Anime & Manga > Ao no exorcist
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Autore: Eiji Niizuma    13/05/2012    6 recensioni
(...)
Non le importava il fatto che accanto a lei i compagni di scuola ridacchiassero della sua corsa da maratoneta, anzi in realtà sì e le bruciava parecchio, ma aveva imparato a mettere l'orgoglio sotto le scarpe -ora ripulite dal vischioso succo della bacca- ed ignorare quanto più possibile quei commenti per concentrarsi sulle cose più importanti.
(...)udì chiaramente alcune compagne della bancata sinistra commentare malignamente la sua entrata nella stanza.
-Guardala lì, com'è soddisfatta, ha fatto il record mondiale.. hihihi-
-Mamma mia com'è goffa, l'ultima volta che sono andata allo zoo ho visto un orangutan più aggraziato di lei!-
(...)
Dio, ti ringrazio per avermi sostenuta fino ad ora, aiutami ancora ad arrivare alla fine di questo supplizio, te ne prego.
(...)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amaimon, Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Diabolus et Virgo



Ciao!♥ Sono di nuovo io, eh già! Dopo una settimana che mi è sembrata un mese per quanto è stata faticosa, son riuscita a completare il secondo capitolo! Enjoy! ^3^

Come prima cosa vorrei rassicurare chi ha commentato dicendomi di non interrompere la storia se non arrivano recensioni che, per l'appunto, non lo farò! Continuerò a scrivere, ritagliando del tempo qui e lì perché ho scelto il periodo meno propizio per scrivere una fanfiction (quest'anno ho la maturità yuhuuu =___=), e cercherò di fare aggiornamenti regolari di un capitolo a settimana... speriamo bene...

Ci tengo a dirvi che spero di non costruire qualcosa di insensato e che ho il timore/terrore di stare già andando OOC con i personaggi.

>_

Vi lascio al capitolo.


Ah, in fondo trovate le risposte alle recensioni, grazie per le persone che hanno letto e ancora di più a chi l'ha anche commentata♥♥♥



Disclaimer. La maggior parte dei personaggi qui presenti, perlomeno tutti quelli che hanno un nome conosciuto a chi legge la fanfiction, appartengono al fumetto giapponese Ao no Exorcist/Blue Exorcist, alla mangaka Kazue Kato, a Jump Square e la Shueisha e sfortunatamente non a me.



Due.

Diaboli Puellae Occurrerunt



Cosa vuol dire che sa tante cose di me?! Non significherà che...-No-non sarai mica un maniaco, u-uno stalker?!-

Il corridoio cadde all'istante nel silenzio, e ciò fece vibrare con maggior forza le ultime parole pronunciate dalla ragazza.

Ma, se Maria avesse potuto ascoltarne i pensieri, avrebbe sentito un caos assordante dentro le teste dei propri compagni.

Increduli, indignati, sconvolti, esasperati, irritati come se fossero stati insultati, imbarazzati, arrabbiati perfino, erano ammutoliti nel momento stesso in cui la loro collega pronunciava la parola “maniaco”. Anche se ognuno a modo suo pensavano tutti la stessa cosa. Com'era possibile che Santa-kun non avesse riconosciuto il loro preside (insomma anche nel remoto caso in cui la ragazza non ne avesse conosciuto l'aspetto c'era appena stato uno scambio di battute fra lui ed il professore che rendeva inequivocabile l'identità dell'uomo col cilindro!), che lo avesse scambiato per un maniaco(e secondo lei ammettevano pazzi in giro per la scuola!? Forse era la norma in Italia, da dove veniva lei, ma qui in Giappone sarebbe stato inaccettabile, la sicurezza va prima di tutto!)ed infine che avesse avuto la sfrontatezza di dirglielo in faccia?

Il professore, dal canto suo, si ripromise di assegnare alla ragazza la più terribile punizione che fosse mai stata congegnata nella storia delle scuole superiori, per essere certo che in futuro non le venisse in mente di fare un'altra uscita come quella.

Sakurako era raggiante. Quella deficiente si stava rovinando con le proprie mani! Ma a cosa serviva lei, Takahashi, se Maria riusciva benissimo da sola a rendersi la vita un inferno? Quanto gioiva la bulla, in seconda fila dietro ad un trio di ragazze benpensanti che avevano preso a scuotere la testa in segno di disapprovazione... quanto se la godeva nel vedere la compagna affondare sempre più..

Un maniaco... uno stalker, eh? Beh, in un certo senso ti sei avvicinata alla verità, sai?

