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Autore: shinya    14/05/2012    4 recensioni
"Un demone non può e non deve avere alcun rapporto affettivo con la sua preda. Se questo dovesse accadere ci saranno delle conseguenze dolorose. Fate in modo che non accada. Sono stato chiaro?"
Sbagli una volta e te la cavi con La Punizione. Sbagli di nuovo e sei morto.
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jonghyun, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi di nuovo ^^
Ormai mancano solo due capitoli alla fine ehehe
Grazie per aver letto ^^
Al prossimo capitolo. Bye <3




Capitolo 8. Trust me




La pioggia cadeva fitta in quella notte senza stelle, senza luna. Erano già passati due giorni in cui non avevo nessuna notizia di Taemin.
Non rispondeva al cellulare e non si era fatto vedere a scuola.
Non avevo il coraggio di andare a casa sua, dopo l'ultima volta che mi aveva risposto al telefono, l'ultima volta che sentii la sua voce.

Quel...quel coso mi ha scaraventato contro un muro solo guardandomi...guardandomi! Mi ha bloccato contro una stupida parete.
Non potevo respirare, Jonghyun ed ero così spaventato che quando ti ho visto ho pensato di essere in salvo. E poi?!
Poi scopro che tu sei esattamente come lui! Tutt'ora mi sembra così dannatamente assurdo.”

Tae...lascia...lascia che ti spieghi”
Non c'è nulla da spiegare. Sei qui per uccidermi e prenderti la mia anima.
E lo farai, anche se ti sto lontano, tu mi ucciderai, non è così? Non è così?”

No Taemin. Forse all'inizio era così, ma adesso...adesso voglio solo proteggerti. Ti prego.”
Hai mentito per tutto questo tempo. Tutte quelle cose che hai detto, erano bugie. Le hai dette per conquistare la mia fiducia?
Solo per avvicinarti a me e poi uccidermi, giusto?
Ti odio Jonghyun. Ti odio, ed odio me stesso per essermi innamorato di te. Come ho potuto essere così stupido?!”

Taemin...ti prego”
Non voglio mai più vederti. Non chiamarmi mai più.”
Tae...”

Anche Minho era sparito, non rispondeva più nemmeno quando lo invocavo. Ero rimasto completamente solo a piangere sulla mia sconfitta.
Già, avevo perso. Avrei perso Taemin per sempre.
Quasi senza rendermene conto, mi ritrovai lì, su quella collina dove per la prima volta avevo sentito l'anima di Taemin.
Aveva smesso di piovere, ma l'aria era diventata più fredda. Lasciai la moto vicino alla strada e raggiunsi quello stesso punto in cui, sdraiati, avevamo guardato le stelle.
Mi sedetti sotto uno degli alberi e poggia la schiena contro la corteccia ruvida, sollevai il viso verso il cielo ed ispirai a fondo.
Mi sembrava di poter sentire il profumo dei suoi capelli e il calore delle sue dolci carezze mescolate al gelido vento.
Non credevo di poter provare questa sensazione, mi mancava, mi mancava davvero tanto.
E poi, lì in quel posto pieno dei miei ricordi più importanti, mi addormentai.

