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Autore: Llay Ka_chan    12/05/2012    2 recensioni
[dedicata a ChiaWeasley]
Un sorrisetto compiaciuto mi si dipinge sul volto e corro subito ad avvisare Claire, che diventa rossa all'istante, un po' per l'imbarazzo, per la vergogna scaturita dal pensiero che molti avrebbero letto quell'intervista, la sua, fatta proprio a lei, una fra le redattrici migliori del nostro liceo, un po' per la rabbia repressa e per l'istinto di strozzarmi. Legge l'articolo e, da un rosso intenso, il suo viso ritorna gradualmente al normale rosa tenue. Forse non mi ucciderà, per ora.
-Anche se potevi usare metodi diversi...grazie, mi hai fatto un favore- mi dice.
Sorrido, ripensando a ciò che è successo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh. E' uscito l'ultimo numero del giornalino scolastico. Vediamo un po'... C'è un titolo che mi salta subito agli occhi: “Ragazza sviene alla premiazione del concorso di scrittura”.
Un sorrisetto compiaciuto mi si dipinge sul volto e corro subito ad avvisare Claire, che diventa rossa all'istante, un po' per l'imbarazzo, per la vergogna scaturita dal pensiero che molti avrebbero letto quell'intervista, la sua, fatta proprio a lei, una fra le redattrici migliori del nostro liceo, un po' per la rabbia repressa e per l'istinto di strozzarmi. Legge l'articolo e, da un rosso intenso, il suo viso ritorna gradualmente al normale rosa tenue. Forse non mi ucciderà, per ora.

-Anche se potevi usare metodi diversi...grazie, mi hai fatto un favore- mi dice.

Sorrido, ripensando a ciò che è successo.

 

E' cominciato tutto una mattina di maggio, ancora troppo fresca per questo mese, mentre Claire, mia migliore amica e compagna di classe, stava parlando con un'altra ragazza. Io ero intenta a lamentarmi (come al solito) con i miei compagni di quanto fosse stata difficile la versione di Latino che avremmo (e sottolineo avremmo) dovuto fare a casa il pomeriggio precedente. Ad un tratto vidi Claire irrigidirsi di botto, e l'altra ragazza guardare fissa dietro di lei. Seguii il suo sguardo e... shock. Non potevo crederci: Mark, il nostro direttore (sì, del giornalino scolastico... sono redattrice anch'io, per quanto scarsa), stava fissando la mia amica. Caso? Sovrappensiero? O Cupido aveva fatto centro? Io speravo tanto nella terza opzione, dato che lui, il biondino magro e alto con due occhi color mare, era il “principe azzurro bello-e-impossibile” che aveva rapito il cuore di Claire; ma la seconda opzione non era da escludere, visto che lui, al quinto anno e con un esame da preparare, aveva spesso la testa in aria o il sonno che gravava sui suoi occhi.

Passato lo stupore, per il resto della giornata non pensai più a questo piccolo, insignificante (almeno per me) episodio; alla mia amica però rimase impresso nell'animo più di quanto possa farlo un 3 in Greco.

-Ma perché mi fissava? Come mai mi fissava?? Da quando in qua ha preso a fissarmi??? Devo saperlo. Ho bisogno di saperlo! NE HO BISOGNO!!!- Dubbi esistenziali di questo genere afflissero la nostra protagonista per un po' di giorni e, ovviamente, me ne parlò anche. Ma cosa avremmo potuto fare?

-Puoi provare a chiederglielo- le dissi dopo un po'.

-Farei la figura della stupida!!-

-Hai ragione, hai ragione... beh, puoi sempre fare come ha fatto Herbert. Vai là e gli domandi: “ma...io...ti piaccio?”-

-Ma dai!! Sarei una vigliacca come lui!!-

Scoppiai a ridere.

-... E se lo facessi tu?- mi chiese ad un tratto.

-Cosa? Ah, vado là e domando: “ma...a te... piace Claire?”-

-No, per il fatto che mi fissava...-

-Ah allora vado sempre là, gli punto un dito contro e urlo:”tu... fissavi... la mia amica!!! Perché l'hai fattooooo????-

-Dai, sii seria, Milly!- ma nemmeno lei non poteva trattenere del tutto le risate.

Alla fine non mettemmo in atto questi piani da quattro soldi, però durante la settimana seguente, nelle discussioni che avevamo (beh, più che altro che lei aveva) con Mark, potei vedere chiaramente che il ragazzo era tutt'altro che indifferente alla dolce compagnia della ragazza.

Un giorno consegnarono agli studenti che avevano partecipato al concorso annuale di scrittura gli inviti alla premiazione, insieme all'elenco dei partecipanti. Il nostro direttore era fra questi, con Claire e altri alunni della scuola. Fu in quell'intervallo, durante la conversazione con il giovane, che un piano ingegnoso cominciò a insidiarsi nei meandri della mia mente (contorta).

-Sei fra i vincitori?? Allora dovrai salire sul palco!- disse Claire tutta contenta.

