Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Soly_D    14/05/2012    5 recensioni
[Mirai!Gohan x Mirai!Videl]
Ho immaginato che Gohan e Videl si fossero conosciuti anche nell'universo di Mirai!Trunks. In questa storia troviamo quindi un Gohan appena ventenne che non ha potuto frequentare il liceo a causa della distruzione seminata dai due cyborg, ma conoscerà ugualmente Videl in circostanze diverse. Nel complesso, la storia non sarà triste. Nonostante Gohan (come ben sapete) muore, ci sarà un lieto fine.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IL FUTURO ESISTE ANCHE PER NOI

V

Nuove conoscenze

“Dov’è casa tua?”
Gohan indicò una collinetta in lontananza sulla quale si alternavano alberi, campi coltivati e casupole.
“Andiamo” disse avvicinandosi alla ragazza, pronto per prenderla in braccio.
Videl indietreggiò di qualche passo, confusa e impaurita.
“C-cosa vuoi fare?”
“Ti porto a casa mia... volando!”
La mora non ricordava molto di quando Gohan l’aveva portata in salvo, lontano dai cyborg. Tutto ciò che aveva sentito era stata una strana sensazione di leggerezza, ma al tempo stesso di timore per il fatto che non avesse la terra sotto i propri piedi e potesse quindi cadere da un momento all’altro.
Non voleva assolutamente rifare quell’esperienza.
“Ma non ci penso nemmeno!” esclamò incrociando le braccia al petto.
Gohan fece spallucce, sorpassò la ragazza di qualche metro e poi spiccò il volo verso casa.
Videl non riusciva proprio a credere che il ragazzo l’avesse realmente lasciata lì, da sola, fregandosene altamente dei suoi dubbi e delle sue preoccupazioni. Forse si era sbagliata sul suo conto, forse non era il ragazzo gentile e premuroso che gli era sembrato a prima vista. Ma lei aveva bisogno di un posto dove stare e non poteva assolutamente perdersi quell’occasione.
“Gooooohan!” urlò muovendo le braccia in aria, cosicché da attirare l’attenzione del ragazzo “Ed io ora come ci arrivo a casa tua?!”
Gohan si bloccò a mezz’aria, fissò la ragazza che si sbracciava nervosamente dal basso del prato e sorrise di cuore. Era certo che quel suo atteggiamento severo e indifferente avrebbe subito fatto cambiare idea alla sua futura ospite.
“Sei stata tu a dirmi che non volevi essere portata in volo! Ora ti toccherà seguirmi a piedi!”
Un urlo disumano riecheggiò per tutta la distesa dei monti Paoz.
”Aaaaaaaaaah! Ma sei impazzito?! Non ce la farò mai a piedi! E’ troppo lontano!”
Gohan sorrise ancora.
“Quindi vuoi che ti porti io?”
Videl fece cenno di no con la testa.
“Bene, ci vediamo più tardi allora!” affermò il ragazzo voltandosi e riprendendo a volare.
Videl strabuzzò gli occhi, completamente incredula. Possibile che quel Gohan fosse tanto crudele da lasciare che un donzella tenera e innocente percorresse tutta quella strada a piedi?!
Intanto il suo salvatore continuava a volare, mantenendo tuttavia una velocità piuttosto moderata. Sapeva infatti che, di lì a poco, Videl avrebbe nettamente cambiato idea.
La ragazza si inginocchiò sul prato, esausta. Le ferite, il mal di testa e la stanchezza continuavano a indebolirla sempre di più, sia fisicamente che psicologicamente. Aveva urgentemente bisogno di medicazioni, un pasto e un letto caldo, ma soprattutto qualcuno del quale fidarsi e su cui poter contare. Quel ragazzo, nonostante si stesse dimostrando poco gentile, le ispirava tanta fiducia e sicurezza: forse era per quella sua espressione ingenua, forse per quel sorriso appena accennato o per il suo abbigliamento piuttosto inusuale, forse per quelle braccia muscolose che l’avevano portata via da morte certa, forse per il fatto che l’avesse accolta in casa sua senza pensarci due volte.
Ne andava del suo orgoglio, ma doveva ammettere che quel ragazzo aveva perfettamente ragione sul da farsi. Invece di ringraziarlo, stava solo perdendo tempo a farsi viaggi mentali senza né capo né coda. Videl non era più una bambina, ormai aveva 20 anni e come tale doveva comportarsi.
Si rialzò lentamente da terra e cominciò a correre nella stessa direzione presa dal suo eroe.
“Ehi Gohan!” urlò tra un passo e l’altro “Gohan, fermati! Ho cambiato idea!”
Il saiyan si bloccò nuovamente e scese sul prato, mentre Videl gli correva incontro con aria dispiaciuta.
“Mi dispiace... avevi ragione...” si scusò lei, grattandosi timidamente la testa.
“Allora ti porto io?” chiese Gohan con un sorriso.
Videl annuì con la testa, sforzandosi di sorridere a sua volta. Così Gohan si chinò leggermente su di lei e la avvolse a sé, cingendole le gambe con un braccio e la schiena con l’altro.
Pochi secondi dopo, la ragazza si ritrovò nel cielo limpido e azzurro sovrastante i monti Paoz, tra le braccia di Gohan che volava verso casa a velocità supersonica. Le sensazioni della prima volta riaffioravano velocemente nel corpo e nell’animo della ragazza. Si sentiva strana, leggera, protetta, capace di poter fare qualsiasi cosa perché tra le braccia di quello strano ragazzo si sentiva completamente al sicuro.
Cominciò ad aprire lentamente gli occhi e a guardarsi intorno: non fu affatto una buona idea perché intravide solo una serie di immagini frammentarie e sfuocate che le facevano girare la testa e le davano il voltastomaco. No, non era stata una buona idea.
Chiuse subito gli occhi, afferrò un lembo della maglia di Gohan, si aggrappò saldamente alle spalle del ragazzo e poggiò la testa contro il suo petto caldo e muscoloso che la fece subito rassicurare.
Quando Gohan avvertì che la presa della ragazza si faceva sempre più forte, le rivolse un’occhiata di sfuggita e fu in quel momento che la vide sorridere con un’espressione beata in volto.
Il saiyan arrossì lievemente. Per colpa dei cyborg e della guerra, Gohan non aveva avuto molto tempo per farsi delle amicizie e di conseguenza non era mai stato così vicino ad una ragazza. Quella nuova esperienza lo metteva un po’ in imbarazzo, ma al tempo stesso lo rasserenava e gli faceva credere che non era ancora tutto perduto.
Pochi minuti dopo, atterrò nei pressi di casa sua e lasciò a Videl il tempo per riprendersi.
Quando la ragazza avvertì la terra sotto i propri piedi, aprì istantaneamente gli occhi e gettò un urlo di gioia, con le braccia in aria.
“Credevi di non arrivare sana e salva?” chiese Gohan ironicamente.
Videl fece una smorfia. “Non si sa mai...”
Casa Son era un semplice cupoletta bianca circondata da qualche alberello e isolata dal resto del mondo. Doveva essere bello vivere lì, pensò Videl che era abituata al traffico cittadino.
“Resta qui finché non te lo dico io!” sussurrò Gohan all’orecchio della ragazza, lasciandola da sola nell’ingresso ed entrando finalmente in casa.