-Il sole mi illuminò il viso, portai una mano davanti al viso e mi guardai intorno per cercare di capire dove fossi.
Sbattei più volte gli occhi, poi lo vidi.
“J-Jun?!”
“Ciao Jonghyun” sorrise dolcemente
Il mio Jun, il mio primo amore, la persona che era morta a causa mia, stava in piedi davanti a me sorridendo.
Anche lui era stato una mia preda, ma Minho era riuscito a portarmelo via.
“C-cosa...cosa...sto sognando?”
“Si, siamo nella tua testa. Scusa ma è l'unico posto dove posso parlarti.”
“Pensavo che non ti avrei mai più rivisto”
“Lo so, dovrebbe essere così, se scoprono che sono qui, che sto parlando con te, mi puniranno. E non ho molto tempo”
“Perchè sei qui allora?”
“Perchè ho un favore da chiederti.”
“Eh? Jun stai sfidando gli arcangeli solo per chiedermi un favore?” lo guardai scettico.
Sorrise.
“Jonghyun ricordi cosa ti dissi quando Minho prese la mia anima? Lo ricordi?” mi chiese
La sua voce era rimasta uguale, il suo tono deciso aveva ancora quella cadenza dolce che adoravo.
“Io...S-si ricordo benissimo le tue parole...” risposi piano.
Non potevo dimenticare quelle parole, non potevo dimenticare quel giorno, era ancora nei miei sogni, nei miei incubi.
Era ancora nella mia testa.
“Mi dicesti di innamorarmi ancora perchè l'amore è un sentimento che porta alla salvezza.”
Ancora facevo fatica a crederci davvero.
Lui sorrise “Sai quando sono arrivato lassù, non era esattamente come mi aspettavo, e le cose sono davvero peggiorate da allora.
C'è...una specie di guerra civile, non posso dirti molto, ma non importava perchè in tutto questo tempo non ho fatto altro che vegliare su di te.
Anche se era pericoloso e non potevo farmi scoprire, ho continuato ad osservarti.”
“Jun...”
“Quando ho scoperto chi sei veramente, ho provato il forte desiderio di venire qui a dirtelo, a parlarti ma non ho potuto. E mi dispiace seriamente per questo.” potei leggere lo sconforto nei suoi occhi, quegli occhi che mi avevano sempre e solo sorriso.
“Il motivo per cui sono qui adesso riguarda proprio questo. Jonghyun tu mi ami?” mi fece quella domanda fissando il suo sguardo nel mio, come se volesse leggere la mia anima.
Ma lui l'aveva sempre fatto.
“Jun...io...”
“Rispondi”
“Si, ti amo, non ho mai smesso di farlo.”
“E ami anche Taemin, non è così?”
“Si, anche se può sembrare assurdo amare due persone contemporaneamente. Ma io lo amo davvero. Mi dispiace Jun.” risposi abbassando il viso
“No, non hai nulla di cui scusarti, ti avrei odiato se non ti fossi innamorato ancora” disse sfiorando il mio viso,
la sua mano era calda e morbida proprio come la ricordavo.
“È per questo che sono qui Jonghyun, devi promettermi che non lo lascerai morire.”
Sbarrai gli occhi.
“Ma come faccio? Non hai visto quello che è successo? NamJin è morto e Taemin non vuole più vedermi. Io ho perso Jun, e sono solo adesso.”
Quella carezza gentile, si trasformò in uno schiaffo.
“Smettila di dire sciocchezze. Mi dispiace per la morte di NamJin, so che gli volevi bene, ma lui non era più la persona che conoscevi, ti aveva già tradito tempo fa. Per quanto riguarda Taemin, beh...lui ti ama, è davvero innamorato di te. Quindi sono sicuro che ti ascolterà.”
Una lacrima scese bollente sulla mia guancia “No, lui ha detto che non mi vuole nella sua vita.”
Sospirò.
“La sua vita? La sua vita gli verrà strappata via tra meno di una settimana Jonghyun, se lo ami davvero come dici non permettere che accada.”
“Quell'angelo...Minho, non si arrenderà. Cosa succederà se non riesco a salvare Taemin?”
Jun chinò il viso “Saremo ufficialmente in guerra.” rispose “Vedi Jonghyun, per quanto ne so io, vogliono Taemin perchè sarà in grado di fermare tutto queste atrocità. Se noi siamo in guerra, per i demoni è più facile prendere le nostre armi e tutto ciò che appartiene al paradiso.
Ci uccideranno. E' per questo che anche i demoni vogliono Taemin. Vale più di quanto pensi”
"Allora perchè vuoi salvarlo? Non ha senso. Se lui può fermare la guerra perchè non vuoi la sua anima? Perchè mi chiedi di proteggerlo?"
"Perchè a differenza di ciò che dicono gli arcangeli, Taemin non può fare niente per noi. Avrebbe potuto, forse prima di conoscere te, ma ormai è tutto perduto. Non ha senso avere un'altra anima lassù. Non è giusto che partecepi ad una guerra non sua."
Prima di conoscere me, l'anima di Taemin era pura. Per amore, io avevo rubato quella purezza.
"E Dio? Lui non fa niente per aiutarvi?”
Jun fece un profondo respiro e tornò a sorridermi “Minho non è cattivo come sembra, anche lui ha a cuore la nostra salvezza, ma lui si fida dei superiori.
Ed io mi fido di te, Jonghyun.” 
Posò dolcemente le sue labbra sulle mie e mi sorrise, “Ricorda, non sarai mai solo Jonghyun”
Mi svegliai di soprassalto, sudato e con il respiro spezzato. Ma sorrisi a quella sensazione di calore nel petto.
Era la speranza, un piccolo barlume di speranza che solo Jun avrebbe potuto regalarmi.

