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Autore: Princess_Klebitz    14/05/2012    1 recensioni
Ok... Mi sono appena iscritta e questa è la mia prima F.F.
Abituata com'ero, nell'epoca che fu, a scrivere romanzi, risulterà lunghetta...
Vorrei ringraziare CrystalDrop, poichè grazie a lei, oggi mi sono iscritta, ho dato le mie prime recensioni, e a tutti\e voi perchè leggendo in questo sito, durante la mia malattia, mi sono innamorata della vostra passione e spero di resuscirare la mia (in caso ne esca come La Mummia, vi permetto di spalarmi badilate di letame!)!! Questa è una Loki in veste totalmente inedita...o forse no. E un tributo alla musica rock, di cui potrebbe essere un eccellente esponente negli anni 'maledetti'!, ciò dato dalla frase 'Chi, il rockettaro molto arrendevole??' data da Tony Stark (che penso solo io ho trovato esilarante, eh??). Bene, basta deliri di onnipotenza (o psicotici...tanto qua siamo allo stesso livello...) e pubblico... PIETà DI ME!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Katryn, la sua chitarra, il suo basso e il suo multieffetti, nonchè la valigetta per il trucco grande quasi come la custodia della sua Fender Statocaster, e innumerevoli sacche di 'vestiti' dai quali 'maiiiii si sarebbe separata!,ehi giù le mani, deficiente privo del senso estetico!'(come aveva urlato a Kreuzberg, a Berlino), furono depositati dopo svariate ore sull'Elivelivolo, ore in cui sfortunatamente (per l'agente Coulsoun) lei era stata sedata, ma non priva di sensi, per cui ogni tanto si svegliava dal suo torpore per ringhiargli contro che se fosse sbarcata in qualsiasi campo militare o in qualsiasi altro luogo non le avessero permesso di tenere il correttore per le occhiaie, avrebbe fatto della sue pelle stivaletti per l'imminente inverno. 
Il problema era che Coulsoun ci credeva. 
A differenza di Natasha, lui leggeva i rapporti su quella mezza rockstar inquieta e con qualche turba mentale che non si erano mai dati la pena di esaminare, e sapeva che, grazie all'addestramento ricevuto in giovane età, sebbene non letale come la Vedova Nera, anche la chioma rosata fiammeggiante di fronte avrebbe potuto fare a pezzi tranquillamente il jet.
Ma, specialmente, aveva uno sguardo demoniaco, quando si risvegliava dal Lexotan e gli biascicava minacce. 
Probabilmente non sapeva ciò che diceva, ma ne era convinta.
In un momento di lucidità, aveva tentato di istruirla sul pericolo imminente che correva la Terra, ma l'unica risposta che aveva ricevuto, tranne una cocciuta opposizione, era quando aveva scaraventato i fogli datigli da Fury all'aria e aveva chiesto un paio di tappi per le orecchie e mascherine, e che loro e il Tesseract andassero a farsi fottere. 
Voleva dormire.
Voleva PARLARE con sua sorella. 
Ed essere in forma quando l'avrebbe incontrata.
-
Datole quel che desiderava, e addormentatasi in una cuccetta ricavata da un fianco dell'elicottero, Coulson si decise a chiamare Fury.
'Qui Fury. Aggiornami sulla situazione Agente Coulsoun', abbaiò il colonnello, probabilmente al centro di una situazione agitata, sentendo le voci di Rogers, Stark e della stessa Romanoff redarguirsi l'un l'altra. E...c'era anche quella specie di fabbro regale di Thor o sbagliava?
'Beh, signore, io...', e sospirò, ossservando i lunghi capelli fiammanti che spuntavano dalla coperta, un braccio con un vecchio tatuaggio e qualche brutta cicatrice, e una caviglia anch'essa tatuata. Sospirò ancora, pensando alla specie di straccio che aveva insistito per mettersi, maledettamente punk chic e corto, poi si decise a parlare. 
