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Autore: Akane    14/05/2012    1 recensioni
"- Non devi se non vuoi, è solo che non sapevo dove sbattere la testa e prima dell’inevitabile fine volevo andarmene con la coscienza a posto. Volevo sapere d’aver davvero fatto tutto il possibile. - Un possibile che non avrebbe mai contemplato Crowley.
Questo fu il colpo di grazia per Dean che, sciogliendosi, fece crollare il muro e tutte le sue difese. "
E se Castiel non avesse parlato con Crowley e quindi fosse andato da Dean come aveva deciso?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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CAPITOLO IV:
QUANDO QUALCOSA SI SPEZZA

Dean per un momento si trovò anche a non parlare più a Bobby, infuriato col fatto che sapeva tutto di Sam e che gli aveva imposto di non farsi vivo per lasciargli vivere una vita normale con Lisa e Ben.
Non ci aveva proprio più visto, come potevano tutti credere che per lui potesse essere meglio vivere senza suo fratello? Senza saperlo vivo sano e salvo? Che concezione di protezione e salvezza avevano?
E di felicità?
Nessuno sapeva com’era la felicità altrimenti non avrebbero mai fatto quella scelta.
Con Raphael brancolò nel buio in modo piuttosto equo che con tutto il resto, era da solo e non sapeva dove sbattere la testa, era incapace di trovare una qualunque effettiva soluzione su qualche fronte e l’assenza di Castiel ai suoi richiami per essere aggiornato riguardo Sam, non l’aiutò affatto.
Voleva andare lui stesso a cercarli e mandare al diavolo Raphael, voleva occuparsi di quel che voleva e non di quel che doveva ed oltretutto lo preoccupava che Castiel non rispondesse. Quando lo chiamava correva subito, non c’era mai stata una volta che non era venuto ad un suo richiamo.
Mai.
La sensazione che fosse successo qualcosa di brutto ad entrambi l’assillava e se per Sam l’idea era di non poterlo rivedere dopo che era tornato in vita, di non poterlo massacrare di botte per la sua decisione di merda di escluderlo, per Castiel era diverso. Era molto diverso.
Aveva il semplice terrore di perderlo e di meglio non seppe fare nell’angosciarsi dietro alle sue mancate apparizioni.
Perché non tornava da lui? Con quel Raphael dannato alle calcagna che cercava di farlo fuori con tanto impegno come poteva stare tranquillo ad aspettare?
Doveva assolutamente procurarsi un’arma per angeli potente che potesse funzionare con un arcangelo. Il pugnale normale non funzionava con loro, sapeva come metterlo in trappola momentaneamente ma per ucciderlo la storia era ben diversa.
Preso male in quelle ennesime considerazioni, diede insofferente un pugno al muro per scaricare la rabbia accumulata.
Non sapeva nemmeno decifrare ciò che provava per Castiel e cosa voleva da lui, se lo vedeva come un rimpiazzo di Sam o cosa, ma in ogni cosa, qualunque cosa fosse, voleva che tornasse e non gli succedesse nulla.
Castiel era sempre stato la sua colonna, il suo sostegno, una certezza inamovibile. Lui c’era sempre, in ogni modo, ed era sempre con lui. Capitava che lo facesse arrabbiare, che fosse pesante però alla fine era sempre su di lui che poteva principalmente contare.
Non poteva fare a meno di lui.
Aveva vissuto quel pallido tentativo di vita senza Sam e praticamente senza tutti sempre nella speranza di poter comunque rivedere almeno Castiel. Almeno lui, si diceva, ma non aveva avuto il coraggio di chiamarlo. Per dirgli cosa? E poi che figura avrebbe fatto? Quello debole che non sapeva cosa voleva… però aveva avuto la consapevolezza che ora lui stava tenendo tutto sotto controllo e che il loro sacrificio non era stato vano.
Castiel era troppo importante, punto e basta.
