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Autore: neme_    13/05/2012    7 recensioni
Dieci one shot in linea con la canzone che li accompagnano. Dieci storie autoconclusive su Lavi, personaggio di D.Gray-man, e su Rukia, personaggio di Bleach. Perché anche il crossover può dare grandi soddisfazioni.
01. Grace Kelly [ ~ perché non ti piaccio? ]
02. Minuetto [ ~ lo voglio non lo voglio ]
03. Oggi sono io [ ~ non voglio più nascondermi ]
04. Knocking on the mind [ ~ allora, ho indovinato? ]
05. S.E.X. [ ~ dovunque tu sia stata, mia metà ]
06. Shy [ ~ come la definiresti? ]
07. Dear God [ ~ ho bisogno di avere fede in te ]
08. Uso [ ~ perché la nostra promessa non diventi una bugia ]
09. Cirano [ ~ per sempre tuo, per sempre Lavi ]
10. To the end [ ~ perché a parte l'amore non posso offrirti altro ]
[raccolta][crossover][het][LaviRuki][song-fic]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino: ed eccoci qui con la penultima -Dio, la penultima!- one shot della raccolta LaviRuki. È stato difficile per lo più per la canzone, non riuscivo ad “adattarla”. Però è una canzone magnifica, senza dubbio. Tant'è che me la tatuerò pure, ma questa è un'altra storia. In questa one shot predonima il “senso di appartenenza a qualcuno” ed è un esclusivo POV di Lavi. Lo trovavo più adatto a lui e al contrasto con la sua condizione di Bookman. È un po' brevina rispetto alle altre e forse potevo farci qualcosa di più... ma dopo tanti strafalcioni, è uscito questo. Spero che vi piaccia!
Oh, e qui si cita Kaien-bono, ops, -dono! Ci manchi tanto, Kaien, meno male che Rukia porta avanti le tue lezioni di vita! E niente, vi lascio alla lettura. Spero che vi piaccia e spero di leggere presto i vostri commenti!
Ringrazio infinitamente
Angy_Valentine, Cassandra_Wolf, Giuu, Kuchiki Chan, M e g a m i, matechan, Ookami san e Haily per aver inserito la raccolta tra le storie preferite! Ringrazio di cuore Black_Sheep, Ichi25, JennyMatt, KayeJ, M e g a m i, matechan, RedCherryFresh, Sarugaki145, Shaila Light, Sidan, Tiamath e Ucha per averla inserita tra le seguite! E ringrazio di cuore Angy_Valentine, M e g a m i, Ucha, Haily, Giuu, Cassandra_Wolf, Sidan, KayeJ, Athanate, Nexys, Ookami san, Kuchiki Chan, Eyes Green per le splendide recensioni che mi hanno lasciato!
E naturalmente ringrazio tutti coloro che leggono e apprezzano!
Per restare in tema; per sempre vostra, Neme.





[crossover Bleach/D.Gray-man][LaviRuki][het][POV Lavi][introspettivo][UST][fluff]





Dieci volte tanto





Cirano





« Perché oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo,
per sempre tuo, per sempre tuo. »

[ Cirano – Francesco Guccini ]





È interessante, nonché ironico, notare quanto l'essere umano sia mutabile. Basta un nonnulla per cambiare completamente il suo punto di vista, le sue abitudini, le sue convinzioni. C'è chi è predisposto ad adattarsi a diverse circostanze e chi invece si sente spaesato di fronte ai cambiamenti ma, in ogni caso, l'essere umano resta la cosa più mutabile di tutte. Io credevo di essere immune ad una cosa del genere, perché sono Bookman e sono dunque qualcosa di relativo, ho le fattezze di una persona ma non sono altro che un contenitore di conoscenza. Respiro inchiostro e vivo di storia.

Essere Bookman non è affatto cosa semplice, tant'è che c'è un solo individuo al mondo a presentarsi con questo nome e sceglie un solo allievo per tutta la vita, perché ci vogliono anni per prepararsi a questa nuova relativa esistenza.

Bisogna innanzitutto rinunciare a tutto. Tanto un contenitore di conoscenza cosa se ne fa dei beni materiali, dei sentimenti, di un nome che lo distingue dagli altri? I nomi, quelle parole che una persona si porta dietro per tutta la vita, sono spaventosi. Innanzitutto, non te lo scegli da solo, te lo dà qualcun altro per te, i tuoi genitori che hanno grandi aspettative e magari scelgono qualcosa che ti possa aiutare nel corso della vita. Ogni nome ha un significato diverso e, credetemi, influenzano eccome. Prendiamo Yu, ad esempio. Significa “piacevole” ma anche “distante” e Yu è il classico tipo che prende le distanze da tutti. Per lui è “piacevole essere distante”, ecco. Non è una battuta. Visto che il potere dei nomi è spaventoso?

Per un Bookman è pericoloso. Non c'è niente di peggio che farsi influenzare da questa parola altisonante, quindi bisogna liberarsene quanto prima, abbandonare la propria identità che è solo un peso per la conoscenza.

