Venti
minuti dopo erano sedute a terra con due piatti pieni di dolce
davanti.
“Ehi, è buonissimo!” esclamò. Rea
sorrise.
“L’ha preparata Ukobach, il
cuoco-demone amico di Rin” le disse. Mentre
mangiava vide l’amica che la squadrava.
“Che c’è?
Ho qualcosa sulla faccia?” chiese preoccupata.
“No, no, mi stavo solo chiedendo… ecco… ma tu che cosa
provi per questo ragazzo?” le domandò in risposta. Lei quasi si
strozzò.
“Ma che domanda del cavolo è?” s’infuriò. Laura
sorrise.
“Aaaah… ecco!
Lui ti piace!” comprese
vedendo la sua reazione.
“Che cosa?
No!”
negò.
“Ah no?
E perché sei rossa anche sotto le lentiggini?” le fece notare.
“P-perché ho caldo, ecco perché!” si giustificò.
Sentiva
il cuore in gola mentre cercava di negare ciò che, in fondo, aveva già accettato
inconsciamente.
“Ceeeerto, adesso lo chiamano così. E questo caldo ha un nome?”
“Ma mi dici che ti è preso?
A me non piace Rin!” le gridò in faccia.
“Aspetta, dovrei avere ancora una cosa che mi hai scritto
a inizio anno” le disse alzandosi. Frugò tra i suoi libri e ne tirò fuori
un pezzo di carta con scritte colorate e allegre. Rea lo riconobbe subito e
sbiancò.
“Perché ce l’hai ancora?
Credevo che l’avessi buttato!”
esclamò.
“No, stavo aspettando il giorno in cui mi sarebbe servito
con te.
Leggi un po’”le ordinò
passandole il foglio.
“Devo proprio?” chiese
triste. Laura annuì.
“Sì” rispose.
Prendendo
un bel respiro, la ragazza guardò la pagina come se fosse qualcosa di schifoso.
In bella calligrafia (la SUA calligrafia, per la precisione) c’era un
elenco:
I
CINQUE PUNTI DELL’INNAMORAMENTO SECONDO REA!
Ø
1)
NEGAZIONE: NON LO AMMETTERESTI NEMMENO SOTTO TORTURA;
Ø
2)
AUTOCONVINCIMENTO: “NO CHE NON MI PIACE, MA
FIGURATI!”;
Ø
3)AMMISSIONE
PARZIALE: “VABBE’, FORSE UN PO’ MI PIACE, MA NIENTE
DI CHE”;
Ø
4)
DEPRESSIONE POST-COMPRENSIONE: “NON PUO’ PIACERMI!
NON HA SENSO!”
Ø
5)
ACCETTAZIONE DELLA COSA CON CONSEGUENTE RINCITRULLIMENTO: “MI PIACE! MI PIACE! MI PIACE!”
“Laura, ma tu tieni solo le cose che poi utilizzi contro di
me?” le chiese, inacidita.
“No, ma questa mi ha dato troppa soddisfazione!”
esclamò l’altra, ridendo.
“Comunque non mi piace, e posso dimostrartelo: lui è
innamorato di Shiemi, giusto?
Bene, allora io farò in modo che si mettano insieme!” annunciò.
“Che cosa?
Con quella zuccherosa ragazza bionda? Nooo!” la implorò.
“E invece sì, così ti convincerai che non mi piace”
decise.
“Ehi, Rin!” lo salutò
agitando una mano. Il ragazzo le si avvicinò.
“Buongiorno, Rea!” ricambiò lui, sorridendole. Con
un’espressione da agente segreto, lei abbassò la voce.
“Com’è andata ieri, con Shiemi?” gli chiese.
“Perché sussurri?” s’informò lui, parlando piano a sua
volta.
“Non voglio che qualcuno sappia il tuo segreto, magari
potrebbe sentire il mio ingegnoso piano per farvi rimanere da soli e me lo
boicottano” spiegò. Lui la fissò stralunato.
“Il tuo che?”
“Il mio ingegnoso piano per farti rimanere con
lei.
Non si sa mai che scoppi la scintilla, no?” gli spiegò.
“Ma tu sei matta!
Non ho bisogno di aiuto per Shiemi!”
esclamò.
“Perché no?” domandò Rea, con gli occhi grandi.
Rin si
bloccò: già, perché no? Se una ragazza si offre di aiutarti a metterti con
quella che ti piace dovresti accettare, giusto?
“Aaah!
Stai tranquillo, ho capito”
disse lei.
“Che cosa?”
“Tu sei orgoglioso!
Non vuoi che io ti dia una mano perché vuoi fare tutto da solo, ma per
conquistare una ragazza devi pensare come una ragazza! Non
preoccuparti, ci sono io qui con te!” lo
rassicurò.
Quelle parole lo fece più preoccupare che altro.
“Senti, davvero non voglio che
tu…”
“Ascolta quello che ho pensato: la prossima settimana
inizieranno le vacanze estive, giusto? Allora potremmo decidere di andare tutti
al mare insieme per un paio di giorni e poi io, che per caso mi ricordo che ho
da fare con Laura, boicotto l’invito all’ultimo momento, lasciandovi da soli. Si
sa che l’estate è la stagione migliore per l’amore”
“Credevo fosse la primavera” commentò
lui.
“Non importa.
Ti piace o no, l’idea? L’ho chiamata Operazione: aiutare Rin!”
disse.
“Rea, io credo che non ce ne sia bisogno, sul
serio”
“Oh, ma dai come se non ti avessi visto
ieri!
Quando è entrata ti sei illuminato come le lampadine. Altro
che fiammifero blu!” gli fece
notare.
“Che cosa?
Non è vero!” ribatté lui
arrossendo. Lei
lo indicò.
“Vedi? Hai le guance in fiamme solo parlandone”
“Perché tu mi fai arrabbiare!”
“Certo, come no?
Dai, prepariamo il tutto per andare in spiaggia. Basteranno
due giorni o forse è meglio prenotare per tre?”
iniziò a decidere.
Rin la
guardava stralunato: ma davvero non c’era ancora arrivata?