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Autore: _Mezzosangue_    14/05/2012    14 recensioni
[Finale 3 stagione] Klaus è vivo, l'incantesimo di Bonnie non ha funzionato.
Cosa succederà adesso a Elena?
Klaus è deciso a portala con se via da Mystic Falls ma, la proposta di Caroline lascerà tutti senza fiato.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  Capitolo 2
 

Caroline stava ancora cercando di convincere se stessa a non tornare in dietro di corsa.
Quanto tempo era passato?
Dieci minuti?
Sembrava già un secolo.
Fissava la sagoma saettante di Klaus mentre preparava l’auto per il viaggio caricandoci pacchi, zaini, cofanetti di legno e, Caroline lo intravide di sfuggita, un album da disegno.
Doveva ancora rendersi conto di quello che aveva fatto.
Offrirsi a Klaus in quel modo era una cosa che avrebbe creduto impossibile. Dove aveva trovato quel coraggio?
Non riusciva a rispondersi, sapeva solo che l’istinto le aveva detto di farlo per salvare Elena.
Quando i suoi pensieri si concentrarono su Tyler, la vampira trattenne a stento le lacrime, come aveva potuto lasciarlo cosi?
Avrebbe voluto dirgli addio come si deve, con un bacio, sussurrandogli che l’amava, ma non aveva potuto fare niente, e adesso, non l’avrebbe mai più rivisto.
Una lacrima le cadde lungo la guancia ma lei l’asciugo subito, l’ultima cosa che voleva era che Klaus la vedesse piangere.
-Perché ti porti dietro tutta questa roba?- Chiese, cercando di distrarsi.
-Dovremo stare via un bel po’- Rispose lui senza voltarsi.
Caroline intrecciò le braccia sul petto, seccata.
-E dove stiamo andando di preciso?-
-Di qua, di la, ancora non ho deciso. Pensavo a una vacanza in Brasile, tu che ne pensi?-
-Vacanza? Tu vai in vacanza?- Domandò incredula – Niente cose losche da fare? Nessuno da uccidere? Nessuno da perseguitare?-
Il vampiro si voltò verso di lei con aria divertita.
-Perché credi che abbia sempre un secondo fine?-
-Beh, perché tu hai SEMPRE un secondo fine!- Ribatté Caroline.
-Dobbiamo iniziare a litigare già da adesso?- domandò lui alzando un sopracciglio.
Caroline era sul punto di perdere la pazienza. Come avrebbe fatto a vivere con lui? Era così irritante!
-Bene- rispose - come vuoi-
Klaus le aprì la portiera del SUV – La carrozza ti attende, dolcezza- disse.
Caroline, ancora infastidita, salì al posto del passeggero.
 
Un ora dopo stavano quasi raggiungendo il confine sud della Virginia, essendoci pochissimo traffico, Klaus non si fece problemi ad accelerare più del dovuto. Era piuttosto di fretta, anche se si trattava di una vacanza.
Neanche fossimo in Fast and Furios, pensò Caroline. Mentre associava Vin Diesel alla figura di Klaus –pensando che avrebbe di gran lunga preferito la presenza dell’attore- le scapò un sorriso.
-Finalmente ti vedo sorridere- le disse Klaus volgendole un occhiata compiaciuta.
Il piccolo sorriso della ragazza si spense subito, facendola tornare in macchina, con il vampiro più pericoloso del mondo.
-Non smettere- le disse Klaus – Te l’ha mai detto nessuno che hai un sorriso fantastico?-
Caroline si infastidì ancora di più perché le sue guance la minacciavano di arrossire.
Cercò qualcosa da dire che non fosse imbarazzante o troppo sprezzante.
Cambiò discorso e se ne uscì con: -Perché l’hai fatto?-
-Fatto cosa?- Le chiese lui con un sorriso, evidentemente non aveva capito.
-Accettare lo scambio- rispose la vampira –Lasciar andare l’unica garanzia che avevi per creare il tuo esercito e prenderti me-
Il sorriso di Klaus si dileguò. Restò in silenzio per qualche secondo, pensando a qualcosa che lei non riusciva a indovinare, poi disse:
-A che mi serve creare un esercito adesso che mia madre è stata sconfitta? Non corro più nessun pericolo-
-Stai mentendo- ribatté la ragazza –Se la pensassi sul serio cosi non avresti cercato di portarti via Elena-
-Beh, magari l’ho lasciata andare perché Elena non è affascinante come te, tesoro- Le rivolse un sorrisetto.
Caroline sbuffò e fissò la strada dritta davanti a sé, sempre più irritata dall’atteggiamento dell’originale.
Capì che non sarebbe riuscita ad avere una risposta seria neanche se l’avesse minacciato con un paletto.
-Tu perché l’hai fatto?- Domandò Klaus all’improvviso.
-Fatto cosa?- sbottò lei ancora infuriata.
-Lo scambio-
Caroline si voltò a guardarlo, sperando di resistere all’impulso di prenderlo a pugni e, restò sorpresa dalla sua espressione estremamente seria.
-È ovvio no? Per Elena- disse.
-Davvero? Non è che un po’ speravi che accettassi?- Caroline a questo punto si aspettava il solito sorriso arrogante comparigli sulle labbra, ma quello invece non arrivò. Continuava a essere serio.
-Si, certo. Speravo tanto che accettassi la mia proposta in modo da sembrare l’eroina della situazione e intanto farmi una bella e rilassante vacanza in brasile con il vampiro che ha causato più guai di quelli che potrebbero fare un branco di tori incazzati in una casa dipinta di rosso!- Rispose sarcastica, troppo tardi perché si accorgesse che era una frase senza senso.
Klaus scoppiò a ridere e lei dovette soffocare un sorriso.
-Tori incazzati eh? Questa è bella- Disse ridendo.
Dopo quella risata, l’aria nell’abitacolo sembrava essersi fatta molto più leggera.
Eppure, quello spaventò Caroline più di quanto avesse immaginato.
Vivere con Klaus era un conto. Accettarlo, ne era un altro.
Non voleva che, alla fine, vivere con lui le avrebbe fatto dimenticare tutto quello che era successo, tutte le colpe, ma soprattutto, non voleva dimenticare che era Tyler il ragazzo di cui era innamorata.
 
