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Autore: Eugenie    13/05/2012    5 recensioni
Oltre il velo di Bellatrix Black
Il dolore non arrivò.
Venne scaraventata sul fondo di un burrone.
Fu presa dal panico, e non sapeva neanche perché. Di una sola cosa era certa: doveva fuggire, scappare da quel dirupo il più in fretta possibile.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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  Un Pazzo Scuote un Geranio Appassito
 

 


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E attraverso gli spazi del buio
La mezzanotte scuote la memoria come
Un pazzo scuote un geranio appassito.”

T.S. Eliot, Rapsodia su una notte di vento

 

Il dolore non arrivò.
Venne scaraventata sul fondo di un burrone.
Fu presa dal panico, e non sapeva neanche perché. Di una sola cosa era certa: doveva fuggire, scappare da quel dirupo il più in fretta possibile.
Corse verso una delle pareti scoscese e cominciò ad aggrapparsi freneticamente alle rocce sporgenti e ai ciuffi d'erba. Ben presto cadde al suolo, le ossa doloranti.

 Via, via, via. Che posto è mai questo?
La bacchetta. Dov'è la mia bacchetta?

Cominciò a guardarsi intorno, con crescente ansia.
E poi, la vide.
In alto, fuori dal precipizio, sotto la luna e il sole e le stelle, sotto il giorno e la notte.

 

 

E' l'unica cosa che mi serve. C'arrivo, la prendo, e sono salva. Anche se sembra che non ci sia nessuno, oltre a me.

Dopo qualche ora, tornò a sentire l'aria fredda che le scompigliava i capelli.

Homenum Revelio.

Nulla accadde.

Meglio così, un grattacapo in meno.
Ma dove sono capitata?

E poi, lo vide.

Si spaventò. Di una paura immotivata, di un terrore imprevisto e sorprendente.
Non riusciva a smettere di fissarlo... appassito, avvizzito e morente.
Sentì una stretta al cuore, o forse immaginò di sentirla. Non le era più concesso il privilegio di percepire la propria corporeità.

 Mio Signore...

 

 

 

S'inginocchiò, mormorando parole sconnesse.
Non era abbastanza, non era abbastanza.
Si sdraiò, distruggendosi le dita a forza di affondarle nel terreno.
Urlò disperata, e fu solo in quel momento che si accorse di quanto era tetro e desolato il mondo.
Si gettò su un fianco, raccogliendo mucchi di terra arida con le mani.
Non riusciva a smettere di fissarla, quella creatura rognosa e piagnucolante.
E poi, capì.
Non ne valeva più la pena. Anche lui se n'era andato. Per sempre, questa volta.
Bellatrix Black si accovacciò accanto a quella macchia di carne che imbruttiva il suo passato e chiuse gli occhi, per sempre. 

 
  
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