La mattina seguente andai direttamente a casa di Taemin, feci un profondo respiro e premetti il dito sul pulsante bianco del campanello.
Dopo poco tempo un assonnato Taemin mi aprì la porta, io sorrisi debolmente, ma non appena si rese conto di chi fosse subito richiuse la porta.
Avrei dovuto aspettarmelo.
Suonai di nuovo.
“Vattene via!” urlò senza aprire
“No, finchè non mi avrai ascoltato!” risposi
“Vattene ho detto!”
Suonai ancora ma lui non aprì. Feci alcuni passi indietro per guardare dalle finestra, ma erano chiuse.
Sbuffando mi sedetti su uno scalino e poggiai il viso tra le mani.
“Resterò qui finchè non aprirai” dissi abbastanza forte, affinché mi sentisse.

Ricordo ancora la prima volta che parlai con Taemin, ricordo il modo in cui mi aveva guardato e soprattutto ricordo benissimo il dolce sorriso che mi aveva rivolto quando gli dissi che l'avrei protetto.
Ma quel suo sorriso era sparito e le cose erano cambiate. Ma allora perchè io non lo sentivo?
Non sentivo quel cambiamento, era come se fossi innamorato di lui da sempre, come se avessi deciso di proteggerlo seriamente già da quando avevo incrociato i sui occhi. Forse era davvero così, forse era per quello che non avevo nessuna intenzione di arrendermi.

Jonghyun...lo so che è una cosa da ragazze, ma visto che oggi è San Valentino...” si fermò arrossendo un poco “Ti ho portato questo” disse tenendo lo sguardo fisso sul pavimento, porgendomi un piccolo pacchetto di carta colorata.
Sorrisi e lo aprii trovandoci dentro dei piccoli cioccolatini a forma di cuore.
Istintivamente lo abbracciai e lui arrossì, se possibile, ancora di più.

Io adoro il cioccolato. Grazie” soffiai sulle sue labbra prima di posarvici un bacio

La temperatura si era abbassata lentamente ed iniziavo a sentire freddo, mi strinsi di più nella giacca e voltai la testa verso la porta, ma niente.
Potevo sentire il cuore di Taemin battere irrequieto, almeno ero sicuro che non fosse scappato.
Ero preda di quella sensazione d'ansia che ti stringe lo stomaco, provocandoti un dolore atroce, che ti fa tremare e soprattutto ti fa pensare le cose più stupide e inutili. Ero terrorizzato.
“Uff...fa che mi ascolti...” pregai qualcuno o qualcosa di cui non sapevo nemmeno l'esistenza.

Sai Jonghyun, da quando stiamo insieme mi sento felice, non sono più solo e non ho paura di sorridere. Per questo voglio ringraziarti.”

In realtà l'unico che dovrebbe ringraziare sono io. Già perchè grazie a lui mi ero sentito vivo e amato.
Grazie a lui avevo capito che tutto ciò che facevo era sbagliato e soprattutto avevo capito che avevo la possibilità di scegliere e di cambiare.
Anche se tutto era stato distrutto, anche se mi odiava e non voleva vedermi, non potevo cedere.

“Tieni” la voce mi raggiunse un po' ovattata, non mi ero accorto di nulla, nemmeno che Taemin era in piedi accanto a me e mi tendeva una bottiglietta d'acqua.
“Grazie” risposi piano afferrandola e bevendo più di metà di quel liquido che sembrò ridarmi vita.
Sospirai.
“Sai che ore sono?” mi chiese, il tono di voce freddo e distaccato
“No”
“Sono le quattro e mezza. Sei qui da più di sei ore. Come puoi resistere tanto?”
Sussultai, non mi ero reso conto che fosse passato così tanto tempo.
“Mi credi se ti dico che sto svenendo dalla fame?” risposi soffocando un sorriso
“Vuoi mangiare la mia anima?”
“Cosa? Sei impazzito?”
Avrei voluto ridere per la nota convinta che sentii nella sua voce, ma non lo feci. Lui parla sul serio.
“Non sei qui per questo?”
“Io non mangio le anime. Tae leggi troppi manga.”
Tacque per qualche secondo, fissando un punto indefinito davanti a se.
“Perché sei qui allora?”
“Per parlare”
“Non ho niente da dirti” rispose in fretta
“Ma io si, sei disposto ad ascoltarmi? O devo legarti da qualche parte e costringerti?”
“Eh?!” quasi urlò allarmato
Finalmente mi guardò, anche se i suoi occhi erano un po' spaventati, finalmente aveva posato di nuovo il suo sguardo nel mio. Sorrisi.
“Sto scherzando!” risposi “Ma vorrei davvero che mi ascoltassi. Per favore Taemin.”
Ancora silenzio. Un silenzio che pesava l'aria, rendendola insopportabile.
“Vieni dentro?! Ti preparo qualcosa da mangiare...”
Forse l'avevo immaginato, ma la sua voce mi sembrò dolce, così mi limitai a sorridere alzandomi e seguendolo in casa.
“Però la tua anima sembra davvero deliziosa”
“Cretino!”