-Ahahahaha! Povera piccolina, devo averti proprio sconvolto eh?Ma mia cara non crucciarti, non sono certo una persona poco raccomandabile! ^^ Beh, credo sia il caso ch'io mi presenti allora.♥-Esclamò il preside senza cambiare minimamente l'espressione amabile che aveva in viso. Si levò il cappello e modulò un inchino elaborato, terminando il rituale baciando la mano sinistra della giovane europea, afferrata delicatamente fra le dita forti della propria destra.

-Io sono Johann Faust V, il preside di questo istituto, L'Accademia della Vera Croce.. e sono deliziato di fare la conoscenza di una ragazza così fresca e piena di vita come te, Maria-chan♥.- Riprese, indirizzando all'alunna un sorriso sfavillante.

La giovane Santa non sentì tutto il discorso, in effetti le sue orecchie smisero di funzionare non appena udì la parola preside e fece due più due, collegando i piccoli fatti che le erano sembrati incongruenti. Il professore che si inchinava... la classe che faceva altrettanto... la mancanza di interventi da parte dei compagni quando il signor Faust le si era avvicinato troppo, il silenzio di tomba della classe iniziato nel momento in cui lei si era lasciata scappare di bocca il dubbio sulla moralità dell'individuo che aveva di fronte...

Dentro di lei si affastellarono, confuse, le immagini dei suoi ricordi e delle sue speranze, dei suoi obiettivi, di scene che avrebbe voluto succedessero ma non erano mai accadute e di prospettive ormai infrante per il futuro.

Noooo nooo noooooo! Che figura di caccaaaaaaaaaaaaaa! È il preside è il presideeee!!!!!

Come ho potuto dire cose del genere al PRESIDE!!!! Oddiomio dopo questa non potrò più presentarmi a scuola... Che disastrooo... Ma perché perché PERCHÉ sono così imbecille? Perché non riesco a pensare prima di dare aria a quella ciabatta che ho al posto della bocca?! Nooo noooo.... noooooooooooooo... non voglio essere espulsa!!! Cavoli ho faticato tanto per arrivare a questo punto... noooo!

Si trattenne a stento dal piangere, anche se aveva appena perso la faccia voleva conservare almeno un po' di dignità, anche perché quel preside burlesque -di cui aveva sentito tanto parlare e che aveva sempre voluto incontrare ma per un'assurda serie di eventi non era riuscita mai a vedere- si stava comportando in maniera irreprensibile. Sembrava non aver dato peso alle assurdità sparate dalla sua alunna e la ragazza, pur nella disperazione, gli fu grata per l'aver rimandato la scenata ed i provvedimenti disciplinari in un'altra sede. Perché, a rigor di logica, se il signor Johann Faust V non aveva fatto cenno all'infelice uscita della fanciulla, era stato per risparmiarle l'umiliazione di venire espulsa in pubblico, l'avrebbe cacciata dalla scuola in un secondo momento, nel suo studio, dove nessuno avrebbe potuto spiare facendosi i fattacci altrui.

Questo era il pensiero espresso dalla parte pessimista di Maria, mentre il suo lato ottimista le diceva che si stava preoccupando per un nonnulla, che anche se era stata molto maleducata certamente una persona di levatura tale da diventare preside di un istituto così prestigioso non sarebbe stata tanto infantile da cacciarla via su due piedi per una sgarberia di un momento. L'avrebbe punita severamente questo sì, probabilmente le avrebbe reso più difficile passare l'anno e superare gli esami d'ammissione all'università, ma non l'avrebbe mandata via solo per una gaffe come quella… o no?

Mentre la mediterranea si crucciava, maledicendosi in ogni momento per non essere mai riuscita a vedere almeno una foto del principale dell'Accademia che frequentava -e pensare che quello era il terzo anno che bazzicava per la scuola-, questi lasciò andare la mano della ragazzina con la stessa delicatezza con cui l'aveva afferrata e tese alla studentessa il proprio palmo aperto guantato di lilla.

Ci vollero diversi secondi prima che l'adolescente riuscisse a calmarsi quel che bastava per riprendere i contatti con il mondo, e nel mentre i suoi compagni ripresero a spettegolare piano piano, con toni così flebili da risultare inudibili alla ragazza e al preside. O almeno così credevano

Ovviamente non sapevano quanto fossero sensibili le orecchie del principale, la cui punta affilata era nascosta dai capelli scuri e dalla tesa del cilindro che aveva rimesso sul capo dopo aver completato il baciamano.

