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Autore: Arimi_chan    14/05/2012    1 recensioni
Due vite che apparentemente non hanno nulla in comune, forse solo una grande solitudine, ma che si intrecceranno inevitabilmente scoprendo il vero significato della parola "casa".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Caspita ragazze, non potete capire quanto mi dispiaccia non aver potuto aggiornare prima, chiedo scusa in ginocchio. Purtroppo il lavoro non mi dà tregua e piano piano spero di riuscire ad aggiornare. Ringrazio sempre chi legge, mi fà davvero molto piacere vedere in quanti leggono, anche se le recensioni....vabbè...sono fiduciosa :) Ringraziamento speciale, come sempre, va a Layra che non mi abbandona mai. Grazie ragazza <3.  Buona lettura a tutti, un bacio, a presto, Simona.

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Ci pensava ormai da due giorni. Carly gli aveva nascosto una cosa davvero importante. Aveva una figlia, una magnifica bambina, di cui lui, fino a poco tempo prima, ignorava totalmente l'esistenza. Non è stato facile digerire la notizia, e probabilmente ancora doveva farsene una ragione. Capì che se Carly non lo aveva chiamato, era perchè non voleva avere una storia con lui a causa della bambina. Ma il problema di fondo qual era? Non potevano frequentarsi nonostante tutto? Sicuramente non saltava di gioia, ma avrebbe potuto imparare a voler bene a quella bambina. Avrebbe potuto viziarla, le avrebbe insegnato a suonare e sicuramente si sarebbe divertito tantissimo. Adorava i bambini, le uniche anime pure e semplici esistenti sulla faccia della terra. Il vero ed unico problema, rimaneva la mamma però. Sarebbe stato più difficile del solito cercare di conquistare Carly -ma non l'ho già conquistata?-si chiedeva spesso. Purtroppo però non riuscì mai a trovare risposta.

"Jay, scusami, disturbo?" Suo fratello, con una strana delicatezza, lo aveva interrotto dai suoi pensieri.

"Hey Shan, dimmi."

"Tutto bene? Ti vedo strano da un paio di giorni. Vuoi parlarne?"

"Bè, la mia assistente non si presenta a lavoro da due giorni, e la ragazza che mi piace ha una figlia...non so, secondo te come va?"

"A parte la tua assistente, che sicuro non è a casa con l'influenza, ma si parla di Carly?"

Emma era a casa con l'influenza, o almeno, era quello che sapevano tutti. In realtà dopo il rifiuto di Shannon, aveva chiesto una settimana di ferie, scombussolando lo staff e le loro abitudini.

"Si che si parla di lei. Qualcosa da dichiarare?" Chiese Jared sbuffando.

"Oh si, assolutamente. Toglitela dalla testa. Di arrampicatrici sociali ne conosco già troppe."

"Perchè devi essere sempre così negativo?"

"Perchè è la verità, e lo sai."

"E di Emma? Che mi racconti?" Cercò di provocarlo.

"Che vuoi che ti dica? Sotto quell'aspetto non l'ho mai considerata, e mi dispiace che ci stia così male. In ogni caso, non è il mio argomento preferito. Piuttosto, che fai domani? Siamo liberi."

"Ti va di venire con me da Carly?"

Come gli fosse venuto in mente non lo sapeva nemmeno lui, ma aveva detto alla ragazza che poteva andare a trovarla, anche se lei gli aveva chiuso il telefono in faccia sperando di chiudere per sempre con la loro storia. Peccato che lei non conoscesse ancora bene Jared, e non sapeva che non si sarebbe arreso di fronte a niente.

"Jay..."

"Ascolta Shan, andiamo, prendiamo un the, facciamo due chiacchiere e torniamo. Niente di troppo impegnativo. Domani è domenica e lavora di mattina, quindi per le 5 possiamo benissimo andare a trovarla."

" Se per te è così importante..."

"E' importante Shan, credimi, davvero importante."

"Ok, va bene, ma sappi che questa me la lego al dito. Dovrai ricambiare il favore."

"Mi prenoto come supertestimone di nozze." Disse Jared abbracciando suo fratello.

"Stai delirando..." Rispose Shannon allontanandolo.

"Chi, io? Naaaaa è solo che vi ci vedo bene insieme."

"Me e Carly?"

"Carly è mia fratellone, parlavo di Emma."

E come mai Shannon era arrossito? Jared sapeva che in fondo in fondo a Shannon piaceva la sua assistente...doveva solo trovare il modo di farglielo capire. E forse un'idea gli era appena venuta in mente.

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C'era qualcosa che non andava. Si, decisamente. Doveva succedere qualcosa. Bella o brutta non lo sapeva. Ma qualcosa stava per succedere.

Quella domenica era stata particolarmente stancante. Avevano avuto parecchi clienti al Mc Donald's, e come se non bastasse aveva piovuto incessantemente dal mattino.

