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Autore: fantasie    04/12/2006    2 recensioni
Un principe che si deve sposare... ma la donna amata è in un'altra dimensione. Riuscirà Fuu a riprendersi quanto le appartiene? In tanti la aiuteranno, compreso Lantis, perchè anche lui ha un conto aperto con il passato.. che ha la forma di una dolce fanciulla terrestre!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ferio, Fuu Hooji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IV

Preparativi.

 

 

ASTRONAVE DOME.

Hikaru era assorta nei suoi pensieri, mentre dalla vetrata dell’astronave osservava lo spazio aperto con i suoi mille bagliori di code di comete e frammenti stellari.

Non riusciva a spiegare bene a se stessa tutte quelle emozioni che stava provando.

Rivedere Lantis così inaspettatamente, aveva suscitato in lei le più forti e belle sensazioni della sua vita, ma da un certo punto di vista anche tanta confusione.

Certo il cavaliere di Sephiro aveva dimostrato la stessa gioia nel rivederla… e lei che lo conosceva bene, aveva saputo leggerla fra le righe di quell’imperscrutabile volto.

Ma poteva dire con certezza che provasse quegli stessi sentimenti che sentiva avvampare nel suo cuore e che erano maturati con la lontananza e con gli anni?

O magari poteva essere semplicemente affetto?

Da quando erano arrivati nella dimensione di Sephiro, nessun gesto aveva tradito la volontà di un contatto fisico con lei… nessuna parola che riguardasse loro due.

E ripensandoci la faceva alquanto arrossire il pensiero di come si era approcciata a lui, quando era comparso a casa di Fuu, lanciandoglisi fra le braccia e confidandogli così spontaneamente e appassionatamente quanto gli fosse mancato in tutto quel tempo.

“Siamo quasi arrivati”.

Quella voce profonda la fece sobbalzare distratta com’era in quei pensieri.

Si voltò.

“Lantis, ma dove stiamo andando?”

Il cavaliere si avvicinò a lei,  guardando da quella finestra sullo spazio: “Andiamo su Autozam!”

 

 

ASTRONAVE DELLA PRINCIPESSA TULLA.

“Tulla cara… posso parlarti un attimo” fece con gentilezza.

“Si madre… entra pure e chiudi la porta” rispose con altrettanto garbo la figlia.

La donna accarezzò la fronte della ragazza e si accomodò accanto a lei, sedendosi sul confortevole divano in pelle maculata: “Tesoro non vorrei vederti così triste… insomma… non ti manca nulla. Sei bella ed in salute e sei destinata a diventare la regina del nostro pianeta. La popolazione già ti rispetta e ti ama. Dovresti essere più serena… Dai fammi un bel sorriso!”

Tulla accennò ad un smorfia forzata, che ben poco rassomigliava ad un espressione gioiosa: “Madre lo sai che non volevo partecipare a questa giostra… perché mio padre deve sempre prendere decisioni fondamentali per la mia vita senza prima consultarmi?” fece con tono dimesso.

“Ma lo sai lui è fatto così… vuole il meglio per te” rispose stringendole le spalle.

Tulla si divincolò dalla presa e si alzò in piedi: “No lui vuole il meglio per il regno… di quello che interessa a me poco gli importa!”. Il suo sguardo era diventato duro e le mani si erano chiuse in due pugni stretti che cercavano di tenere a freno quel po’ di controllo che le rimaneva.

“Tulla non dire queste cose!” fece severa la madre levandosi anche lei e cercando di incrociare lo sguardo della figlia.

Si pentì subito del tono usato con l’incolpevole genitore: “Scusami madre” fece pacatamente portando le mani al petto “… ma che senso ha partecipare a questa gara… io voglio poter scegliere l’uomo che amo senza imposizioni…”

Un vuoto d’aria fece ballare un po’ la stanza e vibrare gli oggetti che erano a corredo della stessa.

Ma la madre noncurante continuò :“Tesoro, ma il principe Felio è davvero un ottimo partito, è un bel giovane e a quanto mi hai detto andate anche molto d’accordo!”

“Peccato che io non ami lui e lui non ami me…” fece di rimando.

La donna prese un ampio respiro: “Ma col tempo si impara anche ad amare…”

“L’amore è un sentimento spontaneo e travolgente, che non nasce a comando come dici tu!” disse, senza farle finire neanche la frase, con la rabbia che tornava a farsi avanti.

“E tu che ne vuoi sapere dell’amore, sciocchina…” fece bonariamente abbracciandola e risedendosi insieme a lei, cercando stavolta con dolcezza di tranquillizzarla “…pensi davvero che sia come è scritto nei racconti che suoli leggere … sono solo fantasie ed invenzioni… ascolta tua madre, che ha di certo l’esperienza degli anni dalla sua  parte!”.

