Legacy of love and pride,
“che possa
giungere al futuro”
[One Piece mothers]
Bellmere [you’ll grow strong and I’ll be proud of you]
Le
basta poco più di un battito di ciglia per decidere.
Da
un lato c’è Arlong, che ridacchia in modo sguaiato insieme alla sua ciurma di
uomini pesce, dall’altra le sue bambine, strette a lei, che l’osservano
tremanti.
E’
appena un istante, e Bellmere sa già cosa sceglierà
di fare, perché non potrebbe andare diversamente. Perché quelle due bambine,
prima di tutto, le hanno insegnato cosa vuol dire amare più di ogni altra cosa
–cosa vuol dire essere una madre. Le
stringe a sé appena un'altra volta, prima di proclamare, fiera
<< Centomila
berry per due bambine… le mie due figlie>>
Nico Olvia [may our will reach
the future]
L’ha
riconosciuta subito, Olvia –come avrebbe potuto non
farlo? Ma non può avvicinarla, non può parlare a Robin… in lacrime, la bimba la
prega di rivolgerle la parola “sono più
grande ora… ti ricordi di me? Ho studiato tanto, ho anche imparato a leggere i phoneglyph! Non lasciarmi più sola!”, e a quel punto,
semplicemente, Olvia non può più ignorarla.
Perché
è fiera di lei, è fiera di quella bimba che a soli otto anni è già divenuta
un’archeologa tanto abile; adesso, ne è certa –lo capisce con chiarezza mentre
la vede allontanarsi insieme a Sauro- può affidare il futuro a lei.
<<Sopravvivi, Robin!>>
Portgas D. Rouge [you deserve to live, too]
Lo
stanno cercando, e Rouge lo sa. I marines hanno
invaso l’intero villaggio e controllano senza pietà ogni donna, ogni grembo…
ogni bambino nato negli ultimi mesi. Ma il piccolo –Ace o Anne, ancora non ha
avuto occasione di accertarsene- riposa al sicuro lì dove nessuno potrà mai
trovarlo, e vedrà fiero la luce del mondo quando giungerà il momento.
Perché
quel bimbo ha tutto il diritto di vivere, così come ogni altro al mondo, e Rouge non permetterà che tale diritto gli venga strappato ancor
prima di averne la consapevolezza.
Sa
che farlo le costerà la vita, ma non le importa: Gol D. Ace, o Anne, vivrà.
Queen Otohime [one day the sun will shine
above you]
La
prima cosa che Otohime vede sono le fiamme. Le
osserva bruciare le firme per le quali ha lottato, e solo in seguito nota il
sottile foro di proiettile che le buca il petto. Vede il sangue, incrocia la
scintilla di paura che corre negli occhi dei suoi figli. Poi, un solo pensiero
è importante –loro sono il futuro, devono sapere che l’odio non li condurrà da
nessuna parte, che un giorno vedranno il sole- e, morendo, ride nel vederli
intrattenere la piccola Shirahoshi in quel modo tanto
ridicolo, perché non pianga.
Un
giorno non lontano, ne è certa, il sole splenderà su tutti loro.
Angolo dell’autrice.
Buona
Festa della mamma a tutti! ~ Spero abbiate apprezzato queste quattro drabbles scritte così di getto all’una di notte xDD Non sono solita scrivere una fanfic
per quest’occasione –e non ci avevo neppure pensato fino a ieri-, ma
ripensandoci mi è sembrato di sprecare un’ottima opportunità per dedicare anche
solo qualche riga a queste quattro donne che per i loro figli hanno dato tutto.
Perché Oda, tra i milioni di personaggi originali ed interessanti che ci ha
regalato, ha creato forse quattro tra i migliori esempi di madri che io abbia
mai trovato in un manga. Ogni volta che mi ritrovo a pensare a quanto siano forti,
belle e fiere Nami o Robin, mi è inevitabile pensare anche “Bellmere
e Olvia sarebbero orgogliose di loro adesso”.
Diciamocelo… con due madri così, non avrebbero potuto crescere in altro modo xD Di Rouge invece sappiamo poco,
ma tutto ciò che ci è stato raccontato riguarda proprio il suo “essere madre”.
E, non scordiamocelo, nel nome porta anche la volontà della D (qualunque cosa
questo voglia dire XDDD). Otohime invece la stimo
tantissimo <3 Ha
lottato da sola contro la discriminazione tra umani ed uomini pesce, morendo
proprio quando i suoi sforzi stavano dando i primi risultati.
Apprezzo soprattutto la
fierezza di queste donne, la loro forza nell’andare incontro alla morte con un
sorriso quasi ironico (come nel caso di Bellmere) o, come
dice Olvia “lottare fino alla fine portando nel cuore
la speranza nel futuro che riuscirai a costruirti”. Nami e Robin diventeranno mamme
fighe come loro T^T
La frase “che possa
giungere al futuro” è il titolo del capitolo 397 del manga. In quel contesto si
riferiva alla storia ed all’eredità di Ohara, io
invece l’ho rapportata all’”eredità spirituale” che queste donne hanno lasciato
ai propri figli (ok, anche Ace è morto… dettaaagli ù_ù). Non ho altro da dire… è stato bello scrivere su qualcosa di diverso, una
volta tanto >w< Adesso torno alla mia solita raccolta ed a quel capitolo
che tengo in sospeso da una settimana +__+ ADDIOOOO! ~