Per questo l'apprendista sceglie nomi che non influenzino il suo lavoro. Un nome come Deak. Significa “individuo”, “colui che è alla ricerca”. Non è altro che la descrizione della mia professione. Ecco cosa fa Bookman. Si estranea dal mondo e rinuncia al diritto di qualunque cosa. Come il possedere qualcosa. Si fa carico di testimonianze, ricordi, conoscenze che però non sono sue e lui non se ne appropria, se ne fa solo custode e aspetta qualcuno altrettanto bravo a cui poterle affidare. Di fatto non possiede nulla di suo, nemmeno un cuore per provare sentimenti propri, autentici.

Da questo punto di vista come Bookman sono un fallimento. Perché ho trovato qualcuno che mi ha reso una persona che porta il nome di Lavi e per quel qualcuno sarò sempre Lavi.

Il concetto di proprietà privata per Bookman non esiste. Quello spetta alle persone e Bookman non è una persona, è un involucro di conoscenza. Io invece qualcosa di mio ce l'ho. L'amore per Rukia.

Sono io che amo Ruki. La sento mia e io mi sento suo, suo soltanto. Il cuore che non dovrei avere trabocca di questo senso di possessione dettato dall'amore che provo per lei. Visto com'è mutabile l'essere umano? La mia vita è stata completamente stravolta con l'arrivo di Ruki, ma non riesco a serbarle rancore. La amo, invece. E sono felice di essere suo.

Perché in fondo a che serve sapere tutte queste cose, imparare a memoria libri su libri, date, luoghi, avvenimenti, se poi non si conoscono cose basilari come l'amore, la lealtà, l'affetto, anche la rabbia, il timore, la paura? Grazie a Ruki mi sento finalmente completo, sia come Bookman che come Lavi.

È stata lei a insegnarmi queste cose fondamentali, non i libri. Lei capisce tutto al volo e riesce ad affrontare le cose con la dovuta calma senza rinunciare al cuore, al suo nome che porta con sé da un'intera esistenza. Le sono enormemente grato, ne sono innamorato. Sono suo. E lei è mia.

« Dev'essere dura, Lavi, essere Bookman. »

« Ti assicuro di no. Prima mi ero, come dire, rassegnato all'idea. Ora che ti ho accanto, però, sento di poter affrontare ogni cosa diecimila volte meglio. Purché tu stia con me, Ruki, mi basta solo questo per essere felice. Voglio offrirti tutto ciò che meriti. »

« E tu? Non desideri niente? »

« Renderti felice. »

Sospira e accenna un sorriso. Ha tanta pazienza con me. È così splendida con me. « Gli esseri umani di solito dicono cose come “non lasciarmi mai, resta sempre con me”, no? Tu invece mi dici “voglio renderti felice”. Come se non volessi essere amato allo stesso modo. »

« Ma no! È proprio perché voglio essere amato da te che voglio fare quanto è in mio potere per renderti felice. »

« Anche morire in guerra, da solo, lontano da tutti? »

« Se dovesse rendersi necessario, sì. » ormai non ho più paura dei sentimenti. Sono forte, per lei lo sono diventato. Io amo. Io, Lavi.

Ma Ruki sospira ancora. Mi fa cenno di sedermi accanto a lei, con calma. Più che la mia ragazza sembra una maestra che sta per iniziare una lezione e invece che gridare per richiamare l'attenzione dell'alunno pestifero gli parla con dolcezza.

« Non devi dire mai più una cosa del genere, Lavi. Tanto per cominciare, se morissi sul campo di battaglia non mi renderesti per niente felice. Ma in particolare, non devi assolutamente morire da solo. »

« Come? »

« Ti faccio una domanda. Dov'è il cuore? »

Istintivamente mi tocco il petto. Sì, lo sento. È piuttosto forte. « Qui. »

Ma Ruki scuote la testa e mi mostra il pugno. « Una persona che stimavo profondamente mi disse che il cuore è qui. Non è dentro al corpo, è qualcosa che si crea grazie all'affetto che si prova per qualcuno. Se al mondo ci fosse una sola persona, il cuore non esisterebbe. In altre parole qui, Lavi, c'è il cuore che abbiamo creato noi, con i nostri sentimenti, e che ci permette di restare uniti. Così, se uno di noi due dovesse cadere in battaglia, affiderebbe il cuore al compagno perché continui a crescere. Per questo non devi mai dire che sei disposto a morire da solo per una persona, perché altrimenti il cuore si distruggerebbe. »

Per un po' non riesco a proferire parola. Cosa credevo di sapere io, prima di incontrare Rukia? A che serve vantarmi delle conoscenze di cui mi faccio custode quando non capisco nemmeno delle cose così elementari? Tra i due, è Ruki la più intelligente. È lei che ha stravolto il mio mondo e mi ha fatto capire che, per quanto sia Bookman, resto sempre un essere umano, che sono mutabile e che quindi non posso essere del tutto indifferente ai sentimenti, a questo cuore che ho costruito con lei. Sembra così piccolo, nella sua mano stretta a pugno. Ma deve crescere, crescere ancora, come un bambino. E può crescere solo se restiamo insieme.

