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Autore: Ipernovae    13/05/2012    2 recensioni
Questa è per Erica.
Dal testo:
Le sue braccia la circondaron dinuovo e fu il ricordo a risvegliar l'amore. Non sapeva che sarebbe tornata, non avrebbe voluto eppur eccola li, la nostra gentil fanciulla, tra le braccia di chi l'ha amata sempre.
Guardò il sorriso del suo amato e vi lesse la gioia dopo il tormento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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"Avevi detto per sempre."sussurrò.
"Non ho mai giurato di rimanere."sospirò. "Mi dispiace Fred, mi dispiace."
Un lieve bacio a fior di labbra. Poi si voltò e camminò velocemente, senza voltarsi indietro anche se la voglia di farlo era tanta.
Cosa avrebbe fatto ora? Chi sarebbe stato senza lei?


Sospirò pesantemente e riprese a leggere.
Gli occhi di lei lampeggiarono per un breve istante. 'Non andartene..Non farlo.'
Tarda era ormai l'ora ch'era giunta. 'E' mio dovere andar via o giovane amor mio.' sfiorò la sua guancia con una carezza. Tale dolcezza mai vista fu da parte di codesto uomo.
'Addio, amore. A mille nostri baci ormai andati.'
Prese la gonella per la mano destra e andò via correndo, lacrime negli occhi e vento fra i capelli.

Non capiva perchè si ostinasse a leggere quel libro. Era il suo preferito, ma era la sua storia, la loro storia.
"Erica, per l'amor del cielo! La cena!"suo padre.
Avrebbe voluto raccontargli ogni cosa. Avrebbe voluto spiegargli perchè non parlava più, perchè non si vedeva più con Anthea.
Ma suo padre non avrebbe compreso.
Anthea era semplicemente sparita nel nulla. Aveva lasciato la sua vita, così come ne era entrata a far parte.
Per questo l'aveva dovuto lasciare, per questo aveva dovuto abbandonare ciò che le era più caro al mondo.
Quei mesi passati insieme a Fred, li aveva anche passati stando con la sua famiglia, conoscendo ogni membro che la componeva.
E famiglia conobbe, di dolci parole e di un lieto cuore, ogni membro era dotato; cuori così grandi che riempiron i loro ancor più d'amor.
Erica mangiò con calma, quella sera, come se volesse prendersi del tempo per pensare.
"Sei silenziosa"constatò il padre.
Lei scrollò semplicemente le spalle, alzandosi dalla tavola e mettendo il piatto nel lavandino.
Salì con passo strascicato le scale, come fosse stanca tutto d'un colpo; si sdraiò sul letto e si addormentò.


"Fred, dobbiamo andare al negozio, sbrigati."lo scrollò George.
"Non vengo, ho la febbre."biascicò il gemello tirandosi le lenzuola sopra la testa.
Georgie sbuffò e uscì di casa, nervoso.
Da quando era stato lasciato, Fred era entrato in uno stato di apatia assoluta, che con la sua personalità, con il suo carattere, non centravano un Bobotubero secco.
Se ne stava sempre nel letto, con le coperte tirate fin sopra alle orecchie e dormiva, o piangeva. E veder piangere il proprio fratello, che sempre rideva e scherzava, era come assistere alla sua morte.
Fred, era depresso. E questo deprimeva anche la famiglia Weasley.
George sbuffò e tirò su la serranda del negozio con un colpo di bacchetta; fu in quel momento, che un'idea prese spazio a spintoni nel cervello del rosso.
Era urgente parlare con Erica.


Erica si stiracchiò nel letto e, quando ebbe finito, si ritrovò a fissare il soffitto.
Sapeva che Fred soffriva, lo sapeva, perchè era ciò che provava anche lei. Non le serviva uno psicologo, non le serviva essere un genio, per capire quanto stava male.
Sospirò pesantemente e si ricordò di essere sola in casa.
Si alzò con calma e si diresse verso la cucina, in cerca di cibo.
Aprì il frigorifero, rimanendo per qualche minuto a fissarlo.
Non appena lo richiuse, le prese un infarto.
"Buongiorno Erica-donnachehalasciatomiofratellofacendolocadereindepressione."la voce di George Weasley riempì la stanza, che ritornò subito dopo in un silenzio tombale.
"Perchè sei così silenziosa? Qualche mese fa parlavi a più non posso accidenti!"
"Perchè sei qui?"chiese ignorando ciò che il rosso aveva appena detto.
"Devi tornare. Fred è..Fred sta morendo."fu come se Erica avesse sceso le scale al buio e avesse scoperto all'ultimo, prima di ruzzolare per terra, che c'era ancora un gradino da scendere.
George le stava mentendo, ma lei doveva tornare.
"Non posso, George. Anthea è sparita e io non ho più collegamenti con il vostro mondo. Non posso andare e venire come prima. Sono confinata nel mondo Babbano."
"Lo stai abbandonando? Lo lasceresti morire?"sbottò infuriato.
George si arrabbiava difficilmente, ma quando si trattava del fratello, diventava terribilmente irritabile.
"Io lo amo, George! Ma non posso tornare! Dovrei legarmi a lui in matrimonio e vivere per sempre felice e contenta in un luogo in cui sono circondata da magia, e in cui io non posso nemmeno farne una? Pensaci
George, come pensi che sia essere me? Fred non sta morendo, Fred ha il cuore spezzato, come ce l'ho io. Presto gli passerà, deve andare avanti."
L'umil donzella pianse di notti e di giorni interi, e pur il giovine versò lacrime di dolore sul cuscino da loro condiviso. A volte pareva che i due pianti fossero all'unisono e il dolore prendesse il sopravvento su quel ch'era il mondo che circondava lor anime e vite.
"Per l'amor del cielo! Devo fare tutto io."brontolò George.
Si avvicinò ad Erica e un ghigno gli si dipinse sul volto. La prese in braccio di peso e si smaterializzò con lei.


