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Autore: Viola_Mitchell    13/05/2012    2 recensioni
Non credevo fosse vero. Non riuscivo assolutamente a pensarmi diversa, non voglio innamorarmi, non ora. Non volevo. Ma poi te sei entrato così...chissà come andrà a finire....Non riesco ad immaginarmi accanto a qualcuno, qualcun'altro.. ma la paura si sciolse come neve al sole..
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo sorseggiando un bicchiere d'acqua..sospiri. Cinque mesi fa..cinque mesi fa ero uscita con un ragazzo...ci conoscevamo da circa tre anni e avendo tanti interessi in comune... solo che poi finì tutto. Lui sparì. Come accade sempre in questi casi. La gente preferisce sparire piuttosto che affrontare le proprie responsabilità, perché ha paura. E la paura fa parte dell'essere umano, ci sta tutta. Archiviai la storia quando capii che avevo corso per anni, intorno ad un cerchio, inutilmente. Qualche mese più tardi ebbi la fortuna di incontrare Henry. Dicono che bisogna innamorarsi quando si è pronti, non quando si è soli. Bene, forse non ero davvero innamorata di lui, e forse non lo sono nemmeno di Henry. Però, mentre dentro sento che per Jack non provo più nulla, la voce di Henry invade i miei pensieri.

“Credo di aver sottovalutato la cosa...Non posso......innamorarmi così”
“Certo che puoi! È talmente facile innamorarsi, quando si parla molto. È più facile innamorarsi così che vedendosi ogni giorno, stando insieme...distrattamente, ecco.”

Era la voce di una ragazza dolcissima. Rebeckah, ma io la chiamavo Beck. Occhioni scuri, e capelli neri...(per poco) aveva una passione smodata per il rosso (ovviamente dei capelli!) . Ed era bellissima in entrambi i modi, la dolcezza che trasmettevano quegli occhi, le illuminava tutto il viso. Beck aveva studiato un'infinità di lingue, inglese, tedesco, spagnolo, francese. Forse anche portoghese. Cercava lavoro. Voleva andare all'estero, ma provava comunque a mandare il suo curriculum qui, in Italia, sperando che potesse trovare il “lavoro perfetto”. Ed era proprio lì che stavamo andando, ad un colloquio.
Il mese scorso io ed Henry abbiamo iniziato ad allontanarci..non per causa nostra, ma per fattori esterni..tutto è iniziato quando lui ha iniziato a non sentirsi bene come prima..io provavo a stargli accanto ma purtroppo orgoglio, tristezza, dolore, carattere...e ancora dolore..da ambo le parti..tendevano sempre a lacerare quel filo che ci univa...ma non credo si fosse spezzato. Non credo sia spezzato, non ne ho sentita la rottura..i miei progetti andavano man mano realizzandosi..e gli unici sacrifici che richiedevano erano la mia libertà, la mia famiglia..
“So quanto sia difficile essere al tuo posto..io mi metto nei tuoi panni Diane, però dovresti rilassarti...o magari prendere quel tele..”
“No” La interruppi. “Sei pazza? Voglio dargli tempo. È l'unica cosa che m'ha chiesto, l'unica che possa fare per lui..”
“Ah beh, fa come vuoi..ma non voglio che tu stia male..” Mi strinse forte a sé...
Tra un po' mi sarebbe venuto da piangere, me lo sentivo. Eppure, nel profondo, ero tranquillissima...sapevo che lui non mi aveva dimenticata..

Erano le 19,30 Avevamo appena finito le prove.
“Diane!!! Alle 15 domani hai le prove”
“Ma per cosa?”
“Mi hanno chiesto di dare un nome per un progetto importante, bene, farai la protagonista. Devi cantare. Sii puntuale”
“Eh? Io??”
“Si, a domani.”

Andai a casa..io. Proprio io..Assurdo..Presi il telefono, scivolai alla H...Henry...chiama....No, per la R manca ancora qualche nome. Beck è dal fidanzato...le madai un messaggio...mi fecero i complimenti...solo loro..
Il giorno dopo, mi ero prefissata un po' di relax..avevo annunciato la notizia a un po ' di gente...famiglia, pochi amici..e mancava il più importante.
Non resistetti..”Vorrei salutarti prima di partire..vorrei stessi bene...aggiornami se ti va..”
Ci sentimmo quel pomeriggio, ma non potei sentire quella voce..”Brava” Me lo disse anche lui.
“Voglio vederti..Verrò lì presto..” Fu quello che gli dissi. “Riguardati, conta su di me” Il modo in cui conclusi..

Il fatto che, nonostante tutto, al mio “SOS” aveva risposto..mi rincuorò..sapevo che potevo fidarmi...e sinceramente non ne riesco a capire il motivo..forse una sensazione, un impulso innato, era dentro di me, senza dubbi, senza se, senza ma. Destino?
 

  
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