AMICI COME PRIMA
(OVVERO: LA
SOLITA FRASE SCONTATA DEL C…)
Patty camminava nel parco da chissà
quanto tempo. Era arrivata fino alla piscina; da lì, l’albergo, era solo un
edificio illuminato e lontano. La ragazza guardò l’acqua, le luci accese sotto
la superficie, le facevano assumere un azzurro irreale; c’era qualcosa che
luccicava, sul fondo. Che cos’erano…
“Un paio di scarpe?!” Esclamò ad alta
voce Patty, incredula.
“Eh?” Chiese una voce femminile,
proveniente da dietro un cespuglio; la ragazza si avvicinò con cautela, ma
questo non le impedì si sobbalzare, quando la testa spettinata di Miky comparve
all’improvviso.
“Oh… Ciao Patty!” Disse sorridendo la ragazza.
“Miky? Ma che…” Non fece in tempo a
finire la frase che anche la testa di Mark spuntò da dietro il cespuglio,
altrettanto arruffata.
“Landers?!” Esclamò sorridendo Patty.
“Beh? Che c’è?” Rispose compito lui,
scattando in piedi e cercando di riacquistare la sua aria da duro, ma Patty
tratteneva a stento le risate.
“Che ci fai qui?” Le chiese Miky.
“Voi, che ci fate qui.” Ribatté la
ragazza. “No, aspetta, lo so che ci fate qui…” Aggiunse, con aria furba,
osservando Mark con la camicia aperta ed il collo e i pettorali sporchi di
rossetto; il ragazzo se ne accorse e si chiuse velocemente i bottoni.
Patty, poi, lanciò uno sguardo a Miky,
che annuì allusiva, alzando le sopracciglia con un sorriso soddisfatto.
“Allora ci sei riuscita.” Affermò la
ragazza.
“Né dubitavi…” Rispose l’altra.
“E basta!” Sbottò scocciato Mark, che
dava le spalle alle ragazze. “Non mi va di essere un argomento di
conversazione! Torniamo in albergo, è tardi.” Ordinò, incamminandosi; dopo
qualche secondo le ragazze lo seguirono.
“Poi mi devi spiegare che cosa ci trovi
in lui.” Chiese Patty all’amica che le stava al fianco.
“Beh…” Rispose Miky, con espressione
maliziosa, spostando lo sguardo sul perfetto didietro del ragazzo; Patty seguì
i suoi occhi e si ritrovò a guardare la stessa cosa.
“Effettivamente…” Le due ragazze
scoppiarono a ridere, facendo perdere la pazienza a Mark, che si voltò
digrignando i denti.
“Smettetela voi due!” Ordinò
perentorio, per riprendere poi la strada verso l’albergo. Patty e Miky si
strinsero nelle spalle, sorridendosi maliziosamente ancora una volta.
“Oddio, ma dove sarà finita…” Mormorò
scoraggiata Amy sedendosi su un divanetto della hall.
“Sono preoccupatissima…” Aggiunse
Jenny, mentre Philip e Julian si avvicinavano. “Niente?” Chiese subito la
ragazza speranzosa; Callaghan scosse il capo.
“Benji, Holly e Tom hanno fatto sapere
nulla?”
“Non ancora.” Rispose Julian; Amy si
prese la testa tra le mani.
“Dai, non fare così, la troviamo di
sicuro…” Cercò di rassicurarla il suo ragazzo, carezzandole la testa, ma tutti
avevano una faccia scoraggiata.
“Ma che succede?” Chiese la voce
strafottente di Landers, vedendoli così depressi; gli altri rialzarono la
testa, e lo videro arrivare insieme a Patty e Miky.
“Mark!”
“PATTY!!” Gridò Amy balzando in piedi e
correndo incontro all’amica; poi l’abbraccio con calore, lasciandola
sbalordita.
“Amy… ma che è successo?” Chiese
incredula la ragazza.
“Ti cerchiamo da un sacco di tempo!”
Rispose Jenny, raggiungendole le due amiche abbracciate.
“Io sto bene.” Affermò con calma Patty.
“Meno male!” Esclamò Amy, stringendola
di più.
“Ma dov’eri?” Le chiese Philip.