Tulla decise di lasciar cadere quel discorso, che certo non avrebbe smosso la donna dalle sue convinzioni: “Beh quantomeno rivedrò un caro amico!” fece, pensando al principe di Sephiro.

Bussarono alla porta. Un giovane servo entrò e si inchinò al cospetto delle due regnanti: “Mia regina, il re suo marito desidera che lei lo raggiunga subito nella sala centrale” disse con lo sguardo rivolto a terra.

La sovrana si alzò: “Tulla, io vado da tuo padre… tu cerca di non pensarci più e goditi il viaggio e il soggiorno sul pianeta più bello del sistema” fece, uscendo subito dopo dalla stanza.

Tulla restò un attimo assorta a contemplare l’uscio, dopodichè si avvicinò al servo ancora prostrato, e con un sorriso sulle labbra, vero e caldo questa volta, gli sussurrò: “Dai Gin, alzati… se n’è andata!”

Il servitore, tiratosi su rispose riguardoso senza guardare negli occhi la ragazza e con voce stinta: “Principessa, non dovrebbe essere così informale con me, rischia di far arrabbiare i suoi genitori”.

“Gin ti ci metti anche tu… lo sai no, che mi stanno costringendo a fare” disse sconfortata.

Il servitore, alzando le sue iridi su quelle di lei, disse in maniera ferma: “C’è un regno che conta su di lei, principessa, e molti possono essere i benefici di un’alleanza con Sephiro!”

Un ceffone lo colpì inaspettatamente sul viso.

Tulla restò con la mano a mezz’aria, mentre una calda lacrima invece rigava le sue pallide gote.: “Come puoi dirmi questo… proprio tu” fece con voce tremante.

E prima che Gin potesse replicare qualcosa corse via richiudendo la porta dietro di sé.

“Perdonami… Tulla!” mormorò.

 

 

FAHREN – PIANETA DI ASKA

“No, no e poi no… non sono d’accordo”

La capricciosa principessina sbatteva furente il piede sul pavimento, con i gomiti appuntati.

“Eh va bene la mascherata… ma adesso esageri…Felio penserà di essere di fronte ad un rude cavaliere, non ad una dolce principessa che aspira al trono”.

Fuu era divertita dello zelo della sua piccola amica, che aveva carattere da vendere, ma non aveva nessuna intenzione di

gettare alle ortiche i suoi piani.

“Aska dai.. così starò più comoda se dovesse esserci qualche prova fisica…  tutte le altre invece  inciamperanno nelle loro gonnone lunghe, e negli strascichi dei loro abiti da sera!” fece accennandole un mezzo sorriso, consapevole che ben altro ci voleva per convincere la ragazza.

Fuu aveva scelto un paio di morbidi pantaloni, che si infilavano in stivaloni con tanto di bavero avanti, una camicia e un gilet dal taglio maschile… effettivamente le mancava solo il cappello con una piuma per sembrare D’Artagnan.

“Ma dico… tu non immagini neppure quali oche si aggirino per il sistema Upsilon e che saranno pronte a qualsiasi cosa pur di vincere la giostra e sedurre Felio… e tu che fai, ti combini come l’ultimo dei maschiacci!” esclamò tutta paonazza in viso.

“Beh almeno mi distinguerò dalle altre.. e poi mica ci sono regole che impongono come vestirsi!” fece convinta il cavaliere del vento.

“Hai la testa più dura del tuo principe… e va bene… fai come vuoi, magari hai ragione, questi abiti almeno ti avvantaggeranno in eventuali prove di abilità”.

Aska avendo capito che nulla avrebbe potuto dire o fare, rassegnata, dovette accettare il look scelto da Fuu.

“E io come sto invece?” disse divertita Umi.

Aveva raccolto i capelli sotto una lunga parrucca bionda e aveva indossato degli abiti da cortigiana, in modo da passare per l’assistente di Fuu, o meglio della principessa-spadaccino Fuu.

“Principessa” fece la voce roca del vecchio Chang “non dimentica nulla?”

Aska stette lì a riflettere qualche secondo.

“Ah… parli del supplizio che devo infliggerti?”

“No” disse spazientito.

“Ho capito… vuoi venire con noi su Sephiro”.

“Neanche questo..”

“Beh che vuoi… travestirti da vero stregone?”

“Faccia poco la spiritosa… come al solito non capisce mai nulla, perché non studia come dovrebbe” sbraitò violento.

“Uffa… dai parla non tenerci sulle spine” disse senza troppe cerimonie Aska.