“Mamma, sono a casa!”
Una signora dall’aria triste e stanca fece il suo ingresso nella sala da pranzo. Il volto trasfigurato e invecchiato contrastava con il fisico ancora forte e invidiabile, segno di una vita piena di drastiche perdite e dolorose sofferenze.
Chichi abbracciò Gohan, notando subito in che condizioni si era ridotto.
“Tesoro mio... cosa ti è successo?! Sono stati i cyborg, vero?!”
Il ragazzo abbassò lo sguardo.
“Non è niente... prenderò un fagiolo di Balzar...”
Nello stesso momento, un’altra figura familiare fece capolino dalla stanza accanto.
Il piccolo Trunks corse incontro al suo maestro.
“Ciao Gohan!” lo salutò affettuosamente con un abbraccio. “Ero venuto per chiederti quando dobbiamo allenarci!”
Gohan se n’era completamente dimenticato.
“Domani pomeriggio, ok?”
Trunks annuì entusiasta
“Ehm... mamma... devo dirti una cosa....” cominciò Gohan grattandosi la testa, un po’ nervoso “C’è una persona che vorrei farti conoscere...”
Chichi e Trunks fissavano il saiyan con sguardo interrogativo.
“Videl, entra!”
La donna e il bambino rivolsero lo sguardo verso la porta d’ingresso e videro farsi avanti una ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri, con i vestiti un po’ sgualciti e l’aria imbarazzata.
Gohan la raggiunse e la portò in sala da pranzo.
“S-salve... io sono Videl...” salutò cortesemente la ragazza.
“I cyborg hanno distrutto la sua casa, così ho pensato che... beh... che potevamo ospitarla qui, da noi!” spiegò Gohan, attendendo un’imminente ramanzina da parte della madre.
Contrariamente a quanto si aspettasse, la donna sospirò profondamente e sorrise.
Gohan aveva dimenticato quanto sua madre fosse cambiata dal giorno in cui morì Goku... Aveva lasciato da parte il suo essere severa e impulsiva per far spazio alla comprensività e alla speranza che un giorno tutto tornasse come prima.
“Cara, ma guarda come sei ridotta! Quei maledetti androidi la pagheranno prima o poi... Ci penserà il mio Gohan, vero tesoro?”
Gohan annuì, sempre più imbarazzato.
“Vieni con me e vedrai che dopo ti sentirai molto meglio!” aggiunse Chichi uscendo dalla sala da pranzo con un’entusiasta e soddisfatta Videl.
Gohan tirò un sospirò di sollievo.
“Quella è la tua ragazza?!”
Il saiyan si voltò verso Trunks, che era rimasto per tutto il tempo in disparte.
“No! E’ solo un’amica...” rispose, rosso in volto.
 “Certo certo... dicono tutti così...” disse il bambino dai capelli viola raggiungendo l’ingresso “Non dimenticarti che domani abbiamo l’allenamento!” e spiccò il volo verso casa.
Gohan tirò un altro sospiro di sollievo e raggiunse la sua camera, poi aprì il cassetto e prese un fagiolo di Balzar. Appena si sentì meglio, si stese sul letto e chiuse gli occhi: non gli ci volle molto per addormentarsi, dato che non chiudeva occhio da un paio di giorni.