« E questo cuore che abbiamo costruito ti rende felice, Ruki? »

Mi guarda con aria interrogativa mentre io le prendo quella mano e la porto sulle mie labbra. Faccio intrecciare le dita con le mie e comincio a baciarle, ah, che delizia per la mia bocca.

« Intendo dire... tu mi ami? »

Arrossisce, anche perché i baci stanno diventando sempre più lenti, più audaci, anche la lingua ha cominciato ad assaggiare quelle dita piccole e all'apparenza così fragili.

« Sì. »

« Quindi sei felice di stare con me. »

« Sì. »

Porto le sue mani sulle mie spalle, dietro la nuca, faccio sdraiare il suo corpo, sfioro le sue labbra con le mie. Quei “sì” imbarazzati mi rendono così felice, non immagini quanto, Ruki.

« Anche se sono Bookman? »

« Bookman o no, tu resti Lavi. »

« Ma non è il mio vero nome, questo lo sai bene, non è vero? »

« Sì, lo so. Però... »

« Però è pur sempre il tuo Lavi, giusto? »

« Sì. »

Il concetto di proprietà privata per Bookman non dovrebbe esistere. Eppure io appartengo a Ruki e ne sono felice. E in questo bacio che non sono riuscito a controllare, in quelle gambe che , di fronte alle mie carezze, decidono di assecondarmi e si avvinghiano a me, sento che lei è tutta mia. Quale piacere più bello di questo, quale felicità migliore di questa? Mi sento alla grande, mi sento a casa, mi sento io, non più un semplice contenitore di conoscenza ma un essere umano con un nome che mi distingue, mi descrive, soggetto ai sentimenti che tu mi hai regalato e hai reso miei, Ruki. Sono io che ti amo. Io soltanto. E chi se ne frega di tutto, dei doveri, delle nostre professioni, delle guerre. Niente di tutto questo potrà cancellare dalla faccia della terra il nostro cuore che abbiamo costruito con tanta fatica, con tanto amore, con tanto coraggio -e di coraggio ne abbiamo avuto tanto, eh- dove finalmente possiamo amarci senza preoccuparci di niente. Nostro. Tutto nostro.

« Ruki. Diventa solo mia. »

« Mh? »

« Di nessun altro, solo mia. Lascia che sia solo io ad amarti così, perché solo io posso farti sentire così speciale. Quando morirai, fa' che ci sia solo io al tuo fianco e affida il cuore a me. Lo porterò avanti e ti renderò orgogliosa di me. Ma tutto questo sarà possibile solo se tu resterai solo mia. Perché ti amo così tanto, Ruki, che non riesco a sopportare l'idea di cederti a chicchessia. »

« Vuoi che sia per sempre? Sei sicuro? »

« Sì. Perché essere amato da te supera tutte le bellezze di questo mondo. Ti sto facendo quelle classiche richieste da essere umano, Ruki. “Resta solo con me, non lasciarmi mai”. Perché tu sei mia soltanto. Il mondo là fuori non ti amerà mai come ti amo io. Così come nessuno sarà in grado di amare come te. Tu sola puoi provare per me una cosa del genere, per me che sono un'ombra nascosta tra altre mille e conduce un'esistenza quasi astratta. »

« Eppure il mondo è così grande, Lavi, e uno come te ha così tante possibilità. »

« Il tipo di amore che voglio io è ben più grande del mondo e non mi capiterà più. Perciò resta con me, diventa solo mia. »

Sento il cuore, quello nel petto, battere all'impazzata, perché questo concetto di proprietà privata per me è del tutto nuovo e forse sto facendo una serie di figuracce colossali ma non posso fare a meno di esprimere questa voglia di essere amato. Io voglio renderti felice, Ruki, ti offrirò tutto ciò che ho. Ma voglio anche che tu non smetta di amarmi, tu che mi hai insegnato tanto e non mi hai reso vuoto come la gente che c'è là fuori e mi ha ricordato che un posto per me, dove non c'è guerra, non ci sono morti, non c'è sangue, esiste. Ed è in questo cuore che abbiamo costruito insieme. Nostro soltanto.

« Non preoccuparti, Lavi. Non ho intenzione di abbandonarti. Sentirmi tua, mi... mi rende felice. Anch'io voglio renderti felice. Voglio amarti. »

« Accettando tutto di questo pazzo, schizzato contenitore di conoscenza? »

« Ma resti pur sempre tu, Lavi. »

« Il tuo Lavi? »

« Sì. »

« E lo sarò sempre. »

Finché resteremo in vita, finché le nostre mani si stringeranno a vicenda, finché non ci stuferemo di fare l'amore -e da parte mia ti posso assicurare che non mi stuferò mai di fare l'amore con te- sarà sempre così. Al diavolo il mondo, che continui a girare con le sue volubili convinzioni, con la sua gente vuota, materialista, imbellettata, sgangherata. Finché tu sarai con me, finché tu sarai mia, tutto questo non avrà importanza e io riuscirò a portare avanti questi sentimenti nel cuore, ovunque, in qualunque circostanza. Più forte che mai.

Sarò sempre tuo,
per sempre tuo,
per sempre Lavi.

   
 
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