Il demone trattenne senza sforzo un ghigno che minacciava di prendere il posto del sorriso conciliante che indossava in quel momento. Doveva riconoscere che alcuni elementi di quella sezione, specialmente fra le fanciulle, avevano lingue affilate e velenose... ce n'erano un paio, in particolar modo, che avevano una verve non comune nel trovare insulti e diffamazioni graffianti nei riguardi della loro compagna di classe... forse secoli prima, in un altro contesto, in un'altra situazione, avrebbe deciso di approfondire la questione e conoscere meglio quelle lingue arroventate da malizia e disprezzo... Ma nella condizione attuale non avrebbe mai e poi mai sprecato tempo ed energie per trastullarsi con esseri così insignificanti, non quando aveva fra le mani vicende ben più allettanti da seguire e soggetti più intriganti da studiare...

Maria riacquistò quel tanto di lucidità che serviva ad accorgersi della mano tesa davanti a lei, e spese un altro paio di secondi prima di rendersi conto che si trattava di un invito. Tremando per l'imbarazzo e la vergogna, afferrò la punta di quelle dita lilla fra le proprie e puntò i calcagni a terra, decisa a fare forza su quelli e non sulla mano di Faust-sama per rialzarsi. Ma il diavolo, non appena la ragazzina ebbe posato le proprie dita sulle sue, gliele strinse e tirò su di peso l'adolescente, rialzandola con la sola propria forza ed impedendole così di partecipare attivamente al gesto. Del resto uno scricciolo del genere l'avrebbe potuto sollevare anche soltanto con un mignolo.

-Io... mi scuso... mi d-dispiace per quello che...- Cominciò balbettando la ragazzina, stabilendo che non era il caso di sorprendersi per l'incredibile forza del preside e restare di nuovo intontita in mezzo al corridoio. Aveva già dato troppo spettacolo dell'espressione ebete che aveva quando si perdeva in mezzo ai suoi pensieri per potersi permettere di rimanere nuovamente imbambolata.

Non sapeva cosa accidenti dire per tentare di giustificarsi e di chiedere scusa, di rimediare al danno fatto insultandolo insomma.

Mentre si spremeva le meningi per provare a trovare qualche frase adatta a riabilitare il proprio nome si accorse del fatto che il gentiluomo di bianco vestito stava per dirle qualcosa e, mentre l'ansia le si condensava nello stomaco dandole la sensazione di avere una gelatina molle al posto degli organi interni, l'europea si precipitò ad esclamare un torrente di parole così come le venivano. Era stata presa dal terrore fissandosi sull'idea che se non fosse riuscita a chiedere scusa prima che il direttore avesse aperto nuovamente bocca lei non avrebbe avuto più nessuna speranza di restare all'Accademia e, per quanto questa congettura fosse solo una produzione della sua immaginazione, in quel momento non avrebbe potuto crederla meno che vera.

-No davvero io non volevo dire cioè non credevo che lei fosse sì insomma mi era parso un momento ma era perché insomma era che ma se non fosse spuntato dal nulla avrei perché il suo vestito è fantastico sta facendo cosplay.. è solo che era troppo vicino insomma io oh allora ho pensato che sia uno scherzo di ma poi mi sono spaventata cioè lei ha detto che sa tante cose di me io però ora capisco ha tutto un senso ora cioè lei è il preside ovvio che sappia tutto dei suoi alunni e o Dio mi dispiace io non volevo... la prego la scongiuro mi perdoni io non avevo intenzione di sì insomma non credo assolutamente che lei possa e non lo credevo nemmeno prima l'ansia del momento insomma ecco volevo dire che quindi e mi dispiace oh mi dispiace mi dispiace mi dispiace...-

Maria, completamente nel pallone, si lanciò nel discorso presa dall'ansia di scusarsi, diventando incomprensibile perché passava da un punto all'altro da qui a lì senza criterio, blaterando caotica e frammentaria.

Lord Pheles la lasciò farneticare a ruota libera per trenta quaranta secondi poi, quando la ragazzina cominciò a gettare mi dispiace a ripetizione, tuffò la mano destra fra i capelli della mediterranea, scompigliandole le già disordinate chiome bruno-ramate.

La ragazza si azzittì all'istante, completamente frastornata.

Il demonio fece per cominciare un discorso rassicurante quando una vivacissima suoneria lo precedette e così da doversi affrettare a rispondere al cellulare. Nel breve tempo che intercorse fra l'inizio della musichetta e la risposta alla chiamata Maria ritrovò la parola e puntò istintivamente l'indice verso il preside, prorompendo sorpresa ed eccitata -Ma questa è la terza opening di “Akami no Kagami: investigatrice fantasma!”!!!-

Mephisto si prese la libertà di lasciare in sospeso la persona che l'aveva chiamato, concentrando tutta la propria attenzione sulla ragazzina.

