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Autore: Soly_D    08/05/2012    11 recensioni
[Mirai!Gohan x Mirai!Videl]
Ho immaginato che Gohan e Videl si fossero conosciuti anche nell'universo di Mirai!Trunks. In questa storia troviamo quindi un Gohan appena ventenne che non ha potuto frequentare il liceo a causa della distruzione seminata dai due cyborg, ma conoscerà ugualmente Videl in circostanze diverse. Nel complesso, la storia non sarà triste. Nonostante Gohan (come ben sapete) muore, ci sarà un lieto fine.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL FUTURO ESISTE ANCHE PER NOI
    

g.v.


Un incontro speciale

Volava.
Volava a velocità inaudita.
Volava da più di un’ora alla ricerca dei cyborg.
Si bloccò improvvisamente a mezz’aria quando scorse in lontananza una nube di fumo che si ergeva da un palazzo mezzo distrutto. Di certo, quella era opera di c-17 e c-18.
Riprese a volare, vivamente intenzionato a salvare i superstiti di quell’esplosione e forse a battersi con i due androidi per tastare i progressi dei suoi rigorosi allenamenti.
Tutto ciò era ormai diventato una routine.
Il giorno in cui morì suo padre, Gohan si era ripromesso che avrebbe lavorato sodo per diventare forte come lui e prendere il suo posto nella difesa della Terra. Dopo l’arrivo dei cyborg, i suoi obiettivi erano cambiati radicalmente: giurò a se stesso che avrebbe vendicato la morte dei suoi amici causata dai due androidi e che un giorno avrebbe messo fine a quella realtà di guerra e morte che quei mostri dal viso angelico e dal cuore di ghiaccio erano riusciti a costruire in pochissimo tempo.
Aumentò nuovamente la sua velocità, sfrecciando in quel cielo limpido e azzurro così diverso dalla dura realtà alla quale la Terra si era ormai rassegnata da anni. Man mano che si avvicinava, tra gli edifici distrutti e la folla in delirio, Gohan cominciava  a intravedere i due cyborg incenerire tutto ciò che incontravano sul loro cammino attraverso semplici sfere d’energia e togliere di mezzo, con solo l’aumento della p
ropria aura, ogni umano tentasse di sfuggire alla loro attenzione.
Quelle scene era così maledettamente familiari che il ragazzo le rivedeva nella propria mente in ogni momento della giornata e credeva di impazzire quando ricordava le urla disparate di quelle madri che avevano perso i loro piccoli, il pianto esasperato di quei bambini innocenti che capitavano per caso sulla strada dei cyborg, la paura e lo sgomento negli occhi di chiunque cercasse di contrastarli invano, la crudeltà e la malvagità impressa nello sguardo di quei due pazzi omicidi senza controllo. Non avevano pietà per nessuno, si divertivano a provocare morte e distruzione, godevano di ciò che avevano fatto fin dal momento della loro attivazione.
Con la mente pervasa da questi pensieri, Gohan atterrò silenziosamente e lentamente sull’asfalto sbriciolato e solcato dalle crepe che continuava a tremare sotto le potenti scosse provocate dai due androidi. Davanti a lui, regnava il caos più totale: il palazzo appena colpito crollava velocemente a pezzi, l’incendio cominciava a propagarsi in tutte le direzioni, la gente correva di qua e di là senza sapere esattamente dove anda
re o cosa fare, le urla disumane e i rumori dei veicoli contribuivano a rendere ancora più maligna e funesta quell’assurda situazione, i due cyborg facevano strage di persone senza alcuna distinzione. Uno spettacolo orribile.
Gohan si fece largo tra i corpi privi di vita stesi per terra, i superstiti della strage in subbuglio, le automobili e gli edifici distrutti, raggiungendo con coraggio e determinazione gli spietati c-17 e c-18. Lei era in piedi sul furgoncino e guardava incantata alcuni dei meravigliosi vestiti appena comprati in una delle poche boutique della città rimaste ancora intatte, spedendo di tanto in tanto qualche raggio di luce o sfera d’energia in diverse direzioni. Lui invece era al centro della strada e teneva per la gola una ragazza dall’aria tremendamente spaventata, ma al tempo stesso arrabbiata, che continuava a divincolarsi dalla presa ferrea dell’androide con le lacrime che le rigavano le guance e il corpo sfregiato da lividi e bruciature.
In un attimo, Gohan raggiunse c-17 e gli strappò la ragazza dalle mani con un movimento svelto e audace che fece sorprendere e contemporaneamente infuriare l’androide dai capelli neri.
Gohan, intanto, si era già allontanato dai cyborg e volava alla velocità della luce con la ragazza stretta a sé. Arrivato sui monti Paoz, la poggiò delicatamente sull’erba fresca del prato e poi si voltò. “Torno subito, non muoverti.” le disse prima di scomparire nuovamente tra le nuvole e tornare in città.