“Gohan! Gohan!”
Il ragazzo sbuffò e si voltò dall’altro lato del letto.
“Gooooohan!”
Ma perché non lo lasciavano dormire in santa pace?
“SON GOHAN, SVEGLIATI SUBITO!”
Il saiyan cadde giù dal letto, ritrovandosi ai piedi della madre che lo fissava con sguardo severo.
“E’ pronta la cena” lo avvertì lei.
Gohan guardò l’orologio: aveva dormito per tutto il pomeriggio.
Si alzò subito da terra e scese con Chichi in sala da pranzo.
Videl era già seduta a tavola. Indossava un vestito bianco con un paio di pantaloncini neri e i suoi vecchi stivaletti gialli. Inoltre aveva legato i capelli corvini con due elastici dorati e aveva sistemato la frangetta dietro le orecchie, facendo risaltare maggiormente i suoi magnifici occhi azzurri.
“Ho modificato un paio dei miei vestiti su misura per Videl! Non è bellissima, così?” disse Chichi soddisfatta del lavoro che aveva fatto.
Gohan annuì con un sorriso, facendo arrossire la ragazza in questione.

La cena si svolse nel migliore dei modi. Videl e Gohan si conobbero meglio, scoprendo che avevano la stessa età. Poi venne l’ora di andare a letto.
“Videl dormirà nella tua camera e tu sul divano!” annunciò solennemente Chichi al figlio.
Videl le disse che non era necessario e che non voleva recare disturbo a nessuno, ma Chichi si dimostrò irremovibile.
Gohan portò Videl in camera sua. Non appena furono dentro, la ragazza appoggiò sul comodino le poche cose che le erano rimaste e si sedette sul letto.
“Beh... io vado allora... Buonanotte” disse Gohan uscendo dalla stanza.
“Gohan, aspetta!”
Il ragazzo tornò indietro.
“Tua madre è una donna fantastica!”
“Lo so”
Videl sorrise.
“Non vorrei sembrare invadente... ma... tuo padre non c’è più, vero?”
Gohan fece cenno di no con la testa.
“Invidio molto la vostra famiglia. Nonostante tutto, siete rimasti sempre molto uniti... Io invece... io non ho più nessuno accanto a me...”
Gli occhi di Videl cominciavano ad inumidirsi. Gohan si sedette sul letto, accanto a lei.
“Ma ora ci siamo noi, qui con te. Potrai restare tutto il tempo che lo desideri!”
Videl si asciugò le lacrime e accennò un sorriso.
“Oh, quasi dimenticavo... volevo solo dirti grazie per ciò che stai facendo per me!”
Il saiyan si grattò la testa, un po’ imbarazzato.
“Se hai bisogno, chiama! Buonanotte” disse uscendo dalla stanza.
“Notte”
E quella notte, dopo tantissimo tempo, Videl si addormentò senza pensieri per la testa.

Gohan raggiunse la stanza di sua madre.
Si avvicinò al letto matrimoniale, dalla parte in cui dormiva prima Goku.
“Dormi?”
“No”
Attimi di silenzio.
“Ti piace Videl, vero?” chiese Gohan alla madre.
Chichi si voltò verso il figlio, intravedendo a fatica i suoi lineamenti e la luce dei suoi occhi.
“E’ una ragazza davvero dolce. Sareste una bellissima coppia!”
“MAMMA! Ci conosciamo appena...”
“E allora? Tra me e tuo padre è stato amore a prima vista, lo sai!”
Risero entrambi.
“Davvero, Videl è la figlia che non ho mai avuto. Non mi dispiacerebbe tenerla per sempre con noi.”
“Nemmeno a me”
“ALLORA TI PIACE!”
Gohan accennò un sorriso, poi si alzò dal letto e raggiunse la porta.
“Buonanotte mamma, ti voglio bene.”
“Anche io, a domani”
Gohan uscì dalla stanza e scese in soggiorno, dove lo aspettava una bella dormita sul morbido e confortevole divano di pelle. Però, considerando che aveva dormito per tutto il pomeriggio, forse lo aspettava piuttosto una nottata insonne...









Note dell'autrice:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tutti quelli che già mi seguono ^.^ Se lasciaste una piccola recensione, sarei ancora più felice!
A presto
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Soly_D