Questa volta non celò il ghigno malizioso e soddisfatto che gli si dipinse in viso ma, tenendo il cellulare rosa stretto contro il palmo solo con il pollice destro, fece uso delle altre quattro dita per applaudire sull'altra mano ed esclamare -Brava!Excellent, very good!- con tono deliziato.

-Hai proprio ragione mia cara, è la terza sigla di AnoKa, la terza serie è la migliore in assoluto, non credi? Dopo comincia un po' a perdere colpi purtroppo..- Continuò, terminando la frase con un sospiro.

-è... è verissimo! Ha assolutamente ragione! Dopo è da buttare, ma la terza serie... Sono rimasta col fiato sospeso per tutte le puntate quella stagione, quante cene lasciate a raffreddare... beh tante quanti i colpi di scena! Incredibili!!! Quanto è stato straziante quando la piccola Ririko ha fatto quella dichiarazione...- continuò la ragazza facendosi trasportare dall'entusiasmo datole dalla scoperta di qualcuno che condivideva le sue passioni. Continuò a mantenere un linguaggio formale ma si concesse, inconsapevolmente, più confidenza di quanto avrebbe osato se non fosse stata folgorata dalla rivelazione che il preside aveva come suoneria del cellulare proprio la sigla di uno dei suoi anime preferiti. E lui sembrò non farci caso. Fra otaku c'è feeling, del resto.

-Un momento toccante davvero... un'idea sorprendente, forse la trovata migliore di tutta la serie.- completò il principale annuendo con gravità.

-Sì, anche se non bisogna scordare l'importanza dei gemelli nell'arco narrativo della Falsa Selva...- riprese la ragazza, sostenendo con foga le proprie parti preferite nella serie animata.

-Sicuramente, diventava sempre più difficile distinguere il vero dal falso nel loro enigma degli specchi!-

-E quando c'è stato il quel tizio che sembrava morto ma non era morto ma poi in realtà era morto? Lì mi hanno fregato alla grande, avevo subodorato qualche stratagemma ma mi hanno preso in contropiede proprio nel momento in cui pensavo di aver compreso tutto!-

-Sì, ammetto di essere rimasto in difficoltà anch'io, per due puntate ho creduto alla versione di Men-chan prima di rendermi conto di come stavano le cose.- Convenne Mephisto continuando ad ignorare chiunque l'avesse chiamato al cellulare.

-Uao, solo due puntate? Ma è incredibile! Beh d'altro canto io sono invece una stordita, mi sono accorta della verità solo l'episodio prima che Akami svelasse il trucco, e nemmeno in quel momento sono riuscita a capire tutti i particolari!-

Continuarono così a chiacchierare del più e del meno a proposito delle loro serie animate preferite, dei gadget legati ai personaggi che adoravano maggiormente, dei vari manga che seguivano e dell'ingiustizia con cui venivano soppresse certe serie incredibili che purtroppo non erano comprese dal grande pubblico... Ne avrebbero avuto ancora per molto tempo non fosse stato che, ad un certo punto, il cellulare del preside ricominciò a squillare. Il demonio modulò un leggero inchino per scusarsi del dover mettere in attesa la fanciulla la quale, d'altro canto, restò ad aspettare pazientemente che Faust-sama terminasse la chiamata, pensando nel frattempo a quali fumetti avrebbe potuto tirare in ballo quando avrebbero ricominciato la conversazione. Totalmente presa dall'estasi della collezionista, aveva dimenticato di aver involontariamente offeso il principale giusto dieci minuti prima, e già si stava chiedendo se era il caso di portare a scuola il DS per scambiare i pokémon con Faust-sama, quando sentì uno scatto secco che segnava il termine della chiamata.

Rivolse lo sguardo, fino a quel momento perso nel vuoto, verso il volto del preside e stava per dire qualcosa a proposito degli strap del cellulare -alcuni dei quali assolutamente adorabili- che il diavolo la precedette.

Con un sorriso lievemente mesto Mephisto sospirò in tono grave -Vorrei tanto restare qui a parlare ancora con te, Maria-chan, ma purtroppo il lavoro mi chiama e non posso sottrarmi ai miei doveri di preside- A questo punto del discorso il sorriso Maria, la quale stava annuendo concorde con le parole del preside, si incrinò leggermente, mentre la ragazza ripensava all'infelice incidente avvenuto poco prima. Accennò uno sguardo con la coda dell'occhio alle proprie spalle, vedendo così le espressioni ancora attonite ed indispettite dei compagni e del professore, mai parso così arcigno in tutti e tre gli anni in cui l'aveva conosciuto. Dentro di sé la ragazza si sentì sia incupire che illuminare da un raggio di speranza. Anche se, a giudicare dalle facce dei compagni di classe, non l'avrebbe scampata, forse quel preside tanto gentile ed affettuoso non le avrebbe assegnato una punizione troppo severa, insomma uno che conosceva a memoria la prima serie di Keroro, che aveva finito al 100% tutti i giochi di Kingdom Hearts! Sarebbe stato clemente... no?

