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Autore: pk82    04/12/2006    2 recensioni
Lavanda, con una pozione, tenta di cancellare i ricordi di Ron dalla mente di Hermione. Per un caso è Ron a berla e si dimentica della ragazza. Riuscirà Hermione a ritornare nei suoi pensieri? Per scoprirlo, non vi resta che leggere
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MIME-Version: 1.0 Content-Location: file:///C:/CE6244D1/Cap1.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii" Capitolo 1

Capitolo 1

Molti erano i ragazzi che si presentavano in biblioteca per studiare, per cercare un libro o semplicemente rilassarsi.

Ma il motivo per cui Lavanda Brown aveva deciso di entrare per la prima volta nella sua carriera scolastica in biblioteca non era nessuno di queste.

La vera ragione di questo atto sconsiderato era seduta ad un paio di tavoli di distanza, intenta a scrivere freneticamente qualcosa su di una pergamena.

Ma cosa ci troverà mai il mio Ron-Ron in quella pensò Lavanda, osservando Hermione Granger sfogliare un libro prima di tornare a scrivere. Ma guardatela, non sembra neanche una ragazza. A quei capelli che non riuscirebbe a domare neanche se ci provasse per un giorno intero. Quegli occhi marroni così… normali. Quei denti da castoro. E il fatto che non abbia occhi solo per quei libri. Come fa il mio Ron-Ron ad interessarsi a una ragazza così…comune.

L’autostima di Lavanda era alta.

Non potrebbe mai competere con me, con i miei favolosi capelli, sempre lisci e lucenti, e con il mio sfavillante sorriso, e con il fatto che sono la ragazza giusta per il mio cucciolotto.

Ormai si era talmente convinta che anche l’idea di trovare un incantesimo che spezzasse anche quel minimo legame che c’era tra Ron e la Granger le era quasi passato di mente.

Stava alzandosi per risistemare il libro che aveva preso che il suo Ronnuccio entrò nella biblioteca a passi lenti; Lavanda, quando lo vide, fece il suo miglior sorriso, convinta che la fosse venuta a prenderla per poter continuare il loro passatempo preferito.

Il sorriso si spense sul suo volto quando Ron la sorpassò senza neanche averla salutata per dirigersi al tavolo della Granger; vide Ron rallentare in prossimità della ragazza, ma la sorpassò e si diresse ad uno scaffale lì vicino per prendere un libro.

Lavanda stava osservando la scena con gli occhi ridotti a fessure; Ron sfogliava distrattamente il libro in mano e guardava di sottecchi Hermione, mentre questi continuava a scrivere. Quando Ron faceva finta di leggere il libro, Lavanda vedeva la mano della Granger fermarsi e alzare impercettibilmente la testa in direzione del rosso, prima di tornare al suo lavoro.

La sicurezza di Lavanda vacillò pericolosamente. Era intenzionata a mettere fine a quella scena disgustosa, ma la presenza di Madama Prince alle sue spalle e il fatto che poco dopo Ron uscì dalla biblioteca la fece desistere.

Si alzò ancora furibonda, facendo grattare la sedia sulla quale era seduta, attirando l’attenzione di alcuni studenti, ma non ci fece caso. Si avviò verso uno scaffale per riporre il suo libro e prenderne un altro. Nella fretta fece cadere il secondo libro che stava prendendo e, mentre lo raccoglieva, si accorse di un foglietto caduto da esso. Lo raccolse e gli diede una veloce occhiata; la sua espressione furibonda fece posto ad una curiosa, per far spazio poi ad una felice.

E’ esattamente quello che mi serve.

Tornò al suo posto, raccolse le sue cose e uscì di corsa dalla biblioteca, diretta al dormitorio femminile.

Ci si chiuse dentro e cominciò a studiare più attentamente il foglio.

Una pozione semplice da preparare ma molto pericolosa è la Pozione dei ricordi. Questa pozione è in grado di cancellare qualsiasi ricordo legata ad una persona, in modo da dimenticarsene completamente. Perché la pozione abbia effetto, bisogna guardare direttamente negli occhi la persona che si vuole dimenticare, subito dopo aver bevuto la pozione.

Perfetto. Con questa la Granger si dimenticherà del mio Ron-Ron e non avrò più problemi. Anche se il mio Ronnuccio desiderasse avvicinarsi a quella, lei non lo ascolterebbe nemmeno, dato che non si ricorderebbe affatto di lui.

