Eccomi di nuovo ^^
Ormai mancano solo due capitoli alla fine ehehe
Grazie per aver letto ^^
Al prossimo capitolo. Bye <3
Capitolo 8. Trust
me
La pioggia cadeva fitta in quella notte
senza stelle, senza luna. Erano già passati due giorni in
cui non
avevo nessuna notizia di Taemin.
Non rispondeva al cellulare e non si
era fatto vedere a scuola.
Non avevo il coraggio di andare a casa
sua, dopo l'ultima volta che mi aveva risposto al telefono, l'ultima
volta che sentii la sua voce.
“Quel...quel
coso mi ha
scaraventato contro un muro solo guardandomi...guardandomi! Mi ha
bloccato contro una stupida parete.
Non potevo respirare, Jonghyun ed
ero così spaventato che quando ti ho visto ho pensato di
essere in
salvo. E poi?!
Poi scopro che tu sei esattamente come lui! Tutt'ora
mi sembra così dannatamente assurdo.”
“Tae...lascia...lascia che ti
spieghi”
“Non c'è nulla da spiegare. Sei
qui per uccidermi e prenderti la mia anima.
E lo farai, anche se ti
sto lontano, tu mi ucciderai, non è così? Non
è così?”
“No Taemin. Forse all'inizio era
così, ma adesso...adesso voglio solo proteggerti. Ti
prego.”
“Hai mentito per tutto questo
tempo. Tutte quelle cose che hai detto, erano bugie. Le hai dette per
conquistare la mia fiducia?
Solo per avvicinarti a me e poi
uccidermi, giusto?
Ti odio Jonghyun. Ti odio, ed odio
me stesso per essermi innamorato di te. Come ho potuto essere
così
stupido?!”
“Taemin...ti prego”
“Non voglio mai più vederti. Non
chiamarmi mai più.”
“Tae...”
Anche Minho era sparito,
non rispondeva
più nemmeno quando lo invocavo. Ero rimasto completamente
solo a
piangere sulla mia sconfitta.
Già, avevo perso. Avrei perso Taemin
per sempre.
Quasi senza rendermene conto, mi
ritrovai lì, su quella collina dove per la prima volta avevo
sentito
l'anima di Taemin.
Aveva smesso di piovere, ma l'aria era
diventata più fredda. Lasciai la moto vicino alla strada e
raggiunsi
quello stesso punto in cui, sdraiati, avevamo guardato le stelle.
Mi sedetti sotto uno degli alberi e
poggia la schiena contro la corteccia ruvida, sollevai il viso verso
il cielo ed ispirai a fondo.
Mi sembrava di poter sentire il profumo
dei suoi capelli e il calore delle sue dolci carezze mescolate al
gelido vento.
Non credevo di poter provare questa
sensazione, mi mancava, mi mancava davvero tanto.
E poi, lì in quel posto pieno dei miei
ricordi più importanti, mi addormentai.
-Il sole mi
illuminò il viso, portai
una mano davanti al viso e mi guardai intorno per cercare di capire
dove fossi.
Sbattei più volte gli occhi, poi lo
vidi.
“J-Jun?!”
“Ciao Jonghyun” sorrise dolcemente
Il mio Jun, il mio primo amore, la
persona che era morta a causa mia, stava in piedi davanti a me
sorridendo.
Anche lui era stato una mia preda, ma Minho era riuscito a portarmelo
via.
“C-cosa...cosa...sto sognando?”
“Si, siamo nella tua testa. Scusa ma
è l'unico posto dove posso parlarti.”
“Pensavo che non ti avrei mai più
rivisto”
“Lo so, dovrebbe essere così, se
scoprono che sono qui, che sto parlando con te, mi puniranno. E non
ho molto tempo”
“Perchè sei qui allora?”
“Perchè ho un favore da chiederti.”
“Eh? Jun stai sfidando gli arcangeli
solo per chiedermi un favore?” lo guardai scettico.
Sorrise.
“Jonghyun ricordi cosa ti dissi
quando Minho prese la mia anima? Lo ricordi?” mi chiese
La sua
voce era rimasta uguale, il suo tono deciso aveva ancora quella
cadenza dolce che adoravo.
“Io...S-si ricordo benissimo le tue
parole...” risposi piano.
Non potevo dimenticare quelle parole,
non potevo dimenticare quel giorno, era ancora nei miei sogni, nei
miei incubi.
Era ancora nella mia testa.
“Mi dicesti di innamorarmi ancora
perchè l'amore è un sentimento che porta alla
salvezza.”