-Ma mi rincrescerebbe moltissimo non terminare la nostra discussione sull'importanza del “kawaii” nella cultura contemporanea perciò... ecco, oggi purtroppo sono parecchio occupato, ma che ne diresti di venire a trovarmi diciamo... dopodomani? Vediamo... sono libero di mattina quindi si potrebbe organizzare un bel brunch, che ne dici?- Completò il demonio sorridendole con garbo.

La classe rimase sconvolta. Sapevano tutti che razza di persona era il preside, un Otaku fino al midollo, ma addirittura invitare un'alunna a casa sua in quel modo sfacciato, e per fare che cosa poi? Cominciarono a levarsi serie di bisbigli, i compagni si consultavano per capire cosa volesse dire quella parola misteriosa, “brunch”. Sembrava un termine inglese, che non sarebbe stato strano in bocca a qualcuno come Johann Faust V che infarciva i propri discorsi di contaminazioni linguistiche, ma cosa voleva dire?

Maria era rimasta nuovamente spiazzata. Qualsiasi cosa dicesse il preside era quella giusta, ciò che serviva a risollevarle il morale e a rendere il gentiluomo ancora più affascinante agli occhi della ragazzina. Come poteva esistere un individuo così incredibilmente gentile, educato, disponibile, simpatico, comprensivo, spiritoso, ricco e contemporaneamente otaku? Ed è anche bello, affascinante, carismatico, ha degli occhi stupendi e un sorriso spettacolare. Se solo fossi un po' più grande... Si ritrovò a pensare la ragazza, vergognandosene subito dopo. Cavoli, pensare quelle cose del preside della sua scuola?!?! Fosse stata da sola avrebbe immediatamente scosso la testa come i cani quando si asciugano, ma adesso non poteva far niente a parte tentare di contrastare l'imbarazzo ed il conseguente rossore che le si stava spandendo sulle guance. Un giorno o l'altro le sue vene facciali sarebbero scoppiate, considerando lo stress a cui le sottoponeva di continuo, seppur involontariamente. Mentre stava lottando per mantenere un'espressione neutra, l'europea si scoprì rispondere al preside, le parole che sgorgavano dalle sue labbra senza che lei riuscisse controllarle. -Un brunch... sarebbe fantastico Faust-sama, non ho mai avuto l'occasione di partecipare ad uno... a che ora si terrà?-

-Sarà alle undici mia cara, comunque... per favore non chiamarmi “Faust-sama”, sa di vecchio e poi è troppo formale, chiamami per nome o con un nomignolo e dammi del tu, vuoi? In fondo siamo amici adesso.-

Lo disse con un tono così dolce ed ingenuo che non solo Maria, ma anche qualche sua compagna di classe si sentì svenire dall'emozione. Le fece desiderare di acconsentire a qualsiasi proposta le avesse suggerito, avrebbe fatto ogni cosa pur di sentire ancora quella voce di miele e vaniglia, di fragole e panna, di caramello e cioccolato. Ma, dopo poco, la mediterranea si destò un poco da quello stato di trance ricordandosi improvvisamente di una cosa. Questa volta, quando parlò, l'Italiana non si sentì come incapace di controllare la propria bocca, ma era completamente cosciente sebbene inspiegabilmente intorpidita nei sensi. - Io... mi dispiace Faust-sa.. volevo dire.. ehm... Johann-san, ma alle undici io proprio non posso venire di domenica, ho un altro impegno... chiedo scusa so che lei è molto occupato e tutto e...- Mentre parlava si sentì sciogliere il cuore dal dispiacere di dare una delusione a Johann... influenzata dalle parole del demone si era subito adattata a pensarlo per nome. Come avrebbe potuto soprannominarlo in privato? Cominciò a fantasticare, sotto l'influsso dello charme di Mephisto... Joh-cchi? Joha-kun? Jonjon? Jonjon mi piace...

-ahh... Capisco.- sospirò il preside con un'espressione talmente mesta da far desiderare a Maria di non aver mai aperto bocca, mentre il cuore le martellava in petto dolorosamente, quasi punendola per il tormento che aveva inflitto a quell'essere divino.