Videl aprì gli occhi per la prima volta da quando era stata trascinata via dai cyborg.
Era da sola. Ma, cosa più importante, era lontana dai cyborg quindi p
oteva considerarsi salva!
Si scrutò dalla testa ai piedi, constatando di essere ancora viva. Fortunatamente.
Sbuffò percependo un terribile mal di testa e un estenuante bruciore alle ferite.
Ma il dolore fisico non era niente confrontato a ciò che la logorava dentro.
Si guardò intorno, estremamente perplessa e confusa.
Dinnanzi a lei, si estendeva un’immensità verdeggiante e rigogliosa che sembrava essere isolata dalla distruzione e dal panico seminato dai cyborg.
Erano di certo i monti Paoz, una delle poche aree rimaste fuori dalla modernizzazione della città.
Si stiracchiò per bene e si lasciò cadere a peso morto sul prato.
Inspirò profondamente l’aria fresca e pulita, lasciando che la sua mente fosse invasa dai pensieri più recenti. Allora vide due bellissimi occhi color antracite, incastonati in un volto dal color
ito chiaro e dai lineamenti decisi e una massa di capelli corvini piuttosto corti con un paio di ciuffi lasciati liberi sulla parte destra.
Riaprì improvvisamente gli occhi e si mise a sedere.
Era stato lui a portarla in quel luogo, ne era sicura!
Ma perché l’aveva fatto? E, soprattutto, come era riuscito a contrastare i cyborg?
Ora ricordava anche ciò che le aveva detto prima di andare via.
“Torno subito, non muoverti.”
Più che un consiglio, appariva come un ordine.
Videl non aveva altra scelta. Lo avrebbe aspettato lì, ferma e in silenzio, per ottenere le risposte che cercava.
I minuti passavano, ma del misterioso ragazzo nemmeno l’ombra.
Intanto la sua mente volava verso i cyborg e ciò che causavano da anni
alla povera gente indifesa.
Pochi anni prima, aveva perso suo padre: il grande Mr Satan, l’ex campione del mondo di wrestling, l’unica persona cara alla ragazza, il suo solo punto di riferimento e l’unico in grado di poter contrastare i cyborg. E invece era passato subito a miglior vita: la stessa Videl aveva constatato quanto i due androidi fossero forti e veloci. Nessuno aveva speranze contro di loro, eppure il ragazzo che l’aveva salvata dimostrava una certa esperienza e un certo coraggio.
“Ehi”
Videl alzò lo sguardo e rivide il suo salvatore. Era ferito.
Si alzò in piedi con un po’ di fatica e si avvicinò al ragazzo.
“Tutto bene?” le chiese Gohan, con un sorriso.
“S-si...” rispose Videl, un po’ intimorita e incerta.
Quel ragazzo era piuttosto alto e muscoloso. Le sue intenzioni erano
di sicuro buone: Videl lo capì subito scrutando quel suo sguardo che appariva “innocente” e quel sorriso dolce e affettuoso.
“Come ti chiami?”
“Oh, scusami, non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Gohan, piacere.” la informò lui, porgendole la mano.
La ragazza ricambiò subito il saluto. “Sono Videl”
A quel punto cadde un silenzio imbarazzante. I due si scrutavano a vicenda, senza sapere cosa dire o cosa fare.
Ma Videl interruppe quell’atmosfera di quiete e tranquillità.
“Perché mi hai salvata?”
Gohan si grattò la testa, un po’ imbarazzato.
“Avresti preferito rimanere lì?”
Videl cambiò espressione. Da intimidita e spaventata, a indispettita e confusa.
“Ma non hai risposto alla mia domanda!” esclamò con i pugni lungo i fianchi, sollevandosi sulle punte dei piedi per arrivare al viso di Gohan.
Il saiyan indietreggiò di qualche passo.
“Non potevo mica lasciarti tra le mani di quegli assassini! Eh eh...” spiegò agitando nervosamente le mani.
Videl allora cominciò a girargli intorno con le mani dietro la schiena e uno sguardo particolarmente inquisitorio. Gohan si sentiva tremendamente in imbarazzo.
“Mmm... e dimmi... hai combattuto contro i cyborg prima?” gli ch
iese, senza smettere di ronzargli intorno.
Gohan annuì con la testa.
“Ma stai scherzando?! Hai idea di quanto siano forti quei due mostri?! Nemmeno mio padre, l’ex campione di wrestling, riuscì a contrastarli!”
Ed ora cosa le avrebbe detto Gohan? Non poteva di certo spiegarle che lui apparteneva ad un razza aliena dotata di poteri sovrannaturali.
“Infatti io non li ho fermati! Volevo solo salvare la gente che fuggiva... E’ così, credimi.”
Videl si fermò davanti a lui e incrociò le braccia al petto.
“Un’altra cosa: com’è che sai volare?” chiese curiosa.
Gohan ne aveva abbastanza di quello stupido interrogatorio.
“Mi ha insegnato mio padre”

Ma Videl appariva sempre più confusa e insospettita.
“Se mi dici dove abiti, posso riportarti a casa!” concluse Gohan.
Videl abbassò lo sguardo e sospirò sconsolata.
Lei non aveva più una casa.
“I cyborg me l’hanno distrutta. Io... io non so dove andare, ora”
Quello era un problema serio e Gohan non sapeva proprio cosa dirle o come consolarla.
Ma poi ebbe un’idea.
“Se ti va, puoi stare da me finché non trovi una sistemazione!”
Videl sgranò gli occhi e inarcò le sopracciglia, incredula.
Un perfetto sconosciuto la invitata a casa sua.
“Io... io non vorrei dare fastidio alla tua famiglia...”
Gohan le sorrise.
“Non preoccuparti, siamo solo io e mia madre...”
In fondo, non vi erano altre alternative.
“Ok, ci sto, ma non ti conviene provarci con me!” ammiccò la ragazza con un sorriso malizioso.
Gohan scosse la testa completamente rosso in volto.
Non sarebbe stato affatto facile convivere con quella strana ragazza.









Note dell'autrice:
A scuola mi hanno selezionato come giudice per un concorso di poesie, alcune delle quali scritte in inglese. Spero di essere abbastanza giusta e imparziale, quindi fatemi gli auguri ^.^
Lo so che questa cosa non c'entra niente con la storia, ma ci tenevo tanto a dirlo XD
Spero che come primo capitolo vi sia piaciuto. Ho dato il meglio di me e gradirei una recensione, come sempre!
A presto
  
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