 
-Vuoi continuare a guidare per tutta la notte?!- Gli chiese Caroline non proprio gentilmente molte ore dopo.
- Che differenza fa?- rispose – Non ho bisogno di riposare-
-Ma io si- Disse lei sbadigliando, le si era indolenzito tutto il corpo a furia di stare sempre seduta.
E aveva fame.
-Va bene, ci fermiamo- acconsentì Klaus.
Pochi minuti dopo parcheggiarono nei pressi di una pompa di benzina, nel parcheggio riservato ai clienti del bar, se così lo si poteva chiamare.
Era una baracca di legno da cui proveniva un odore di muffa nauseante, parcheggiate a torno c’erano una decina di moto nere o con le fiammate rosse.
Molto Punk anni novanta, pensò Caroline.
L’insegna aveva delle lampeggianti luci al neon che raffiguravano un pesce con sotto scritto “ Il marinaio”.
Dall’interno proveniva una musica assordante metal, o forse non era proprio i metal, ma comunque quel genere di spazzatura che altri chiamavano musica.
Proprio in quel momento dalla porta d’ingresso quasi staccata uscì un uomo vestito di nero e pelle da capo a piedi, era alto più o meno il doppio di lei e grande il triplo, aveva tatuaggi su ogni parte del corpo visibile e una catena gli penzolava dalla tasca dei pantaloni.
Si accese una sigaretta – o probabilmente qualcos’altro- e si sedette su una sedia di legno a fumare.
Quando Klaus scese dall’auto, Caroline aveva quasi voglia di chiudersi dentro o di dirgli che non era affatto stanca e potevano continuare il viaggio, ma lui le aprì la portiera prima che potesse farlo.
-Ehm… sul serio vuoi entrare lì dentro?-  Gli domandò gettando un occhiata all’uomo che fumava. Avrebbe preferito schiaffeggiarsi da sola piuttosto che entrare.
Klaus capì che l’idea non le piaceva affatto e le sorrise.
Anche se avrebbe voluto vedere la reazione di lei se l’avesse davvero portata lì dentro, disse:- A dire la verità volevo prendere una camera in quel Motel- Indicò un punto sopra la spalla di Caroline.
La ragazza si voltò e dal finestrino dell’auto vide qualcosa che prima non aveva notato.
C’era un altro edificio in legno, illuminato unicamente da un piccolo lampione.
Sembravano tante casette di un piano messe una accanto all’altra, se non avessero avuto lo stesso odore di muffa del bar e lo stesso senso di squallore, sarebbero state perfino carine.
-Quello sarebbe un Motel?- Chiese la ragazza con un tono più schifato di quanto avesse voluto.
- Si. Il prossimo è a tre ore di viaggio. Al momento è il meglio che c’è- rispose, ma la ragazza stava ancora pensando all’ipotesi di chiudersi in auto – Dentro è meglio, credimi-
- Ehm… e se tornassimo in macchina e facessimo finta di non esserci mai fermati?- Chiese lei speranzosa.
-Hai detto di essere stanca- ribatté lui – Lì dentro potrai riposare-
Caroline cominciò a pensare all’ipotesi che il suo comportamento lo divertisse.
Non voleva assolutamente dargliela vinta, perciò, cercò di immaginare un hotel a 5 stelle al posto di quel coso orribile, e scese dall’auto.
Klaus sorrise compiaciuto. Sapeva che piuttosto che cedere avrebbe preferito dormire in una stalla.
Ed era anche questo lato di lei che lo affascinava.
Si avviarono verso la reception, o quello che era, mentre Caroline era sempre più convinta che avrebbe preferito dormire in macchina. Soprattutto per l’odore di muffa.
Per un umano doveva essere solo una puzza leggera, ma per lei, era insopportabile.
Quando entrarono nel piccolo ufficio sperò quasi di trovarlo in buone condizioni ma, ovviamente, era tutto fuorché accogliente.