“Crede davvero che una parrucca e un po’ di stoffa ingannino il vecchio saggio di Sephiro!” fece con aria giudiziosa, proprio come avrebbe voluto fosse la principessa.

“Già non ci avevo pensato…”

Ma il saggio, certo che Aska non ricordasse la formula, ormai rassegnato, si avvicinò alle due ragazze e sfoderò di nuovo i suoi poteri da grande mago, non prima di aver ragguagliato la sua discepola: “Faccia bene attenzione alle parole che pronunzierò principessa, perché poi sarà lei a doverla applicare sulla fanciulla andata con il cavaliere!”

E così un nuovo incantesimo si consumò nel salone del palazzo imperiale.

“Sarete voi a decidere quando sciogliervi dal sortilegio… basterà la vostra volontà in tal senso!” fece solennemente, rivolto ad Umi e Fuu.

 

 

PIANETA DI AUTOZAM

“Lantis, ma quindi vedremo Eagle!” esclamò emozionata Hikaru.

“Credo di sì”

“E ci saranno anche Geo e Zazu quindi” continuò, accelerando il passo e quasi salterellando.

Ma quando si trovò nei corridoi interni della base militare di Autozam, vide un esserino volante sfrecciare a tutta velocità verso di loro.

“Oh Lantis ero così preoccupata..”

Primera svolazzava entusiasta attorno al suo cavaliere, lasciando che polveri magiche rilasciate dalle sue ali creassero dei cerchi iridescenti attorno all’uomo.

Ma quando si accorse di quella presenza femminile accanto a lui, si fermò di colpo.

E strizzando un po’ gli occhi, urlò con la voce acidula: “Tu… che ci fai qui… chi ti ha detto di tornare” puntandola col dito.

Hikaru portò una mano alla testa e cercando di essere gentile le fece: “Ciao Primera… è da un bel po’ che non ci vediamo!”

“Beh non ci tenevo a rincontrarti… potevi restartene sul tuo pianeta!”

Per fortuna, ad interrompere quel momento non proprio idilliaco, ci pensò Zazu.

“Lantis sei tornato..” e bloccandosi interdetto fissò la ragazza “ma.. ma tu sei il cavaliere del fuoco!”

Hikaru si avvicinò col suo fare allegro e sincero: “Ciao Zazu… allora ti ricordi di me!”

Il ragazzo arrossì alquanto: “Certo, non è passato poi così tanto tempo”

Quei convenevoli furono interrotti però da Lantis: “Dov’è Eagle?” chiese senza troppe cerimonie, mentre Primera appollaiata sulla  sua spalla lo contemplava estasiata.

“Ah… è nella sala comandi, insieme a Geo” gli rispose.

 

Hikaru aveva già dimenticato i pensieri inquieti che le erano balenati nel cuore sull’astronave Dome.

Era contenta.

Soprattutto ora  che si apprestava ad incontrare Eagle.

Rivedere tutti i vecchi amici era un tuffo nel passato per lei.

Entrarono nella sala, accolti da Geo, che non ultimo, si meravigliò nel vedere il cavaliere magico che tempo addietro aveva così influito sui destini di Sephiro e di Autozam.

Hikaru, dopo aver salutato affettuosamente l’uomo, si sporse dietro la sua imponente figura, per scorgere quella smilza e gentile del comandante Eagle, che si avvicinava ai suoi inattesi ospiti.

La ragazza non si aspettava tanta sorpresa da parte sua nel vederla su Autozam.

“Hikaru… tu qui” esclamò interdetto.

Le sue gote arrossirono alquanto: “Già… chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo rivisti”

Lo sguardo dell’uomo era tenero ed avvolgente, tanto da farle avvertire quasi una sensazione di calore correrle sulla pelle.

Certo Eagle era molto diverso da Lantis.

“Abbiamo bisogno di un favore” tuonò serio e brusco quest’ultimo.

 

Il racconto della storia della giostra, del salto spazio-temporale, della partecipazione di Fuu aveva uno scopo ben preciso. C’era bisogno di un titolo da principessa e visto che su Autozam non c’erano regnanti che potessero partecipare e che un sodalizio con Sephiro era quanto di meglio potesse presentarsi per il pianeta, si profilavano tutti i presupposti per uno scambio.

Il Gran Consiglio, presieduto da Eagle, avrebbe concesso quel titolo e di contro, se Fuu avesse vinto, Autozam si sarebbe legato a Sephiro potendo così beneficiare della magia e della forza vitale del pianeta.

Eagle portò la mano al mento: “Beh l’idea non è male…” e guardando Hikaru “.. e poi non posso negare un piacere ad una vecchia amica” strizzandole l’occhio.

