando i loro volti.
“ Ora e per sempre, mio primo incontro”. E riprese a baciarlo, questa volta con più foga.

 

  
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