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Autore: VirgoHollow    13/05/2012    1 recensioni
Storia post-apocalisse, nell'accademia dove vennero raccolti tutti i bambini salvi dalla tragedia per renderli militari scelti si comincia a sentire un'aria inquieta e movimentata per i vari protagonisti.
Solo scherzi della loro mente o pura e limpida -angosciante- realtà?
Genere: Avventura, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai, Yaoi, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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<< Corri Cyrus, Corri! >> Mia madre continuava a tirarmi per mano, le fiamme, il sangue, le esplosioni mi impedivano quasi di sentire, le mie povere orecchie fischiavano. 
Tutti stavano urlando, tutti piangevano e correvano invano dalle bombe degli aerei, io ero soltanto un bambino e non capivo il perché di tutto questo, ma mi incuriosiva voltarmi e fissare quei due bambini, piccoli quanto me, stretti per mano l'uno all'altra che non si muovevano da quel punto: Avevano gli occhi bendati, i loro vestiti sporchi di sangue, un sorriso sulle labbra screpolate e sembravano felici, in silenzio.
 Ad un tratto mi resi conto che la voce di mia madre era lontana, capii poco dopo che era sparita.
Ero rimasto solo.
Mi voltai per l'ultima volta, ritrovandomi faccia a faccia con quei due bambini, senza la benda, e senza occhi.
 
La sveglia  fece cadere dal letto Cyrus: Le 6.00 del mattino. 
Il rosso restò per un momento a fissare il soffitto, tremando e ansimando come se avesse visto la morte in persona; Strinse poi gli occhi ambrati, scuotendo vagamente il capo con noncuranza << Un altro sogno come quelli... E mi ritroverò in obitorio.. >>  Mormorò fra se sorridendo, ma intanto i suoi pensieri vennero interrotti da qualcosa, anzi, qualcuno. 
<< Ma insomma, Hite! Quante volte ti avrò detto di non poltrire quando suona la sveglia! >> Brontolò con un falso cipiglio nervoso mentre si asciugava i capelli bruni << Boriis... Non riesci mai ad essere più delicato? E magari anche vestito..? >> Effettivamente quel tipo era completamente nudo se non fosse stato per un asciugamano alla vita.
 
Boris Crowell: un ragazzo alquanto muscoloso del terzo anno -a differenza di Cyrus che era al secondo- capelli sbarazzini castani, occhi neri e la pelle olivastra.
Se non fosse stato troppo orgoglioso Cyrus gli avrebbe confessato che al primo anno provava una strana cotta per lui. 
<< Al diavolo i vestiti, fa troppo caldo! E poi che problemi ci sono? ti vergogni? Cyrus hite, sei davvero una femminucc-AH! >>  Non fece in tempo a concludere la frase che schivò di colpo uno stivale del compagno di stanza, ridendo sereno <<  Razza di gorilla col cervello dalle fattezze di una nocciolina, RIPETILO se hai il coraggio! >> Cyrus era completamente rosso in faccia, dalla vergogna e dalla rabbia, gli dava assolutamente fastidio essere chiamato femminuccia.
I due si abbandonarono poi a delle risate amichevoli, concludendo di vestirsi prima di partire all'accademia con le loro moto.
La loro scuola era ciò che veniva chiamata "Il nido dei mostri", dopo la distruzione di tutta quanta la terra, quel deserto era l'unico posto salvo e con gli edifici in ottime condizioni, e così fu usato dai servizi militari per raccogliere tutti i bambini salvi dalla tragedia per renderli dei militari scelti. 
Cyrus si rannicchiò con la testa nascosta fra le braccia sul banco, sospirando; Le ore non passavano mai, il professore di armi a esplosione parlava di cose senza senso, e le ripeteva. 
Faceva un caldo mortale. 
Boris notando la sua disattenzione, gli tira una piccola gomitata sulla spalla facendolo sussultare << Mnh.. che vuoi? >> Sussurrava il ragazzo << Quello lì non sopporta né te, né me, quindi meglio non farci sgridare in questo periodo... >> 
<< Sì, sì certo.. >> Molto spesso per alcune materie, gli alunni più grandi seguivano la lezione con altri più piccoli, senza distinzioni.
Cyrus abbassò lo sguardo alla finestra, andando a guardare le ragazze che seguivano il corso specializzato di difesa, e cavolo, quei pantaloncini avrebbero fatto impazzire anche un omosessuale; Poi scorse una figura particolare : Rosen Gunnovar, che si cimentava in una... Un'aggressione, più che difesa: Assaliva l'istruttore con una violenza inaudita, sorridendo e ghignando.
gli occhi del ragazzo si spostarono poi sul suo fondoschiena, e con pazienza si tirò un pizzicotto sulla spalla, maledicendosi per aver guardato quegli adorabili glutei. 
Neanche se ne rese conto, ma Rosen si voltò per un attimo verso di lui con un sorriso che avrebbe fatto sbiancare anche un mulatto.
 
