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Autore: Pineapple__    13/05/2012    2 recensioni
Rieccomi con un'altra Dott, scusate ma quella coppia mi piace troppo. Spero di non ripetere i pasticci dell'ultima OS.
Dawn ha un segreto. Un segreto che cerca di tenere nascosto a tutti sull'Isola, ma niente può sfuggire all' occhio attento di Scott. Vi ho incuriositi? Allora, forza! Leggete e recensite in tanti!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dawn, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Saluuuuti a tutti ragazzi e ragazze! Aaaaalloraa, prima di deliziarvi con il penultimo capitolo di questa piccola ficci fatemi ringraziare Marty_Angel e knouge99 per aver recensito la storia! Sono felice di sapere che abbia rispettato il carattere dei personaggi ^^! Domandina: avete letto il capitolo precedente ascoltando la canzone? Se si, siete dei bimbi bravi :D Quella di oggi si chiama Here Without You- Three Doors Down! Mi raccomando è importante metterla per leggere! Fidatevi di me, non ve ne pentirete ;D Ciancio alle bande(?) si dia inizio! BUONA LETTURA! <3 Scusate se è venuto un pò lunghino ;)

A qualche settimana dalla scoperta del segreto di Dawn...
Scott volava nel cielo pieno di stelle. Quella era stata la più brutta serata della sua vita; era stato eliminato dalla competizione e ora si trovava in caduta libera verso la spiaggia dei perdenti.
Non solo era stato escluso dal gioco ma, una volta arrivato alla spiaggia dei perdenti, avrebbe dovuto affrontare anche tutti gli altri giocatori che erano stati eliminati a causa sua.
L'unica nota positiva, forse, era rivedere la Ninfa Guerriera... Dawn. Non sapeva perchè ma era leggermente attratto dal suo fascino misterioso. Scrollò la testa per scacciare il pensiero della ragazza. No, non poteva essersi innamorato di una Hippie svampita mezzelfo.
L'isola dei perdenti si faceva sempre più vicina. Di prima acchito sembrasse che si andasse a schiantare malamente contro il molo ma, invece, fu accolto gentilmente dalle tiepide acque del lago. Sott'acqua cercò di tenere gli occhi aperti; sapeva che il suo peggior nemico poteva aggirarsi da quelle parti. Quando riemerse il suangue gli si gelò nelle vene.
Un pinna grigia che si avvicinava minacciosamente a lui. Era paralizzato dal terrore. Non riusciva a muovere un solo muscolo. Zanna continuava ad approssimarsi lestamente al rosso.
'Benissimo, sono morto" pensò sconsolato.
Non ebbe neanche il tempo di finire il pensiero che il grande squalo gli fu davanti con la bocca completamente spalancata, pronto a papparsi il ragazzo in un sol boccone. La Iena chisue gli occhi, aspettando pazientemente il colpo del grande pesce. Passarono i secondi ma il colpo non arrivava.
Poi sentì il vuoto sotto di lui, come se qualcosa lo avesse preso e lo stesse trascinando verso l'alto. Dischiuse lentamente le palpebre e guardò in alto. Una esile figura femminile, in groppa ad un unicorno alato, dai lunghi capelli neri, occhi di un giallo scintillante, pelle leggermente abbronzata, orecchie a punta, protetta da una solida armatura argentata. Eccola, Dawn versione Ninfa. Lo teneva saldamente per la canottiera completamente fradicia. La sua espressione era seria, impassibile.
"Mettimi subito giù, stupida elfa che non sei altro!" ringhiò Scott, irriconoscente come suo solito
"Ah, è così che mi ringrazi? Potevo benissimo lasciarti mangiare dallo squalo, sai?" riferì fredda 
"E allora perchè non l'hai fatto?" domandò stizzito il rosso
"Ma stai scherzando? Se ti avesse mangiato avrebbe passato dei dolori atroci, quella povera creatura!" disse storcendo la bocca
"Cosa vorresti insinuare con questo, elfa?" chiese LEGGERMENTE scocciato
"Stai zitto per una buona volta" ordinò la mora. Scott tacque, sapendo che tanto era inutile continuare la conversazione con la ragazza. Passarono così il resto del viaggio, senza guardarsi ne parlarsi
"Ok, siamo arrivati" annunciò posando il ragazzo a terra, sopra una piccola collina appena fuori il centro benessere. Dawn fece per andarsene, ma la voce del rosso la fermò sul posto
"Dove vai, adesso?" fece incrociando le mani al petto
"Uffa... devo andare ad aiutare le truppe. Ci vediamo domattina, forse" tagliò corto, guardandolo da capo a piedi
"Ehi, aspetta un attimo. Adesso scendi dal quel coso e mi racconti tutto oppure puoi dire addio al nostro piccolo segreto, mia cara Ninfa Guerriera" mise le cose in chiaro il sedicenne.
La corvina sbuffò, scese da cavallo e si posizionò davanti al ragazzo
"Allora, per farla breve; tra noi Ninfe e i demoni del Monte Atrapium sta infuriando una battaglie e tutte noi siamo state chiamate alle armi. Questo è il succo" finì rimontando in groppa a Geronimo
"Beh, allora, mi raccomando, non farti ammazzare" disse girando i tacchi e andandosene, non consapevole del fatto di aver fatto comparire un piccolo sorriso sul volto di Dawn. La mora spiccò il volo e sperì all'orizzonte.