Ancora facevo fatica a crederci
davvero.
Lui sorrise “Sai quando sono arrivato
lassù, non era esattamente come mi aspettavo, e le cose sono
davvero
peggiorate da allora.
C'è...una specie di guerra civile, non posso
dirti molto, ma non importava perchè in tutto questo tempo
non ho
fatto altro che vegliare su di te.
Anche se era pericoloso e non
potevo farmi scoprire, ho continuato ad osservarti.”
“Jun...”
“Quando ho scoperto chi sei
veramente, ho provato il forte desiderio di venire qui a dirtelo, a
parlarti ma non ho potuto. E mi dispiace seriamente per
questo.”
potei leggere lo sconforto nei suoi occhi, quegli occhi che mi
avevano sempre e solo sorriso.
“Il motivo per cui sono qui adesso
riguarda proprio questo. Jonghyun tu mi ami?” mi fece quella
domanda fissando il suo sguardo nel mio, come se volesse leggere la
mia anima.
Ma lui l'aveva sempre fatto.
“Jun...io...”
“Rispondi”
“Si, ti amo, non ho mai smesso di
farlo.”
“E ami anche Taemin, non è
così?”
“Si, anche se può sembrare assurdo
amare due persone contemporaneamente. Ma io lo amo davvero. Mi
dispiace Jun.” risposi abbassando il viso
“No, non hai nulla di cui scusarti,
ti avrei odiato se non ti fossi innamorato ancora” disse
sfiorando
il mio viso,
la sua mano era calda e morbida proprio come la
ricordavo.
“È per questo che sono qui Jonghyun,
devi promettermi che non lo lascerai morire.”
Sbarrai gli occhi.
“Ma come faccio? Non hai visto quello
che è successo? NamJin è morto e Taemin non vuole
più vedermi. Io
ho perso Jun, e sono solo adesso.”
Quella carezza gentile, si trasformò
in uno schiaffo.
“Smettila di dire sciocchezze. Mi
dispiace per la morte di NamJin, so che gli volevi bene, ma lui non
era più la persona che conoscevi, ti aveva già
tradito tempo fa.
Per quanto riguarda Taemin, beh...lui ti ama, è davvero
innamorato
di te. Quindi sono sicuro che ti ascolterà.”
Una lacrima scese bollente sulla mia
guancia “No, lui ha detto che non mi vuole nella sua
vita.”
Sospirò.
“La sua vita? La sua vita gli verrà
strappata via tra meno di una settimana Jonghyun, se lo ami davvero
come dici non permettere che accada.”
“Quell'angelo...Minho, non si
arrenderà. Cosa succederà se non riesco a salvare
Taemin?”
Jun chinò il viso “Saremo
ufficialmente in guerra.” rispose “Vedi Jonghyun,
per quanto ne
so io, vogliono Taemin perchè sarà in grado di
fermare tutto queste
atrocità. Se noi siamo in guerra, per i demoni è
più facile
prendere le nostre armi e tutto ciò che appartiene al
paradiso.
Ci uccideranno. E'
per questo che anche i demoni vogliono Taemin. Vale più di
quanto pensi”
"Allora perchè vuoi salvarlo? Non ha senso. Se lui
può fermare la guerra perchè non vuoi la sua
anima? Perchè mi chiedi di proteggerlo?"
"Perchè a differenza di ciò che dicono gli
arcangeli, Taemin non può fare niente per noi. Avrebbe
potuto, forse prima di conoscere
te, ma ormai è tutto perduto. Non ha senso avere un'altra
anima lassù. Non è giusto che partecepi ad una
guerra non sua."
Prima di conoscere me, l'anima di Taemin era pura. Per amore, io avevo rubato quella
purezza.
"E Dio? Lui non fa niente per
aiutarvi?”
Jun fece un profondo respiro e tornò a
sorridermi “Minho non è cattivo come sembra, anche
lui ha a cuore
la nostra salvezza, ma lui si fida dei superiori.
Ed io mi fido di te, Jonghyun.”
Posò dolcemente le sue labbra sulle
mie e mi sorrise, “Ricorda, non sarai mai solo
Jonghyun”
Mi svegliai di soprassalto, sudato e
con il respiro spezzato. Ma sorrisi a quella sensazione di calore nel
petto.
Era la speranza, un piccolo barlume di
speranza che solo Jun avrebbe potuto regalarmi.
La mattina seguente andai
direttamente
a casa di Taemin, feci un profondo respiro e premetti il dito sul
pulsante bianco del campanello.