Lavanda scorse la lista degli ingredienti e il modo di preparare la pozione; ci sarebbero volute solo due ore per prepararla. Il problema era farla bere alla Granger.

L’occasione arrivò quella sera: Dean Thomas e Seamus Finnigan avevano organizzato una festicciola, in modo che gli studenti potessero rilassarsi dalla mole di lavoro che erano compiti e lezioni.

La pozione è pronta. Non devo far altro che aspettare il momento giusto.

Harry, Ron e Hermione stavano tornando insieme nella Sala Comune; in realtà era stato il moro a convincere i suoi due amici a tornare tutti insieme perché, naturalmente, nessuno dei due ne aveva voglia, ancora troppo arrabbiati l’un l’altro.

Ron ce l’aveva ancora con Hermione per via della faccenda dei canarini, mentre alla ragazza. ovviamente, non andava giù la relazione dell’amico con Lavanda.

Non appena la Signora Grassa li fece passare dal buco del ritratto, l’inconfondibile rumore di una festa li accolse, provocando un sorrisetto da parte dei ragazzi ed un’espressione infuriata da parte di Hermione.

«Finalmente siete arrivati. Vi stavate perdendo la festa» disse Dean una volta averli visti.

«Ottimo» disse allegro Ron prima di avvicinarsi al tavolo delle bevande, che comprende bottiglie di Burrobirra e succo di zucca.

«State esagerando con tutte queste feste» disse Hermione a Dean.

«E dai Granger. Ce lo meritiamo»

«Però poi sarò io a mettere tutto a posto»

«Lasciala perdere Dean» s’intromise Ron, «non è capace di divertirsi»

Hermione lo guardò con rabbia.

Lavanda era ferma sulle scale ad osservare la scena; con tutto il baccano non riusciva a sentire i loro discorsi, ma aveva capito che quella era l’inizio di un’altra litigata.

Ecco il momento.

Si avvicinò ai due e, una volta affianco di Ron disse:

«Coraggio, Hermione, cinque minuti di pausa te li puoi anche prendere. Tieni, prendi un po’ di succo di zucca e rilassati» Tese la mano con il calice e lo porse ad Hermione. Questa guardava ancora Ron con rabbia per accorgersi di chi gli stava offrendo la bevanda. Aveva quasi preso il calice quando venne anticipata da Ron, che con uno scatto lo prese dalle mani di Lavanda e ne bevve il contenuto.

Tornò a guardare Hermione, mentre questa aveva uno sguardo ancora più rabbioso.

«Lascia stare, Lavanda. Hermione non è in grado di rilassarsi. L’unica cosa a qui pensa sono i suoi dannati libri» disse con astio Ron, prima di voltarsi e dirigersi verso una delle poltrone. Hermione stava cercando di ricacciare indietro le lacrime; si voltò per prendere le sue cose e dirigersi verso il dormitorio.

Lavanda era rimasta immobile dov’era; non era andata esattamente come aveva programmato, ma un sorrisetto si stava aprendo sul suo volto.

Forse non è andata così male. Ora che Ron ha bevuto la pozione si dimenticherà completamente della Granger e non avrà occhi che per me.

Harry e Ginny avevano visto tutta la scena; erano rimasti disgustati, sia dal modo in cui Ron si era rivolto a Hermione, sia la sfacciataggine di Lavanda nel presentarsi come un’amica alla ragazza.

Stavano cercando con lo sguardo Ron per dargli una bella strigliata quando lo videro fermo in mezzo alla Sala comune

Cosa mi succede? Pensò Ron in quel momento. Sentiva un dolore sempre più forte nella testa; la vista gli si stava annebbiando e i suoni gli giungevano lontani; la stanza cominciò a ruotare fino a che…

«ROOOOOOOOOOOONNNN!!!»

Harry, Ginny e Hermione erano attorno al letto in cui giaceva Ron; il ragazzo era caduto in mezzo alla Sala Comune e aveva sbattuto la testa sul bordo di un tavolino. Ora era svenuto, con una benda che gli circondava la testa.

«Deve aver bevuto troppo» disse Harry.

«Ma se l’unica cosa che ha bevuto sono stati due calici di succo di zucca» ribatté Ginny. «Forse è stato il troppo lavoro, caricato dagli allenamenti» concluse.