-Mamma mia, è vero... Beh, ma come direttore del giornalino, posso chiamare voi redattrici con me! Verreste a farmi compagnia, vero?-

Due affermazioni, seppur con un velo di imbarazzo all'idea di stare davanti a maree di gente, uscirono dalle nostre bocche. Ovviamente non dissi nulla a nessuno sulla mia folle idea.

La sera della premiazione arrivò in un lampo. Tutti i presenti erano vestiti al meglio, comprese noi due, sedute in prima fila, e il caro Mark, seduto dall'altra parte della sala. Mancava ancora un po' di tempo all'inizio.

-Ho una fame!- mi sussurrò Claire all'orecchio. Un sorriso impercettibile cominciò a dipingermisi sul volto.

-Se vuoi, ho qui una pizzetta che...- e non feci in tempo a finire perché lei l'aveva già ingoiata.

-Oh, grazie, ora il mio stomaco non brontola più!-

-Haha, non ringraziarmi solo per questo...- sogghignai.

-Mh? Che intendi?-

Fortunatamente non riuscii a spiegare, perché iniziò la premiazione. Mark, che era arrivato secondo, ci invitò sul palco, come previsto, insieme a qualche altro redattore presente; ma all'improvviso Claire svenne, e cadde fra le braccia del giovane. Si diffuse in tutta la sala un po' di panico e di timore, e il più sconvolto di tutti era proprio il ragazzo che, non riuscendo a sentire né i suoi battiti cardiaci né il suo respiro, si inginocchiò sul freddo pavimento, sempre tenendola fra le braccia, e implorando sottovoce “ti prego, resta con me!”, “ti prego, non lasciarmi!”. Quando finalmente la ragazza sembrò dare nuovamente segni di vita, calde lacrime di gioia gli rigarono il viso, mentre un sospiro di compiacimento, che era stato abilmente camuffato da sospiro di sollievo, uscì rapido dalla mia bocca.

Ovviamente, quando si riprese del tutto, la mia amica mi prese in disparte perché le raccontassi cosa avevo fatto e come ero riuscita a fare una cosa simile (sì, perché ero stata veramente io a farla sembrare morta per qualche attimo). Dovetti spiegarle dunque tutti i retroscena.

 

[Ok, è l'io autore che parla adesso, non l'io narratore. Siccome se non mi invento qualcosa di demenziale o di pietoso non riesco ad arrivare alla fine della storia, allora ecco qui un retroscena random: un giorno, mentre Milly pensava a come mettere in atto il suo piano, le andò in sogno una fatina(?) che le diede un sacchettino di polverina bianca (P.S.: non è QUELLA polverina bianca a cui qualcuno di voi sta sicuramente pensando, eh!) e le disse di spargere la polverina su un alimento che Claire avrebbe poi mangiato. Quella sostanza era infatti una medicina presente solo nel mondo delle fatine(??) che faceva sembrare morto per qualche istante colui a cui veniva somministrata, senza effetti collaterali.]
 

La vicenda della ragazza svenuta venne saputa da tutti in poco tempo, e fortunatamente venne anche dimenticata in altrettanto poco tempo. Sì, c'era stata l'intervista, a lei e a Mark, ma certo nessuno dei due si aspettava che venisse pubblicata sul giornalino (alle spalle del direttore, poi!). Inoltre, Claire volle uccidermi per quasi tre settimane, dicendo che avrei dovuto usare le “solite frecce” e che era svenuta davanti a tutti e che chissà cosa gli altri pensavano adesso di lei. Ma almeno il nostro caro direttore si era dichiarato.

 

Una gomitata di Claire mi riporta al presente; Mark è sulla porta e la sta aspettando.

-Adesso vado, mia Pseudo_Cupido personale.- e mi saluta.

-A dopo, piccioncini.-

Sì, esatto, si erano fidanzati. Il mio piano ha funzionato e ne sono felice (grazie, fatina con la polverina!)

Prendo fra le mani il giornalino e apro alla pagina dell'intervista. Scoppio a ridere.

“-Signorina, cos'ha provato quando si è risvegliata fra le braccia del suo amico in lacrime?-

-Ehm....-”

“-Ci scusi, quali sono i sentimenti che si è reso conto di provare per quella sua amica che le è

svenuta fra le braccia?-

-Ehm...-”

 

Cupido colpisce ancora; Pseudo_Cupido colpisce per la prima volta, ma non ha intenzione di colpire ulteriormente! Addio, fatine e lettori, mi licenzio!!!




Note:
One-shot demenziale dedicata a ChiaWeasley. Questa storia è nata fra i banchi di scuola (la parte riguardante la realtà xD) e ha cominciato a prendere forma mentre io e Chia stavamo tornando a casa sotto il sole cocente di maggio. Avrei voluto scrivere qualcosa di più romantico, ma... beh, vedete un po' voi xD Come al solito OGNI RIFERIMENTO A FATTI/COSE/PERSONE E' PURAMENTE CASUALE ... certamente... sicuramente... u_u
Ah, il titolo è ispirato al canto V dell'inferno di Dante, la vicenda di Paolo e Francesca [cit: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.] L'adattamento dice tutto sulla mia sanità mentale...XD
Per ora è tutto.
Airyel_


 

  
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