1.
Hogwarts. Una scuola, un castello, una casa…
Non più un mucchio di rovine.
A battaglia terminata, tutti gli specialisti del campo e i professori avevano provveduto a ricostruirla e farla tornare agli albori di un tempo, senza cambiare volutamente niente, per renderla così sempre speciale e famigliare a chiunque vi avesse fatto ritorno.
Il primo settembre arrivò così; il primo giorno di scuola dopo la battaglia finale…
Quell’anno in molti erano tornati, e tanti erano i primini; tanti come non se vedevano da due anni a quella parte. La fine della guerra e del terrore avevano riportato  serenità e spensieratezza nelle famiglie che permettevano ora ai propri figli di agire liberi e indisturbati (entro i limiti prestabiliti ovviamente, erano pur sempre genitori che si preoccupavano per i propri figli, chi più e chi meno).
Quel giorno Harry, Ginny e Ron fecero ritorno a casa.
Al binario Harry incontro Hagrid, sempre immenso ma docile, e con un’allegria contagiosa.
-Hey Harry, come sono andate le vacanze?-
-Ciao Hagrid! Benissimo! -
-Ma dov’è la nostra Hermione, non l’ho vista!-
-Non l’hai vista perché non c’è. Appena ha potuto ha raggiunto i genitori in Australia ed ha passato con loro tutta l’estate. A King’s Cross non c’era, ma con un gufo ci aveva avvisati che ci saremmo visti direttamente ad Hogwarts.- rispose mestamente Ron.
Dopo il loro fatidico primo bacio, lui e “Mione” avevano intrapreso una strana relazione, non era amicizia ma non era nemmeno amore, e quando lei decise di voler raggiungere i suoi genitori, l’avevo lasciato proprio con questa motivazione.
Nessuno se ne meravigliò, tutti avevano compreso che tra il re e la più brava strega di tutti tempi che Hogwarts avesse mai visto non sarebbe potuto continuare.
Non erano come Harry e Ginny, erano più come fratello e sorella, un morboso rapporto tra fratello e sorella era il loro.
Durante le settimane successive , Hermione non aveva mai smesso di mandare lettere, informando i suoi migliori amici di come se la passava.
Raccontava che l’Australia era un posto favoloso, magico anche per chi nella magia non ci credesse; non le era stato difficile ritrovare i genitori e rimuovere l’incantesimo che li aveva incantati, e dopo le spiegazioni sul perché non si trovassero più a Londra, avevano deciso di restare lì definitivamente, almeno per i signori Granger. Hermione sarebbe comunque tornata a Londra per completare i suoi studi, anche se per la prima volta non sapeva cosa avrebbe fatto dopo. Con la fine della guerra poteva finalmente godersi le gioie che la sua età poteva offrile, le frivolezze e le follie che solo la giovinezza ti permettere di affrontare.
E la sua infatti fu l’estate più libera e leggera che lei avesse mai vissuto.
Nessuno la conosceva, e poteva vivere come una ragazza di 18 anni che vive le sue emozioni.
Emozioni che non mancarono assolutamente!
Spiaggia, mare, onde, surfisti, feste, alchol... Hermione si sentì finalmente un adolescente, un pò cresciutella, ma comunque un adolescente che incominciava finalmente  a riempire il suo bagaglio con ricordi e emozioni adeguate ad una non eroina, ma ad una persona.
Data la distanza tra l’Inghilterra e l’Australia, le fu concesso di raggiungere la scuola tramite una passaporta, e fu così che il primo settembre dopo la seconda guerra magica, le porte di Hogwarts si aprirono per accogliere una nuova Hermione; un Hermione essenzialmente sempre la stessa, ma con la consapevolezza di poter vivere spensieratamente.