-Io mi d-dispiace pe-però...-cominciò a scusarsi balbettando la ragazzina, mentre dentro di sé si sentiva come dilaniata da due anime. Da un lato c'era il suo senso del dovere cristiano, che le ricordava l'impegno -ed anche la contentezza in fin dei conti- di andare a messa ogni domenica come era giusto che facesse. Dall'altra parte c'era quell'appetito appena nato dentro di lei, quell'indefinito senso di piacere e desiderio, di eccitazione e di brama, di vago languore che le sussurrava ipnotico di mandare all'aria qualsiasi piano o impegno avesse preso prima e presentarsi alla dimora del principale non appena lui fosse stato disponibile, e poi... e poi...

Maria rabbrividì scostando dalla mente le immagini sempre più lascive che le stavano ingombrando l'immaginario, non che lei fosse una santa ma non aveva mai avuto immaginazione così fertile in... in quel campo. Si morse un labbro pensando che avrebbe dovuto trovare il coraggio di confessare anche questo al parroco domenica mattina e ritrovò la lucidità necessaria a scacciare completamente quelle ombre dal proprio cervello.

Alzò lo sguardo fino agli occhi del demonio, che nel frattempo aveva assunto un'espressione di eroico malcelato dispiacere, e la vista di quegli occhi verde foresta così tristi le mise nuovamente in subbuglio l'anima, mentre la vocina suadente dentro di lei che aveva appena eliminato tornò a farsi sentire suggerendole, se non di evitare proprio di andare a messa di recarcisi all'orario precedente, del resto anche la messa delle nove era proponibile, no? No, perché finisce troppo tardi non riuscirei ad arrivare mai in orario all'appun... a casa di Johann, anche perché nemmeno so ancora come arrivarci.. Allora avrebbe potuto prendere parte alla messa di sabato sera, che valeva allo stesso modo di quella domenicale, no? In fin dei conti quando mai avrebbe potuto godere di nuovo della compagnia di quel gentiluomo così distinto ed elegante, di quel “compagno otaku” così appassionato alle stesse serie che le interessavano, di quell'uomo così gentile, dolce, focoso, ardente? Dalle mani così grandi e così perfette che... che... avrebbe voluto... senz'altro... di sicuro...

-Mephis..ehm maledetto presideeee!!!-

Esclamò all'improvviso una voce da un punto imprecisato del corridoio dietro a Maria, la quale si destò dalla suggestione che aveva dominato i suoi sensi fino a quell'istante.

La ragazza, incuriosita e sollevata per essere uscita da quella spirale di pensieri proibiti, si girò per vedere chi fosse e, mentre si voltava, colse con la coda dell'occhio un'indescrivibile mescolanza di stati d'animo sul viso del preside. Disgusto, irritazione, sdegno, insofferenza, ma soprattutto ira, un'ira mostruosa che deturpava i suoi lineamenti così esotici ed affascinanti rendendolo il ritratto del demonio in persona. Ma quello che l'occhio della giovane vide non fu registrato dalla mente, e del resto quell'espressione spaventosa era durata un solo istante, per cui Maria non capì di essere appena scampata ad un tranello del diavolo.

Chi aveva parlato era stato un ragazzo dai capelli neri con riflessi bluastri ed intensi occhi blu accesi, sul viso un'espressione di stizza ed impazienza, che era appena arrivato in fondo al corridoio con una scivolata non dissimile da quella compiuta da Maria quella stessa mattina. Scattò rapidissimo dirigendosi verso il preside, che aveva assunto un'espressione scocciata. Il ragazzino sembrava essere un primino, ovvero uno che frequentava il primo anno. Cosa voleva da Johann-sa... cioè dal preside, come mai gli parlava così familiarmente? Forse erano amici? Forse anche lui, come Maria, era grande appassionato di manga e fumetti?

-Insomma, principale del cavolo!!!! Sei comparso dal nulla fermandoci fuori dall'aula CP1 e dicendo di aspettare qualche minuto prima di entrare e far lezione, che prima devi fare un paio di cose e fare non si sa che, e poi te ne scompari senza dar notizie per tutto questo tempo? Abbiamo perso mezz'ora!!!-

Sbraitò il ragazzo, rimproverando il gentiluomo come Maria non aveva mai visto fare da un bambino ad un adulto.

Era la prima volta che vedeva uno studente così arrabbiato perché non poteva frequentare delle lezioni, di solito la gente era contenta di fare forca ed ogni occasione per evitare un'ora di scuola era buona.