“L’abbiamo trovata che gironzolava nel
parco…” Disse Miky.
“Veramente…” La interruppe Patty, con
un sorrisino furbo. “Io ho trovato voi, in quel cespuglio, che pom…” Uno
sguardo della serie ATTACCO SOLARE, ENERGIA! Scaturì dagl’occhi di Mark,
pietrificando all’istante la lingua della ragazza, ma era tardi...
“Dove eravate, Mark?” Chiese Julian,
con tono inquisitorio ed espressione divertita.
“Non facevamo niente…” Rispose
l’attaccante, abbassando lo sguardo, imbarazzato.
“Allora perché hai la faccia coperta di
brillantini?” Continuò malizioso Ross, mentre Callaghan ridacchiava.
Landers sgranò gli occhi, rimase
immobile per un secondo, poi si passò una mano sul viso, cercando di pulirsi;
nello stesso istante, Miky, si copriva la scollatura con le mani, ma tutti
avevano già notato che il suo seno era coperto dagli stessi brillantini
presenti sulle labbra di Mark. I presenti trattenevano a stento le risate;
finalmente, e in un colpo solo, mettevano in imbarazzo l’inflessibile Mark
Landers e quella faccia tosta di Miky Thompson!
“Oh, cavolo!” Esclamò, ad un certo
punto Julian. “Presi da questa storia ci stavamo dimenticando di avvertire
Holly, Benji e Tom!”
“Già, chiamali subito.” Confermò
Callaghan, mentre Ross afferrava il cellulare e richiamava il numero di Benji.
Dopo qualche minuto i tre ragazzi li
raggiunsero nella hall; Holly e Benji si affrettavano, seguiti da un più lento
e sorridente Tom. Il portiere si avvicinava torvo, con passo deciso, mentre
Holly aveva uno sguardo sollevato, vedendo che Patty stava bene.
“Accidenti, Patty!” Gridò Benji, scuro
in volto, fissando la ragazza dritta negl’occhi. “Come hai potuto farci
preoccupare così?!” Aggiunse scaraventando il cappello su una poltrona; lei
continuava a guardarlo, senza parlare. “Cazzo!” Imprecò il ragazzo, quando non
riuscì a sostenere più gli occhi di Patty; poi, stringendo i denti, si gettò a
sedere sul suo cappellino.
La ragazza aveva seguito i movimenti di
Benji con lo sguardo; quando tornò a voltarsi, si trovò di fronte il volto
rassicurante di Holly. Il capitano della New Team le sorrise, si vedeva
chiaramente che era sollevato.
“Stai bene?” Le chiese, Patty annuì.
“Scusa, è colpa mia…”
“No, Holly…”
“Ti prego, non farmi mai più prendere
uno spavento simile, siamo intesi?” La ragazza annuì di nuovo. “Ti voglio bene.”
Le sussurrò abbracciandola e depositandole un bacio sulla fronte; per un attimo
Patty rimase completamente paralizzata, mentre Benji malediva il suo carattere
irruente: avrebbe potuto essere lui a mormorarle parole di conforto.
“Ragazzi…” Disse Patty, quando Holly si
fu staccato da lei, rivolta a lui e Benji. “Vi devo parlare un attimo. Venite
con me.” Aggiunse, facendogli segno di seguirla.
I tre si allontanarono di qualche
metro, poi Patty si parò davanti ai due ragazzi, costringendoli ad appoggiarsi alla
parete; gli altri seguivano la scena incuriositi.