Dopo poco tempo un assonnato Taemin mi
aprì la porta, io sorrisi debolmente, ma non appena si rese
conto di
chi fosse subito richiuse la porta.
Avrei dovuto aspettarmelo.
Suonai di nuovo.
“Vattene via!” urlò senza aprire
“No, finchè non mi avrai ascoltato!”
risposi
“Vattene ho detto!”
Suonai ancora ma lui non aprì. Feci
alcuni passi indietro per guardare dalle finestra, ma erano chiuse.
Sbuffando mi sedetti su uno scalino e poggiai il viso tra le mani.
“Resterò qui finchè non
aprirai”
dissi abbastanza forte, affinché mi sentisse.
Ricordo ancora la prima
volta che
parlai con Taemin, ricordo il modo in cui mi aveva guardato e
soprattutto ricordo benissimo il dolce sorriso che mi aveva rivolto
quando gli dissi che l'avrei protetto.
Ma quel suo sorriso era sparito e le
cose erano cambiate. Ma allora perchè io non lo sentivo?
Non sentivo quel cambiamento, era come
se fossi innamorato di lui da sempre, come se avessi deciso di
proteggerlo seriamente già da quando avevo incrociato i sui
occhi.
Forse era davvero così, forse era per quello che non avevo
nessuna
intenzione di arrendermi.
“Jonghyun...lo so che è una cosa
da ragazze, ma visto che oggi è San Valentino...”
si fermò
arrossendo un poco “Ti ho portato questo” disse
tenendo lo
sguardo fisso sul pavimento, porgendomi un piccolo pacchetto di carta
colorata.
Sorrisi e lo aprii trovandoci dentro
dei piccoli cioccolatini a forma di cuore.
Istintivamente lo abbracciai e lui
arrossì, se possibile, ancora di più.
“Io adoro il cioccolato. Grazie”
soffiai sulle sue labbra prima di posarvici un bacio
La temperatura si era
abbassata
lentamente ed iniziavo a sentire freddo, mi strinsi di più
nella
giacca e voltai la testa verso la porta, ma niente.
Potevo sentire il
cuore di Taemin battere irrequieto, almeno ero sicuro che non fosse
scappato.
Ero preda di quella sensazione d'ansia
che ti stringe lo stomaco, provocandoti un dolore atroce, che ti fa
tremare e soprattutto ti fa pensare le cose più stupide e
inutili.
Ero terrorizzato.
“Uff...fa che mi ascolti...” pregai
qualcuno o qualcosa di cui non sapevo nemmeno l'esistenza.
“Sai Jonghyun, da quando stiamo
insieme mi sento felice, non sono più solo e non ho paura di
sorridere. Per questo voglio ringraziarti.”
In realtà
l'unico che dovrebbe
ringraziare sono io. Già perchè grazie a lui mi
ero sentito vivo e
amato.
Grazie a lui avevo capito che tutto ciò che facevo era
sbagliato e soprattutto avevo capito che avevo la
possibilità di
scegliere e di cambiare.
Anche se tutto era stato distrutto,
anche se mi odiava e non voleva vedermi, non potevo cedere.
“Tieni”
la voce mi raggiunse un po'
ovattata, non mi ero accorto di nulla, nemmeno che Taemin era in
piedi accanto a me e mi tendeva una bottiglietta d'acqua.
“Grazie” risposi piano afferrandola
e bevendo più di metà di quel liquido che
sembrò ridarmi vita.
Sospirai.
“Sai che ore sono?” mi chiese, il
tono di voce freddo e distaccato
“No”
“Sono le quattro e
mezza. Sei qui da più di sei ore. Come puoi resistere
tanto?”
Sussultai, non mi ero reso conto che
fosse passato così tanto tempo.
“Mi credi se ti dico che sto
svenendo dalla fame?” risposi soffocando un sorriso
“Vuoi
mangiare la mia anima?”
“Cosa? Sei impazzito?”
Avrei voluto ridere per la nota
convinta che sentii nella sua voce, ma non lo feci. Lui parla sul
serio.
“Non sei qui per questo?”
“Io non mangio le
anime. Tae leggi troppi manga.”
Tacque per qualche secondo, fissando un
punto indefinito davanti a se.
“Perché sei qui allora?”
“Per
parlare”
“Non ho niente da dirti” rispose in fretta
“Ma
io si, sei disposto ad ascoltarmi? O devo legarti da qualche parte e
costringerti?”