La ragazza sorrise radiosa: “Grazie comandante, non immagini quanto te ne sono grata!”

Lantis, Geo e Zazu, seguiti dalla insopportabile Primera si avviarono a risistemare la Dome per il viaggio di ritorno, rifornendola di quanto necessario.

“Eagle, perché non vieni con noi su Sephiro?” chiese dolce Hikaru.

“Per ora verranno con voi Geo e Zazu. Io vi raggiungerò presto… ho dei compiti da svolgere qui!”

“Wou, che bello” disse la ragazza alzando il braccio al cielo, facendo un piccolo salto che la fece avvicinare a lui “sono proprio contenta”

E mentre aveva gli occhi ancora chiusi per quell’esclamazione gioiosa, inaspettata e imprevedibile, sentì la bocca dell’uomo poggiarsi sulle sue labbra.

Eagle la stava baciando, delicatamente, con una pressione tenera… umida… calda.

“Anch’io ne sono felice” disse dopo essersi staccato da lei e lasciandola lì impietrita, incapace a tentare una qualsiasi reazione o risposta, ancora col sapore di quel bacio sulle labbra.

E sparì nella penombra dei corridoi della base.

 

 

FAHREN – PIANETA DI ASKA.

Fuu, affacciata ad uno dei sontuosi balconi del castello, con i gomiti appoggiati al davanzale, fissava le stelle, non così diverse poi da quelle che potevano contemplarsi nei cieli terrestri.

Dire che fosse agitata, era voler solo un eufemismo per mascherare quello che effettivamente le passava per la testa.

In che pasticcio si stava cacciando…

Avrebbe avuto veramente il coraggio di presentarsi a Sephiro, vestita come uno stalliere, in mezzo a principesse bellissime e eleganti, circondata da chissà quanta gente?

E soprattutto ce l’avrebbe fatta ad incrociare di nuovo quegli occhi, a fingere di essere quello che non era, senza scoppiare a piangere?

Avvertì un tocco gentile alle spalle.

“Pensi a lui?” fece la voce, ora dolce, della principessina di Fahren.

Fuu abbassò lo sguardo senza rispondere.

“Sai, in fondo non sono troppo preoccupata, perché so che quando giungerai a Sephiro ti renderai conto che la persona che hai lasciato tempo fa non è cambiata per nulla” e abbassando un po’ il tono “al massimo un po’ intristita da questi anni passati lontano da te”

Fuu puntò i suoi occhi su quelli della ragazzina e non potè che leggervi grande affetto e tanta sincerità.

Le prese una mano: “Io ti sono debitrice Aska, stai facendo tutto questo per me… e io finora ti ho fatto solo arrabbiare!”

La principessa arrossì leggermente: “Non dire sciocchezze… non sai quanto sei stata importante nella mia vita…”

Fuu la guardò furbetta: “E con Sang come va’?”

Come attraversata da una vampata di fuoco, divenne rossa come un peperone: “Ah… con Sang… che intendi” disse, chiaramente in difficoltà.

“Dai lo sai, gli hai detto dei tuoi sentimenti!” fece, sorridendo per l’imbarazzo dell’amica “mi vuoi dire che per te è solo un amico?”

Aska si voltò di spalle per nascondere il suo rossore: “Ecco … veramente non ho trovato ancora il momento giusto”

Sentì due mani poggiarsi sulle sue spalle e un viso sorridente affacciarsi da un lato per scrutare le espressioni del suo volto: “Secondo me lui ci tiene proprio tanto a te, Aska… sai si capisce da come ti guarda e da come è dolce il suo tono quando si rivolge a te!”

La principessa di Fahren si voltò di scatto: “Dici sul serio, non mi prendi in giro vero!” chiese speranzosa.

“Ti sembra che stia scherzando… fossi in te non aspetterei troppo..” e con un velo di malinconia continuò “..non sai mai cosa ti riserva il destino!”

La principessina, compresi i pensieri che passavano per la mente dell’amica, le si buttò fra le braccia e la strinse forte: “Fuu… io te lo prometto… andrà tutto bene… tu vincerai, vincerai e sposerai Felio te lo assicuro!”

Il cavaliere magico accarezzò la testolina della principessa, senza riuscire a dire nulla, e rivolse gli occhi al cielo, mentre una lacrima scendeva rifulgendo ai raggi lunari.

 

- CONTINUA -

 

Per KillKenny: concordo pienamente sul paring  Umi- Clef; a proposito qual era questo presentimento?

Per Viki: grazie per gli apprezzamenti.. mi piacerebbe molto pubblicare con più puntualità, ma più di così non mi riesce… spero continuerai a seguirla.

Un bacio a tutti i miei lettori.

 

  
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