Le pareti erano fatte di legno annerito impregnato di muffa, in un angolo c’era un divanetto, o quel che ne restava, di pelle nera che aveva buchi ovunque, conservava solo tre piedi di legno, il quarto era stato sostituito da due mattoni instabili. A terra c’era un tappetto sfilacciato che aveva tutta l’aria di non essere mai stato lavato; uno strato doppio di polvere copriva un piccolo bancone di legno su cui era poggiata una cassa- di quelle vecchie- e una lampada che illuminava giusto il necessario.
Fai finta che sia tutto più bello, si disse Caroline sperando di sopravvivere alla nottata.
-Carino vero?- Le domandò Klaus con quel sorriso irritante.
Caroline gli rivolse un occhiata minacciosa e suonò il campanello sul bancone. Un uomo minuto con il viso scavato fece capolino dalla stanza sul retro, illuminandosi alla vista di due clienti.
-Cosa posso fare per voi?- chiese, raggiungendo l’altro lato del bancone. Aveva  tutta l’aria di aver appena partecipato a una scazzotta, sul mento aveva un livido enorme e dal labbro inferiore gli usciva del sangue.
L’odore del sangue le si insinuò nelle narici sovrapponendosi a quello della muffa, facendole ricordare che aveva una gran sete.
Si rese conto che ancora non aveva pensato a come si sarebbe nutrita ora che era prigioniera di Klaus.
Di certo lui non si faceva scrupoli a uccidere, chissà se proprio in quel momento stava pensando di prendersi il sangue di quell’uomo, dopotutto, chi se ne sarebbe accorto? Quel posto non aveva l’aria di essere molto frequentato.
Ma Caroline glielo avrebbe impedito.
Non sapeva come, ne se ne fosse stata capace, ma gli avrebbe impedito di uccidere ancora un innocente.
-Può darci una camera?- chiese invece lui – la migliore che ha-
Una camera?
-La numero 12!- esclamò l’uomo
Avrebbero persino dovuto dormire nella stessa camera?
No, quello era troppo!
-Può darcene du…- Ma Klaus la interruppe.
-La dodici va benissimo, la ringrazio- prese la chiave dalle mani del cassiere e gli porse delle banconote.
Caroline ne fu sorpresa. Si sarebbe aspettata che Klaus l’avrebbe soggiogato ,e invece, gli aveva dato anche la mancia. Secondo la vampira due erano le opzioni:
O era impazzito, o non era Klaus.
Uscirono dall’ufficio e prima che potesse dire qualcosa, Klaus parlò:
-Voglio tenerti d’occhio, dolcezza-
E questo rispondeva alla prima domanda che si era fatta.
-Perché non l’hai semplicemente soggiogato?- chiese.
-Magari un paio di dollari gli faranno bene- rispose lui.
-Seriamente- sbottò Caroline, mentre lo seguiva verso la stanza 12.
-Forse volevo fare colpo su di te, Caroline- le disse, aprendo la porta della camera.
Perché deve essere così insopportabile? Si chiese Caroline.
Quando attraversò la soglia della camera 12 ,qualcosa le disse che quella sarebbe stata la notte più lunga della sua vita.
 
 
 
 
 
 
*Angoletto Autrice*
Ciao a te!
Inutile dire che, se stai leggendo questa frase, ti stimo. Sei un mito.
Perché?
Perché hai avuto il coraggio di leggere la mia fiction >.<
Se fai parte di quelle persone che hanno recensito il primo capito e mi hanno spronato a continuare, ti stimo ancora di più.
Non ho parole per ringraziarti *__*
Hfierojdfwioefbne2pihfebfue2fpwifh
Sono così emozionata che sono fuori di testa.
Come sempre, spero che recensirai questo capitolo per farmi sapere cosa ne pensi. Se c’è qualcosa di sbagliato non esitare a dirlo!
E se hai qualche suggerimento, o un idea su come vorresti che continuasse sarò felice di leggerla >.<
Spero di non deludere le tue aspettative!
Tanti saluti!
         
                  
                                                Una ragazza felice.
 
PS. Come sempre, se riceverò taante recensioni sarò felice di continuarla!
  
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