Hermione era in silenzio ai piedi del letto; stava salendo le scale del dormitorio quando l’urlo di Harry la fece voltare. Nonostante fosse infuriata con Ron, il suo cuore perse un battito quando vide un rivolo di sangue scendere sul volto del ragazzo. Loro tre lo portarono immediatamente in infermeria, dove Madama Chips gli aveva rassicurati dicendo che, a parte il taglio, non era niente di grave e che gli sarebbe bastato una notte di riposo per rimettersi in piedi.

Ron riaprì lentamente gli occhi e mise a fuoco le tre figure davanti a lui; c’era sua sorella, il suo migliore amico e un’altra ragazza che non aveva mai visto.

Carina.

«Come ti senti?» chiese Harry,

«Bene credo. Cosa è successo?»

«Sei svenuto e hai battuto la testa. Madama Chips ha detto che devi restare qui una notte»

Ron sprofondò nel cuscino, sospirando.

«Spero sarai contento» disse Hermione.

Ron la guardò con un sopracciglio alzato.

«Se mi avessi dato retta tutto questo non sarebbe successo» disse, aumentando il tono di voce. Harry e Ginny la guardarono un po’ straniti. Forse ora sta esagerando.

«Di un po’» disse Ron, «hai per caso qualche problema con me?»

«QUALCHE PROBLEMA!?! SEI TU IL MIO PROBLEMA, RONALD WEASLEY, PERCHE’ NON MI ASCOLTI MAI!» Questa volta Hermione urlò.

«STA’ A SENTIRE» sbottò Ron. «CHI TI CREDI DI ESSERE? NON TI CONOSCO NEMMENO E TI METTI A FARMI LA PREDICA!?!»

Hermione stava per ribattere quando quattro parole del discorso di Ron la colpirono come un macigno

NON TI CONOSCO NEMMENO…

«Ehm… Ron?» tentò Ginny, che aveva ascoltato attentamente la sfuriata del fratello. «Sei sicuro di sentirti bene?»

«No che non mi sento bene» disse Ron una volta calmatosi, «ho un mal di testa da record e questa qui mi urla addosso, senza che io sappia neanche chi sia».

Hermione era sconvolta.

«Se questo è uno scherzo non è divertente» intervenne Harry.

«Harry, guardami» disse indicandosi la testa. «Ti sembra che abbia voglia di scherzare?»

Harry e Ginny si guardarono senza sapere cosa fare.

«Vediamo, quante sono queste?» disse Ginny, alzando la mano e mostrando l’indice e il medio alzato.

«Due» rispose Ron sospirando pazientemente.

«Dove ti trovi?» continuò Ginny.

«Nell’infermeria di Hogwarts»

«E come mi chiamo?»

«Senti Ginny, quando finirà questo giochetto? Te l’ho detto, ho mal di testa e non ho voglia di sentire i tuoi vaneggiamenti».

Ora anche Ginny stava per scaldarsi, ma Madama Chips interruppe i suoi istinti omicidi.

«Il signor Weasley deve riposare ora. E voi dovreste tornare nei dormitori» disse la donna in un tono che non ammetteva repliche.

«Ci vediamo domani» disse Harry, uscendo dall’infermeria con le due ragazze.

Tornarono in Sala Comune e discussero sul comportamento di Ron.

«Forse ha perso la memoria a causa del colpo alla testa?» tentò Harry.

«Ma allora avrebbe dovuto dimenticarsi di tutto, non solo di…» Ginny non terminò la frase anche se tutti e tre sapevano a chi si riferiva.

Hermione era ancora in silenzio, tentando di non piangere.

«Forse…» tentò di nuovo Harry, «forse, nonostante quello che ha detto, è solo uno scherzo. Uno stupido scherzo» concluse con rabbia.

«Credimi» disse Hermione, cercando sempre di trattenere le lacrime, «se fosse uno scherzo mi sentirei meglio. Subito dopo lo ucciderei, ma mi sentirei meglio».

Ginny abbracciò l’amica.

«Non ti preoccupare. Faremo rinsavire quel decerebrato di mio fratello» disse Ginny cercando di far sorridere l’amica.

«Sentite, adesso siamo stanchi. Ci conviene andare a dormire e domani potremo affrontare il problema a mente lucida» propose Harry; le due ragazze annuirono.

Sulla scalinata che portava al dormitorio femminile c’era un’altra persona che aveva ascoltato tutto il discorso. Chiunque l’avrebbe vista sarebbe stato certo che quello che aveva sentito le aveva fatto piacere; lo avrebbero saputo dal largo sorriso che era spuntato sul suo volto.

  
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