“Eh?!” quasi urlò allarmato
Finalmente mi guardò, anche se i suoi
occhi erano un po' spaventati, finalmente aveva posato di nuovo il
suo sguardo nel mio. Sorrisi.
“Sto scherzando!” risposi “Ma
vorrei davvero che mi ascoltassi. Per favore Taemin.”
Ancora
silenzio. Un silenzio che pesava l'aria, rendendola
insopportabile.
“Vieni dentro?! Ti preparo qualcosa da
mangiare...”
Forse l'avevo immaginato, ma la sua
voce mi sembrò dolce, così mi limitai a sorridere
alzandomi e
seguendolo in casa.
“Però la tua anima sembra davvero
deliziosa”
“Cretino!”
Il calore familiare che mi
avvolse mi
fece sentire meglio. Mi sedetti al tavolo della cucina e presi ad
osservarlo mentre preparava dei sandwich, non parlai, aspettando che
fosse lui a rompere il silenzio.
“Ecco qui” mormorò poggiandomi
davanti un piatto e un bicchiere d'acqua, ringraziai e mi fiondai sui
sandwich. Ero affamato sul serio.
Taemin seduto di fronte a me, stringeva
le gambe al petto fissando il tavolo
“Perchè non mi hai detto subito la
verità?” chiese
Sollevai il viso e lo guardai, sembrava
davvero spaventato. Sentii una morsa al cuore, aveva paura di me.
“Si, 'Ciao sono Kim Jonghyun, sono
un demone e mi hanno mandato qui per ucciderti', mi avresti
creduto?”
Sussultò impercettibilmente “Forse
ti avrei preso per pazzo” ammise
“Ecco perchè non te l'ho detto”
mentii
Non gli avevo detto la verità perchè
non potevo farlo, anche se molte volte avevo pensato di farlo, di
raccontargli la vera storia della mia vita, la paura di coinvolgerlo
in qualcosa di più grande di lui era troppa. Ma alla fine
non era
servito a nulla. Lui era coinvolto fin dall'inizio.
Finii anche l'ultimo sandwich e bevvi
un sorso d'acqua.
“So che hai paura di me”
“Tu non avresti paura?”
Chiusi gli occhi per un attimo “Io ho
paura Taemin. Che tu ci creda o no, sono terrorizzato”
Non rispose, abbasso lo sguardo
tremando. Il suo cuore batteva forte, lo sentivo rimbombare nella mia
testa, nel mio stesso petto.
Mi alzai e feci il giro del tavolo fino
a ritrovarmi accanto a lui, non mi guardò ma sentii la sua
paura
aumentare,
mi sedetti su una sedia vicino alla sua e gli sfiorai i
capelli. Tremò.
“Sai, scoprire che tutto ciò in cui
ho creduto, ciò che pensavo di essere, è
un'enorme bugia, mi fa
sentire...non lo so, male...mi fa sentire perso” confessai
piano,
ma la voce mi tremò nell'ammettere ad alta voce quei
pensieri che mi
perseguitavano da tempo
“Non riesco a credere più a nulla, e di
certo non posso chiedere a te di farlo. Non posso chiederti di
credere in me, perchè ti ho mentito e dopo quello che hai
passato a
causa mia, hai tutto il diritto di odiarmi.” ripresi fiato,
sentendomi improvvisamente debole
“Ma devi permettermi di
proteggerti Taemin, ti prego. Non posso permettere che tu
muoia”
Girò di scatto la testa verso di me
guardandomi rabbioso “Chi mi proteggerà da te?! Eh
Jonghyun? Qui
sei l'unico che vuole uccidermi” urlò
“Non è così” risposi con
calma
“La tua anima fa gola a molti, ed io adesso
sono qui per
impedire che ti facciano del male.”
Fece un sospiro profondo e tornò a
fissare il tavolo.
“Cosa succederà se non ci riesci?”
“Non lo so”
“Come faccio a fidarmi di te? Anche
tu puoi morire, e se ti facessero del male a causa mia?”
“Tutta questa storia è colpa mia,
Taemin, non tua. Devi permettermi di fare qualcosa. Di provarci
almeno”
“Se ti permetto di starmi accanto, se
ti permetto di proteggermi finchè tutto
ciò non finirà, e
spero davvero che finisca in fretta. Se te lo permetto, dopo te ne
andrai?”
Sbarrai gli occhi nell'udire
quell'ultima frase, detta con serietà, percependo un senso
di vuoto
al centro del petto cerca di farmi forza e annuii.
“Quando tutto sarà finito sparirò
per sempre dalla tua vita. Hai la mia parola.”