Quando finì il suo turno, alle tre, corse subito a casa per preparare la classica torta al cioccolato per Victoria, come ogni domenica.

Sarebbe arrivata per le 4, come sempre. E avrebbero mangiato una bella fetta di torta davanti ad una puntata di Spongebob, tutti e tre. Come d'abitudine Alexander faceva merenda con loro e poi tornava a New York.

Era parecchio stancante come situazione, la loro.

Si erano conosciuti circa 5 anni prima, e tra loro era scoppiata una grande passione. Peccato però che fosse rimasta incinta troppo presto. Decisero subito di convivere insieme, più per evitare fraintendimenti che per altro. E come da manuale le cose andarono sempre peggio.

Poco dopo la nascita della bambina Alexander perse il lavoro, e vivere ventiquattro ore su ventiquattro insieme era diventato sempre più difficile. I soldi non bastavano e Carly prese in mano la situazione trovando un lavoro. Non che fare la bidella fosse la sua aspirazione più grande, ma aveva una famiglia da mandare avanti. Alexander non la aiutava in niente, stava tutto il giorno seduto su un divano a guardare stupide partite di baseball, e a bere. C'erano state parecchie liti, a volte anche finite con schiaffi, ma Carly non aveva mai perduto il coraggio e la speranza. Dopo quasi quattro anni passati fingendo che tutto andasse bene e che non ci fossero problemi, decise di parlarne seriamente con Alexander e di riprendere in mano la sua vita. Decisero, in comune, di lasciarsi.

E adesso lei era lì. Ad Atlantic City a sfornare una torta aspettando l'arrivo di sua figlia e di un uomo. Quasi fossero la classica famigliola da telefilm.

Aveva appena finito di preparare la tavola -tre piattini, tre bicchieri, latte e succo d'arancia- quando il campanello suonò. Si armò del suo miglior sorriso e aprì la porta. Peccato che davanti a lei non ci fossero proprio Alexander e Victoria.

"Cosa ci fate qui?" Era incredula, scossa, quasi spaventata di vederli lì. Jared e Shannon.

"Ciao, scusami se non ti ho avvertito del nostro arrivo, ma volevo parlare un attimo di quello che ci siamo detti l'altro giorno. Non mi hai dato il tempo di spiegare, tu non mi hai spiegato. Vorrei che le cose fossero chiare tra noi." Disse Jared.

"Ascoltate ragazzi, non è il momento adatto. Aspetto un ospite e non penso gli farebbe piacere vedervi. Quindi, è meglio se ne parliamo un'altra volta ok?"

"Carly"-s'intromise Shannon- "Non penso che ti ruberemo parecchio tempo. Solo una chiacchierata."

"No ragazzi, davvero, non è il momento adatto e..."

"Carly, qualcosa non va? Questi due ragazzi ti stanno importunando?"

Era questo che non voleva. Alexander era appena arrivato. Aveva lasciato Victoria in macchina, per accertarsi che tutto andasse bene.

"No Alex, sono dei colleghi di lavoro, mi hanno informato per un cambio di turno, se ne stavano andando vero ragazzi?"

Il suo sguardo era implorante, ma Jared non aveva intenzione di mollare.

"No Carly. Io non me ne vado se non chiarisco la situazione che si è venuta a creare."

"Posso sapere chi siete?" Chiese Alexander.

"Jared e Shannon Leto, piacere. Tu sei?"

"Alexander, il suo ex compagno. Potreste spiegarmi cosa volete?"

Carly guardava i tre lanciarsi sguardi velenosi, aveva paura che potesse succedere qualcosa. Decise di andare verso la macchina a recuperare la piccola, anche per tranquillizzarla. Non si accorse, però, che le cose in veranda stavano degenerando.

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Shannon aveva capito da subito che andare da Carly non era stata una buona idea, da quando l'aveva vista spaventata sulla porta di casa.

Li stava praticamente cacciando, senza voler spiegare niente a nessuno. Lui aveva visto quella macchina arrivare lungo il vialetto, e aveva anche visto che il guidatore, scendendo, li aveva squadrati dalla testa ai piedi. A quanto pare Carly aveva tenuto nascoste parecchie cose. Non solo la bambina, ma anche un ex compagno con cui aveva ancora rapporti e che, a quanto sembrava, non li trovava particolarmente simpatici.

La ragazza si era allontanata un attimo per prendere la bambina in macchina, quando iniziò tutto.

Alexander aveva malamente cacciato i due, aggiungendo anche qualche parola di troppo.

Jared, maledetto Jared, aveva risposto a tono e il passo dal ci facciamo due chiacchiere, al ci prendiamo a pugni, fù cortissimo.

"Ascoltami pivello. Tu adesso te ne vai e lasci in pace la mia ex e mia figlia. Non voglio mai più vederti qui." Alexander aveva alzato il tono di voce e gli puntava l'indice della mano destra contro.