Sentì il solito strappo all'ombelico e la sensazione di vomito, crescerle in gola.Aveva sempre detestato smaterializzarsi.
"George, non avevi alcun diritto di farlo."
Fratel giunse con furore a reclamar la sua presenza con ardore. Di grandi battaglie era stato il vincitore, ma, ahimè, cor spezzato di fanciulla è battaglia più ardua della guerra per dolore.
"Non rompere ed entra."George la precedette ed entrò in casa tutto sorridente.
Erica rimase li a fissare la casa che fino a pochi mesi fa la ospitava come fosse di famiglia.
Le era mancato tutto, persino gli gnomi che infestavano il giardino.
Aveva sperato di dimenticare, di lasciarsi tutto alle spalle. Ma aveva vissuto quella realtà così intensamente che le era rimasto un segno indelebile nel cuore e nell'anima.
Dolci carezze aveva dimenticato, sognato e rimembrato. Oh, il dolce amor suo l'aspettava con impazienza, tra le mura di quella casa spenta. Fanciulla entrò nel covo dell'amor celato sotto mesi di tristezza, ch'era tanto amara da farle amarezza. Intrufolò piede dentro casa e l'odor di ricordi nel naso fu passato. Sorriso si spiegò su labbra rosee e cori di bentornata si levaron da ogni dove.
"Oh santo cielo! Erica, cara! Quanto tempo.. Che fai qui? Problemi con i tuoi genitori?"No, Signora Weasley, uno dei suoi figli mi ha smaterializzato qui per chiarire con un'altro dei suoi figli; fu questo che pensò Erica.
"Mi mancavate."rispose semplicemente.
"Siediti a tavola, avrai fame! Del the?"annuì, sapeva che dire di no alla Signora Weasley era come andare al patibolo e uccidersi da soli.
Si sedette al tavolo e notò con grande piacere, che vi erano seduti anche Ron e Bill.
Salutò con un cenno del capo e si concentrò sulla tazza del the che la Signora Weasley le aveva appena messo davanti.


"Freddie, c'è una sorpresa, però devi scendere da questo stramaledettissimo letto!"
"Ajhkdasdsadkjasciami stare."borbottò Fred da sotto le coperte.
"E' tornata Erica."
A quel nome Fred si scrollò le coperte di dosso e si alzò a sedere. Aveva un'aspetto terribile.
"E' impossibile, Erica non tornerà mai più"cominciò a singhiozzare e si tirò dinuovo le coperte sulla testa.
George lo prese a forza e lo portò nel bagno. Gli diede una bella ripulita e lo vestì. Era come un bambino piccolo.
Lo sostenne fino alla fine della scalinata e lo portò sulla porta della cucina.
"Tadà! Il morto è resuscitato!"trillò George.
Fred alzò lo sguardo e percorse con gli occhi il volto di tutti i presenti. Mamma, Ron, Bill e..Erica.
Si staccò dal fratello e si diresse verso di lei, che, dopo averlo guardato dritto negli occhi, aveva rivolto il suo sguardo alla tazza di the ancora fumante.
Le sfiorò una guancia e, tutti si dileguarono dalla cucina.
"Sei qui veramente?"la domanda era banale, ma comprensibile.
"Si."
"Perchè sei tornata?"
Non avrebbe potuto rispondergli che l'aveva trascinata li suo fratello. Non poteva dirgli che lei voleva che la dimenticasse. Al diavolo tutte le paure, le insicurezze. Al diavolo essere circondata da maghi e non poter fare nessuna magia. Se aveva lui, niente poteva impedirle di essere felice. Aveva bisogno di lui, quanto aveva bisogno di respirare. Lei era tornata per lui.
"Per te."
Fred cadde tra le sue braccia e la strinse a se. Lei ricambiò l'abbraccio, senza dire una parola.
Le sue braccia la circondaron dinuovo e fu il ricordo a risvegliar l'amore. Non sapeva che sarebbe tornata, non avrebbe voluto eppur eccola li, la nostra gentil fanciulla, tra le braccia di chi l'ha amata sempre.
Guardò il sorriso del suo amato e vi lesse la gioia dopo il tormento.
E il nostro giovane uomo dinuovo completo fu, con l'anima sua tra le braccia.
Stringeva a se il suo mondo e giocava con i suoi capelli. L'annusava, la toccava, perchè non voleva che sparisse.
Giovine dei prati, fanciulla del mare, riuniti in amore e nell'astri dei centauri. Sospiri di felice ritrovo e un banchetto in famiglia con ristoro.
Matrimonio lieto fu, anni dopo, d'amor e d'accordo, fecero voto.
Anime solinde ritrovate in cieli d'estate, venti di primavera, terra d'autunno e mare d'inverno.










Spazio Autrice: Saaaaalve. Bhe, questa è dinuovo per Erica (<3). Le chiedo scusa se ci ho messo così tanto e le chiedo scusa se è venuta una schifezza. Ma gliela dovevo, primo perchè gliel'avevo promessa, secondo perchè mi ha ascoltato e consigliato in un momento molto difficile. Grazie Erica, ma davvero tanto. Ti voglio bene. <3

   
 
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