'Il soggetto è proprio come nelle descrizioni, anzi... se posso permettermi...La divisione tedesca non è stata ben attenta a lei. Arresti per droga, ubriachezza molesta, aggressione verbale e fisica...per non dire di un carattere alquanto...'
Fury non lo fece finire.
'E' o non è la stronza psicopatica che cercavamo?'
Coulson sospirò di nuovo. 
'Lo è più di quanto vorrei.Signore, non vorrei che la sua presenza a bordo...'
'Sai bene quanto me a quanto serva la sua presenza a bordo, Phil. Quanto vi manca?'
'Un'ora e ventitrè minuti per il largo di Manatthan.'
'Bene,' e Phil Coulsoun parve di sentire il ghigno nel microfono di Fury nella trasmittente. 'Il principino non deve annoiarsi troppo.'
Tolsero la comunicazione. 
Katryn accennava a svegliarsi. 
Decisamente, Coulsoun non avrebbe voluto essere nei panni di Loki. 
-
Il dio dell'inganno, ancora furioso per essersi fatto raggirare dalla vulvetta lamentosa, spalmava ferite sul suo balsamo quando l'elicottero atterrò sul ponte. 
Natasha uscì da quel calderone il più velocemente possibile, per almeno non far sentire troppo spaesata la sorella (sorella? da quando aveva una sorella?) e anche -specialmente- per non picchiare Stark o anche Rogers. 
Diamine!,si sentiva in grado di picchiare anche Loki e Hulk assieme, se fosse riuscita dividerli! 
Il vedere la faccia disorientata della sorella, ancora un po' annebbiata e con quel ridicolo straccio nero e argento addosso, con i soliti anfibi (pareva non li cambiasse mai da quando aveva 14 anni) che le davano quasi 10 cm più di lei, il pesante trucco un po' colato e l'aria inebetita, oltre ai soliti assurdi capelli colorati (e, ne era sicura, pieni di extensions), le restituì un po' di calore. 
Le era forse mancata?
Comunque sia, non approvava il piano del colonnello Fury; lasciarla sola con quello squilibrato voleva dire metterla direttamente in manicomio a cura dello S.H.I.E.L.D. E lei in fondo non lo voleva. 
L'attonita sorella guardava tutto meravigliata. Le eliche dell'Elivelivolo, gli armamenti avanzati, le truppe... Tutte cose che appartenevano alla sua infanzia nella Germania dell'Est. Lei non era nata in Russia, ma la Stasi aveva comunque fatto un ottimo lavoro con lei...finchè il Muro era caduto. L'unica foto che Nat conservava di lei era di quella famosa notte, in cui, ubriache, avevano ballato sopra al Muro. Pochi anni prima di metterla in gabbia. C'era anche Justin. 
'Kat...Katinka... Benvenuta alla base operativa dello S.H.I.E.L.D', le sorrise, distraendo gli occhi strabuzzati da sotto i Rayban Wayfare militari. 
Kat le sorrise, si tolse gli occhiali e vide che, nonostante l'aria annebbiata, non era affatto drogata. Tirò un sospirò di sollievo interiore. 
La sorella, con suo grande stupore le porse la mano, e fu forse per la sorpresa che l'afferrò, prima di assistere a quegli enormi occhi azzurro chiaro, di passare da annebbiati a fin troppo lucidi. 
Quello a cui non asistette, fu il cozzare del cranio in fiamme contro il suo naso, prima di accasciarsi a terra, con un gemito e il setto nasale deviato.
'Bentornata anche a te, stronza.', replicò la sorellina, con un ghigno malefico. 
Prese dalle mani esterefatte di Coulsoun la Stratocaster e dopo pochi passi si voltò, intercettando gli strali della sorella, aiutata a rialzarsi.
'Comunque ora mi chiamo Katryn, Nat. Ficcatelo in testa.'
Natasha Romanoff rifiutò ogni aiuto e seguì l'andatura sculettante della sorella. 
Dopotutto, metterla in gabbia con Loki non sarebbe stata una così cattiva idea!!
   
 
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