“E perché cazzo non viene più, ora?”
Quando se lo chiese per l’ennesima volta, la porta di casa di Bobby si spalancò con un botto sonoro e lui scese convinto che fosse l’ennesima catastrofe imminente.
Quando vide la scena si trovò semplicemente agghiacciato, non avrebbe immaginato quanto catastrofica era effettivamente quella situazione.
- Cass… - Ma il secondo nome non fu in grado di dirlo.
Solo che, naturalmente, chiedersi perché erano passati dalla porta e non si erano volatilizzati come Castiel faceva sempre, sarebbe stato idiota viste le condizioni dell’angelo.
Di nuovo e forse peggio.
Peggio perché si sosteneva a qualcuno, ma non ad uno qualunque… si sosteneva a…
- Ciao Dean. - Disse l’altro. A quel punto, immobile a qualche metro da loro, la sua voce emise un suono, Dean stesso non capì cosa aveva detto, forse il suo nome, finalmente.
- Sam… allora ci sei davvero… - Sì, qualcosa l’aveva detto ma incapace di provare gioia, fu subito sbattuto in un abisso buio per via di ciò che reggeva sotto braccio suo fratello.
Un fratello in splendida forma. Troppo, per essere uno scampato dall’inferno e da delle torture assurde.
E poi che vita doveva aver vissuto lì in quell’anno separato da lui?
Le domande non finirono mai ma la visione di Castiel sanguinante e privo di sensi, immobile sorretto da uno strano Sam, lo congelò all’istante mentre una scarica di mille volt lo attraversava.
Ritrovare suo fratello perdendo Castiel no, questo non avrebbe mai potuto reggerlo.
Mai.
Potendo si sarebbe rinchiuso altrove, in una fantasia perfetta e felice dove la sua vita con Lisa e Ben era perfetta e funzionava a meraviglia, dove lui non doveva fingere di stare bene per non preoccuparli, dove non c’erano problemi, passati atroci da dimenticare, anime martoriate, cuori infranti.
Però si trovò a prendere immediatamente Castiel e a capire che oltre ad essere privo di sensi era anche dannatamente freddo. Si chiese se fosse normale per un angelo poi si ricordò che un angelo non era comunque normale in nessun caso ed il panico lo avvolse mentre si trovava a liberare il pensiero più incendiante ed incontenibile di tutti.
“Non può morire, ci tengo troppo, dannazione! Ci tengo in un modo fottutamente imbarazzante! Non può morire, non può…”
Proseguì come in una litania, quasi, sperando che quel desiderio si trasformasse in preghiera e che venisse ascoltato.
Chiese, probabilmente, cosa fosse successo e, probabilmente, Sam rispose che era stata colpa di Crowley, ma non capì il resto della spiegazione fin troppo calma.
A quel punto, mentre Dean impazziva per capire come aiutare Castiel e chiamava Bobby affinchè tornasse immediatamente, fulminò Sam con lo sguardo capendo con matematica certezza che in lui davvero qualcosa non andava perché che in una situazione tanto grave lui rimanesse così calmo e freddo non esisteva proprio.
E la bomba atomica esplose.