“Non so da dove cominciare, ma sento
che devo farvelo, questo discorso, o ne uscirò ammattita, ragazzi.” Esordì
Patty; Holly e Benji la guardarono un po’ stupiti. “Holly…” Si rivolse poi al
ragazzo sulla destra. “…tu sei il ragazzo più dolce e gentile che conosca, e
hai… hai sempre un odore così rassicurante…” Il ragazzo stentava a seguire il
discorso. “Io ti ho voluto bene per così tanto tempo, e credimi ancora te ne
voglio, ma non sono più sicura che sia amore…” Adesso gli avrebbe detto che
amava Benji, ecco si era arrivati al punto. “…forse non lo è stato mai. Ero
così giovane, troppo per essere così sicura dei miei sentimenti. Perdonami,
giuro che ti voglio bene e che sei ancora molto importante per me. E tu,
Benji…” Patty si voltò verso l’altro ragazzo, che gongolava ormai sicuro di
essere il prescelto. “…tu sei così affascinante, sensuale, mi fai provare
sensazioni così violente che mi fanno paura, ma l’attrazione fisica, da sola,
non può essere la base per un rapporto sentimentale.” Gli occhi di Benji si
spalancarono: ma che cavolo stava dicendo? “So che non è giusto dirti questo,
per quello che hai fatto per me quando Holly era lontano, ma sono confusa
adesso. Credimi anche tu, io ti voglio bene…” Qui si rasenta la follia, pensava
il portiere, ci sta forse dicendo che scarica entrambi? “Ho bisogno di tempo,
del mio tempo. Ho dedicato gli ultimi anni prima a te Holly, poi a te Benji,
ora ho bisogno di dedicarmi solo a me stessa, concentrarmi su Patty, chiarirmi
la mente ed il cuore, capire chi e che cosa voglio dalla vita. Mi dispiace, ma
ora come ora, non posso scegliere tra voi due, perché non so di cosa ho
bisogno. Non voglio ferirvi, ricordate sempre che voglio tanto bene.” Concluse
la ragazza, poi li bacio entrambi sulla guancia e si allontanò.
I due ragazzi si guardarono in faccia,
quando Patty fu scomparsa oltre le porte dell’ascensore; tutti e due erano
sbalorditi, per quello che avevano sentito e, soprattutto, per la calma con cui
lei glielo aveva detto.
“Amici come prima…” Mormorò un
incredulo Hutton.
“La solita frase scontata del cazzo!”
Esclamò in risposta un acido Price.
“Bah, le donne!” Affermarono in coro i
due calciatori, passandosi vicendevolmente un braccio sulle spalle.
“Hai proprio ragione, sai Holly?” Disse
poi Benji.
“Molto meglio il pallone!” Rispose
l’altro. “Eh, sì!” Confermò annuendo il portiere, mentre, sempre tenendosi per
le spalle, si allontanarono. “Buonanotte, ragazzi!” Augurarono agl’altri a due
voci, salutandoli con la mano libera e scomparendo a loro volta nell’ascensore.
“Beh? Nessuno dice niente?” Chiese
Becker, sorridendo sornione; in effetti, dopo quella scena, tutti erano rimasti
ammutoliti, compresa la cinica Miky. “Se è così, me ne vado a letto.” Aggiunse.
“Buonanotte a tutti!” Li salutò, lasciandoli la loro stupore.
“Che ne dici, Tigre, ce ne andiamo
anche noi?” Domandò Miky al bel ragazzo immobile accanto a lei; Mark annuì.
“Ti accompagno in camera.” Rispose poi,
invitandola a precederlo con un gesto del capo.
Philip, Julian, Amy e Jenny rimasero
soli, guardando i due ragazzi allontanarsi; poi i due calciatori spostarono lo
sguardo speranzoso sulle loro fidanzate, che gli sorrisero con dolcezza. Philip
aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu interrotto dalla voce di Amy.
“Bene, allora noi ce ne andiamo a
letto!” Disse la ragazza, la sua amica annuì.
“Sì. Buonanotte ragazzi.” Aggiunse
Jenny.
I due le osservarono salire le scale e
scomparire nell’ombra, mentre loro restavano lì, incapaci di alcuna reazione,
se non di perdere lo sguardo deluso nel nulla; dopo qualche secondo di
smarrimento totale, Philip e Julian, si guardarono negl’occhi.
“La congiura della vergini 2…” Mormorò
Ross.
“O anche… Un’altra notte in bianco…”
Rincarò Callaghan.
“Oppure… Confessioni di un preservativo
mai usato…”
“…Liceali caste e pure…”
“…Vergini fino all’altare…”
E così, elencando possibili, quanto
improbabili, titoli per la loro frustrazione, i due ragazzi si avviarono,
esasperati, ma ironici, verso la camera, pronti per affrontare un’altra notte
senza aver soddisfatto i loro desideri; gli rimanevano soltanto i sogni… per
ora.
CONTINUA...