Ritenta. Sarai più
fortunato.
Prova, tenta sempre.
La
bambina respirava velocemente, occhi serrati, mentre attendeva davanti alla
porta chiusa della sua classe.
Il suo visino, infantile, arrossato
dall'agitazione e dall'imbarazzo, che inutilmente lei tentava di
soffocare.
"Oggi è la volta buona."
Con quel nastro rosso tra i
capelli corti, la sua migliore amica le aveva detto che era davvero
carinissima.
Questo la rincuorava un poco.
Al lato della porta, aspettava... con la busta da lettere in
mano, bagnata ormai di sudore.
Aspettava.
Ed infine - finalmente -
la porta si aprì, permettendo al bambino dai capelli scuri di fare il primo
passo nell'aula.
Dapprima il cuore di lei saltò un battito - ma quel giorno,
lei era carinissima.
Quindi, tentando di recuperare la forza con un
unico, profondo respiro, la bambina porse la lettera all'aria con entrambe le
mani, serrando gli occhi.
Non osava guardare l'espressione di lui. Temeva
che...
"Sasuke-kun, questa..."
Non seppe se l'avesse almeno guardata, dato
che aveva gli occhi chiusi.
Ma il rumore dei passi e il piccolo spostamento
d'aria erano fin troppo chiari.
Aprì gli
occhi, e la lettera era ancora fra le sue mani sudate dall'ansia.
Abbassò lo
sguardo, serrando le labbra. Mortificata.
Ed il bambino, lui era seduto
compito al suo banco.
E guardava fuori dalla finestra.
Rinizia sempre da capo. Provaci, e se non ci riesci,
prova ancora.
E ancora, ancora e ancora.
La
ragazzina era pressochè tranquilla, e gli occhi verdi, attenti, seguivano ogni
movimento del ragazzino, impegnato nell'allenamento privato.
Il suo viso era disteso in un mezzo sorriso, mentre rapita
osservava la fluidità di quei movimenti di quelle mani, ed il fuoco
crepitare.
"Oggi è la volta buona."
Perchè lei aveva sentito che a
lui piacevano le ragazze con i capelli lunghi.
E con quel nastro tra i
capelli era davvero carinissima.
Questo la rincuorava un
poco.
Voltando le spalle a quella vista,
aspettava... perchè ormai la cacciatrice conosceva bene la sua preda.
Fra
poco lui avrebbe smesso di allenarsi e sarebbe tornato a casa. Aspettava.
Ed
infine - finalmente - sentì i passi avvicinarsi, insieme a quel respiro
stanco e affannato.
Dapprima il cuore di lei saltò un battito - ma quel
giorno, lei era carinissima. Ed i suoi capelli erano lunghi quasi
quanto quelli di Ino.
Quindi, tentando di recuperare la forza con un unico,
profondo respiro, la ragazzina fece capolino dal suo nascondiglio dietro
l'albero, per incontrare gli occhi di lui.
"Oh... Sasuke-kun! Anche tu da
queste parti? Stavo mangiando qui, è così tranquillo..."
Lui parve quasi
stordito da quel fiume di parole, e alla fine battè ciglio.
"Oh. Sei
tu."
"Ho appena finito di mangiare. Sai, le lezioni pomeridiane iniziano tra
una mezz'oretta, quindi... possiamo andare insieme, no?"
"... ho da fare,
prima."
E lei rimase lì, il respiro che piano piano accellerava, man mano che
lui si allontava.
Ed il rumore dei passi e il piccolo spostamento d'aria
erano fin troppo chiari.
Abbassò lo sguardo,
serrando le labbra. Mortificata.
Ed il ragazzino, lui continuava a camminare
con la sacca buttata sulle spalle.
E guardava un punto indefinito sul
terreno che andava calpestando.
Non ti
arrendere mai, continua a tentare, finche non ci riesci.
Prova nuovi
trucchi, nuove strategie, pensa in maniera diversa e continua a provare finchè
non ci riesci.
La ragazza era serena, e fissava lui,
il suo compagno di squadra, che dormiva.
Sorrideva, mentre completamente
incantata osservava quel petto sollevarsi ed abbassarsi, quella labbra tirar
dentro e tirar fuori aria.
"Oggi è
la volta buona."
Perchè lei, fra tutte, era la sua compagna di
squadra, e lei fra tutte poteva dire di conoscerlo un po' meglio.
Perchè lei
aveva sentito che a lui piacevano le ragazze con i capelli lunghi.
E
anche senza nastro tra i capelli, non era solo carina, ma anche
brava, poichè era una Ninja del Villaggio della Foglia.
Questo la
rincuorava un poco.
Indecisa, pensava a ciò che avrebbe potuto dire. La notte
era fredda, e l'avrebbero passata all'aperto per via della missione.