Sotto gli occhi di Maria, il ragazzino continuò a sputar fuori rimbrotti in direzione del gentiluomo.

L'occidentale stette ad ascoltare quindici, venti secondi chiedendosi perché il preside lo stesse lasciando fare e, anche dopo aver visto che in realtà il principale si stava limitando ad ignorare il ragazzino -che si stava agitando come un matto solo per il fatto di non poter cucinare visto che il professore continuava a dirgli di non entrare in aula finché il preside non avesse dato l'ok-, perse la pazienza e sfogò il nervosismo accumulato in giornata verso quel primino insolente.

-Oh, piantala di lamentarti, cosa sei una comare di paese? “Questo non va bene, questo fa schifo, devi fare questo devi fare quest'altro”? Chi sei tu per giudicare cosa deve fare o non fare il preside della nostra scuola, eh? Impara a serbare un po' di rispetto per gli adulti marmocchio, che per quanta pazienza possa avere una persona nessuno dovrebbe sorbirsi le idiozie di un bamboccio come te! Ma già, tu sei come tutti loro del resto, uno stupido bambino viziato che non può sopportare di dover attendere per avere qualcosa, puah! Vedi un po' di crescere, cretino! Il mondo non può certo girare secondo i tuoi desideri! Prova ad impararlo e, se non riesci a capire almeno questo, a renderti conto di quanto sei patetico, imbecille!-

Inizialmente sorpreso dall'intervento della senpai il quindicenne socchiuse gli occhi e digrignò i denti per la stizza e, non riuscendo a resistere all'impulso, le rispose a tono perdendo le staffe.

-Stai zitta, non parlare di cose che non capisci idiota! Cosa ne sai tu di come sono io, eh? Cosa ne puoi sapere??? Non provare a paragonarmi a voi altri deficienti con la puzza sotto al naso che credete sempre di aver ragione perché avete i soldi che vi escono dal culo! Io faccio quello che mi pare e tu non hai il diritto di dirmi cosa devo o non devo fare!-

Mephisto, dall'alto dei suoi 195 centimetri, rise di gusto davanti alla scenetta che gli si presentava davanti. La stizza che l'aveva colto poco prima per non essere riuscito a stregare la piccola cattolica a causa del pessimo tempismo di Okumura era scomparsa, lasciando lo spazio ad uno dei ghigni più audaci del demone. Meglio così, aver perso l'occasione, non sarebbe stato tanto divertente se la ragazza fosse caduta immediatamente in suo potere. Tuffò una mano in tasca e ne estrasse un foglio piegato in quattro, uno speciale elenco degli alunni della classe 3^ sezione J. Il documento era particolare perché, come espose il principale girandosi verso il professor Minami, lasciando correre il litigio che stava scoppiando da dietro alle sue spalle, esponeva il modo in cui sarebbero stati divisi gli alunni della 3-J per poter frequentare le lezioni di cucina pratica insieme ad altri compagni.

-Quindi, credo sia il caso che tu guidi la tua senpai fino alla vostra aula cucina, Okumura-kun, visto che d'ora in poi frequenterà le lezioni di CP con voi. Cercate di andare d'accordo, intesi?♥♥♥-

Detto questo scompigliò i capelli al figlio di Satana ed alla cristiana dopodiché si defilò per un corridoio laterale, fermandosi solo un istante per dire -Sensei, lascio tutto a lei♥-.

-Io...- cominciò Rin, gli occhi sbarrati.

-..e questo sgorbio...- soffiò Maria, pallida in volto.

-...in classe insieme?!- completarono i due guardandosi storto.




Grazie per aver letto la storia fino a qui, farò del mio meglio!

Ah... ho paura che Rin appena apparso già sia OOC... scusatemi se l'ho fatto sembrare isterico >_<




Risposta alle recensioni!!!♥



MadLucy: Grazie dell'accoglienza! Cercherò di fare del mio meglio per aiutare a infoltire il fandom di Ao no Exorcist! ^^ -sììììì!-

Grazie per la positività della recensione, sono completamente d'accordo con te rispetto ai personaggi Barbie o Mary Sue, e devo dirti che come già avrai immaginato non hai ancora finito di vedere i difetti di questa tipetta, proprio no ahahaha