Scott camminava tranquillamente lungo il sentiero, con le mani nelle tasche dei jeans. Dawn in guerra. Non una guerra umana, d'altronde, ma tra demoni e Ninfe. Roba da non credere. Non era del tutto convinto che la ragazza ne sarebbe uscita viva; in fondo, una Figlia dei Fiori come lei, non dovrebbe nemmeno sapere come si impugna una spada. Ma la vita era la sua. Se aveva deciso di morire in una stupida guerra peggio per lei.
Arrivò poco dopo al centro benessere dove trovò tutti gli ex concorrenti del reality. Ma, stranamente, nessuno notò il suo arrivo. Si aspettava che tutti, o perlomeno quelli che aveva fatto eliminare, gli saltassero addosso cercando in qualche modo di strappargli gli occhi. Ma questo non accadde.
Erano tutti indaffarati a cercare qualcosa, o meglio... qualcuno. Chi gridava Dawn da una parte, chi urlava il suo nome dall'altra. Cercò di sgattaiolare verso l'entrata dell'albergo ma, sfortunatamente, Brick lo vide e lo raggiunse
"Scott! Hei, Scott, aspetta un attimo!" lo chiamò avvicinandosi a lui
"Che vuoi?" domandò seccato
"Ci servirebbe una mano. Stiamo cercando Dawn. Sono ore che non si fa più vedere e..." 
"Non contate su di me. Non me ne importa un fico secco dove se n'è andata quella lì! Il caso è chiuso" lo interruppe il rosso, troncando la conversazione con il cadetto.
Entrò nella hall e si avvicinò alla reception. Prese con noncuranza la chiave della sua stanza e si diresse al terzo piano.
Una volta dentro la sua camera si buttò a peso morto sul soffice lettto matrimoniale. Chiuse gli occhi e si addormentò quasi subito.
Vedeva una ragazza non troppo alta, dai lunghi capelli corvini. Indossava un'armatura argentea. In mano stringeva una spada dello stesso colore della corazza. Era con le spalle contro un muro di roccia. Accerchiata. Intorno a lei stavano una trentina di figure alte, completamente nere, con delle teste enormi e gli occhi ridotti a due fessure rosse scintillanti. I demoni continuavano ad avvicinarsi pericolosamente alla giovane
"Ottu mikdaje gi fader! (All'attacco!)" gridò uno di loro. A quell'ordine le sagome si avventarono senza pietà sulla povera Ninfa. Dawn, dal canto suo, infilzava senza sosta tutti i suoi nemici. Li uccise tutti. La sua furia assassina non si placò finchè anche l'ultimo dei suoi assalitori non fosse stramazzato a terra, privo di vita. Quando tutto fu finito, la spada le cadde di mano. Si accasciò a terra; una ferita profonda le era stata inferta sulla gamba. Non riusciva a muoversi. Un altra figura alta le si avvicinò, minaccioso. Sfoderò i suoi artigli sotto lo sguardo atterrito dell giovane. Glielo avvicinò al collo e... ZACK! Un taglio netto, secco. I suoi brillanti occhi gialli, prima di spegnersi del tutto, si posarono per un attimo su Scott, che guardava la scena da lontano, scorcentato "DAAAAAAAAAWN!" gridò.
La Iena si svegliò urlando, madido di sudore. Si guardò attorno; era ancora nella sua stanza d'albergo. Si passò una mano sulla fronte. Quel sogno... che fosse davvero successo tutto quello che aveva visto? No, non ci voleva credere. Non voleva credere che Dawn era morta.
Ma, in fondo, a lui che importava se lei se n'era andata? Aveva scelto lei di combattere. No, era stata costretta.
Un rumore di nocche che battevano sulla porta lo distolsero dai suoi pensieri. Guardò la sveglia; segnava le sette e mezza
'Chi è che rompe le palle a quest'ora?' pensò irritato mentre apriva la porta. Davanti a lui stava Anne Maria con aria poco tranquilla
"Si può sapere che cavolo hai da urlare in questo modo alle sette di mattina?!" domandò mettendo le mani sui fianchi
"Mi scusi! Non si può nemmeno avere un incubo in santa pace qui!" esclamò guardandola in cagnesco
"Ehi, cocco non usare quel tono con me, hai capito bene? Comunque, lo so che non ti intressa ma te lo dico lo stesso; non abbiamo ancora trovato Dawn. Saremmo onorati se ti degnassi di..." non riuscì a finire la frase che fu interrotta dal rosso
"L'ho già detto a Brick, ieri sera. Non mi importa nulla dove sia andata a finire quella scema! Potrebbe anche essere in Cina, non me ne frega!" mentì spudoratamente. Le chiuse la porta in faccia e si ributtò sul letto.
Quelle immagini continuavano a tormentargli la mente. Il suo subconscio stava per esplodere definitivamente. Si prese la testa tra le mani
"Ti avevo detto che non dovevi farti ammazzare" sussurrò. 
Non sapeva se quel sogno era solo un proiezione della sua mente bacata oppure la realtà. Avrebbe tanto voluto che fosse la prima opzione. 

  
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