- Perche’ diavolo non ti sei fatto vivo, si può sapere, dannazione? -
- Ho visto che facevi la tua vita, che non eri più un cacciatore e pensavo che per te fosse meglio così. -
- Come cazzo ti salta in mente che io preferisca crederti all’Inferno nelle mani di Lucifero? -
- L’ho fatto per proteggerti, non volevo che tornassi a correre tutti quei rischi! So bene quanto è difficile uscire dalla vita che facciamo noi e vedendo che ci eri riuscito… -
- RIUSCITO?! RIUSCITO?! LO CHIAMI RIUSCIRE AD USCIRE DALLA VITA DEI CACCIATORI, QUELLO CHE FACEVO? SPROFONDAVO NEL BUIO PIU’ ATROCE GIORNO DOPO GIORNO PERCHE’ TU NON C’ERI PIU’ ED ADESSO MI VIENI A DIRE CHE C’ERI E CHE TI SEMBRAVA RIUSCISSI A VIVERE BENE SENZA DI TE?! CAZZO, SAM! MA MI CONOSCI? -
- Non gridare, Cass… -
- E NON DIRMI DI NON GRIDARE, DANNAZIONE! COME FACCIO SE MI DICI CAGATE DEL GENERE?! -
- Capisco che tu sia arrabbiato ma io speravo che tu stessi meglio senza di me… -
A quel punto Dean non ci vide più e dopo le parole e le urla partì un pugno, incapace di trattenersi anche in virtù di tutta la sua calma che gli stava mostrando. Come poteva mantenersi così composto e dire quelle stronzate assolute? Come osava?
Sam incassò il colpo senza dimostrare nemmeno un briciolo di dolore o sorpresa, certo non capiva perché se la prendesse tanto ma non sembrava turbato da nulla.
- VATTENE ALLORA SE PENSI CHE IO STIA MEGLIO SENZA DI TE! FA QUEL DIAVOLO CHE CREDI, DANNAZIONE! PER QUANTO MI RIGUARDA ABBIAMO CHIUSO! - Gli sarebbe bruciato sempre troppo la consapevolezza di tutti quei mesi passati nella sofferenza a piangere suo fratello che invece era vivo e se ne era semplicemente sbattuto di lui. Non poteva che vederla così e quando Bobby tornò riuscì a litigare di nuovo anche con lui.
Dean non se ne andò solo perché a quel punto era graniticamente convinto che gli rimanesse solo Castiel, in tutta quella schifosissima storia, e mentre l’uomo più grande si prodigava in silenzio per cercare di salvarlo e capire cosa gli fosse successo, lui camminava su e giù incessantemente per la casa. Sembrava una tigre in gabbia, furioso come non mai, incapace di stare fermo, fremeva per sfogare i nervi con forza e distruzione. Voleva rompere qualcosa ma almeno rivedere Castiel sveglio gli avrebbe fatto bene.
Certo che anche lui aveva delle colpe ma sostanzialmente non si era mai aspettato nulla di che da lui perché era un angelo e loro avevano altre priorità, erano diversi da loro, ragionavano in modo incomprensibile… tutto quello che aveva fatto, ed era sempre stato molto, era stato una sorpresa, non si era mai aspettato niente dall’angelo. Per questo quando faceva qualcosa di idiota lo giustificava dicendo ‘cose da angeli!’
O forse ora la pensava così perché le azioni di Sam e Bobby erano state di gran lunga peggiori.
Nel pensare peste e corna su tutto e tutti e nel pregare in contemporanea che Castiel si salvasse, sapendo che stava ormai diventando la sua unica ragione di vita poiché l’unica giusta ed incrollabile, uscì non potendo più rimanere lì con le mani in mano ad impazzire dietro ai pensieri.
- Un colpevole c’è ed è quel bastardo di Crowley, su questo non si discute! - Così dicendo andò fuori alla sua ricerca.
Il collegamento per lui fu chiaro… prima che Castiel venisse da lui a chiedergli aiuto, il capo dell’Inferno aveva cercato di proporgli qualcosa, ergo aveva qualcosa in mente e quando lui ne aveva, non c’era da stare al sicuro e tranquilli. Quando poi Sam fra le molte cose aveva detto che era stato Crowley a ridurre Castiel in quello stato, era stato confuso ma chiaro al tempo stesso. La dinamica dell’incidente non l’aveva avuta precisa in mente ma gli bastava sapere che centrava quel maledetto demone.
Era ora di farlo fuori una volta per tutte… dopo tutti quelli che gli aveva tolto, tutti quelli che aveva ferito, non poteva toccare Castiel. Adesso basta.
   
 
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