Hai ragione la sua vita non è semplice affatto, non è facile vivere in un altro continente/paese anche se tuo nonno ne è originario. E qui ti rispondo alla domanda sul giapponese. Non è che l'abbia studiato, l'ha imparato dal nonno nipponico fin da piccola, anche se ovviamente poi ha dovuto faticare parecchio per rimettersi a pari con i compagni nello studio dei kanji e delle altre materie tipiche del Giappone. La sua ossessione al risparmio deriva in parte dal fatto che la borsa di studio copre le bollette della luce del gas dell'acqua e l'affitto dell'appartamento in cui vive (già è “esterna” all'Accademia, quando è riuscita a prendere la borsa di studio avevano finito le camere nel campus e quindi ha ricevuto in alternativa un sussidio che le permettesse di affittare un appartamento nella città della Vera Croce) ma non il cibo e le spese personali, e nemmeno con i soldi che le vengono versati mensilmente dai parenti sul conto bancario può permettersi follie... insomma sua madre non ha mai visto di buon occhio che lei leggesse quei fumetti idioti e collezionasse quell'accozzaglia di robaccia ecc ecc e quindi per tentare di impedirle di continuare le sue serie preferite le invia il minimo indispensabile per mangiare e buoni spendibili in catene di vestiti internazionali (tipo H&M per esempio), quindi la ragazza per seguire la propria passione deve ingegnarsi e spesso -da vera otaku- preferisce patire la fame che non comprare una statuetta del suo eroe preferito XD.

Per i manga ti capisco benissimo cara, ti basti sapere che io attualmente sto collezionando fra le venti e trenta serie manga mensili-bimestrali-trimestrali ;P quindi so cosa voglia dire avere le mani bucate ahahaha! XD

Sì, anch'io vorrei frequentare l'Accademia della Vera Croce, così potrei tormentare Amaimon e corteggiarlo con l'uso di scorte di chupachups e dolciumi vari >_<

Grazie per il tuo parere positivo su Mephisto, anche se ho paura che dopo questo capitolo non sarai dello stesso parere, me lo sento sono già andata OOC T_T.

Come si è capito dai miei scleri Amaimon è anche il mio personaggio preferito già già... perché non è ancora comparso allora? Ti chiederai? Eh, perché m'è venuto così il capitolo ahahah XD ma ci sarà, presto, promesso! XDXD

Sì che mi rincuora l'idea di leggere le tue recensioni :PPPPP ♥

Grazie ancora per aver commentato! ^3^




♥ Lulosky:

Grazie per ritenerla degna di nota, spero davvero che non ti deluderà in seguito! >_<

Brava brava, lascia da parte i compiti, sono cosa cattiva e ingiusta >>_<<

grazie per aver detto che la storia è interessante farò del mio meglio per farla restare tale! ^3^

Già Maria non è la solita doll che ormai dilaga dappertutto, meno male, e continuerà a mostrare le sue assurdità. Hai ragione, non è normale parlare in una lingua se dove sei ne parlano un'altra, ma del resto anche io non ci sto con la testa ahahahah! XdxD

Già ricordano Amaimon... (a parte il fatto che io detesto i broccoli, non li mangerò maiiiii ç_ç-però sono carini, graficamente parlando, giusto?) Sai l'idea di insultare le compagne di classe in Italiano non mi era passata per la testa, ma diciamo che al momento lei è ossessionata dal proprio rendimento perché si sente sempre sul filo del rasoio quindi abbozza alle provocazioni della gang di Takahashi ed accumula accumula accumula...

Hai ragione, Maria è imperdonabilmente ignorante in materia “preside Faust V”, tutta colpa mia ma era necessario ehm...

Adesso temo proprio che cambierai idea su me e l'OOC T_T beh per favore avvertimi subiton se ne senti anche solo “l'odore” così che risistemo come si deve il capitolo>_<.

Su Mephisto ripeto quanto appena detto (sì anch'io ehm ho adorato quell'espressione firulì firulà °3°)

Amaimon... prima o poi entrerà. Qui non ce l'ha fatta ma lo inserirò al più presto, senza forzare le cose ovviamente! >_<


Adori il mio nome? Uhuhuh XD appena l'ho visto libero ho deciso di cambiare il nick precedente e di prendere questo... awww Eiji-kun di Bakuman è fantastic♥♥♥♥♥♥♥♥! *saltella qui e lì strillando come una fUngirl*


ehm ehmm---


ah, noticine a piè pagina XD.

Il manga/anime Akami no Kagami non esiste, almeno credo, è una mia “invenzione” così come tutti i personaggi che ne fanno parte e che non sono importanti ai fini della fanfic XD.

Le lezioni di cucina pratica invece sono vere, nel senso che mi sono documentata e sembra che molte scuole superiori del Giappone le inseriscano all'interno delle materie di studio.

C'era altro da dire ma me ne sono dimenticata ^^””””””””””






allora ciaooooo alla prossima! |(^o^)///

  
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