<< Hite? Hiteee... >> Boris se n'era andato, la pausa pranzo era appena cominciata e i gemelli Gunnovar, mano nella mano, stavano davanti a Cyrus con il loro solito sorrisetto indecifrabile. 
Il fratello Rocky non faceva altro che mordicchiarle le dita delle mani, mentre Rosen ridacchiando punzecchiava le guance del rosso con l'indice, ad occhi socchiusi.
<< Insomma, Cyrus, svegliati! E pensare che volevo anche pranzare con te.. >> Continuò la bionda mordendosi appena il labbro inferiore; Cyrus alzò di scatto il viso verso di lei a pochi centimetri di distanza, alquanto stordito dalla dormita 
<< Buongiorno, Hite! >> 
Le guance di Cyrus divennero due tizzoni incandescenti, era un buongiorno dall'Inferno, quello.
La divisa di Rosen era alquanto stretta, e non si poteva non notare quell'aggraziata scollatura con in bella vista la croce nera appesa a una collana.
Notò poi il fratello, che lo salutò poco dopo un un cenno del capo e un sorrisetto ambiguo << Ehi, Hite >> che voci dannate che avevano quei due, perfette per i cattivi di turno di un videogame o per dei gruppi metal-rock, entravano nelle orecchie e finivano per scavarti l'anima parola per parola, seguite dai loro occhi. 
Quegli occhi.
  
Non fece caso all'aria assassina dei due dato che in fondo era la loro solita espressione, Rocky pareva rilassato, mentre rosen parlava a Cyrus con noncuranza delle lezioni di armeria come se ne fosse una vera esperta nonostante lei non facesse parte del gruppo di studio maschile. 
I Gunnovar mangiarono in fretta, Cyrus venne salvato da Boris che con una qualche scusa lo trascinò via con se, non sapeva come ringraziare il suo compagno di stanza per averlo tolto da una situazione inquietante ed imbarazzante. 
Si misero così sotto la scalinata per il giardino, sospirando.
<< Mi hai parato il culo >> Borbottò ancora rosso per la sublime visione che ebbe avuto fino a pochi minuti prima davanti a se.
<< Non ti preoccupare, in fondo io non.. Non li trovo molto tranquilli, quei due, sono strani >> Continuava l'altro, mentre accendeva una sigaretta con un cipiglio imbronciato 
<< Che intendi? >> 
<< Insomma, li hai visti? Gli unici gemelli della scuola, maschio e femmina, biondi e gli occhi rossi! Non si staccano un secondo l'uno dall'altra... E pare che siano anche amanti. >> Concluse l'ultima frase con un ghigno nervoso.
<< Beh... Sì in effetti.. Ma gli occhi rossi è stato per un incidente, andiamo Boris, ci sono quelli del sesto anno che non hanno neanche mezza faccia quasi! >>  assottigliò appena lo sguardo << E oltretutto.. Non hai avuto un "incontro" interessante con la sorella, qualche mese fa? >>.
<< Balle, fu soltanto un bacio a stampo e due strusciatine, niente di che. >>  Sbottò Boris << E il fratello mi ha fulminato per un mese intero, è geloso marcio di Rosen >>.
<< Mi viene da pensare che TU sia geloso di Rosen >> Cyrus sotto sotto ridacchiava nascondendo le labbra sotto il palmo della mano, mentre il bruno si astenne dal prenderlo a calci. 
Boris abbandonò la sigaretta a terra, sospirando e avvicinandosi all'orecchio del piu' giovane diventato alquanto cupo in viso << Ma sta attento, quei due ti guardavano in maniera strana e non credo  ti convenga lasciare la porta della nostra stanza aperta, stasera.. E volendo potrei anche farti compagnia. >>  Un brivido freddo percorse la schiena di Cyrus, che poco dopo si irrigidì nervoso non comprendendo le parole di Boris. 
<< Che.. che intendi dire? >> 
<< Intendo dire che non mi fido di loro due, stop. Ora vado, ho lezione di posizionamento militare, a dopo >>  E tirandosi indietro i capelli, se ne andò salutandolo con un cenno della mano. 
Cyrus era rimasto contro il muretto, rosso in viso per l'emozione e col sudore che gli inzuppava i vestiti per i nervi tesi dall'inquietudine. 
<< Boris... Tu mi preoccupi.. E mi fai anche qualche altro strano effetto. >> Borbottò fra se ripensando a Rosen e suo fratello, e le gambe quasi gli cedettero: Aveva paura, eppure era anche dannatamente curioso. 
Scosse il capo rilassandosi. 
Non poteva essere vero, Boris di certo si era bevuto qualcosa.
   
 
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