Inspirò,
profondamente, distendendo una mano per posarla sulla spalla di Sasuke.
Ed
infine - finalmente - lui si svegliò, e posò quegli occhi assonnati su di
lei.
Dapprima il cuore di lei saltò un battito - ma quel giorno, lei era
carinissima. Ed i suoi capelli erano lunghi quasi quanto quelli di
Ino.
Ed in più era la sua compagna di squadra.
Quindi, tentando di
recuperare la forza con un unico, profondo respiro, la ragazza abbozzò un
sorriso a mo' di scusa, imbarazzata.
"Sasuke-kun? Scusami se ti ho svegliato,
ma Naruto mi ha rubato la coperta, e sto morendo di freddo... Non è
che..."
Lui parve quasi stordito da quel fiume di parole, e alla fine battè
ciglio.
"... Riprenditela." mugugnò, soffocando uno sbadiglio.
"Ma mi
ringhia contro, se lo tocco!"
Lui sbuffò, e si girò dall'altro
lato.
"Posso?"
"Fa' come ti pare."
E lei si sedette accanto a lui, il
respiro che piano piano accellerava. Ma lui le voltava le spalle.
E rimase
così, quando lei gli si sdraiò accanto, per tentare di recuperare un po' di
calore.
Abbassò lo sguardo, serrando le labbra. Mortificata.
Ed il
ragazzo, lui continuava a rivolgerle le spalle, il respiro regolare di chi,
ormai, dorme.
Occhi chiusi che guardavano un mondo appartenente solo lui. E
di cui lei non faceva parte.
E se
non ci riesci, tenta ancora.
La ragazza era sul punto di
scoppiare a piangere, e quegli occhi lucidi di lacrime trattenute guardavano
quel punto della strada dove sarebbe apparso lui.
Le labbra tremavano, e le
guance erano arrossate. Dalla rabbia repressa.
"Oggi deve essere la volta buona."
"Deve
esserlo, o io..."
Perchè lei, fra tutte, gli era stata accanto
quando ne aveva avuto bisogno. - A lui non importava.
Perchè lei, fra tutte, era la sua
compagna di squadra, e lei fra tutte poteva dire di conoscerlo meglio. -
Si era illusa.
Perchè
lei aveva sentito che a lui piacevano le ragazze con i capelli lunghi. -
Per salvare lui, ormai li aveva
corti.
E anche senza nastro tra i capelli, non era solo carina, ma
anche brava, poichè era una Ninja del Villaggio della Foglia.
- Ma continuava ad essere
inutile.
Questo non la rincuorava affatto.
Al centro della strada che
portava ai cancelli di Konoha, aspettava.
Aspettava.
Ed infine -
finalmente - sentì i passi avvicinarsi, furtivi come quelli di un
ladro.
Dapprima il cuore di lei si fermò - quel giorno non era
carinissima, i suoi capelli erano rovinati, quel giorno si sentiva
così distante da lui, come mai le era capitato di sentirsi
- anche
quando, lui, non lo conosceva neppure.
Ma tentò di recuperare la forza con un unico, profondo respiro, e si
voltò per incontrare quegli occhi scuri.
"Sasuke-kun. Sapevo saresti passato
di qui. E così sono venuta, e ho aspettato..."
"Torna a dormire."
"Ne
abbiamo passate insieme. E' stato... difficile a volte, ma nonostante tutto...
tu eri lì, ed ecco... io ero felice.
Mi hai detto tu come si soffre ad
essere soli. Ed io... penso di averlo capito solo ora.
Io potrò anche avere
amici, e famiglia... ma se tu vai via, per me... per me sarà come essere sola.
Se tu rimanessi con me, non avresti rimpianti, perchè ogni giorno... ogni
giorno faremmo qualcosa di divertente."
Silenzio.
"Allora... ti prego,
soltanto... resta. Oppure portami con te, se non puoi rimanere.
Portami..."
Scomparve dalla sua vista, ma la sua voce arrivò fin troppo
chiara, un bisbiglio nel suo orecchio.
"Sei veramente noiosa."
Abbassò lo
sguardo pieno di lacrime, serrando le labbra. Mortificata.
"Grazie."
Un
dolore acuto le soffocò i sensi.
Ma il rumore dei passi e il piccolo
spostamento d'aria erano fin troppo chiari.
Ed il ragazzo, lui continuava a
camminare con lo zaino buttato sulle spalle.
Senza guardarsi indietro.
Bisogna essere piuttosto
stupidi per continuare a provare,
dopo che si è visto che non si è capaci di
riuscirci.
A/N: Cosina scritta in un'oretta e mezza sotto previo bisogno impellente di scrivere. Condivido. Punto. E mi ero ripromessa anche di non scrivere più SakuSasu. Mah. Le mie promesse non valgono molto. >.<