"No, ascoltami tu. Io sono venuto qui per chiarire alcune questioni con Carly, e non sarai tu a farmene andare con la coda tra le gambe. Quindi adesso sei pregato di andartene e lasciarmi parlare con lei." Aveva risposto il fratello.

"Ma come ti permetti brutto disgraziato? Sparisci prima che ti lasci morto a terra." Disse Alexander avvicinandosi sempre più a suo fratello.

"Provaci, e vedi che fine ti faccio fare." Adesso stavano a pochi centimetri l'uno dall'altro.

Ebbe, purtroppo, la malsana idea di intrommettersi tra i due. E quando aveva toccato il petto di Alexander per cercare di allontanare i due ragazzi, tutto si sarebbe aspettato tranne di ricevere un pugno. Si era ritrovato per terra con il sangue che gli colava sul viso, in pochi secondi. Giusto il tempo di vedere che Jared aveva appena restituito il favore all'uomo. In lontananza si sentiva Carly gridare, così come la bambina.

"Alex, Jared. La smettete? State spaventando Victoria. Per l'amor del cielo, ma vi sembra un comportamento corretto? Siete due uomini adulti, caspita." Era accaldata e arrabbiata, adesso si che le cose andavano davvero male.

Alexander si alzò e si sistemò la giacca. Prese in braccio la bambina, ancora in lacrime, e cercò di calmarla. Mentre Jared aiutava lui a rimettersi in sesto e gli passava un fazzolettino di carta.

Una volta tranquillizzata la bambina Alexander andò via, incenerendoli con lo sguardo. Le cose non si erano sistemate tra loro, e sicuramente ci sarebbe stato il secondo round.

"Entriamo in casa dai. Shan, hai un brutto taglio, vieni a disinfettarlo."

Entrarono in casa e per la prima volta Shannon si rese conto di come vivesse la ragazza. Era un ambiente piccolo e modesto, e notò subito che il tavolo era apparecchiato per tre.

Lo fece stendere sul divano e cercò di pulirgli il viso con una salvietta.

"Mamma, posso aiutarti?"

Eccola finalmente, la famosa bambina. Victoria, se non ricordava male. Era davvero dolce e tenera. Aveva un bellissimo vestitino rosa e due codini sbarazzini in testa. Gli occhi erano verdi come quelli del padre e ancora un pò umidi per lo spavento di poco prima.

"Tesoro ascolta, continua a pulire qui, che io vado a prendere un cerotto grande grande ok?" Vedere Carly rapportarsi con una bambina gli fece uno strano effetto. Non ce la vedeva proprio, eppure quello sguardo non tradiva. C'era tutto l'amore del mondo.

Vide la bimba prendere una salvietta e continuare a pulire la ferita. Era tanto concentrata quanto delicata.

"Brucia?" Gli chiese innocentemente.

"Oh no, Sei proprio una brava infermiera sai?" Rispose lui accarezzandole i capelli.

"Shannon, non è un pò troppo piccola per te?" Chiese Carly ridendo. Aveva preso la cassettina del pronto soccorso ed aveva iniziato a medicare la ferita.

"Assolutamente." E provò a ridere anche lui, peccato che più che una risata ne uscì un verso di dolore.

Vide Jared, che fino a poco prima era stato in piedi di fianco alla porta, sedersi sulla poltroncina accanto al divano.

"Come vi chiamate?" Chiese la piccola.

"Io sono Shannon, e tu?"

"Io Victoria. E tu come ti chiami?" Disse rivolgendosi a Jared.

Vide suo fratello farle un sorrise e poi risponderle. "Io mi chiamo Jared."

"Bello, mi piace Jared."

"Davvero?"

E la bambina acconsentì.

"Anche il tuo è un bellissimo nome. E dimmi un pò, quanti anni hai?"

"Io ho...così." E indicò la sua età con le dita.

"Oh ma allora sei una bimba grande."

E vide la bambina arrossire a quel piccolo complimento. Certo che suo fratello ci sapeva fare con i bambini.

"Fatto!" Era stato troppo impegnato a guardare suo fratello che non si era accorto di Carly che lo medicava.

"Ti ringrazio Carly. Sei stata gentilissima, e sappi che mi dispiace per quello che è successo."

"Oh Shannon, lascia perdere, ormai è passato. Però se ti va potresti farmi un favore."

"E lo sapevo io...ahahah."

"Dovrei parlare con tuo fratello, quindi...ti andrebbe di mangiare una fetta di torta al cioccolato con Victoria?"

"C'è la fregatura...me lo sento."

"Dai Shan, dovete solo guardare Spongebob."

"E va bene, ma io non sono un bambino, e voglio la doppia razione di torta."

"Ok, affare fatto." E preparò due bei piatti di torta, che servì in tavola.

"Ehm, Jared?" Lo chiamò lei.

"Dimmi."

"Ti va di fare due chiacchiere?"

E vide il fratello alzarsi e sparire verso la cucina. In cuor suo sperò che tutto si risolvesse nel migliore dei modi.

   
 
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