Il calore familiare che mi avvolse mi fece sentire meglio. Mi sedetti al tavolo della cucina e presi ad osservarlo mentre preparava dei sandwich, non parlai, aspettando che fosse lui a rompere il silenzio.
“Ecco qui” mormorò poggiandomi davanti un piatto e un bicchiere d'acqua, ringraziai e mi fiondai sui sandwich. Ero affamato sul serio.
Taemin seduto di fronte a me, stringeva le gambe al petto fissando il tavolo
“Perchè non mi hai detto subito la verità?” chiese
Sollevai il viso e lo guardai, sembrava davvero spaventato. Sentii una morsa al cuore, aveva paura di me.
“Si, 'Ciao sono Kim Jonghyun, sono un demone e mi hanno mandato qui per ucciderti', mi avresti creduto?”
Sussultò impercettibilmente “Forse ti avrei preso per pazzo” ammise
“Ecco perchè non te l'ho detto” mentii
Non gli avevo detto la verità perchè non potevo farlo, anche se molte volte avevo pensato di farlo, di raccontargli la vera storia della mia vita, la paura di coinvolgerlo in qualcosa di più grande di lui era troppa. Ma alla fine non era servito a nulla. Lui era coinvolto fin dall'inizio.
Finii anche l'ultimo sandwich e bevvi un sorso d'acqua.
“So che hai paura di me”
“Tu non avresti paura?”
Chiusi gli occhi per un attimo “Io ho paura Taemin. Che tu ci creda o no, sono terrorizzato”
Non rispose, abbasso lo sguardo tremando. Il suo cuore batteva forte, lo sentivo rimbombare nella mia testa, nel mio stesso petto.
Mi alzai e feci il giro del tavolo fino a ritrovarmi accanto a lui, non mi guardò ma sentii la sua paura aumentare,
mi sedetti su una sedia vicino alla sua e gli sfiorai i capelli. Tremò.
“Sai, scoprire che tutto ciò in cui ho creduto, ciò che pensavo di essere, è un'enorme bugia, mi fa sentire...non lo so, male...mi fa sentire perso” confessai piano, ma la voce mi tremò nell'ammettere ad alta voce quei pensieri che mi perseguitavano da tempo
“Non riesco a credere più a nulla, e di certo non posso chiedere a te di farlo. Non posso chiederti di credere in me, perchè ti ho mentito e dopo quello che hai passato a causa mia, hai tutto il diritto di odiarmi.” ripresi fiato, sentendomi improvvisamente debole
“Ma devi permettermi di proteggerti Taemin, ti prego. Non posso permettere che tu muoia”
Girò di scatto la testa verso di me guardandomi rabbioso “Chi mi proteggerà da te?! Eh Jonghyun? Qui sei l'unico che vuole uccidermi” urlò
“Non è così” risposi con calma “La tua anima fa gola a molti, ed io adesso sono qui per impedire che ti facciano del male.”
Fece un sospiro profondo e tornò a fissare il tavolo.
“Cosa succederà se non ci riesci?”
“Non lo so”
“Come faccio a fidarmi di te? Anche tu puoi morire, e se ti facessero del male a causa mia?”
“Tutta questa storia è colpa mia, Taemin, non tua. Devi permettermi di fare qualcosa. Di provarci almeno”
“Se ti permetto di starmi accanto, se ti permetto di proteggermi finchè tutto ciò non finirà, e spero davvero che finisca in fretta. Se te lo permetto, dopo te ne andrai?”
Sbarrai gli occhi nell'udire quell'ultima frase, detta con serietà, percependo un senso di vuoto al centro del petto cerca di farmi forza e annuii.
“Quando tutto sarà finito sparirò per sempre dalla tua vita. Hai la mia parola.”

  
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